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Augusto è consapevole di ciò e affida a loro il ruolo di veicolare i contenuti del suo
programma.
Altri aspetti: inoltre è Augusto a promuovere la divisione di Roma in 14 regiones, i
grandi quartieri di Roma che da quel momento e fino al Medioevo manterranno la stessa
organizzazione, sono numerati secondo una numerazione che usiamo ancora oggi. La
suddivisione in regiones favorisce le attività amministrative. C'è una cura urbana di
questi distretti (magistrati appositi che si occupano della gestione e manutenzione delle
strade), c'è un'attenzione particolare riservata alle questioni legate all'acqua. Il periodo
augusteo permette molte riflessioni legate all'archeologia dell'acqua, nelle regiones si
perfeziona il sistema di distribuzione dell'acqua con la costruzione degli acquedotti
(acqua iulia). Gli acquedotti portano acqua da riserve idriche fuori Roma. Augusto
riempie Roma di terme, lo sappiamo grazie a Plinio <<Mai nessuno come Augusto
prestò tanta attenzione alle terme e durante il suo principato ne sono state costruite
170 (enormità per Roma>>.
Per quanto riguarda il rifornimento idrico, Augusto nomina un suo emissario, molto
legato a lui, il cui rapporto incide molto in politica urbanistica: Marco Vipsanio
Agrippa, condottiero che sposa Giulia, figlia di Augusto.
Le terme di Roma sono una novità importante anche a livello propagandistico. Esse non
si avvalgono di acque con proprietà terapeutiche, ma la novità introdotta da Augusto
riguarda l'igiene, perché l'acqua corrente nelle case era appannaggio degli aristocratici.
Quindi interi quartieri di Roma non avevano acqua corrente e si rifornivano attraverso
le fontane pubbliche rifornite dagli acquedotti. Le terme permettevano a tutti di
provvedere alla propria igiene personale. Questa componente urbana doveva lavarsi,
Augusto ne è consapevole e in questo modo intende migliorare la salubrità urbana,
stabilendo consenso da parte della plebe urbana, ago della bilancia della stabilità del
suo principato, il suo massimo atto di evergesia.
I monumenti che Augusto va a curare sono finalizzati ad ottenere il consenso di tutti i
gruppi della società di Roma del tempo. Le terme diventano un luogo di incontro, di
creazione di relazioni economiche e politiche, motivo per cui Augusto incide così tanto
sull'ambito termale.
L'impianto principale della rete termale augustea si colloca non a caso in Campo Marzio,
settore di Roma che più si prestava ad essere trasformato da Augusto, le "terme di
Agrippa", nella zona centrale del Campo accostate ai saepta.
Accanto alle terme, l'intervento di Agrippa regolarizza un ampio bacino idrico in una
zona in cui continuava a raccogliersi acqua piovana e di esondazione del Tevere,
nonostante le bonifiche della palus caprae, si creava ancora una raccolta di acqua che
Agrippa pensa di irreggimentare e trasformare in un bacino monumentale circondato
da portici in marmo che prende il nome di Stagnum Agrippae. Nel caso in cui lo
Stagnum avesse raccolto troppa acqua, era necessario creare un sistema di drenaggio e
deflusso per non compromettere il tenore delle architetture. Allora Agrippa fa
normalizzare un canale esistente, regolato per far defluire l'acqua verso il Tevere,
scavando pendenze degradanti, e viene chiamato Euripus (dal greco eu reo, euripo:
scorro bene).
L'area meridionale del Campo Marzio, che aveva raccolto realizzazioni monumentali del
periodo repubblicano era ormai piena, per le novità Augusto individua l'area a Nord, più
estesa e libera. Augusto promuove la rinascita di tutto lo spazio disponibile, il limite
meridionale sono i saepta e lo stagnum.
A nord si collocano gli interventi:
-saepta;
-Stagnum Agrippae;
-Pantheon, non era il Pantheon con la cella rotonda, era un tempio etrusco italico
canonico, non era rotondo. È importante la dedica del Pantheon, è Agrippa a farlo
realizzare, tanto che la trabeazione della facciata del Pantheon porta il nome di Agrippa
"consul tertius" (nel terzo anno del suo consolato). E questa iscrizione resta anche nel
Pantheon di Adriano (il Pantheon che conosciamo esito di ristrutturazione di Adriano,
in realtà gli ultimissimi studi mostrano che lo avesse avviato Traiano).
Localizzazione e dedica di questo tempio: Pantheon significa (dedicato a) tutti gli dei
(della tradizione del mos maiorum), ma il luogo scelto da Augusto è indicativo perché la
tradizione poneva in questo punto, a lato dei saepta, il luogo in cui Romolo aveva
lasciato questa vita ed era stato assunto nel Pantheon, divinizzato. È il luogo
dell'apoteosi di Romolo. Augusto si pone sin dai primi interventi in continuità con
Romolo, si pone come novus Romulus, fissa addirittura la sua casa accanto alla
capanna di Romolo.
All'estremità opposta del Campo Marzio, in linea con il Pantheon, fa realizzare il primo
intervento effettivo (prima del Pantheon) in Campo Marzio, che è il Mausoleo di
Augusto. Come poteva essere accettata una tomba nel nuovo cuore di Roma? Nessuno
aveva mai portato una tomba di famiglia nel cuore di Roma, già fa pensare che avrebbe
accolto anche i suoi discendenti. Subito dopo la vittoria, Ottaviano decide d'accordo con
i collaboratori, di rendere pubblico il testamento di Antonio, perché in questo modo
avrebbe potuto portare l'opinione pubblica ad allontanarlo da Antonio, il quale scrisse
che, se avesse vinto contro Ottaviano, avrebbe voluto essere sepolto accanto a Cleopatra
in Egitto, ciò era un tradimento della nazione di Roma. Rispetto al pericolo che Roma
aveva corso, di avere la tomba del proprio capo in Egitto, Augusto presta questo
intervento come la garanzia del rispetto della tradizione: Ottaviano mette la tomba a
Roma, in un luogo aperto a tutti i romani, sullo stesso asse del luogo dell'apoteosi di
Romolo, in un dialogo spaziale tra Pantheon e Mausoleo che significa presentarsi come
nuovo Romolo. Inoltre, con uno spazio che mette nel foro di Augusto dedicato al culto
del Genius Augusti, genio protettore della famiglia di Augusto, vuole indirettamente
favorire la nascita del culto dinastico a Roma.
Il programma di Augusto è unitario. Vi è una via recta, strada che fiancheggiava il centro
della zona augustea del Campo Marzio, ovvero centro del programma unitario di
Augusto, strada che portava al centro del Campo Marzio: al centro non c'era solo l'Ara
Pacis, che è parte di un complesso più ampio, ma c'era l'Horologium Augusti o
Meridiana di Augusto. Era un orologio solare, grande quanto tutta la piazza, dove il
tempo era scandito da un'ombra sulla superficie della meridiana. C'era bisogno di un
dotatore di ombra più rilevante, lo gnomone, doveva essere di rilievo, e in questo caso è
un obelisco di granito egiziano, che Augusto fa portare dall'Egitto come bottino di
vittoria su Antonio e Cleopatra. A lato della piazza dell'orologio si colloca l'Ara Pacis
intenzionalmente perché riceveva delle ombre dallo gnomone. Le ombre hanno un
significato: l'Ara Pacis non si capisce senza considerare il rapporto con l'orologio, il
nuovo tempo, il cui splendore è segnato dall'orologio che scandisce un nuovo corso di
Roma, legato alla pace ottenuta grazie ad Augusto.
Una mossa di grande effetto per iniziare a palesare il programma ideologico: Ottaviano
nei mesi immediatamente precedenti ad Azio rende noto il testamento di Antonio che
esprimeva la volontà di essere seppellito ad Alessandria accanto a Cleopatra, non si
trattava solo di un'occasione per dimostrare il tradimento della patria da parte di
Antonio, ma per insinuare il sospetto che se Antonio avesse vinto, avrebbe portato la
capitale da Roma ad Alessandria. Quindi portare la tomba di Augusto a Roma voleva
essere un gesto per dimostrare che Roma fosse caput mondi, la città destinata a reggere
l'impero.
Porsi sullo stesso piano e presentarsi come nuovo Romolo, fondatore di una nuova
Roma.
Il mausoleo è la costruzione sommitale del programma di Augusto in Campo Marzio.
L'adozione delle volumetrie cilindriche riprende direttamente l'esperienza dei mausolei
di tradizione greca e orientale, in particolare il modello è quello dei mausolei ellenistici.
Il corridoio immetteva nello spazio circolare con lo spazio funerario al centro. Non è
ancora chiaro dove fu sepolto Augusto, probabilmente doveva occupare il centro, il
fulcro di tutto il complesso, perché qui è stato trovato un vano che probabilmente aveva
accolto la deposizione del princeps.
Una serie di elementi che vengono dalle fonti citano una copertura conica. È dubbio che
ci fosse una peristasi (nel nostro linguaggio tendiamo ad usare peristasi anche per il
mondo romano quando si tratta di spazi sacri, peristilio è usato più per l'ambiente
privato) subito sotto la copertura conica.
Questa tomba è stata aperta e resa pubblica ben prima della morte di Augusto. I primi
ad essere sepolti in questa tomba dinastica sono la sorella Ottavia e il figlio di lei
Marcello, primo marito di Giulia, figlia di Augusto. Le iscrizioni sono conservate, in esse
questi insigni defunti vengono presentati e ricordati non per la loro identità, ma
soprattutto per il rapporto con Caesar Augustus.
Era un mausoleo dinastico, ma era concepito come un'opera pubblica. Strabone ci
informa su come Augusto la presentò al pubblico, egli scrive a pochi anni dalla
costruzione del mausoleo di Augusto. Si ha la percezione della fusione prestigiosa di
opere architettoniche (arte) e spazi verdi (natura). Strabone racconta proprio quello
che ha visto, egli utilizza "Mausoleion", vuol dire che Augusto aveva voluto chiamare
questa tomba mausoleo. Era un parco, un locus amoenus, che doveva permettere
passeggiate piacevoli e incontri, nel ricordo del princeps, che facilmente diventava
venerazione del princeps, in questa maniera egli favoriva il passaggio dalla
considerazione rispettosa alla venerazione.
L'ustrinum (crematorio) Augusti era decorato con una balaustra circolare in ferro e
all'interno con dei pioppi. Il modello è il Mausoleo per eccellenza: la tomba di Màusolo,
sàtrapo di Caria, realizzato ad Alicarnasso negli anni 50 del IV secolo a.C., era
considerata già dall'età ellenistica una delle sette meraviglie del mondo. Inoltre questa
era per antonomasia la tomba dinastica, questo spiega ancor di più la ripresa ideologica.
Augusto dopo la vittoria di Azio, si reca ad Alessandria nel 30 a.C. e chiede di visitare la
tomba di Alessandro, su questo ci informa Svetonio, dicendo che egli fa aprire il
"mausoleo" di Alessandro Magno, stesso termine usato da Strabone, non sono termini a
caso. Quindi c'è un'intenzionale venerazione di Aless