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CICLO OVARICO

L’attività ciclica dell’ovaio si inizia a calcolare dal menarca in poi.

Si vanno a calcolare dei cicli ripetuti di 28 giorni con delle modificazioni che si

dividono in 2 momenti da 14 giorni.

Durante i primi 14 giorni si ha la cosiddetta fase follicolare del ciclo ovarico,

in qui si ha un picco dell’ormone FSH (ormone follicolo stimolante) prodotto a

livello della adenoipofisi.

Questo ormone determina la maturazione di più di una cellula uovo.

Il tutto avviene all’interno di follicoli ovarici che popolano la corticale

dell’ovaio.

Inizialmente si ha la formazione di un follicolo primordiale che è dato da una

cellula uovo + una quota di epitelio germinativo. Questo subirà delle

modificazioni che lo porteranno a diventare follicolo primario e poi

secondario e infine in follicolo maturo.

Con la maturazione di questi follicoli la cellula uovo inizialmente rivestita solo

da cellule dell’epitelio germinativo viene progressivamente rivestita da

elementi del connettivo circostante ovvero fibroblasti che formano strutture

concentriche che prendono il nome di teche.

Uno strato di queste cellule inizia a diventare secernente e producono

estrogeni.

L’ovaio quindi sotto l’azione dell’FSH inizia a produrre estrogeni. Oltre a questo,

viene prodotto anche il liquor follicolare, così che al termine del processo di

maturazione del follicolo maturo si va a formare una cavità piena di liquido con

la cellula da una parte e tutto il resto a delimitare.

Arrivati al 14esimo giorno si ha l’ovulazione.

Nel punto in cui questo follicolo ha aderito alla parete dell’epitelio germinativo

si assiste ad uno scoppio follicolare, ovvero si va a lesionare la parete del

follicolo e la cellula uovo con tutto intorno le cellule che l’avevano rivestita.

Molte cellule durante la maturazione possono bloccarsi nel percorso portando

alla formazione di follicoli atresici; quindi, non tutte le cellule uovo vengono

maturate ed espulse.

L’ovaio alla nascita è perfettamente liscio, mentre al termine della sua attività

riproduttiva è pieno di cicatrici che rappresentano gli scoppi follicolari, ovvero

dove sono uscite le cellule uovo.

Ogni punto in cui il follicolo da luogo allo scoppio prende il nome di stigma.

L’ovulazione è sempre e solo monolaterale, ovvero l’ovulazione sarà presente a

livello di un solo ovaio; non c’è un preciso ordine per cui un mese ovula uno e

un mese l’altro, in alcune persone si alternano e in altre ovula per molti mesi un

ovaio per poi riposarsi e far ovulare l’altro.

Per quanto riguarda la fecondazione ci sono altri fattori oltre alla fusione dei

gameti che bisogna calcolare.

Oltre al fatto che non tutti gli spermatozoi sono competenti o non assumono la

capacità litica che deve essere acquisita, ci sono dei meccanismi involontari di

difesa che rendono il microambiente non molto favorevole per gli spermatozoi.

Per ogni cellula uovo collocata nella tuba, di circa 1 milione di spermatozoo,

non più di 100.000 spermatozoi riescono a raggiungere la tuba in buone

condizioni.

Di questi non più di 10 riescono ad aggredire il rivestimento esterno della

cellula uovo, e su 10 è molto raro che più di uno riesce ad oltrepassare tutta la

difesa della cellula uovo perché a volte mancano le proteine litiche dello

spermatozoo.

Con l’espulsione dell’ovocellula rimangono le 2 teche: una che produceva

estrogeni e l’altra silente, e il liquor follicolare. A questo punto l’ipofisi smette di

produrre FSH e si innalza un’altra gonadotropina che è l’LH (ormone

luteinizzante) che ha il picco di attività tra il 14esimo e il 28esimo giorno.

Questo ormone a livello dell’ovaio fa sì che le cellule della teca che

producevano estrogeni, continuano a produrli, ma altre cellule iniziano a

produrre un altro ormone, che è il progesterone, si ha quindi una duplice

attività ormonale: progestinica ed estrogenica.

A livello ovarico questo determina la formazione di una struttura che

rappresenta ciò che è rimasto de follicolo e prende il nome di corpo luteo.

Questo è una ghiandola endocrina che produce estrogeni e progesterone.

In caso di non fecondazione il corpo luteo viene definito corpo luteo

mestruale, che dura altre 2 settimane e con la sua produzione di estrogeni e

progesterone accompagna l’endometrio nelle sue modificazioni fino alla

mestruazione, ovvero fa si che a livello dell’utero si abbiamo le cosiddette

mestruazioni ovvero lo sfaldamento dell’endometrio.

In caso invece di avvenuta fecondazione il corpo luteo dura 3-4 mesi con il

nome di corpo luteo gravidico perché i suoi ormoni servono ad

accompagnare le prime fasi della genesi dell’embrione.

La follicolo e la luteo genesi avvengono tutti a livello della corticale; a livello

midollare invece sono presenti cellule che producono steroidi che sono

androgeni (alcuni pensano che servano per quella sorta di mira che l’ovaio

deve prendere per mandare le cellule uovo nella tuba di Falloppio).

TUBA UTERINA:

È un organo cavo definito anche salpinge o tuba di Falloppio.

Si tratta di un dotto che non presenta un diametro uniforme, infatti

distinguiamo 4 porzioni:

1. INFUNDIBOLO DELLA TUBA O PORZIONE INFUNDIBOLARE: è la

prima porzione, che entra in contatto con l’ovaio. Questa si presenta

diviso in circa 20 propaggini tutte sfrangiate definite fimbrie ovariche.

Soltanto una di queste arriva a toccare l’ovaio.

2. AMPOLLA DELLA TUBA O PORZIONE AMPOLLARE: è il tratto in cui il

dotto inizia a restringersi.

3. ISTMO DELLA TUBA O PORZIONE ISTIMICA: rappresenta il tratto più

lungo.

4. PORZIONE INTRAMURALE O UTERINA DELLA TUBA: l’ultimo tratto

che si continua proprio all’interno dell’utero.

La tuba è un organo cavo, e come tutti gli organi cavi dell’apparato

riproduttivo, è privo si sottomucosa. Infatti, a livello della tuba abbiamo 3

tonache: tonaca sierosa perineale esternamente, tonaca muscolare con

una muscolatura esternamente ad andatura longitudinale e internamente

circolare, la cui contrattilità serve a favorire la progressione degli spermatozoi

in una direzione e la cellula uovo nella direzione opposta, e infine la tonaca

mucosa.

Questa tonaca poggia una lamina propria di connettivo molto più spessa, a

causa della mancanza della sottomucosa. A questo livello abbiamo un epitelio

pavimentoso semplice fatto dall’alternanza di due cellule: quelle cigliate e

quelle mucipare.

Quelle cigliate servono a spostare sia le cellule uovo che gli spermatozoi.

UTERO

L'utero è un organo impari e cavo, mediano in quanto posto al centro della

piccola pelvi. Trae rapporti con la vescica (anteriormente), con il retto

(posteriormente), con le anse intestinali (superiormente) e con la vagina

(inferiormente).

Questo si presenta con una forma di pera rovesciata e possiamo distinguerlo in

3 porzioni:

1. FONDO DELL’UTERO: che rappresenta la base dell’organo rivolta verso

l’altro.

2. CORPO DELL’UTERO: la porzione più rilevante.

3. COLLO DELL’UTERO: il punto in cui si incastra la vagina.

In realtà il punto di inserzione con la vagina fa si che il collo dell’utero venga a

sua volta distinto in 2 porzioni:

1. Sopra vaginale del collo dell’utero

2. Sotto vaginale o intra vaginale del collo dell’utero: che è la

porzione che entra all’interno della vagina e viene definita anche cervice

uterina.

L’utero ha una serie di dispositivi che lo ancorano alla sua posizione mediana

nelle piccole pelvi:

la porzione del fondo, del corpo e quella sopra vaginale sono rivestite dal

peritoneo, mentre la porzione sotto vaginale, o meglio dire quella della cervice

uterina è rivestita dalla tonaca avventizia ovvero da connettivo.

Ciò che ancora l’utero alla pareti laterali della pelvi sono un insieme di

dispositivi che si configurano nel cosiddetto legamento largo dell’utero, che

va ad abbracciare anche la tuba e l’ovaio e si ancora poi all’osso dell’anca.

Altre due struttura importanti sono: legamento rotondo che si trova in

corrispondenza dell’angolo supero-laterale al di sotto del punto di inserzione

della tuba, e il legamento cardinale che si trova nella porzione terminale ed è

un vero e proprio legamento.

L’utero ha una disposizione a muso di tinga, ovvero l’apertura inferiore verso la

vagina ricorda il muso del pesce tinga.

La posizione fisiologica dell’utero è la cosiddetta posizione anteflessa e

anteversa.

Questi due sono degli angoli che si vengono a formare all’interno dell’utero,

dove l’angolo di antiflessione è un angolo che si viene a creare tra l’asse

maggiore del corpo dell’utero e l’asse maggiore del collo dell’utero ed è

leggermente aperto in avanti.

L’utero può talvolta presentarsi retroflesso, in cui l’angolo è esattamente

opposto e quindi aperto all’indietro, in quanto l’utero si è girato del tutto.

Inoltre, è possibile avere anche dei gradi retroversione. Questo non sempre

provoca patologie ma nella gravidanza un utero sia retroverso che retroflesso

può dare problemi nella fase espulsiva del parto.

STRUTTURA PARIETALE UTERO

L’arteria che va a vascolarizzare l’utero è l’arteria uterina. Questa si stacca

dall’arteria iliaca interna in corrispondenza del collo dell’utero e risalto al lato

del corpo e del fondo e arrivato a livello dell’angolo supero-laterale cede un

ramo ovarico, uno per la tuba e poi termina.

Questa arteria nel suo decorso non è perfettamente rettilinea ma si presenta

avvolta su sé stessa con un andamento spiraliforme, in relazione al fatto che

l’utero è un organo che cambia volume e dimensione e quindi l’arteria ha la

necessità di distribuirsi in una zona più ampia.

L’utero viene diviso in 3 strati:

1. ENDOMETRIO: strato più interno, rappresenta la tonaca mucosa.

2. MIOMETRIO: rappresenta la tonaca muscolare.

3. PERIMETRIO: seriosa o avventizia, strato esterno

Inoltre, la porzione sotto vaginale dove è presente connettivo prende il nome

di PARAMETRIO.

Per quanto riguarda la muscolatura, questo è un organo che varia la propria

dimensione durante l’arco della vita. Di fatti, raggiunge il suo massimo sviluppo

nella pluripare in cui l’organo rimane più voluminoso perché l’ipertrofia delle

cellule muscolari a volte regredisce e a volte no.

Terminata l’età riproduttiva, quindi dalla menopausa in poi, l’organo tende ad

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Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinap.17 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Molise o del prof Guerra Germano.
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