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La questione delle riparazioni e le conseguenze economiche
La questione delle riparazioni dopo la Prima Guerra Mondiale è stata affrontata con cautela, poiché si temeva per le conseguenze economiche, in particolare per i sistemi economici britannici e tedeschi che erano interconnessi. Se la Germania fosse stata distrutta dalle riparazioni, gli scambi commerciali fruttuosi tra i due paesi potrebbero interrompersi.
Ci sono personalità che analizzano questo problema basandosi su valutazioni sistemiche più ampie. Una delle personalità più rilevanti è John Maynard Keynes, che nel suo libro del 1920 "Le conseguenze economiche della pace" esprime una preoccupazione: la rovina della Germania potrebbe diventare la rovina dell'Europa, poiché secondo lui esisteva una stretta interdipendenza economica che non poteva essere ignorata senza conseguenze negative per tutti. Keynes solleva una questione e un suggerimento: far pagare le riparazioni alla Germania tenendo conto della sua reale capacità di pagamento, altrimenti ci sarebbero danni non solo di natura economica ma anche politica.
Il governo britannico si mostra piuttosto persuaso della validità di tali considerazioni e propenderebbe per una linea ponderata, ma la sua disponibilità Debiti Interalleati incontra il Limite dei ( debiti dei paesi europei nei confronti degli stati uniti, che possono essere ripagati soltanto sfruttando le riparazioni tedeschi). Keynes, si rende conto che questo è un problema e comincia a scrivere una serie di lettere aperte ai giornali americani, chiedendo agli Stati Uniti di rinunciare ai debiti che gli spettano, sottolineando gli effetti virtuosi che questo gesto di generosità comporterebbe anche per per l'America stessa: offrirebbero al sistema produttivo americano un sistema molto ricettivo alle sue esigenze commerciali che rischiano di condannare gli americani al grande problema della sovrapproduzione. Gli Stati Uniti, tuttavia, furono inflessibili nel richiedere il pagamento di questi crediti con inevitabile conseguenza che anche il governo britannico eL'Intesa si irrigidirono nel chiedere alla Germania il pagamento delle riparazioni. Nei confronti del pagamento delle riparazioni l'orientamento fu il seguente: gravare la Germania di un pagamento quanto più pesante. La 1° proposta ammontava a una somma di 296 miliardi di marchi oro, pari a 6 volte il PIL della Germania. Alla fine i governi vincitori si accordarono per una cifra di 132 miliardi di marchi d'oro. Un ammontare che per Keynes era maggiore di 3 volte alla effettiva possibilità della Germania sconfitta.
Come vennero divisi i soldi? Il paese che si assicurò il bottino maggiore fu la Francia con il 52%. Successivamente si ha la Gran Bretagna con il 22%, l'Italia con il 10% ed il Belgio con l'8%.
Il problema che rendeva ancora più gravoso il pagamento delle riparazioni da parte tedesca era il calendario perentorio delle rate: le prime due rate annuali prevedevano il versamento di una somma finanziaria pari a 40 miliardi di
marchioro. La Germania si dimostrò subito incapace di adempiere a questi obblighi, tanto da chiedere una sospensione dell'invio della prima rata. Approfittando di questa richiesta, la Gran Bretagna tenta di aprire nuovamente un confronto con la Francia, circa la possibilità di organizzare una Conferenza Tecnica di carattere economico per rivedere questo problema delle riparazioni. La Gran Bretagna non voleva annullarle, ma ammorbidirle nella rimodulazione delle rate del calendario, cercando una soluzione che venga incontro da un lato alle esigenze europee e dall'altro degli USA. Iniziativa senza esito a causa della durezza dell'atteggiamento francese che non vuole aprirsi a nessuna modifica al sistema che ha inteso creare per colpire in profondità la Germania e condannarla ad un destino di inferiorità e debolezza. Francia non intende mettere in discussione le riparazioni. Inoltre la perché teme che i tedeschi possano aprire la questione della.Revisione del trattato di pace. Respingono qualunque idea di un confronto internazionale su una revisione. Questa linea della durezza è destinata ad accentuarsi ulteriormente a partire dal gennaio del 1922, momento in cui alla presidenza del consiglio francese, salì Raimond Poincaré, alla guida di un governo a maggioranza nazionalista e Chambre Blue Orizont, conservatrice, noto come camera che continua a sentirsi in uniforme, e dunque in guerra. Questa maggioranza conduce una politica oltranzista e dell'adempimento: volontà di impedire che la Germania si sottraesse all'esecuzione anche minima delle clausole del trattato di pace. Un anno dopo, nel gennaio del 1923, a seguito dell'ennesimo rinvio da parte della Germania nell'ottemperare alle riparazioni, il governo francese di Poincaré mette subito in pratica la politica dell'adempimento, decidendo l'occupazione della regione della Ruhr, formulando i pegni produttivi: controllo
diretto delle risorse economiche da parte della Francia. E' un operazione criticata sul piano internazionale, scoppia una crisi molto complessa che impatta sulle condizioni economiche della Francia e Germania. La Germania reagisce, assumendo una resistenza passiva della popolazione: Berlino invita le maestranze degli stabilimenti carbo-siderurgiche della regione della Ruhr a non collaborare con gli invasori, nella prospettiva di non rendere produttivi i pegni di cui la Francia si è impossessata. Il governo tedesco si assume anche l'onere di corrispondere i salari agli operai in sciopero nella regione. Pochi mesi di resistenza passiva ha condotto l'economia tedesca alla morte in quanto deve rinunciare all'85% delle risorse minerarie prodotte nella regione della Ruhr. Ciò vuol dire: blocco delle attività industriali, ridimensionamento delle esportazioni. Tra l'altro il governo tedesco lamenta una gravissima debolezza finanziaria: la mancanza divaluta che le serve per resistere e affrontare la gravità della situazione. Una debolezza finanziaria a cui si cerca di far fronte, cominciando a coniare un'ingente quantità di carta moneta, che produce un effetto inflazionistico inarrestabile (iperinflazione). Il marchio tedesco precipitò al punto che il suo potere d'acquisto fu annullato. Si tratta di una fase nella quale si comincia ad aprire una sorta di crisi nel rapporto fra la classe dirigente di Weimar e una parte pubblica che è portata ad accusare la Germania di inadeguatezza e di incapacità. In questo quadro così drammatico si producono due risultati costruttivi: 1. nel quadro internazionale: Gli Stati Uniti affiancati dal governo britannico, non possono più assistere passivamente alla situazione tedesca, la quale rischiava di proiettare le sue conseguenze negative anche sull'economia occidentale. Poiché se la Germania non si riprende economicamente vi è ilrischio di un tracollo dell'economia del capitalismo dalle conseguenze inarrestabili: l'autodistruzione del sistema capitalistico. Pesa su questa valutazione anche la preoccupazione americana che se il pagamento delle riparazioni tedesche si interrompe, vi è il rischio che gli Stati Uniti non possano recuperare quei crediti inter-alleati che avevano concesso a Francia, Gran Bretagna e Italia durante la prima guerra mondiale. Decidono pertanto di convocare una Conferenza internazionale che deve affrontare sul piano tecnico la questione delle tecniche riparazioni. La proposta è di creare un Comitato di studio affidato a Charles Dawes. Il limite di questo comitato è la non partecipazione della Francia. La Francia ancora votata alla politica dell'adempimento e dell'esecuzionismo forzato, non ritiene di poter aderire a questo orientamento proposto dalle due potenze anglosassoni. 2. Politica interna riguardante il quadro tedesco e francese. La crisi dellaRurhproduce effetti anche sulla vita politica interna sia tedesca che francese conimportanti conseguenze di cambiamento di maggioranze parlamentare deirispettivi governi.
Quadro tedesco : Avvento di Stresemann
In Germania nell’estate del 1923, il governo tecnico guidato dal Cancelliere Cunosi dimette, dando il via ad una complessa crisi politica e di governo. Diventanecessario individuare una nuova maggioranza politica e individuare dunque unleader a cui affidare il paese per trovare possibili soluzioni. Venne costituito ungoverno di coalizione che riuniva il Partito Social Democratico tedesco, il PartitoCattolico ed una formazione politica che era sorta all’indomani della fine dellaprima guerra mondiale, il Partito Popolare tedesco, il cui leader era GustavStresemann. Quest’ultimo assume la guida del governo (1923) e tenta di risanare lagrave crisi economica politica tedesca, riaprendo il dialogo con le potenzeinternazionali in merito alle riparazioni, e avviando
importanti riforme. Gustav Stresemann era nato nel 1878 da una famiglia medio-borghese. La sua ascesa politica va collocata nel 1907, allorché venne eletto deputato al Reistag, tra le file del Partito Nazional-liberale che costituivano una delle file più nazionaliste e scioviniste della Germania Guglielmina. Chiaramente Stresemann aveva aderito pienamente agli orientamenti del suo partito e aveva sostenuto allo scoppio della grande guerra, che il conflitto doveva essere una guerra di conquista per la Germania (occasione per fare del paese la potenza egemone dell'Europa). Finita la guerra, dopo la sconfitta, il partito nazione-liberale non esiste più ma Stresemann continuò a portare avanti il suo orientamento. Egli fu tra coloro che sostennero il Mito Dell'Accoltellata alla Schiena cosiddetto: mito del tradimento del fronte interno. Una tesi di carattere propagandistica senza alcun fondamento, sostenuta dalle forze conservatrici e reazionarie per boicottare
i partiti democratici di massache avevano acquisito il controllo della Repubblica di Weimar. Secondo tale tesi, la Germania aveva perso la guerra perché tradita dalle forze politiche disfattiste e antinazionali che avevano boicottato il governo imperiale allo scopo di assicurarsi il potere. Inoltre Stresemann aveva rifiutato il Trattato di Pace, considerato la più grande frode della storia e aveva votato in assemblea costituente control' accettazione del Trattato di Versailles, sostenendo che la Germania non poteva rimanere alla mercé degli abusi delle potenze vincitrici. Negli anni successivi, tuttavia, egli si convertì all'accettazione della Repubblica di Weimar, di cui divenne una delle personalità di maggior prestigio. Come detto, la sua azione politica si svolse nelle file di un nuovo partito tedesco Partito Popolare tedesco, di cui ne era Presidente. La sua esperienza parlamentare, la sua abilità oratoria, la sua preparazione econ