Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Appunti di bilancio  Pag. 1 Appunti di bilancio  Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di bilancio  Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di bilancio  Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di bilancio  Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di bilancio  Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA GESTIONE FISCALE O TRIBUTARIA

• Le imposte dirette

La gestione fiscale comprende le imposte dirette che gravano sul reddito dell’esercizio. Le imposte sono sottratte al reddito ante imposte, in modo da ottenere il risultato netto dell’esercizio. Il prospetto di sintesi reddituale a costo complessivo del venduto evidenzia i risultati delle diverse aree gestionali che spiegano come si è formato il risultato netto.

IL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A COSTI COMPLESSIVI INDUSTRIALI DEL VENDUTO

Il conto economico a costi complessivi industriali del venduto consente di individuare se e quali sono le aree aziendali efficienti e inefficienti con riferimento alla gestione caratteristica. In questo schema si procede alla scomposizione del risultato operativo della gestione caratteristica (ROGC), suddividendo i componenti negativi di reddito (cioè il costo del venduto) in costi riguardanti:

• L’attività produttiva (costi industriali)

• L’attività di...

vendita e distribuzione (costi commerciali)

  • Costi diversi dai precedenti (costi di amministrazione, generali)

La riclassificazione dei componenti avviene per DESTINAZIONE e non per natura.

IL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A COSTI COMPLESSIVI VARIABILI DEL VENDUTO

Il conto economico a costi complessivi variabili del venduto consente di valutare la flessibilità strutturale dell'impresa, costi fissi e costi variabili.

La struttura si basa sulla distinzione tra:

  • I costi si dicono variabili se variano proporzionalmente rispetto alle variazioni del volume della produzione (costi per materie prime).
  • I costi si dicono fissi se non variano rispetto alle variazioni del volume della produzione (ammortamento).

IL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A VALORE AGGIUNTO

La riclassificazione del conto economico a valore aggiunto consente di verificare se l'impresa produce ricchezza in termini reddituali.

Il valore aggiunto rappresenta il maggior valore imputabile al prodotto.

realizzato rispetto allasommatoria dei valori dei fattori produttivi acquisiti esternamente da terze economie, impiegatiper produrlo.Il valore aggiunto si trova come differenza tra i ricavi netti di vendita e i costi esterni dell'impresa.

LA RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE

Ci sono diversi schemi di riclassificazione dello stato patrimoniale:

  • liquidità/esigibilità decrescenti - Stato patrimoniale secondo il principio della (nanziario)
  • principio di pertinenza gestionale - Stato patrimoniale secondo il posizione nanziaria netta
  • Stato patrimoniale funzionale con evidenziazione della attività

LO STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO SECONDO IL CRITERIO DI LIQUIDITÀ/ESIGIBILITÀ DECRESCENTE (CRITERIO FINANZIARIO)

Secondo il modello nanziario di riclassificazione dello Stato Patrimoniale, le attività sono ripartite in 2 classi: breve termine,

  1. Le attività a che comprendono gli investimenti trasformabili in forma pari
  2. a 12 mesi liquida nell'arco di un periodo amministrativo medio-lungo termine.

    Le attività di che accolgono investimenti caratterizzati da un ciclo superiore ai 12 mesi.

    di realizzo passività

    Le invece sono ripartite in 3 classi:

    A. Le passività a che comprende tutti i debiti il cui rimborso è ipotizzabile entro i 12 mesi.

    B. Le passività a che sono i debiti aventi scadenza di oltre 12 mesi.

    C. I che accolgono i capitali provenienti dal soggetto economico dell'impresa, caratterizzati da una permanenza solitamente a tempo indeterminato.

    LIQUIDITA IMMEDIATE = disponibilità liquide

    LIQUIDITA' DIFFERITE = crediti + cambiali

    DISPONIBILITA' = rimanenze

    RATEI E RISCONTI ATTIVI -> se non c'è scritto nulla entrambi nelle disponibilità, altrimenti:

    ratei attivi -> liquidità di eredità

    risconti attivi -> disponibilità

    RATEI E RISCONTI PASSIVI

    —> entrambi nel passivo corrente 13fi ff fi fi fi fi

    GLI INDICI DI BILANCIO

    Gli indici di bilancio sono di due tipologie:

    • Quozienti —> rapporti tra due grandezze
    • Margini —> differenze tra due grandezze

    Queste grandezze sono ricavate dai bilanci riclassificati.

    Gli indici consentono di valutare lo stato di salute economico-finanziario dell'impresa secondo tre dimensioni:

    • Dimensione redditività
    • Dimensione liquidità —> capacità dell'impresa a far fronte prontamente ed economicamente ai propri impegni di pagamento
    • Dimensione della solidità patrimoniale —> è la proporzione tra mezzi propri e di terzi nel finanziamento dell'impresa (NON vanno bene aziende con troppi debiti finanziari o con solo patrimonio netto —> bisogna trovare il giusto equilibrio)

    INDICI DI REDDITIVITÀ

    Redditività = capacità dell'impresa di remunerare congruamente tutti i fattori di

    produzione che utilizza compreso il capitale conferito dagli azionisti (capitale di debito, di rischio e il lavoro)

    L'impresa redditizia che ha un'attività congrua è un'impresa che remunera tutti i fattori di produzione

    La redditività del capitale investito esprime la redditività di tutti gli investimenti aziendali (sia quella della gestione operativa caratteristica che quelli della gestione operativa accessoria).

    Capitale investito = attività patrimoniali (totale attivo)

    Il primo indicatore di redditività è il ROA (return of assets)

    assets = capitale investito complessivo = attivo patrimoniale

    Il ROA può essere diviso in:

    • ROI che misura la redditività della gestione caratteristica
    • ROI che misura la redditività della gestione accessoria

    Il ROI può essere ancora scomposto:

    - Redditività operativa delle vendite dato dal rapporto tra risultato operativo

    i crediti commerciali senza dover ricorrere a fonti di finanziamento onerose. In questo modo si riduce il capitale investito e si aumenta il tasso di rotazione del capitale investito, contribuendo ad aumentare il ROI. Il ROI (Return on Investment) è un indicatore finanziario che misura l'efficienza e la redditività di un investimento. Dipende da due fattori principali: il ROS (Return on Sales), che rappresenta il rapporto tra i ricavi netti di vendita e il capitale investito nella gestione caratteristica, e il turnover, che rappresenta il tasso di rotazione del capitale investito. Per migliorare il ROI, le imprese hanno due possibilità. La prima è migliorare il risultato operativo della gestione caratteristica, mantenendo però gli stessi ricavi di vendita. La seconda possibilità è essere più efficienti nella gestione del capitale investito, cercando di ridurre il capitale investito necessario per svolgere un'attività. Infatti, il capitale investito ha un costo, quindi riducendolo si aumenta automaticamente il ROI. In particolare, per aumentare il ROI è possibile aumentare il turnover, ovvero il tasso di rotazione del capitale investito. Questo si può fare riducendo le scorte di magazzino e i crediti commerciali, e aumentando i debiti verso fornitori. I fornitori rappresentano una fonte di finanziamento non onerosa, quindi aumentando i debiti verso fornitori si riesce a finanziare il magazzino e i crediti commerciali senza dover ricorrere a fonti di finanziamento costose. In conclusione, per migliorare il ROI è necessario lavorare sia sul ROS che sul turnover. Aumentando il ROS e il turnover si aumenta automaticamente il ROI, contribuendo così a migliorare l'efficienza e la redditività dell'investimento.
    1. Crediti verso clienti evitando di dover ricorrere a un indebitamento oneroso (banche)
    2. INDICATORI DI EFFICIENZA
      • Permettono di mantenere sotto controllo l'andamento del capitale circolante
      • Si esprime in numero di giornate. Quante giornate mediamente trascorrono prima che incassi un credito
      • Giorni medi di copertura del magazzino. Espresso in numero di giorni. Deve essere più alto possibile
    3. IL ROE
      • Una fondamentale esigenza per l'analista d'impresa consiste nel valutare se l'investimento nel capitale di rischio costituisca una conveniente opportunità di impiego di capitale.
      • L'indicatore che si utilizza a detti fini è l'indice (ROE = Return on Equity), che si costruisce rapportando l'utile netto dell'esercizio (RN) al patrimonio netto (PN; Equity).
      • ROE = return on equity -> redditività del capitale proprio
      • Il reddito netto = ricchezza creata per l'azionista
      • Patrimonio
    netto = è la dotazione di risorse finanziarie che l'azionista ha messo a disposizione dell'azienda, la redditività netta del capitale di rischio conferito dai proprietari dell'impresa. Il ROE misura in termini percentuali la capacità dell'impresa di onorare con tempestività, puntualità e convenienza nel breve termine gli impegni di pagamento assunti, ricorrendo eventualmente in modo strategico alla gestione finanziaria per fronteggiare gli eventuali sfasamenti che si presentino tra entrate e uscite monetarie. Se > 1 l'ammontare di risorse disponibili consente di far fronte ai pagamenti che dovrà affrontare. Si chiama capitale circolante netto. INDICI DI SOLIDITÀ PATRIMONIALE La solidità può essere analizzata secondo due prospettive: 1. Adeguatezza delle fonti di finanziamento in termini di durata, permanenza con le scadenze degli impieghi e adeguatezzadelle fonti di finanziamento presenti per farvi fronte; La logica composizione delle fonti di finanziamento, in termini di adeguatezza della proporzione tra mezzi di terzi e mezzi propri.

    IL RENDICONTO FINANZIARIO

    Il rendiconto finanziario è un prospetto contabile che consente di comprendere le cause che determinano la variazione delle risorse finanziarie dello Stato patrimoniale in un determinato arco temporale per effetto della gestione aziendale.

    Le risorse finanziarie considerate possono essere:

    • La cassa e le altre disponibilità liquide
    • La posizione finanziaria netta o il capitale circolante netto (grandezze composte)

    La risorsa finanziaria costituisce una quantità-fondo, mentre le forze che ne hanno comportato la variazione costituiscono ussi finanziari: fonti

    • I flussi che incrementano la consistenza di un fondo vengono definiti impieghi
    • I flussi che decrementano la quantità della risorsa finanziaria vengono definiti fonti

    L'obiettivo del rendiconto finanziario è quello di fornire una visione chiara e completa delle fonti e degli impieghi delle risorse finanziarie dell'azienda.

    Il rendiconto finanziario è quello di spiegare perché le risorse hanno subito una variazione nel corso dell'esercizio. Il rendiconto finanziario permette di valutare: risorse finanziarie prodotte o assorbite dall'attività operativa e le modalità di impiego e copertura, cioè permette di valutare quanta liquidità è stata prodotta nella modalità operativa e la capacità della società o del gruppo di affrontare gli impieghi a breve termine. La capacità della società o del gruppo di autofinanziarsi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
25 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulia280801 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Contabilità e bilancio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università "Carlo Cattaneo" (LIUC) o del prof Montani Elena.