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EBITDA (MOL), EBIT (ROG) E RISULTATO NETTO (RN) D'ESERCIZIO

Due imprese di analoghe dimensioni, che operano nello stesso settore e con uguale risultato netto d'esercizio, possono avere un valore molto diverso, in funzione della propria gestione operativa e finanziaria.

Nel caso di imprese simili per dimensione e attività, ma differenti per performance operativa e strategie finanziarie adottate, è particolarmente utile il ricorso all'analisi del risultato ordinario ante oneri finanziari o "reddito operativo globale" ROG o EBIT.

L'EBIT, rispetto al RN d'esercizio, è in grado di fornire un'indicazione più accurata per le stime del valore complessivo dell'impresa, sulla base della redditività operativa globale.

L'EBIT è spesso impiegato dagli analisti per verificare la capacità dell'impresa di garantire la copertura degli oneri finanziari.

L'indice di copertura degli oneri

  1. EBIT = reddito al lordo del risultato della gestione finanziaria passiva.
  2. Tuttavia, due imprese, anche a parità di EBIT, O e RN d’esercizio, potrebbero, nella sostanza, presentare una capacità diversa di garantire il pagamento degli oneri finanziari.

ANALISI FINANZIARIA Pagina 34

Dal punto di vista dell’analisi finanziaria, il margine operativo lordo (MOL) o EBITDA, è uno strumento di analisi più efficace dell’EBIT. Gli elementi positivi e negativi di reddito che concorrono a formare l’EBITDA sono tutti ricavi e costi di natura monetaria, quelli che per loro natura generano variazioni finanziarie.

L’indice solitamente calcolato è:

Indice di sostenibilità degli oneri finanziari:

  • La prima azienda (smart energy) è sicuramente maggiormente in grado di pagare i propri oneri finanziari.
  • Indice di solvibilità finanziaria = indice in grado di far fronte al proprio indebitamento
  1. EBITDA

PFN → è compreso tendenzialmente tra 0 < indice < 12. PFN / EBITDA → indica quante volte l'indebitamento è superiore all'EBITDA

PFN = Posizione Finanziaria Netta

La valutazione della capacità di un'impresa di pagare i propri oneri finanziari, con il ricorso all'EBITDA, anziché all'EBIT, non è comunque esente da limiti:

  1. Gli ammortamenti non sono un generatore di liquidità durevolmente impiegabile per il pagamento degli interessi, l'EBITDA va visto in un arco temporale ragionevole dato che gli ammortamenti dopo un tot finiscono
  2. Non tutti gli elementi positivi e negativi di reddito che formano l'EBITDA rappresentano ricavi e costi effettivamente monetari

EBIT e EBITDA sono impiegati anche come indicatori di performance

dell'attività operativa: → EBITDA margin = EBITDA / V → EBIT margin = EBIT / V Dove: V = Valore delle Vendite (Totale ricavi di vendita). LA LEVA OPERATIVA L'indagine dell'analista, in questo caso, si concentra sulla parte alta del CE riclassificato a "margine di contribuzione", riclassificazione che sebbene non utile per analisi incentrate sull'aspetto finanziario della gestione, risulta rilevante in sede di break even analysis e dell'esame del grado di efficienza interna e di elasticità della struttura aziendale. L'attenzione del professionista si focalizza sulle componenti del reddito operativo, ossia su ricavi e costi relativi all'area della gestione caratteristica, distinguendo i costi operativi secondo la fondamentale ripartizione in costi variabili e costi fissi. Pregi: • Semplicità di applicazione • Immediata capacità segnaletica per l'analisi previsionale Difetti: • Ipotizza che i
ANALISI FINANZIARIA Pagina 36
RISCHIA NON RISCHIA
Ad un elevato valore della leva operativa, e quindi ad una rilevante volatilità del reddito operativo rispetto al fatturato, corrisponde una maggiore suscettibilità della redditività operativa del capitale investito (ROI) di subire consistenti modificazioni in conseguenza di una variazione, anche ridotta, dei ricavi di vendita realizzati dall'impresa.

ricavi di vendita che si modificano nel tempo anche in conseguenza di fattori esogeni come il mutevole andamento del mercato.

LA LEVA OPERATIVA HA IMPATTO SUL ROI!

La leva operativa è uno strumento impiegabile dall'impresa per l'impostazione della propria strategia di business:

  • Breve termine operativi non è modificabile (la struttura dei costi)
  • Leva operativa elevata → incremento delle quantità prodotte
  • Leva operativa bassa → aumento dei prezzi di vendita o riduzione dei costi variabili

Medio-lungo termine

Scelte di progettazione della struttura operativa

Obbiettivo → ottenere un ROI compatibile con il grado di rischio che l'impresa intende assumere

LEVA OPERATIVA VS LEVA FINANZIARIA (rischio operativo vs rischio finanziario)

Correlazione con la leva finanziaria:

La leva operativa e la leva finanziaria operano in modo complementare, in quanto le scelte operate dall'impresa relativamente alla prima sono in grado

Di influenzare quelle inerenti alla seconda. La leva operativa orienta le decisioni dell'impresa in sede di progettazione di una conveniente struttura produttiva, portandola ad adottare una specifica configurazione dei costi operativi volta alla massimizzazione del tasso di rendimento del capitale investito (ROI), la leva finanziaria, sulla base di tale programmata struttura produttiva, e quindi sulla base di un ipotizzato tasso di rendimento del capitale investito, attiene alle impostazioni della struttura finanziaria più conveniente per la massimizzazione del tasso di rendimento del capitale proprio (ROE).

Il collegamento fra la leva operativa e la leva finanziaria può essere formalizzato da:

ROE = Return On Equity

ROI = Return On Investment

ROD = Return On Debts

CT = Capitale di Terzi

CP = Capitale Proprio

Aliquota fiscale media applicata

all'impresaLa scelta in termini di leva operativa presenta il limite rappresentato dalla necessaria copertura finanziaria (con capitali di terzi o con capitale proprio), senza la quale la prima non può essere attuata nei termini programmati. Ipotizzando che l'azienda sia in grado di reperire le fonti di finanziamento necessarie allo scopo, il ricorso alla leva finanziaria deve essere ponderato con le seguenti considerazioni: Criticità: 1. L'aumento dell'indebitamento comporta un incremento del capitale investito e quindi un decremento del ROI, salvo che il reddito operativo si incrementi di conseguenza 2. Il differenziale (ROI - ROD) potrebbe diminuire nel tempo → ricorso alla leva finanziaria con effetto sempre più attenuato sulla redditività generale netta (ROE), fino a renderla negativa se il ROD diventasse maggiore del ROI 3. L'aumentato ricorso alla leva finanziaria determina comunque un incremento degli oneri finanziari, sia

invalore assoluto sia in termini di ROD4. L'incremento dell'indebitamento, a prescindere dalla relativa onerosità, crea un appesantimento della struttura delle fonti, precludendo progressivamente il futuro ricorso a finanziamenti esterni

ANALISI FINANZIARIA Pagina 38

ANALISI PATRIMONIALE - CAPITOLO 5

Analisi patrimoniale ed analisi finanziaria, si muovono su due direzioni: ANALISI di tipo "VERTICALE"

  1. Equilibrio fonti - impieghi: Capacità dell'impresa di operare con una equilibrata struttura delle fonti e degli impieghi. Direzione verticale (si studia la configurazione delle fonti e la configurazione degli impieghi ma senza correlazione tra le due). Gli indici che vengono determinati in questo tipo d'analisi, vengono denominati "indici di composizione", hanno lo scopo di capire come sono composte le fonti e come sono composti gli impieghi.
  2. Idoneità fonti - impieghi: ANALISI di tipo "ORIZZONTALE" Idoneità della

struttura patrimoniale a evitare situazioni di tensione finanziaria. Direzione orizzontale (analisi tra fonti - impieghi in relazione tra loro, si rapportano gruppi di fonti con gruppi d’impieghi). Gli indici che vengono determinati in questo tipo d’analisi, vengono denominati “indici di correlazione”, hanno lo scopo di capire come sono correlati fonti ed impieghi tra loro, tali indici vengono spesso accompagnati dai margini, che diversamente dagli indici (rapporti) sono la differenza tra fonti ed impieghi → forniscono un valore assoluto e non relativo comparabile nel tempo e nello spazio come gli indici.

Indici di composizione

Sono prettamente patrimoniali. Gli indicatori sono: Più è alto e più ha una struttura rigida. Derivano dall'indice principale di 1° livello.

ANALISI FINANZIARIA Pagina 39

INDICI DI CORRELAZIONE

1. Indice:

Margine: • - Margine secondario di struttura = ( + à )

Ci dà un valore assoluto. Dovrebbe

essere maggiore di 0.

ANALISI FINANZIARIA Pagina 402.

Indice:Margine: −• Margine primario di struttura =Consente di misurare la capacità dell'impresa di finanziare i propri investimenti in beni durevoli senza ricorrere afinanziatori esterni: un quoziente primario di struttura superiore a 1 è sintomatico di un’impresa in grado di coprirel’attivo fisso ricorrendo ai soli mezzi propri.

3. Indice:Margine: −• Capitale circolante netto =C’è una complementarità con il margine secondario di struttura, essi porteranno allo stesso risultato.

4. Indice: ANALISI FINANZIARIA Pagina 414.

Indice:Margine: −• Margine secondario di tesoreria = ( à + à )

5. Indice:Margine: −• Margine primario di tesoreria = à

ANALISI FINANZIARIA - CAPITOLO 6

ANALISI FINANZIARIA Pagina 42

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
66 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fiory.gassner di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi finanziaria e piani aziendali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Paolucci Guido.