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BIOETICHE PLURALI.
La parola bioetica quando è nata, già ci andava stretta perché tutto quello che ho raccontato finora
è una bioetica ANTROPOCENTRICA, ossia che mette l’uomo al centro. Ma non basta. C’è anche
una BIOETICA ANIMALISTA visto che l’uomo non è l’unico animale sulla terra. L’uomo può
riconoscere o deve riconoscere diritti anche agli altri animali? Per la cosmesi, la sperimentazione
animale è vietata. Sui farmaci c’è ancora la legge per cui si deve sperimentare prima su animali.
Soprattutto la DOSE LETALE 50. Alla fine si deve discutere all’ETICA DEL RISPETTO Se
passiamo a una etica biocentrista dove non poni più l’uomo al centro ma poni la VITA al centro.
Pensiamo all’alimentazione. Sono animalista e divento vegetariano però ti mangi le piante. L’etica
biocentrista vuol dire ETICA DEL RISPETTO DEI VIVENTI. Allora se devi ammazzare l’animale
non te lo scuoi ma trovi dei sistemi per cui rispetti gli animali.
L’acqua è viva? NO. È un prerequisito per la vita. L’aria è viva? NO. È un miscuglio di gas. Allora
dalla bioetica biocentrista sia arriva alla BIOETICA ECOLOGISTA.
Qual è il messaggio chiave della bioetica ecologista? LASCIARE IL MONDO ALLE
GENERAZIONI FUTURE PULITO COME LO ABBIAMO TROVATO, MEGLIO SE UN PO’ Più
PULITO.
Da dove nasce il diritto? Dalla contrapposizione. Io ci sono e posso rivendicare un diritto. Ma le
generazioni future ci sono? PALESEMENTE no. Ci saranno, ma non ci sono adesso. Allora come
fanno ad avere un diritto? Allora se le riconosciamo titolari di diritto, ci stiamo assumendo NOI dei
doveri? Me li assumo perché abbiamo deciso di fare delle leggi. Tutte le leggi ecologiste si fondono
su un solo principio in cui chi inquina PAGA.
PRO: Chi inquina paga ricorda chi ammazza va in galera. Quindi significa VIETATO INQUINARE.
È un linguaggio giuridico che sancisce la illeicità dell’inquinamento.
CONTRO: sono 2 incastrati. Chi inquina paga. Ma quanto? E quando? Ammettiamo che io sia un
industriale che ha un’azienda che emette polluzione in atmosfera e devo mettere un depuratore. Il
depuratore costa 20000 eruo. Ammettiamo che la multa sia di 50000 euro. Quando devo pagare e
quando mi acchiaapano? Ma se il primo anno non mi acchiappano ho messo 20000 euro da parte.
E se il secondo anno non mi prendono ne ho 40000 da parte. Viene l’ispezione il 3° anno. Quanto
mi costerebbe? 50000 la multa, 20000 il depuratore siamo a 70 mila. 40 li ho risparmiati alla fine
ne ho 30 di esborso. Ma io dico all’ispettore: il tuo stipendio mensile di quant’è? 4000 euro. Vuoi
5000 euro in un giorno? Se quello dice si io ho risparmiato 65000 euro e posso andare avanti così.
Il sistema è organizzato in modo che sia corruttibile. Non è detto che lo sarà però se così non
fosse non avrei il problema. Sapete qual è il fiume più inquinato d’europa? È il fiume SARNO. Con
cui si innaffiano i pomodori san marzano. È inquinato di scarichi industriali. Non è colpa della
politica, ma il sarno era il più inquinato fiume d’europa quando presidente della regione campania
era uno di destra che si chiamava castrelli. Poi è venuto bassolino. Quando bassolino è diventanto
presidente, ha detto adesso il sarno è un fatto mio. Ci mettiamo e lo puliamo. Poi è venuto caldoro
e il sarno è di nuovo il fiume più inquinato d’europa. Se il sistema non fosse corruttibile, sono
passati 15 anni che ci vuole a pulire un fiume? Ma pulirlo significa mettere i depuratori. A varcaturo,
ci sono delle spiagge che non hanno a che vedere con le spiagge di rimini o riccione perché se ti
fai il bagno a varcaturo, dopo 2 mesi ti prendi il colera perché non c’è il depuratore. Il depuratore di
Cuma non funzionA. Allora il problema è etico ossia sulla corruttibilità del sistema. Se voglio che il
sistema non sia corruttibile dovrei mandargli l’ispezione almeno ogni 2 mesi perché io non posso
corromperlo 1 volta ogni 2 mesi. Il trucco è quindi rendere frequenti le ispezioni. Quindi la bioetica
ecologista si va a scontrare contro il fatto che quello deve pagare. E se non ha un tornaconto a
mettere il depuratore, quello non lo mette. Pensiamo alla tragedia di taranto dove abbiamo messo
contro il lavoro e il morire di cancro. Bastava un depuratore. Di recente è morto a 92 anni il barone
dell’amianto. Ma quanta gente è morta per asbestosi? Prima non si sapeva che faceva male. Poi
l’hanno saputo e quindi hanno bloccato la produzione, e smaltito. Ma il barone diceva giustamente
io non lo sapevo.
Rimanendo sulla bioetica dei grandi numeri. Passiamio agli OGM
OGM.
In agroalimentare (perché sanitari già sappiamo che sono insulina gh fsh e riguardano la
patologia o la fecondazione assistita quindi riguardano una nicchia di persone) sono un’enormità e
nascono dalle 3 paure del contadino. L’unico obiettivo dell’azienda agricola è di raggiungere LA
PIU’ ALTA EFFICIENZA DI RACCOLTO ossia il rapporto tra raccolto e seminato. Se semino 100,
l’ideale sarebbero 100 piante ma non succede mai. Ho però 3 nemici:
1) Le ERBE INFESTANTI. Quando c’erano le erbacce, fino al 1940, tu seminavi il grano e
vedevi che usciva la piantina di zizzania. Il contadino andava e strappava la pianta. Il pro
era di ridurre la zizzania e dare più spazio al grano. Il contro è che stappando la zizzania si
strappava anche qualche piantina di grano. Arrivano gli anni 50 e nascono i DISERBANTI
CHIMICI. Quindi io non posso però buttare troppo diserbante perché devo ammazzare le
erbacce ma non il grano. Devo avere un po’ di equilibrio. Negli anni 90 arriva la
multinazionale BIOTECH. E dice adesso ti aiuto io, la vuoi una semente che ha all’interno
un gene per la resistenza al diserbante? In modo che puoi buttare quanto diserbante vuoi.
Lo semini e hai un raccolto con maggiore resa perché il raccolto non muore quando butto il
diserbante. Ma chi muore? Muore il verme che sta nella terra, ossia muore l’humus. Sto
sterilizzando la terra. Allora che faccio? CONCIMO con il fertilizzante chimico. Da chi
compro la sementa OGM? DALLA Biotech. Da chi compro il diserbante? Dalla stessa
industria. Da dove compro il fertilizzante? Dalla bioetch. Mi sono finiti i soldi. Chiedo il
prestito alla banca. Chi siede nel consiglio di amministrazione della banca che mi dà il
finanziamento? Emissari della stessa industria biotech. In india questo cerchio si chiude
con il NEOCOLONIALISMO.
Gli Abbiamo venduto una semente che l’anno dopo non dà frutto. Per cui il primo raccolto lo
fa ma se risemino il raccolto non cresce nulla. In inglese sono sementi single-shot. Tu
indiano la vuoi questo tipo di semente? Si. Però hai provato a riseminarla e non ti è uscito
niente allora hai 2 possibilità: o ritorni alle tue vecchie sementi, o ogni ANNO te lo compri
da me al mio prezzo. Allora l’india si è ritrovata di nuovo sotto le multinazionali OGM per
l’alimentazione dell’intero continente.
2) Parassiti. Al di là del verderame, gli antiparassitari come il ddt, sono usciti negli anni 50.
Da allora hanno si scacciato i parassiti ma fanno male anche all’uomo. Allora io azienda
biotech dico: ti do una semente che quando poi cresce è resistente al parassita (o che il
parassita muore mangiando la pianta, oppure che gli fa schifo ossia il gusto per il parassita
è modificato) senza usare gli antiparassitari che fanno male anche a me. Il contro sta che il
parassita può mutare e quindi diventare resistente. Un altro aspetto è che quando parli di
ecologia non devi pensare solo all’uomo ma anche al più fragile vivente della catena
alimentare. Perché se eliminiamo cose che a noi non sembrano utili, cosa succede
all’ecosistema?
3) Gelata. CHE SUCCEDE quando escono le fragole? Arriva la gelata e il 50% va perduto.
Allora che abbiamo fatto? Abbiamo fatto una fragola trasgenica con il gene della
resistenza al freddo di un pesce del mar baltico. Il pro è che le fragole non subiscono il
gelo. Hanno cominciato a farle ma poi hanno smesso. C’era un contro. Il motivo è di tipo
commerciale. Quando andiamo al supermercato troviamo scritto fragole biologiche 3 al kg
e affianco c’è fragole OGM 2 euro al kg. La gente compra le fragole biologice e non OGM.
Come percezione, biologico è buono. Ma l’aspetto è uguale. Tuttavia non possiamo non
scrivere che sono ogm. Per cui c’è un minor gradimento della clientela. Quindi ci sono le
certificazioni di vario livello sugli ogm. Quando compriamo qualcosa dovremmo leggere
sempre le etichette. Perché sono scritte cose che prevede la legge. Poi ci sono marchi
aggiuntivi come le ISO o quelli biologici Dell’agricoltura integrata. Molti di questi marchi
sono autocertificazioni. Poi verrà l’ispezione e vedrà se sei a norma o no. Ma nel frattempo
stai commercializzando. Abbiamo fatto una legge ipocrita sui caratteri delle etichette.
Poiché c’è chi non vede bene, abbiamo aumentato i caratteri delle etichette, ma quando c’è
scirtto e418 io non so cosa sia. Allora o scrivi tutto o niente sugli ogm. Quante volte ci
capita in settimana di andare al supermercato? Se andiamo sempre allo stesso, sappiamo
più o meno dove sono i posti. Ma i posti non sono mai casuali.
PUBBLICITA’ E INDUZIONE DEL BISOGNO.
Nel supermercato i prodotti a marchio famoso, e quindi quelli che investono più pubblicità, sono ad
altezza dei nostri occhi. Cos’è la pubblicità? Senza pubblicità non si campa. Vuol dire rendere
PUBBLICO. Un po’ di anni fa, in piccoli paesi, un tizio suonava la trombetta e diceva alle donne
che era arrivato il pesce fresco al mercato. Dopo un po’ di anni lo stesso tizio, diceva donne da
giovannino c’è il pesce fresco al mercato. Cosa era successo? Si erano messi in concorrenza 2
pescivendoli. Si chiamano spazi pubblicitari dove poter mettere la pubblicità come i cartelloni
stradali. A seconda del bersaglio che vuoi raggiungere, posizionerai il tuoi spazio pubblicitario.
Anche sui giornali. Più costa, più persone raggiunge (ad esempio sulla prima pagina di un
giornale). Lo spazio in realtà è un tempo come in televisione ossia minuti. Fanno scalpore che la
pubblicità durante la NBA costa 1 milione di dollaro al secondo visto che durante la finale ci sono 1
miliardo di persone collegate. Ma che cosa mi sta dicendo la pubblicità? Mi sta solo comunicando
qualcosa? Come un nuovo modello di macchina o di casa? Ci fanno credere che non possiamo
farne a meno. Si chiama INDUZIONE DEL BISOGNO. Per quel prodotto.