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Estratto del documento

Gli antropologi quindi studiano il corso della vita umana partendo da un punto di

vista prettamente sociale, studiando anche le risposte ai problemi posti

dall’ambiente e cercando di cogliere il significato della vita sociale dei popoli.

Esiste un momento in cui la differenza e l’identità si incontrano: in quel momento

si attiva il processo di costruzione dell’identità e della differenza. Per ragionare

su cosa vuol dire l’incontro bisogna pensare che ci sono persone diverse (indigeni

e bianchi) che si incontrano e avviene uno scambio di cibo.

La cornice é la rappresentazione dell’incontro, nessuno é uscito dal quadro per

guardare la cornice dentro la quale é prodotta la rappresentazione.

Spike Lee: “Fà la cosa giusta”: é un film che spiega che le umanità sono tutte

diverse l’una dall’altra, la diversità riguarda tutti. In quanto tutti percepiamo

l’altro in maniera diversa e siamo a nostra volta percepiti in maniera diversa.

Per l’antropologia l’identità non esiste, se non davanti alla differenza, l’identità e

la differenza sono costruzioni (non dipendono da qualcosa che sta dentro l’uomo

ma sono fatti sociali, storici e geografici). Ciò significa che la diversità delle

altre persone si può guardare solamente se io stesso ho una mia identità.

Secondo l’approccio essenzialista invece, l’identità viene considerata come una

cosa essenziale.

Massimo Recalcati, noto scrittore e psicoanalista, ha scritto libri dedicati ai

femminicidi causati dall’uomo. È un uomo che spiega ad altri uomini che la donna è

una delle incarnazioni più forti. Il sesso della donna non è visibile e sfugge alla

presa, la loro identità é difficile da decifrare, é per questo motivo che le donne

possono essere oggetto di violenza.

Erodoto racconta l’incontro in cui parla di modi diversi di seppellire i propri cari.

Per tutte le società, il tempo e il modo con cui si salutano i morti è un momento

essenziale. Lui racconta come le varie società salutano i morti, ciò che fa una

società può essere visto in modo negativo da un’altra essendo che tutti siamo

diversi. Non esiste un modo naturale per fare le cose, niente é sbagliato.

Erodoto dice che non esiste un fondamento naturale nel modo in cui si fanno le

cose, la natura non spiega niente, non c’è niente che le società fanno per

spiegare. Ogni società ha la sua natura normale di fare le cose.

Non è possibile utilizzare la parola natura come concetto. Una cosa che per me è

naturale può non esserlo per un altro popolo. Non esiste quindi una definizione di

natura perché varia da società in società.

Non c’è nessuna natura che spiega perché le persone e le società si comportano

in un determinato modo. La catena di interazioni parla di ciò, dice che questa è

l’ottica con cui dobbiamo guardare le cose, perché noi non possiamo usare il

concetto di natura nemmeno per ciò che è natura.

La famiglia naturale è la famiglia biologica, ovvero legata dai legami di sangue.

Noi non studiamo la natura, ma la naturalizzazione ( per definire come

dovrebbero essere i rapporti tra le persone).

Natura= nascita, tempo e mangiare

Nascita: il corpo femminile non è regolato solo dalla sua fisicità, è un corpo

fatto di storia che cambia, nemmeno il corpo è un fatto naturale, ma prodotto.

Il parto viene rinaturalizzato, un tempo era denaturalizzato. Quasi tutte le

donne 50 anni fa partorivano con un’operazione chirurgica (il cesareo), il parto

avviene in modi diversi, la nascita infatti è diversa per tutti.

Mangiare: tutti hanno la necessità di mangiare, però non c’è nessuna natura che

spiega perché viene compiuta questa azione e in che modo.

Cartesio diceva che l'umano è umano perché pensa. L'uomo è diverso da tutto ciò

che non è umano, ovvero la natura, perché essa non ha la capacità di pensare.

L’antropologia culturale si occupa dell’umano e delle differenze all’interno di

esso. Guardare le differenze, per l’antropologia significa guardare l’identità. Ha

uno sguardo antiessenzialista, ovvero che le differenze e l’identità non sono

essenziali, ma sono cose che si costruiscono, sono processi storici, culturali e si

costruiscono in un luogo e tempo in cui incontriamo l’altra forma di umanità, che

percepiamo come differenza.

Nel DNA delle persone c’è il modo naturale di fare le cose, il resto lo

consideriamo innaturale. La natura non spiega il modo con cui si dorme o si

mangia, ma vengono appresi nel corso della vita. Ciascuna società legittima il suo

modo di fare naturalizzandosi, ovvero dicendo che il modo proprio di fare è

naturale. L’antropologia non studia la natura ma la naturalizzazione, ovvero cerca

di capire chi, come e perché naturalizza una determinata idea.

Bisogna concentrarsi su un cambiamento fondamentale ossia la scoperta

dell'America.

Prima della sua scoperta c’era la società feudale, ovvero gerarchica e verticale

(il re o l’imperatore in cima e sempre più in basso i feudi e vassalli che

delegavano i compiti). Il Papa era il primo a dare il potere, il portavoce divino,

perché si pensava che provenisse da dio (ordine divino).

La società feudale sta in piedi perché si fonda su questa idea divina, basata su

forme e interpretazioni dentro la bibbia.

Il centro del mondo era Gerusalemme perché nella storia del mondo era il punto

di contatto fra il divino e l’umano.

Dante sta dentro una cornice di pensiero verticale, anche dal punto di vista

politico, ordine eterno (paradiso, purgatorio, inferno), dentro Dante ci mette la

sua storia personale e contemporanea e anche la figura di Ulisse (uomo

moderno). Quest’ ultimo è all’inferno perché ha superato i confini che il divino ha

attribuito all’umano. Oltre questo confine c’è una dimensione disumana (Ulisse

muore annegato di mare e follia) perché superare il confine non è qualcosa di

ignoto o sconosciuto ma qualcosa di disumano.

Cristoforo Colombo (uomo feudale) fa quello che Dante fece con Ulisse, lui

considera se stesso come un uomo non più bruto (accettare i limiti), ma che

cerca e segue la virtù e la conoscenza (pensa che il mondo sia fatto

diversamente). Il mondo rotondo non ha bisogno di Dio per stare in piedi (es il

totem degli indiani che rappresenta gli animali in modo verticale e in cima é

raffigurata la divinità con cui si interagisce e collega cielo e terra).

Tutto quello che succede da Colombo in avanti succede in modo simile con i

gruppi rom, negli stessi anni in cui Cristoforo arriva e torna, i gruppi rom

attraversano l’Italia.

Una frase di Cartesio é “l’umano è umano perché pensa.”

L’antropologia culturale nasce come sapere scientifico, ha a che fare anche con il

modo con il quale noi siamo noi stessi. L’uomo borghese pensa di avere a

disposizione tutto il mondo.

Dopo Cartesio c’è Martin Lutero, che dice che ogni uomo ha il potere di

relazionarsi con la Bibbia (divino) da solo.

La natura é la vita che non ha la facoltà di pensarsi (animali+vegetali: studiati dal

biochimico Stefano Mancuso).

È importante affrontare la diversità fra gli uomini, questa diversità si spiega

tramite il razzismo, che nasce intorno al 600 con una teoria scientifica.

In antropologia è molto importante il modello delle tassonomie: prendere tutti

gli esemplari della stessa categoria, che quindi sono simili, e confrontarli; così si

creano insiemi di esseri viventi. Gli uomini fanno la stessa cosa con il razzismo,

viene detto che ci sono razze diverse.

Ciò che ci distingue da chi non pensa è il nostro cervello, che ci permette di

creare insiemi distinti tra di noi. Questa è la struttura del razzismo, che spiega

come sono fatti gli altri e noi stessi. Un tempo si pensava che le zone del cervello

portassero a pensare determinate cose: la zona davanti riguarda il pensiero

astratto, dietro il movimento. Le persone africane hanno il cranio diverso, si

pensa che hanno meno pensiero astratto ma che sono più portati nei movimenti.

Il signor Dobermann fu un tedesco che mischió le razze di altri cani per

ottenere quella razza specifica.

Le parole fondamentali del razzismo sono origine e purezza, che garantiscono da

chi proveniamo. Le caratteristiche del razzismo esistono solo se una persona ha

la volontà di trovare le differenze. La razza è tutto perché ogni individuo ha una

razza, e ogni razza ha il suo posto nella gerarchia delle razze. Il cane che sta

fuori dalle razze è il bastardo perché dentro ha due razze.

Da sempre l’essere umano non sta fermo, il suo patrimonio genetico si è sparso

totalmente in maniera disordinata; una frase che rappresenta ciò è “gli esseri

umani non hanno le radici ma i piedi”.

Franz Boas compara le misurazioni dei corpi appartenenti a persone di diverse

razze, e scopre che alcune caratteristiche nell’arco del tempo cambiano, perché

le condizioni ambientali influiscono molto (cibo).

Epigenetica: dice che i cambiamenti del corpo possono diventare cambiamenti del

patrimonio genetico. La natura non riesce a spiegare perché le società umane

sono tutte diverse tra loro, é da qui che nasce l’antropologia culturale e sociale.

Tutto ciò che facciamo è diverso dagli altri, ma ci viene dalla cultura che è un

tutto:

- conoscenze

- credenze

- arte

- morale

- diritto

- costumi (abitudini, usi e costumi: modi di fare)

- capacità

- abitudini

Tutte queste cose sono acquisite dall’uomo di qualsiasi società. In tutto ciò che

facciamo c’è cultura.

La cultura si apprende facendo parte di una società. La diversità è dovuta dalla

cultura (diversità culturale e sociale). La cultura precede l’esperienza dell’uomo,

la cultura rende il mondo comprensibile e agibile. La lingua ci precede, noi

impariamo a pensare il mondo attraverso la lingua. Non esiste una cultura

migliore delle altre o più sviluppata.

Relativismo linguistico: accettare che non ci sia un punto di vista assoluto per

comprendere le diversità.

Il termine etnografia funziona se si parla di cultura e di relativismo culturale;

questo termine è essenziale per togliere le razze e il razzismo e per

denaturalizzare

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
19 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marty108 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Ulderico Daniele.