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OSSERVAZIONI:
Metodo più utilizzato il 2) con il mix di copolimeri
L’1) non viene molto utilizzato perché bisogna fare delle reazioni chimiche sulla
particella
I lipidi vengono sfruttati perché avendo affinità con le membrane cellulari permettono
una maggior circolazione della particella
NANOPARTICELLE INTELLIGENTI
Def: è una particella in grado di rispondere ad uno stimolo applicato dall’esterno
nanoparticelle inorganiche
di ferro e nanoparticelle d’orola loro risposta allo stimolo dipende dalla loro
ossidi
nanodimensione
nanoparticelle organiche
la risposta ad uno stimolo in questo caso non dipende dalla dimensione nano,ma da questo
dipende la loro capacità di trasporto all’interno dell’organismo
che non viene dall’esterno bensì
è però possibile includere una risposta allo stimolo
dall’ambiente patologicocambiamento struttura polimericatipicamente
della si
disintegra per rilasciare farmaco sono 3:
Gli stimoli che si possono sfruttare di un ambiente patologico
1. La concentrazione di proteine ed enzimi
2. Lo stato ossidativo
3. Il pH
(bisogna menzionare l’angiogenesi alterataeffetto EPRquesto però rientra nel trasporto
passivo)
1.concentrazione di proteine ed enzimi
I tumori tendono a richiamare proteine per degradare la matrice extracellulare,questo perché
hanno bisogno di più spazio e perché in questo modo le cellule tumorali che si vogliono
staccare riescono a migrare in un altro posto
2.lo stato ossidativo
Ambiente con mancanza di ossigeno perché non ci sono abbastanza nutrienti
3.il pH
Un ambiente con poco ossigeno in uno stato ipossico avrà anche un alterato pH
Queste condizioni non sono solo tipiche dei tumori, ma anche dei tessuti infetti con elevata
proliferazione batterica in cui si ha un alterato stato metabolico e condizioni più acide.
anche i modi che si possono sfruttare per il rilascio di farmaco sono 3:
-quando la particella riceve lo stimolo il polimero si disintegra completamente rilasciando il
farmaco
-polimero con legame stimolo sensibile unito al farmaco.Quando si ha lo stimolo si rompe
solo il legame
-polimero stimolo sensibile che sta solo nella superficie e si disintegra liberando la particella
PH-RESPONSIVE NANOPARTICLES
dei gruppi funzionali scegliendo come modificarli o di
funzionalizzazione
aggiungerli
-è possibile sfruttare le variazioni di pH fra i vari tessuti degli organies: tra 1-
stomaco (pH
3) dove non si vuole che la cellula rilasci farmaco in quanto lo degraderebbe per via del pH
acido e intestino(pH tra 6-8) dove si vuole che la cellula rilasci in quanto molto vascolarizzato
e quinid adatto al trasporto nel momento in cui la nanoparticella entra nei vasi sanguigni
farmaci introdotti per via orale
-si sfrutta il pH acido nei tessuti tumorali e nei tessuti con elevata proliferazione batterica
-è possibile avere diversi pH all’interno dei compartimenti cellulari(esterno pH: 7.4 e interno
pH acido (endosoma) con parti ancora più acide (lisosoma))
GRUPPI FUNZIONALI SFRUTTATI
Gruppi carbossilici (-COOH)
Carica: I gruppi carbossilici possono diventare negativi quando perdono un protone
e si trasformano in anioni carbossilato (−COO−)
Acidità/Basicità: Sono acidi perché donano protoni in soluzione.
Gruppi amminici (NH2)
Carica: I gruppi amminici possono diventare positivi quando accettano un protone,
trasformandosi in cationi ammonio (−NH3+)
Acidità/Basicità: Sono basici perché accettano protoni in soluzione.
ESEMPIO:NANO PARTICELLA pH SENSIBILE PER IL RILASCIO NEL TRATTO
GASTROINTESTINALE
Obiettivo: rilascio nell’intestino e non nello stomaco
Costituzione nanoparticella polimerica:
-porzione interna idrofobica di policaprolattone (PCL)
-porzione esterna idrofilica di PEG
-catene laterali del PEG formate da acido polimetacrilico PMMA che contiene GRUPPI
CARBOSSILICI
Funzionamento:
-nello stomaco pH acido i gruppi carbossilici accettano protoni il PMMA si stabilizza e si
ripiega formando una seconda protezione sulla particella che ne RITARDA il rilascio di
farmaco per via diffusiva
-nell’intestino pH basico quindi i gruppi carbossilici si deprotonano ,il gruppo si carica
negativamente e il rivestimento si apre per repulsione tra cariche negativefuoriuscita di
farmaco velocizzata
Profilo di rilascio:
-a pH=3 dopo 8 ore il rilascio è del 40%
-a pH=7.4 dopo 8 ore il rilascio è del 80%
-NON dire che a pH acido non c’è rilascio
-rilascio diffusivopoco controllabile
ESEMPIO: GI RELEASE (RILASCIO NEI TUMORI)
-Si usano particelle con gruppi funzionali che si destabilizzano a pH acido così che si aprano
e rilascino farmaco
-gruppi amminici
Es: polimero idrofilico e idrofobico come prima con farmaco antitumorale doxorubicina e
gruppi funzionali NH2
Profilo di rilascio:
-a pH=7.4 in 24 ore il 20%
-a pH=5.5 in 24 ore l’80%
ESEMPIO:GUSCIO POLIMERICO REATTIVO PER RILASCIO CELLULARE
Struttura:
-particella di ossido di silicio con canali nanodimensionati in cui viene inserito il
farmacofacili ma anche facile dispersione
da caricare,
-rivestimento tramite polimero pH sensibile
Funzionamento:
-particella entra nella cellula viene inglobata da un endosoma che ha pH acido perciò il
polimero inizia a degradare rilasciando farmaco
-l’endosoma si trasforma in lisosoma,diminuisce il pH,aumenta il rilascio
-viene espulsa solo la parte inorganica della particella dal lisosoma mentre tutto il farmaco
è stato rilasciato
ESEMPIO:RILASCIO ON/OFF FARMACO
-si lega il farmaco chimicamente farmaco-particella pH sensibile
-es:doxorubina+particella d’orogruppo chimico:gruppo idrazone che si destabilizza a pH
acido
-totale rilascio, MA si altera la struttura del farmaco con il legame chimico
Sintesi:nanoparticelle costituite da polimeri pH sensibili:
- Sono le maggiormente utilizzate
- Possiamo usare polimeri pH sensibili che presentano gruppi acidi o basici che caricandosi
in diverse condizioni di pH destabilizzano la struttura perdendo l’integrità della particella che
rilascia il farmaco.
- Rivestimenti di altre strutture
- Legami chimici pH sensibili che si destabilizzano in specifiche condizioni di pH in cui
avverrà il rilascio. Miglior controllo di diffusione ma potenziale degradazione/inattivazione
del farmaco.
NANOPARTICELLE SENSIBILI AGLI ENZIMI
Siti patologicienzimi che degradano la matrice extracellulare per constentire alle cellule
patogene di metastatizzare in altri siti
-polimeri sensibili alla concentrazione di enzimipossiedono sequenze che sono substrati
di enzimi
Procedimento:
-si lega il farmaco alla particella con un LINKER il linker ha una sequenza degradabile
dall’enzima che consente il rilascio di farmaco
ESEMPIO: ENZIMI METALLOPROTEASI (MMP)
-enzima presente nei tumori polmonari e nelle ferite cronichedegradano la matrice
extracellulare e fanno spazio ai microvasi sanguigni
-STRUTTURA ENZIMA SENSIBILE PROTETTA DA PARTICOLARI CONDIZIONI DI PH
Struttura:
NANOCOMPLESSO 1:(CPX1) extracellulare) che
nanoparticella di gelatina(componente polimerica della matrice
verrà degradata dagli enzimi MMPPOLICATIONE(carica positiva)
ARTIFICIALE
DOXORUBICINA+DNA
Come funziona la doxorubicina?? Farmaco citotossico che si lega al DNA
mandandolo in apoptosisi sfrutta proprio questa sua proprietà per
trasportalaCARICA NEGATIVA
i due si legano per stabilità delle cariche e in generale la particella presenta
CARICA POSITIVA
L’MMP si trova anche nel fegatobisogna superare questa barriera
NANOCOMPLESSO 2:(CPX2) negativa che si pone sulla superficie per
strato protettivo di ALGINATO: carica
creare il complessonon sensibile all’MMPnon degradato
presenta gruppi
l’alginato -COOH + linker PH sensibile+istidina
Funzionamento:
1. linker stabile al pH del fegatono degradazione
2. pH del tumore acidoil linker si stacca e il rivestimento si destabilizza
liberando gelatina+farmaco+DNA
3. gelatina degradata dagli enzimi MMP
4. DNA libero degradato dagli enzimirilascio di farmaco
Risultati:
-accumulo del solo CPX1 solo nel fegato
-curva di sopravvivenzamaggiore possibilità con CPX2
REDOX-SENSITIVE NANOPARTICLES
Si sfrutta la differente concentrazione di specie ossidanti o riducenti tra l’interno e l’esterno
della cellula. In questo caso si sfrutta la concentrazione di GSH che è una specie riducente
presente in grande quantità all’interno delle cellule e in proporzioni ancora maggiori nelle
cellule tumorali.
GLUTATIONE:GSH
Quando interviene per proteggere la cellula da un ambiente altamente ossidato (radicali
liberi e specie ossidative) passa alla forma ossidata GSSG
Come capire se una cellula ha un ambiente ad alto contenuto ossidativo??
-Se il rapporto GSH/GSSG è basso significa che il denominatore è alto quindi la
concentrazione di GSSG è maggioremolto GSH si è ossidatoalto stress ossidativo.
- Se invece il rapporto GSH/GSSG è alto significapiù GSH si trova nella sua forma ridotta,
pertanto, non si sta ossidando. poco stress ossidativo
Concentrazioni:
GSH all’interno della cellula2-10 mM
GSH all’esterno2-20 microM
GSH cellula tumoraleancora più basso
ESEMPIO:PARTICELLE REDOX SENSIBILI
Struttura:
-micella con porzione idrofobica interna(acido deossicolico) e idrofilica esterna(acido
ialuronico). Tra le due c’è un link di LEGAME DISULFIDE (ss) che viene ridotto per azione
del GSH
Funzionamento:
-particella arriva per effetto EPR
-Parte idrofilica TARGETING acido ialuronico che riconosce le cellule
ATTIVO
tumoralientra all’interno
-il legame disulfide viene ridotto dal GSH,la parte idrofobica e idrofilica si staccano
Parte idrofobicarilascio
farmaco
Risultati:
-particelle di controllonessun rilascio anche ad alte concentrazioni di GSH
-con -ss- rilascio accellerato per concentrazioni anche pari a quelle delle cellule sane
-non c’è rilascio per concentrazioni basse di GSH come condizione extracellulare
BARRIERE BIOLOGICHE ALLA CIRCOLAZIONE DELLE NANO MEDICINE
Le nano medicine sono promettenti nelle applicazioni ma le loro potenzialità sono state
sovrastimate a causa dell’utilizzo di modelli animali troppo semplificati quindi all’inizio non
si sono capiti i limiti del passare da animale a uomo ma si sono osservati solo i vantaggi.
PRESENZA DI BARRIERE
Il primo ostacolo è sorpassar