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- RIATTIVAZIONE DELLE CAPACITA' PSICO FISICO RELAZIONALI

- INTERVENTO DIVERSIFICATO, SPECIALIZZATO, UNITARIO, FLESSIBILE, PERSONALIZZATO

- PAZIENTE SOGGETTO E NON OGGETTO

PRESA IN CARICO DELL’ANZIANO:

L’operatore si deve interrogare se nel proprio agire il potere di cui inevitabilmente dispone nei confronti

della persona ospite, paziente, utente, viene esercitato nei limiti che esso deve esercitato nei limiti che esso

deve auto-darsi per realizzare gli obiettivi professionali in maniera deontologica ricordando che

necessariamente le azioni sono sempre relazioni.

3 PASSI DELLA RELAZIONE:

1. OSSERVAZIONE: riconoscere, distinguere, liberarsi da pregiudizi e stereotipi

2. ASCOLTO: storia, biografia, tempo

3. INCONTRO: punto di arrivo del lavoro di personalizzazione

4 ATTEGGIAMENTI DELLA RELAZIONE:

1. RISPETTO nella comprensione

ATTENZIONE ALL’ALTRO

2.

3. COMPRENSIONE

4. AIUTO “l'insieme di mezzi fisici-chimici-ambientali

LA CONTENZIONE può essere definita come che in una

movimenti volontari dell'individuo”.

qualunque maniera, limitano la capacità di

La contenzione può essere definita come un particolare atto sanitario-assistenziale effettuato attraverso

utilizzati direttamente sull’individuo

mezzi chimici-fisici, ambientali o applicati al suo spazio circostante per

limitarne i movimenti. Si possono distinguere quattro tipi di contenzione:

• applicazione presidi sulla persona o uso degli stessi come barriera nell’ambiente

contenzione fisica:

che riducono o controllano i movimenti;

• contenzione chimica: somministrazione farmaci che modificano il comportamento come

tranquillanti e sedativi;

• attuazione di cambiamenti apportati all’ambiente in cui vive un soggetto

contenzione ambientale:

per limitare o controllare i suoi movimenti;

• contenzione psicologica o relazionale o emotiva: ascolto e osservazione empatica del soggetto che

si sente rassicurato e potrebbe ridurre l’aggressività.

Sotto il profilo teorico la contenzione è un comportamento concettualmente, culturalmente e

assistenzialmente anti-geriatrico. Geriatria e contenzione sono due realtà antitetiche.

GERIATRIA obiettivo di promuovere e mantenere l'autosufficienza e la qualità della vita attraverso la

riabilitazione e il recupero delle funzioni.

CONTENZIONE limitazione e restrizione delle possibilità psicomotorie del soggetto.

Quindi il contenimento può essere praticato solo per patologie che richiedono la contenzione come cura

oppure per un rischio altamente prevedibile di patologie da mancata contenzione.

partire dagli anni ’80 la contenzione del paziente è stata messa in

A discussione sia in termini di efficacia sia

sul piano etico. Ancora oggi è acceso il dibattito per definire se è opportuno e quando ricorrere a mezzi di

contenzione. La contenzione, infatti, oltre a rappresentare una limitazione della libertà della persona, può

avere ripercussioni sul piano psicologico del paziente e dei familiari e determinare una sequela di

paziente “contenuto”.

conseguenze fisiche al dell’Infermiere indicano che la contenzione deve essere limitata

Codice penale e Codice deontologico solo a

eventi straordinari e deve essere sostenuta da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali

codice deontologico dell’Infermiere).

(articolo 30,

L’abuso dei mezzi di contenzione è punibile in base all’articolo 571 del Codice Penale.

operatori sanitari, all’autorità competente di

Altrettanto punibile è la mancata segnalazione, da parte degli

privazioni a carico dell’assistito (articolo 33 codice deontologico dell’Infermiere).

maltrattamenti o

QUESTIONE DI COMPETENZA MEDICA: PRESCRITTA DAL MEDICO.

La contenzione deve essere correttamente motivata e documentata.

Decisione che deriva da un processo decisionale

− Valutazione del quadro clinico multidimensionale

− Esistenza di uno “stato di necessità”

− Individuazioni di soluzioni alternative

− Evidenza di situazione di emergenza o urgenza

− Salvaguardia della dignità personale

− Acquisizione del consenso informato

− Individuazione soluzioni tecniche

− Sussistenza del principio di proporzionalità

PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA’: Adeguatezza dell'intervento nei confronti dei rischi cui il

soggetto (o altri) andrebbe incontro per inerzia, ovvero non intervenendo.

CRITERI DA SEGUIRE

- Prescrizione medica

- Tempo di applicazione previsto

- Modalità di applicazione

- Causa di applicazione

- Intervallo di controllo (ogni mezz'ora circa)

- Rivalutazione prevista

- Consenso dei parenti (che non è obbligatorio se il soggetto non è interdetto o minore, ma sancisce la

cosiddetta “alleanza terapeutica”)

PROCESSO ATTO NON STATICO MA DINAMICO

Torna fondamentale il concetto di alleanza terapeutica e di comunicazione e collaborazione dell'equipe

medico-sanitaria.

La contenzione in geriatria, a differenza di quella in psichiatria, tende a diventare permanente.

Può avere gravi conseguenze.

“Notte dell'assistenza”: il paziente è oggetto, l’azione non è più relazione.

Spesso gli operatori sono lasciati soli e senza regole, senza certezze, senza soluzioni alternative....

Legge sul Biotestamento, approvata dalla Camera e il 14 dicembre 2017, dal Senato in via definitiva.

Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento.

Otto articoli su consenso informato, terapia del dolore, Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT).

Art. 1. (Consenso informato)

1. La presente legge, nel rispetto dei princìpi di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione e degli articoli

1, 2 e 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, tutela il diritto alla vita, alla salute, alla

dignità e all'autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere

iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi

espressamente previsti dalla legge.

2. È promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico che si basa sul consenso

informato nel quale si incontrano l'autonomia decisionale del paziente e la competenza, l'autonomia

professionale e la responsabilità del medico. Contribuiscono alla relazione di cura, in base alle rispettive

competenze, gli esercenti una professione sanitaria che compongono l'équipe sanitaria. In tale relazione sono

coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari o la parte dell'unione civile o il convivente ovvero

una persona di fiducia del paziente medesimo.

Art. 2 Terapia del dolore, divieto di ostinazione irragionevole nelle cure e dignita' nella fase finale

della vita

1. Il medico, avvalendosi di mezzi appropriati allo stato del paziente, deve adoperarsi per alleviarne le

sofferenze, anche in caso di rifiuto o di revoca del consenso al trattamento sanitario indicato dal medico. A

tal fine, e' sempre garantita un'appropriata terapia del dolore, con il coinvolgimento del medico di medicina

generale e l'erogazione delle cure palliative.....

2. Nei casi di paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte, il medico deve

astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti

inutili o sproporzionati....

Art. 4 Disposizioni anticipate di trattamento

1. Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di un'eventuale futura

incapacita' di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze

delle sue scelte, puo', attraverso le DAT, esprimere le proprie volonta' in materia di trattamenti sanitari,

nonche' il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli

trattamenti sanitari.

Indica altresi' una persona di sua fiducia, di seguito denominata «fiduciario», che ne faccia le veci e la

rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie.

Art. 5 Pianificazione condivisa delle cure

1.Nella relazione tra paziente e medico di cui all'articolo 1, comma 2, rispetto all'evolversi delle

conseguenze di una patologia cronica e invalidante o caratterizzata da inarrestabile evoluzione con prognosi

infausta, puo' essere realizzata una pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico, alla quale il

medico e l'equipe sanitaria sono tenuti ad attenersi qualora il paziente venga a trovarsi nella condizione di

non poter esprimere il proprio consenso o in una condizione di incapacita'.

IL TEMPO DELLA COMUNICAZIONE TRA MEDICO E PAZIENTE COSTITUISCE IL TEMPO

una legge. Si basa sull’etica della cura

DI CURA. È la prima volta che questo concetto viene affermato in

intesa come CARE.

Ogni struttura sanitaria pubblica o privata garantisce con proprie modalita' organizzative la piena e corretta

attuazione dei principi di cui alla presente legge, assicurando l'informazione necessaria ai pazienti e

l'adeguata formazione del personale.

La formazione iniziale e continua dei medici e degli altri esercenti le professioni sanitarie comprende la

formazione in materia di relazione e di comunicazione con il paziente, di terapia del dolore e di cure

palliative.

LA PERSONA NELLA FASE TERMINALE DELLA VITA

Il paziente terminale non è un paziente come gli altri, l'esito del suo percorso è già noto e dovrebbe poter

trascorre il tempo che ha a disposizione con dignità e, se possibile senza sofferenze.

Se difficile è vivere a volte ancor più difficile è morire.

l’angoscia di dover morire si accompagna alla paura

a) ALLEVIARE LA SOFFERENZA FISICA:

della sofferenza. Alleviare la sofferenza è un dovere etico. Il dolore nel malato terminale si definisce

dolore totale. (dolore fisico, socio-economico, spirituale, psicologico).

L’etica personalistica mette al centro la persona e la dignità, evidenzia la necessità che il morire

dignitoso sia prima di tutto fare in modo che la persona possa esprimere le sue emozioni, di

formulare richieste, desideri, di mantenere un rapporto con i propri cari.

b) CAPIRE E IDENTIFICARE I BISOGNI: bisogno della verità, di vivere la terminalità, di

tenerezza, spirituale. principio di proporzionalità delle cure, il centro dell’etica

c) CURE PROPORZIONATE:

dell’accompagnamento.

NO ACCANIMENTO TERAPEUTICO

NO ABBANDONO E ANTICIPAZIONE DELLA MORTE

Questi sono i punti che corrispondono a linee di azione pratiche che sono state individuate grazie alla

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Scienze mediche MED/43 Medicina legale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher susinella10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bioetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Pinton Elena.
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