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Ampiezze totali della inflessione laterale
Movimento che si realizza sul piano frontale. La linea di riferimento di base è il piatto sacrale. A livello del cranio si può prendere come riferimento la linea bimastoidea (linea immaginaria che passa da un processo mastoideo all'altro). Rachide lombare: 20° Rachide dorsale: 20° Rachide cervicale: compreso tra i 35° ed i 45° Tra sacro e cranio: compreso tra i 75° e gli 85° da ogni lato
Ampiezze totali della rotazione
Di cili da misurare clinicamente in quanto non è possibile eseguire radiogra enel piano trasversale; bisogna ricorrere alla TAC. Si può semplicemente misurare la rotazione totale del rachide mantenendo il bacino sso e misurando il grado di rotazione del cranio. Rachide lombare: 5° Rachide dorsale: 35° Rachide cervicale: 50° Tra bacino e cranio raggiunge o supera i 90°.
VALUTAZIONE DELLE AMPIEZZE Possono essere valutate solo su radiogra e dell'intero rachide per
frontale: valutare l'angolo tra la linea che congiunge il bordo superiore del grande trocantere e l'acromion e la linea verticale (Fig. 63). Valutare anche il livello raggiunto dalla punta delle dita durante l'inclinazione rispetto al terreno o agli arti inferiori. Valori falsati dai gradi di flessione dell'anca. •Rotazione del rachide frontale: valutare l'angolo tra la linea che congiunge il bordo superiore del grande trocantere e l'acromion e la linea verticale nella posizione di massima rotazione (Fig. 64). Valutare anche il grado di rotazione totale del rachide per poi sottrarre l'angolo di rotazione del rachide cervicale. •Flessione del rachide sagittale: valutare l'angolo tra la linea che congiunge il bordo superiore del grande trocantere e l'acromion e la linea orizzontale (Fig. 65). Valutare anche il livello raggiunto dalla punta delle dita durante la flessione rispetto al terreno o agli arti inferiori. Valori falsati dai gradi di flessione dell'anca. •Estensione del rachide sagittale: valutare l'angolo tra la linea che congiunge il bordo superiore del grande trocantere e l'acromion e la linea orizzontale nella posizione di massima estensione (Fig. 66). Valutare anche il grado di estensione totale del rachide per poi sottrarre l'angolo di estensione del rachide cervicale.dorso lombare: soggetto in vistadorsale (Fig. 63). Si misura l'angolo tra la verticale e la linea che unisce l'apice del solco intergluteo a C7 (è un angolo di reperte molto facile dausare). Si misura il livello raggiunto dalle dita rispetto al ginocchio dal lato dell'inclinazione.
Rotazione totale del rachide: angolo di rotazione "b" (Fig. 64) del piano biauricolare e del piano frontale. Si può anche misurare l'angolo di rotazione tra il piano di simmetria della testa ed il piano sagittale.
TRATTO CERVICALE
Le vertebre cervicali sostengono il cranio, stabilizzano la posizione dell'encefalo e del midollo spinale e controllano i movimenti della testa.
C1, C2 e C7 vengono definite vertebre atipiche. Da C3 a C6 sono dette tipiche.
C1 e C2 formano il rachide cervicale superiore, da C3 a C7 formano il rachide cervicale inferiore.
La disposizione delle eccette articolari cambia ad ogni curva della colonna. A livello cervicale
La loro disposizione è orizzontale, permettendo un ampio movimento di rotazione. Vertebre cervicali atipiche:- Atlante (prima vertebra cervicale): Si articola con i condili occipitali permettendo la esso-estensione del capo. Riconoscibile per assenza di corpo e processo spinoso e presenta un ampio forame vertebrale circondato dagli archi anteriore e posteriore.
- Epistrofeo (seconda vertebra cervicale): si articola con l'Atlante tramite il suo dente (processo odontoide) permettendo la rotazione del capo. Un legamento traverso unisce il dente alla superficie interna dell'arco anteriore dell'Atlante formando un perno che permette la rotazione.
- Prominente (settima vertebra cervicale): ha un lungo e sottile processo spinoso che termina con un ampio tubercolo. È l'interfaccia tra la lordosi cervicale e la cifosi toracica.
trasverso munito di forme trasversario.
LEGAMENTI DEL RACHIDE CERVICALE INFERIORE
Anteriormente ai corpi vertebrali si estende il legamento longitudinale anteriore (3) e posteriormente il legamento longitudinale posteriore (4).
Sui lati le articolazioni unco-vertebrali (piccoli spazi vuoti fra due corpi vertebrali ai lati del disco delle vertebre cervicali che sono rivestite da una capsula, hanno la forma di un uncino) sono completate da una capsula (5).
Le articolazioni zigoapo sarie mettono in contatto le faccette articolari (6’).
Tra le lamine vertebrali troviamo legamenti gialli (7,7’).
Le apo si spinose (j) sono unite dai legamenti interspinosi, prolungati posteriormente in un legamento ducale (9) sulle cui due facce si inseriscono il muscolo trapezio ed i muscoli spleni.
Le apo si traverse sono unite dai legamenti intertrasversari (10); a questo livello si vedono il forame intertrasversario (g) ed i forami intervertebrali (i).
LA FLESSO-ESTENSIONE NEL RACHIDE CERVICALE INFERIORE
Estensione: il corpo vertebrale superiore scivola e si inclina all'indietro, il nucleo polposo viene spinto leggermente in avanti e le fibre anteriori dell'anulus si tendono. Avviene un'apertura dell'articolazione inter-apofisaria. La faccetta superiore non solo scivola in basso ed all'indietro ma forma la faccetta inferiore un angolo (x') uguale a quello di estensione (x). Inoltre, quest'angolo corrisponde a quello formato dalle faccette articolari (x'').
I fattori di limitazione sono 2:
- Tensione del legamento longitudinale anteriore;
- Contatto dei segmenti ossei.
Nel movimento di flessione il corpo della vertebra sovrastante si inclina e scivola in avanti. Il nucleo polposo viene spinto indietro e le fibre posteriori dell'anulus entrano in tensione. La faccetta inferiore della vertebra sovrastante si sposta in avanti ed in alto, contemporaneamente si crea un'apertura dietro ed in basso.
con la formazione di un angolo (y') uguale all'angolo di essione (y) ed all'angolo formato dagli assi delle faccette articolari (y''). Movimento non limitato da contatti ossei ma unicamente da tensioni legamentose. Tensione del legamento longitudinale posteriore, della capsula dell'articolazione inter-ipo saria, dei legamenti gialli, del legamento sovraspinoso o nucale. Colpo di frusta: rachide sollecitato violentemente prima in estensione e poi in essione. Può determinare stiramento o lacerazioni dei legamenti o anche lussazione anteriore delle apo si articolari. I MOVIMENTI DELLE ARTICOLAZIONI UNCO-VERTEBRALI Le articolazioni unco-vertebrali sono piccole articolazioni visibili in sezione frontale. Tra i due piatti vertebrali si riconosce il disco con il nucleo polposo ma tale disco non arriva fino al bordo della vertebra. Il piatto vertebrale presenta apo si unciformi la cui faccia interna è ricoperta di cartilagine. Questa piccola articolazioneè racchiusa in una capsula articolare che si confonde verso l'interno con il disco intervertebrale, è un'artrodia di tipo sinoviale. Durante la estensione si produce uno scivolamento simultaneo tra le faccette nelle articolazioni unco-vertebrali. Durante i movimenti d'inclinazione (Fig. 45) si verificano movimenti d'apertura i cui angoli (a', a'') sono uguali all'angolo d'inclinazione (a).
ASSE MISTO D'INCLINAZIONE E ROTAZIONE
La disposizione delle faccette articolari cervicali non permette movimenti di rotazione pura o inclinazione pura. In figura 47 si apprezza come le faccette articolari superiori (rappresentazione di C5) sono piane e contenute in un piano (P) obliquo indietro ed in basso. Qualsiasi movimento della vertebra situata al di sopra di essa può essere solo di due tipi: scivolamento globale verso l'alto (flessione) o verso il basso (estensione). Oppure, uno scivolamento differenziale per cui una delle
faccette di C4 siporta in alto ed avanti (a) e l'altra si porta in basso ed indietro (b). Quest'ultimo è un movimento di rotazione attorno ad un asse "A" perpendicolare al piano "P". La rotazione di C4 attorno all'asse A (obliquo in basso ed in avanti) determina un movimento misto d'inclinazione e rotazione che dipende dall'obliquità dell'asse A.
AMPIEZZE ARTICOLARI DEL RACHIDE CERVICALE
Ampiezza totale della esso-estensione del rachide cervicale inferiore: compreso tra i 100° ed i 110°
Ampiezza totale della esso-estensione dell'insieme del rachide cervicale prendendo come riferimento il piano masticatorio: 130°
La esso-estensione nel rachide sub-occipitale: compreso tra i 20° ed i 30°
Ampiezza totale d'inclinazione: circa 45°
Inclinazione laterale rachide sub-occipitale: circa 8°
Rotazione totale della testa: compreso tra gli 80° ed i 90° per lato
Di questi, circa 12° sono
attribuiti all'articolazione ateo-occipitale.fl fi fl fl fl ff fi fi fl fi fi fl fl fi
EQUILIBRIO DELLA TESTA SUL RACHIDE CERVICALE
La linea dello sguardo si trova in posizione orizzontale così come il piano masticatorio (PM) ed il piano agricolo-nasale (AN).
La testa è una leva di primo genere (interfulcrata).
La resistenza (G) è costituita dal peso della testa applicato nel suo centro di gravità, in prossimità della sella turcica.
La potenza (F) è rappresentata dalla forza dei muscoli della nuca che devono controbilanciare il peso della testa che tende a farla cadere in avanti.
La posizione anteriore del centro di gravità "G" spiega la potenza relativa dei muscoli posteriori della nuca rispetto ai flessori del collo. Gli estensori lottano contro la gravità, i flessori ne traggono aiuto.
Ciò spiega anche l'esistenza di un tono permanente dei muscoli ducali per opporsi alla caduta della testa in avanti (per
esempio, nel sonno in posizione seduta). La sua corda (C) si tende dai condili occipitali agli angoli postero-inferiori di C7. La sua freccia (f) abbassata dall'angolo postero-inferiore di C4, vanno alla corda. La freccia è tanto più marcata quanto più è accentuata la lordosi cervicale. La corda C invece è minore della lunghezza del rachide cervicale. È uguale ad essa solo quando il rachide è rettilineo. Indice simile a Delmas.
COSTITUZIONE ED AZIONE DELLO SCOM
Presenta 4 capi:
- Cleidomastoideo (Cm): posto in profondità, va dal terzo interno della clavicola all'apofisi mastoidea.
- Cleidoccipitale (Co): ricopre gran parte del cleidomastoideo e le cui inserzioni si spingono sulla linea curva superiore dell'occipite.
- Sternoccipitale