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L’ANALISI PATRIMONIALE

L'indagine dello Stato Patrimoniale dell'impresa deve essere orientata in 2

direzioni:

capacità dell’impresa di operare con una equilibrata struttura delle fonti e

 degli impieghi, in linea non solo con le caratteristiche del proprio settore

economico di riferimento ma anche con le esigenze di espansione del

business: la misura di questa capacità è demandata all'analisi

patrimoniale;

idoneità della strutturala patrimoniale a evitare situazioni di tensione

 finanziaria, che comporterebbero rischi di insolvenza per l'impresa: la

verifica di questa idoneità è demandata all'analisi finanziaria.

Queste 2 analisi vengono strutturate in questo modo:

l’analisi patrimoniale è un'analisi di tipo verticale: viene condotta

 muovendosi in verticale nelle 2 sezioni dello Stato Patrimoniale (impieghi

e fonti) e gli indici vengono calcolati rapportando un singolo aggregato di

Stato Patrimoniale con il valore complessivo della sezione a cui esso

appartiene (nel caso degli impieghi, al numeratore abbiamo aggregati

relativi a impieghi e al denominatore il totale degli impieghi; nel caso

delle fonti, al numeratore abbiamo aggregati relativi a fonti e al

denominatore il totale delle fonti). Gli indici di tipo verticale prendono il

59 nome di indici di composizione perché mettono in evidenza come si

compongono gli impieghi e le fonti, al fine di capire quanto incidono in

percentuale i diversi aggregati dello Stato Patrimoniale rispetto al totale;

l’analisi finanziaria è un'analisi di tipo orizzontale: viene condotta

 muovendosi trasversalmente rispetto alle 2 sezioni dello Stato

Patrimoniale e gli indici vengono calcolati confrontando singoli aggregati

di Stato Patrimoniale appartenenti a sezioni opposte (abbiamo un

impiego contrapposto ad una fonte o viceversa). Gli indici di tipo

orizzontale prendono il nome di indici di correlazione perché esprimono la

correlazione tra gli impieghi e le fonti.

ANALISI PATRIMONIALE DEGLI IMPIEGHI E RELATIVI INDICI

L'analisi verticale viene condotta mediante il calcolo di indici che mettono a

confronto le singole tipologie di attività sia con il valore complessivo degli

impieghi, da un lato, sia con altre tipologie di attività, dall'altro: gli indicatori

del primo tipo sono denominati indici strutturali semplici, mentre quelli del

secondo tipo sono denominati indici strutturali composti.

Gli indici di composizione degli impieghi si riferiscono al grado di rigidità della

struttura patrimoniale. attivo fisso

Indice dirigidità degli impieghi= totale impieghi

Questo indice individua la percentuale degli impieghi rappresentata da attività

che torneranno in forma liquida in un periodo medio-lungo e assume un valore

compreso tra 0 e 1: tanto più si avvicina a 1, tanto più l’azienda è rigida dal

punto di vista degli impieghi (ha investito molto di più in attivo fisso rispetto al

capitale circolante) e tanto maggiore è la leva operativa.

Il complemento a uno di questo indice è l'indice di elasticità degli impieghi.

attivo corrente

Indice dielasticità degli impieghi= totale impieghi

L'elasticità della gestione aziendale consiste nella capacità dell'impresa di

sostituire con rapidità e in modo economicamente efficiente i fattori produttivi

non più adeguati al contesto economico in cui opera, con altri allineati alle

necessità che emergono dal continuo confronto con la concorrenza: un valore

elevato di questo indice segnala che l’azienda ha investito molto di più nel

capitale circolante rispetto all’attivo fisso.

L’indice di rigidità degli impieghi può essere approfondito con gli indici di

secondo livello che provvedono a indagare la specifica composizione dell'attivo

fisso rispetto al totale del capitale investito.

60 immobilizzazioni materiali

Indice diimmobilizzo materiale= totale impieghi

immobilizzazioni immateriali

Indice diimmobilizzo immateriale= totale impieghi

immobilizzazioni finanziarie

Indice diimmobilizzo finanziario= totale impieghi

L’indice di elasticità degli impieghi può essere approfondito con gli indici di

secondo livello che provvedono a indagare la specifica composizione dell'attivo

corrente rispetto al totale del capitale investito.

disponibilità

Indice didisponibilità del magazzino= totaleimpieghi

liquidità immediate+liquidità differite

Indice diliquidità totale= totale impieghi

liquidità immediate

Indice diliquidità immediata= totaleimpieghi

Inoltre, la composizione dell'attivo può essere analizzata utilizzando gli indici

strutturali composti, ottenuti confrontando una macro-categoria di impieghi

con l'altra, ad essa contrapposta.

attivo fisso

attivo corrente

attivo corrente

attivo fisso

ANALISI PATRIMONIALE DELLE FONTI E RELATIVI INDICI

Tale tipo di indagine, analogamente a quanto avviene per l'attivo, è effettuata

mediante il calcolo di indici di composizione (semplici e composti), con

un'analisi di tipo verticale, mettendo a confronto, in questo caso, i mezzi propri

oppure aggregati di passività con il valore complessivo delle fonti o con altre

categorie di passività.

Gli indici di composizione delle fonti si riferiscono al grado di autonomia

finanziaria dell'impresa, ovvero analizzano se l'azienda dipende in misura

maggiore dalle fonti a titolo di capitale proprio o di capitale di terzi.

patrimonio netto

Indice diautonomia finanziaria= totale fonti

Questo indice misura il grado di patrimonializzazione dell'impresa e assume un

valore compreso tra 0 e 1.

Il complemento a uno di questo indice è l'indice di indipendenza finanziaria.

61 passivo corrente+ passivo consolidato

Indice didipendenza finanziaria= totale fonti

Questo indice misura il grado di indebitamento dell'impresa.

L’indice di autonomia finanziaria può essere approfondito con gli indici di

secondo livello. patrimonio netto+ passivo consolidato

Indice dicopertura permanente= totale fonti

Questo indice assimila i mezzi propri alle passività consolidate al fine di

evidenziare il peso percentuale delle fonti di lunga durata, che assumono la

denominazione di capitale permanente. passivo consolidato

Indice diindebitamento a medio/lungotermine= totale fonti

Questo indice evidenzia il peso del passivo consolidato sul totale delle fonti.

passivo corrente

˘

Indice diindebitamento a termine= totale fonti

Questo indice evidenzia il peso del passivo corrente sul totale delle fonti.

Inoltre, la composizione del passivo e del patrimonio netto può essere

analizzata utilizzando gli indici strutturali composti, ottenuti confrontando tra

loro le diverse fonti di finanziamento.

passivo corrente+ passivo consolidato

Indice diindebitamento= patrimonio netto

Questo indice misura il grado di dipendenza dell'azienda da finanziatori esterni

e può assumere teoricamente valori compresi fra 0 e infinito: in concreto, un

valore fino a 1 è considerato ottimale, mentre un valore superiore a 2 richiede

la massima attenzione per verificare la sostenibilità del debito in termini sia

finanziari (capacità di estinzione del debito) sia economici (capacità da parte

della redditività operativa di coprire gli interessi passivi).

passivo consolidato

Indice diconsolidamento del passivo= passivo corrente

Questo indice, con l'aumento del suo valore, indica la capacità dell'impresa di

allungare l'esigibilità dei propri debiti, conseguendo benefici nella copertura

degli impieghi. riserve di utili

Indice di protezione del capitale sociale= patrimonio netto

Questo indice misura in che percentuale il patrimonio netto è formato da utili e,

oltre a essere espressivo della capacità di autofinanziamento netto dell'impresa

(le riserve di utili rappresentano la parte del patrimonio netto che è stata

62

autogenerata dall'azienda), fornisce una misura della tutela garantita

all'integrità del capitale sociale a fronte del rischio che esso possa essere

intaccato dal verificarsi di perdite d'esercizio: un valore elevato di questo indice

indica un patrimonio netto di qualità superiore, offrendo all'azienda un

cuscinetto per coprire eventuali future perdite.

L'utilità degli impieghi e delle fonti è quella di poter ottenere uno Stato

Patrimoniale riclassificato a valori percentuali.

L’ANALISI FINANZIARIA

L'analisi finanziaria verte sulla idoneità della struttura patrimoniale a evitare

situazioni di tensione finanziaria ed esprime un giudizio sul grado di solvibilità

dell'azienda.

È un'analisi di tipo orizzontale, in quanto gli indici di correlazione vengono

calcolati confrontando 2 aggregati che si trovano in sezioni opposte dello Stato

Patrimoniale, e si concretizza con l'applicazione di indici-quoziente e di indici-

differenza (o margini): i primi permettono comparazioni dei valori nel tempo e

nello spazio, mentre i secondi permettono di quantificare la rilevanza in valore

assoluto della differenza positiva o dell'eventuale squilibrio.

Esistono 2 categorie di indici di correlazione:

1) indici di struttura: si ottengono contrapponendo aggregati di fonti ad

aggregati di impieghi (l’analisi si muove da destra verso sinistra);

2) indici di liquidità: si ottengono contrapponendo aggregati di impieghi ad

aggregati di fonti (l’analisi si muove da sinistra verso destra).

L'analisi del profilo finanziario dell'impresa è integrata e completata dagli indici

di rotazione e dagli indici di durata.

INDICI DI STRUTTURA

Gli indicatori che assumono maggior valore segnaletico ai fini della verifica

della corretta politica di finanziamento dell'attivo fisso da parte dell'impresa

sono i quozienti di struttura, secondario e primario.

patrimonio netto+ passivo consolidato

Quoziente secondario di struttura= attivo fisso

Questo indice evidenzia se l'attivo fisso è finanziato totalmente da fonti di

medio-lungo termine: il denominatore rappresenta le fonti di finanziamento di

medio-lungo termine, mentre il numeratore rappresenta gli investimenti che

richiedono una copertura finanziaria di medio-lungo termine. È

necessario che il valore assunto da tale indicatore sia stabilmente maggiore di

63

1, in modo da garantire che la copertura finanziaria degli impieghi durevoli sia

realizzata totalmente mediante il ricorso a risorse destinate a restare vincolate

alla gestione per periodi medio-lunghi: in tal caso, l’azienda è solvibile perché

l'attivo fis

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Publisher
A.A. 2024-2025
107 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pandinho30 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi finanziaria e piani aziendali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Paolucci Guido.