Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ECONOMIA CIRCOLARE PER IL FOOD:
Ripetizione dei principi: → eliminare i rifiuti e l'inquinamento
→ rendere circolari i prodotti e i
materiali → rigenerare la natura
Per massimizzare i benefici del sistema alimentare i principi
dell’economia
circolare devono esser applicati in tutte le dimensioni del sistema alimentare
(catena alimentare: lezione del trasporto).
Quattro opportunità chiave per la progettazione circolare degli alimenti:
approcci e esempi legati all’economia circolare
per il food
DIVERSITA: i progettisti alimentare possono utilizzare come ingredienti
una maggiore diversità di materiali cosi da promuovere il concetto di
biodiversità.
Es. utilizzata solo una piccola selezione di varietà di patate, mentre a
livello globale esistono oltre 4.500 varietà diverse.
RICICLO: La trasformazione di sottoprodotti alimentari non commestibili in
nuovi ingredienti permetterebbe di sfruttare al meglio i terreni agricoli
esistenti e i fattori di produzione utilizzati, creando al contempo nuovi
flussi di reddito per gli agricoltori e le imprese.
Es. attualmente l’elemento dolcezza è fornito principalmente da tre colture
- barbabietola da zucchero, canna da zucchero e mais - ma potrebbe
essere ottenuto da sottoprodotti alimentari, come la polpa del succo di
frutta, il frutto del cacao, la ciliegia del caffè ecc.…
MINOR IMPATTO: Utilizzo di ingredienti "rapidi e vincenti" che hanno un
impatto negativo minore, ossia ingredienti prodotti in modo convenzionale
ma che hanno un impatto ambientale minore, ad esempio sul clima e sulla
biodiversità.
Es. Ridisegnare un prodotto a base di grano, come la pasta, per produrlo
con altre materie prime, come i piselli, potrebbe ridurre le emissioni di gas
serra e gli impatti negativi sulla biodiversità.
INGREDIENTI PRODOTTI IN MODO RIGENERATIVO: sono quelli
prodotti con modalità che hanno esiti positivi per la natura, come terreni
sani e maggiore biodiversità.
Es. Gli agricoltori utilizzano pratiche che si adattano al loro contesto locale,
ispirandosi a scuole di pensiero come la permacultura o l'agroecologia. La
produzione di latte vaccino attraverso pratiche come il pascolo intensivo
gestito e il silvopascolo, in cui le mucche pascolano tra gli alberi,
contribuisce a ottenere risultati rigenerativi grazie alla salute del suolo.
07 09/05/2023
Lezione USO E CONSUMO
USO = atto di servirsi di un bene/risorsa in un determinato
modo
CONSUMO = uso che porta all’esaurimento graduale del
bene/risorsa
L’uso o consumo di un prodotto può:
(flusso in entrata) richiedere l’utilizzo di risorse materiali ed
energetiche
(flusso in uscita) generare residui e rifiuti In
seguito alla fase di acquisto il consumatore intraprende una
fase di uso/consumo, e nello stesso momento o
successivamente dopo in intraprende una fase di
manutenzione e/o aggiornamento:
Manutenzione: si intendono le azioni che svolge l’utente
finale, all’oggetto acquistato; ossia un insieme di attività di prevenzione periodica e di
aggiornamenti di lieve entità.
Aggiornamento: può essere svolto dall’utente finale o da un tecnico specializzato. E’ si
intende un adattamento dei prodotti soggetti a veloce obsolescenza, attraverso la
sostituzione di quelle parti che ne hanno decretato l’invecchiamento. (reale - virtuale)
Le 3 TIPOLOGIE DI UTENTE / CONSUMATORE
Utente finale/target → ha un ruolo passivo, fa una scelta d’acquisto non
consapevole e facilmente influenzabile. (Es. compra il prodotto surgelato)
Prosumer (Producer + Consumer) → ha un ruolo attivo, è definito un consumatore
consapevole delle proprie scelte, e quindi un consumatore intelligente. il consumatore
è anche produttore quando la sua scelta d’acquisto influenza il produttore. (Es.
prodotto gastronomico → consapevolezza e interazione)
Soggetto → ha un ruolo attivo, consapevole delle sue scelte in relazione con gli altri
soggetti, sono attivi nel cambiare il sistema stesso. (Es. auto-produzione →
consapevolezza e interazione, quindi agire sul territorio)
Approccio ad un consumo consapevole, aspetti ai quali tener conto:
→ Approccio di Durata del ciclo di vita.
Si attuano attività di manutenzione / prevenzione periodica a prodotti soggetti a
veloce obsolescenza, si predilige la riparazione
piuttosto che la sostituzione.
Caso studio:
→ Approccio di Riduzione dei consumi.
Non si acquistano merci che non servono o danneggiano il mondo o se stessi, rinuncia
per stare meglio
Caso studio:
→ Approccio di Consapevolezza dei consumi
Tramite scelte consapevoli di un bene o servizio che si ritiene sano per sé e per
l’ambiente si attua un consumo critico. Queste azioni sono indirette e non vengono
pubblicizzate, avvengono quotidianamente e a lungo termine e l’attore è il prosumer o
un soggetto indipendente.
Tramite invece scelte che sono condizionate da opinioni o campagne di espressione
contro aziende si attua un boicottaggio. Queste azioni sono dirette e pubblicizzate
(sospensione dell’acquisto, comunicazioni dirette in strada...) avvengono in un tempo
breve e definito e gli attori sono gli utenti finali
Caso studio:
→ Approccio di Condivisione del consumo
Si attua un approccio basato su di un insieme di pratiche di scambio e condivisione di
beni materiali, servizi o conoscenze.
Caso studio: / Too good to go
Modalità di uso e consumo
Tipologie di prodotti /
servizi nelle fasi d’uso:
Esistono delle tipologie di approccio al prodotto/servizio nella fase d’uso:
“di meno ma meglio”
Prodotti d’affezione: Beni ad alto valore simbolico e affettivo per l’utilizzatore.
Prodotti fuzzy: Prodotti dotati di un grado di intelligenza tale per cui, oltre a
fornire un elevato contenuto di prestazioni iniziali, col passare del tempo
apprendono le nostre abitudini e diventano sempre più capaci di correggere i
nostri errori. Prodotti in simbiosi con le abitudini. / tik tok
Prodotti multifunzionali: Oggetti singoli che organizzano più funzioni, in un’ottica
di dematerializzazione.
Obsolescenza minima
Per obsolescenza di un prodotto / servizio si intende la tendenza a non divenire
obsoleto / inutile in un tempo troppo breve al fine di non decretare una morte
prematura ed imminente del prodotto.
< OBSOLESCIENZA = > DURABILITA
Obsolescenza Tecnologica, consiste nella perdita di valore di un bene causata
dal processo tecnologico, che ne rende difficile o addirittura impossibile
l’utilizzo. (lavastoviglie, frigo)
Obsolescenza Funzionale, avviene quando l’oggetto subisce un calo delle
prestazioni
Obsolescenza Semantica, avviene quando l’utente percepisce una perdita di
valore di un bene a causa dall’evoluzione di mode e linguaggi, che spinge ad
una sostituzione per ragioni di carattere estetico-simbolico
08 16/05/2023 DISMISSIONE E RICONFIGURAZIONE
Dismissione
“Smettere di adoperare, non
usare più: dismettere qualcosa,
disfare, scomporre, smontare” “dalla culla alla tomba” / Segregazione in
discarica
Riconfigurazione
“Delineare, prevedere una nuova
situazione d’uso totale o parziale
di un bene/servizio” Rigenerazione / valorizzazione energetica / Riuso / Riciclo /
Compostaggio
Il ruolo degli attori coinvolti nella fase di riconfigurazione e dismissione:
-DESIGNER-
Il progettista gioca un ruolo indiretto ma attivo nella gestione del fine vita, attraverso
la progettazione di una riconfigurazione del prodotto, oppure facilitando la fase di
dismissione.
va a progettare il fine vita
agevola la dismissione
riuso (programmato, integrato, creativo)
-UTENTI-
L’utente può acquisire consapevolezza e contribuire attivamente alla fase di fine vita
di un prodotto; scegliendo a monte un prodotto o un sistema di prodotto secondo
criteri di sostenibilità ambientale (consumo critico e seconda mano); Riutilizzando il
prodotto, nel modo previsto dal progetto (riuso programmato) o secondo la propria
inventiva (riuso creativo); Dismettendo in maniera corretta il prodotto in modo da
facilitare il riciclo di componenti, materiali e il riuso.
scelta a monte del prodotto
riuso (creativo e seconda mano)
corretta dismissione
-ENTI E CONSORZI-
Esiste un sistema di consorzi per la gestione dei rifiuti e per il recupero di particolari
tipologie di rifiuti/ materiali e tutti i soggetti che intervengono nella gestione dei rifiuti
hanno obblighi in base alla tipologia dei rifiuti prodotti.
Gestione della raccolta dei rifiuti
Trattamenti per rigenerazione, recupero e riciclo dei rifiuti
Incentivi e promozioni di best practice
Consorzi italiani per
il recupero degli
imballaggi
La dismissione
“Smettere di adoperare, non usare più: dismettere qualcosa, disfare, scomporre,
smontare”
I rifiuti in Europa:
- 55% riciclo
- 18% discarica – dismissione
- 18% valorizzazione energetica – riconfigurazione
Il processo di smaltimento in discarica si divide in fasi:
Pro
✓ Possibilità di produrre energia tramite bio-ossidazione o gassificazione
Contro
✕ Emissioni gassose nocive e/o odorifere
✕ Possibile accumulo di sostanze potenzialmente pericolose nel suolo e nelle acque
sotterranee. ✕ Possibile accumulo di sostanze tossiche nella catena
alimentare. ✕ Occupazione di
suolo La riconfigurazione
“Delineare, prevedere una nuova situazione d’uso totale o parziale di un
bene/servizio”
In quanto la rigenerazione prevede una nuova situazione di uso totale o parziale, si va
a parlare di riuso che è quindi ciò che si intende per “Utilizzare ancora qualcosa di già
adoperato, per lo stesso uso o per un uso diverso”. Attraverso il riuso è possibile
ritardare la dismissione del prodotto contribuendo a ridurne l’impatto ambientale.
Esistono varie tipologie di riuso:
RIUSO PROGRAMMATO (progettato a monte dal designer)
Il prodotto è progettato per trasformarsi in un altro prodotto con stessa o funzione
alternativa, all’interno dello stesso ambito o in nuovi ambiti di impiego.
Casi studio:
RIUSO INTEGRATO (progettato a monte dal designer)
Il prodotto è parte integrante di un sistema e concorre all’espletamento della funzione
comune.
Attraverso questa metodologia di riuso è possibile legare tra loro più oggetti cosi da
allungarne i relativi cicli di vita.
(es. imballaggio come parte integrante del prodotto) Casi studio:
RIUSO CREATIVO (realizzato a valle dal designer o dall’utente)
Attività di reinterpretazio