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Lungo il decorso dei bronchi:

  • Avviene una progressiva diminuzione del calibro.
  • Gli anelli cartilaginei diventano placche per scomparire del tutto a livello dei bronchi interlobulari.
  • La tonaca muscolare aumenta progressivamente al diminuire della componente cartilaginea.
  • Nella tonaca mucosa il numero delle ghiandole bronchiali si riduce seguendo la diminuzione del calibro.
  • A partire dai bronchioli respiratori l'epitelio di rivestimento non è più ciliato.

Ogni bronco segmentale si ramifica ripetutamente all'interno di un segmento broncopolmonare formando molti bronchioli. I bronchioli si ramificano a loro volta in condotti di calibro più piccolo, detti bronchioli terminali. Nelle loro pareti prevale il tessuto muscolare liscio regolato dal SNA, che quindi controlla il diametro bronchiolare. L'attivazione del sistema simpatico e il rilascio di adrenalina dalla midollare del surrene determinano broncodilatazione.

ampliamento delle vie aeree con riduzione della resistenza al flusso d'aria, mentre la stimolazione da parte del parasimpatico provoca broncocostrizione, una riduzione del diametro delle vie aeree con aumento di resistenza al flusso d'aria. Ciascun bronchiolo terminale invia aria a un singolo lobo polmonare, dove si ramifica in numerosi bronchioli respiratori, che costituiscono le più sottili e delicate ramificazioni dell'albero bronchiale.

I bronchioli respiratori sono connessi a singoli alveoli e a multipli alveoli attraverso regioni chiamate dotti alveolari, vie di passaggio che terminano a livello dei sacchi alveolari, camere connesse a più alveoli.

L'unità funzionale del polmone (cioè la più piccola parte che ne mantiene la funzione) prende il nome di acino e comprende l'insieme di: un bronchiolo terminale, due bronchioli respiratori e rispettivi dotti alveolari e alveoli.

L'unità funzionale prevede una circolazione

funzionale: ogni alveolo viene irrorato da vasi che giungono da rami della vena polmonare e dall'arteria polmonare. L'epitelio alveolare, deputato alla permeabilità di ossigeno e anidride carbonica (molto sottile), è pavimentoso semplice e per l'80-90% costituito da 2 tipi di cellule:

  • Pneumociti di 1° tipo = cellule appiattite che formano la parete alveolare (membrana basale).
  • Pneumociti di 2° tipo = cellule di forma tondeggiante e non sottili come quelle di 1° tipo che producono surfactante, sostanza lipidica oleosa che ricopre la superficie interna di ogni alveolo allo scopo di impedire che l'alveolo collabisca in fase di espirazione. Il polmone infatti non si sgonfia maicompletamente, in modo che alla successiva inspirazione sarà molto più facile per il polmone aprirsi, (meccanismo reso possibile dal surfactante).

I bronchi terminali se si restringono impediscono lo scambio gassoso e possono provocare asma. Un altro

Il punto critico per quanto riguarda il passaggio di aria è lo spazio glottico.

Apparato digerente è costituito da:

  • Cavità orale
  • Istmo delle fauci
  • Faringe
  • Esofago
  • Stomaco
  • Intestino tenue: duodeno e mesenteriale (gigiuno + ileo)
  • Intestino crasso: cieco (appendice vermiforme) e colon
  • Intestino retto

Funzioni e fasi:

  1. Ingestione = attraverso l'entrata di cibi solidi o liquidi nel canale digerente.
  2. Elaborazione meccanica = molti cibi solidi prima di essere deglutiti subiscono trattamenti meccanici da parte di lingua e denti.
  3. Digestione = degradazione chimica ed enzimatica di zuccheri complessi, lipidi e proteine in piccole molecole organiche che vengono assorbite dall'epitelio di rivestimento del canale digerente.
  4. Secrezione = la digestione prevede l'azione di acidi, enzimi e tamponi prodotti con un meccanismo di secrezione attiva. Alcune di queste sostanze vengono prodotte dalla parete del canale digerente.
ma la maggior parte da organi come il pancreas. 5. Assorbimento = movimento di molecole organiche, elettroliti, vitamine e acqua attraverso l'epitelio e nei fluidi interstiziali del tratto digerente (intestino tenue). 6. Compattazione del materiale non digeribile (intestino crasso). 7. Escrezione = eliminazione dei prodotti di rifiuto non digeribili. Le ghiandole connesse al canale alimentare possono essere: - Intraepiteliali = unicellulari (cellule mucipare caliciformi). - Intramurali = pluricellulari (nella mucosa e/o sottomucosa, come nello stomaco). - Extramurali (in rapporto con il canale alimentare tramite un dotto, detto dotto escretore): - Ghiandole salivari maggiori (parotidi, sottomandibolari e sottolinguali) - Fegato - Pancreas (dal punto di vista anatomico è un po' un'eccezione, sia esocrino che endocrino). - Bocca Il vestibolo della bocca ha come parete esterna le guance e come parete interna le due arcate gengivodentali, le quali

continuano fra loro nel fornice superiore e inferiore. Annessa al vestibolo della bocca si trova la ghiandola parotide, la più grande fra le ghiandole salivari, il cui dotto escretore attraversa lo spessore della guancia e si apre di fronte al secondo molare superiore; produce amilasi salivare. Con infiammazione parotide, parotite: orecchioni; calcoli. Dolore in fase di masticazione.

La cavità orale propriamente detta è posta fra il vestibolo della bocca (anteriormente) e l'istmo delle fauci (posteriormente), fra le arcate gengivo-dentali (lateralmente), e fra il palato duro e il palato molle (superiormente) e la lingua (inferiormente).

Le arcate gengivo-dentali sono processi alveolari delle ossa mascellari e della mandibola ricoperta da tonacamucosa che costituisce le gengive e dai denti.

Il palato molle, localizzato posteriormente al palato duro, separa la cavità orale dalla rinofaringe e chiude la rinofaringe durante la deglutizione. Dal centro del margine

Il posteriore del palato molle pende l'ugola, che previene l'ingresso prematuro di cibo in faringe. Le tonsille sono aggregati di tessuto linfoide disposti nel tratto iniziale della faringe aventi funzione antinfettiva e immunitaria:

  • Tonsilla linguale: unica sul piano sagittale
  • Tonsillla palatina: sull'arco palatofaringeo e palatoglosso
  • Tonsilla tubarica
  • Tonsilla faringea (adenoide)

Esofago Proseguendo nella cavità orale si giunge all'orofaringe e poi alla laringofaringe, da cui, a livello di C6 diparte l'estremità superiore dell'esofago, altro organo mediastinico oltre a cuore e trachea che conduci i cibi solidi e liquidi allo stomaco. Si trova posteriormente alla trachea e leggermente a sinistra rispetto alla linea mediana. Il canale esofageo prosegue il suo percorso lungo la parete posteriore del mediastino, scendendo nel torace, e successivamente, attraverso il diaframma (iato esofageo), passa nell'addome, dove

terminare nella vena porta. Il sistema linfatico dell'esofago è costituito da una rete di linfonodi che si trovano lungo il suo percorso. I linfonodi cervicali superiori drenano la parte superiore dell'esofago, mentre i linfonodi mediastinici drenano la parte media e inferiore. I linfonodi gastrici e celiaci drenano la parte inferiore dell'esofago. L'innervazione dell'esofago è fornita dal sistema nervoso autonomo. Le fibre simpatiche provengono dai gangli cervicali superiori e medi, mentre le fibre parasimpatiche provengono dal nervo vago. Questo sistema nervoso autonomo controlla la motilità dell'esofago e la secrezione delle ghiandole esofagee. In conclusione, il canale esofageo è un importante passaggio per il cibo e il liquido che vengono ingeriti. La sua anatomia e la sua vascolarizzazione sono fondamentali per il corretto funzionamento del sistema digestivo.

Formare la vena porta, che entra nel fegato. Perciò la circolazione venosa dell'esofago non entra direttamente nella cava inferiore ma va nel fegato e solo dopo nella cava inferiore.

Aorta, esofago e vena cava attraversano il diaframma:

  • Forame della vena cava = situato all'altezza di T8 nella parte tendinea del diaframma per non essere ostruita dalla contrazione muscolare; dovendo portare il sangue al cuore, se fosse nella parte muscolare, ogni volta che il diaframma si contrae si altererebbe il suo flusso. Il foro è più grande durante l'inspirazione, la quantità di sangue che giunge al cuore è maggiore che in fase di espirazione.
  • Forame esofageo = situato all'altezza di T10 nella parte muscolare; il diaframma forma uno sfintere esofageo esterno che ha quindi bisogno di tessuto muscolare. Giunzione gastroesofagea: sfintere esofageo esterno ed interno.
  • Forame aortico = situato all'altezza di T12, posteriormente.

al diaframma; è attraversato dall'aorta, dal dotto toracico e dalla vena azygos, perché se passasse tramite il diaframma sarebbe troppo influenzata dai suoi movimenti.

Struttura della parete dell'esofago:

  • Mucosa = epitelio pavimentoso pluristratificato molle.
  • Sottomucosa = tessuto connettivo lasso contenente diverse ghiandole mucose.
  • Tunica muscolare = presenta due strati: circolare interno e longitudinale esterno:

Terzo superiore = sono presenti entrambi gli strati, di muscolatura striata.

Due terzi inferiori = sempre su due strati ma di muscolatura liscia.

Limiti della cavità addominale (cavità sierosa avvolta nel peritoneo):

  • Superficiali = quanto palpiamo le salienze ossee su un soggetto anatomico si va da processo xifoideo e si seguono le coste fino alla dodicesima (margine superiore), radice degli arti inferiori (margini inferiori).
  • Profondi = il diaframma lo separa superiormente dal torace, inferiormente
nulla lo divide dalla pelvi, c'è una linea immaginaria che parte dal promontorio del sacro, segue la linea arcuata e arriva fino al margine superiore del pube. Quadranti dell'addome - 2 linee verticali: da punto medio clavicola alla sinfisi pubica. - 3 linee orizzontali: una basisternale, una sottocostale e una bisiliaca, a livello delle SIAS. Queste linee formano 9 quadranti addominali: - Al centro verticalmente: epigastrio, mesogastrio e ipogastrio - In alto lateralmente: ipocondri dx e sx - Al centro lateralmente: fianchi dx e sx - In basso lateralmente: regioni inguino-addominali dx e sx Peritoneo Il peritoneo è una membrana sierosa che riveste le pareti della cavità addominale e solo parzialmente quelle della cavità pelvica (peritoneo parietale), avvolgendo più o meno completamente la superficie degli organi che in tali cavità sono contenuti. Si tratta di una sierosa
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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nobody_scuola_1990 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Oldani Silvia.