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IAS/IFRS
di mercato e le passività al costo di estinzione, e gli (International
Accounting Standards/International Financial Reporting Standards) cercano di
colmare queste lacune, consentendo una valutazione basata sul valore di mercato
delle attività e delle passività.
Le carenze informative del bilancio si ri ettono anche sui tradizionali sistemi di
controllo, impedendo una corretta valutazione della capacità competitiva
dell'impresa che, per essere opportunamente valutata, richiede una prospettiva di
analisi di medio periodo in grado anche di ipotizzare future evoluzioni del contesto
di riferimento. I tradizionali sistemi di controllo adottano un'analisi ex post si basa
su dati passati per fare previsioni future, limitando la possibilità di interventi
strategici rapidi. Inoltre, vi è l'assenza di prospettive di medio-lungo termine,
mancando una visione che consideri i cambiamenti del contesto ambientale e
competitivo. Per superare questi limiti, è necessario integrare i tradizionali
strumenti di controllo con modelli di misurazione multidimensionale che includano
aspetti qualitativi. Questo approccio consente di monitorare i value driver, ovvero
ffi fl fi fl
le variabili che in uenzano i risultati aziendali, collegando il controllo operativo con
la decisione strategica.
Tre Momenti Essenziali per il Reporting
Per veri care la capacità di creazione di valore, i sistemi di reporting devono
seguire tre fasi principali:
1. Selezione dei processi critici:
Identi care le attività essenziali per raggiungere gli obiettivi strategici e individuare
Aree Strategiche
potenziali di coltà. Questa fase è collegata alla de nizione delle
d'A ari (ASA), come proposto da Kaplan e Norton, che suggeriscono controlli a
livello corporate sia economico- nanziari che orientati al monitoraggio delle ASA.
2. Scelta degli indicatori:
Sviluppare strumenti per monitorare il valore complessivo creato e il contributo di
ciascuna area. Tale fase rappresenta un momento assai critico dell'intero processo
di controllo delle performance, poiché eventuali errori nell'impostazione o
nell'elaborazione dell'indicatori comprometterebbero l'intero impianto di reporting
con conseguenti rilevanti ripercussioni sull'assunzione delle decisioni e, quindi,
sull'intera sopravvivenza del sistema. Gli indicatori possono avere di erenti unità di
misura e di erenti nalità, in quanto possono rivolgersi a:
Organi di governo: Indicatori generali per confrontare i risultati con la mission
• aziendale.
Responsabili delle aree funzionali: Indicatori speci ci per valutare
• prestazioni tecniche o qualitative.
Gli indicatori devono considerare tutte le variabili rilevanti che possono in uenzare
il risultato nale (es. costo, qualità, tempo, comportamento organizzativo).
3. Misurazione:
La fase nale consiste nel misurare i risultati sulla base delle metodologie adottate,
che devono essere periodicamente riviste per adattarsi alle esigenze conoscitive.
L'evoluzione dei sistemi di controllo richiede: una revisione dei tradizionali
strumenti economico- nanziari; l'integrazione con modelli multidimensionali che
considerino anche aspetti qualitativi; la capacità di anticipare i cambiamenti
ambientali e di adottare rapidamente decisioni strategiche. Questa evoluzione mira
a superare l’incapacità di lettura dei segnali del contesto e a garantire la
sopravvivenza dell’impresa, migliorando al contempo la capacità di creazione di
valore in situazioni di crescente complessità.
ff fi fi fi fi ff ffi fl fi fi fi fi fi ff fl
3. I modelli di business intelligence
I sistemi di Business Intelligence (BI) costituiscono una parte fondamentale dei
sistemi informativi aziendali, nalizzati a trasformare i dati grezzi in informazioni utili
dati > informazioni >
per decisioni strategiche. Seguendo il processo decisionale
conoscenza > decisioni > sopravvivenza, questi strumenti facilitano le funzioni
dei soggetti coinvolti nei processi aziendali, migliorando l'e cienza e supportando
il management.
Il termine "Business Intelligence" risale al 1958 con Hans Peter Luhn, informatico
di IBM, che descrisse un sistema automatico per acquisire, distribuire e rendere
disponibili informazioni utili in tempo reale. La BI è evoluta da strumenti complessi
utilizzabili solo da specialisti a soluzioni rapide e intuitive accessibili a un'ampia
gamma di utenti.
La BI combina vari strumenti e tecniche, tra cui: Business Analytics; Data Mining;
Reporting; Analisi e visualizzazione gra ca dei dati. Grazie a modelli, algoritmi e
simulazioni, i sistemi BI supportano decisioni rapide e precise, gestendo enormi
quantità di dati per ottenere informazioni a dabili. Questa capacità è
particolarmente utile per analizzare i comportamenti dei clienti e monitorare le loro
attività nel tempo. La business intelligence consente all'organizzazioni di porre
domande e ricevere, in tempi rapidi, risposte chiare ed intellegibili sottoforma di
report, mappe, gra ci e diagrammi, aiutando così gli utenti a scoprire le relazioni e i
modelli che si celano nei dati e confrontando questi ultimi in diversi scenari.
Mentre in precedenza la BI richiedeva l'impiego di software complessi, quindi
utilizzabili da specialisti con tempi non rapidi.
Data Warehouse (DW),
La base della BI è il un archivio digitale che raccoglie,
armonizza e archivia dati eterogenei provenienti da diverse fonti (es. ERP, CRM,
Transformation, Load)
SCM). Questi dati subiscono un processo ETL (Extraction,
Data Mart,
per renderli uniformi e utilizzabili. Il un sottoinsieme del DW, è
strutturato per rispondere alle esigenze di speci che unità aziendali o linee di
business. Analytical Processing),
Una tecnologia centrale per la BI è l'OLAP (Online nota
FASMI:
anche come
• Fast: rapidità di risposta
• Analysis: capacità di analizzare i dati
• Shared: condivisione tra utenti
• Multidimensional: utilizzo di modelli multidimensionali
• Information: informazioni a supporto delle decisioni
La tecnologia OLAP consente dunque l'estrazione dei dati dal Data Warehouse,
ottenendo come output il Data Mart, un database strutturato in base
all’argomento, clusterizzato all'interno del DW. Da un punto di vista funzionale è
simile al DW però esso opera in un ambito più limitato, riferito solitamente ad un
fi fi fi fi ffi ffi
reparto o a una singola linea di business, allineato infatti alle esigenze di una
particolare unità aziendale.
Data Mining
Il estrae e analizza dati dal DW, generando conoscenza attraverso
diverse fasi:
Clustering: creazione di gruppi omogenei.
• Sequencing: analisi delle correlazioni temporali.
• Analisi delle associazioni: individuazione di regole ricorrenti.
• Analisi previsionale: de nizione di trend futuri e scenari.
•
Le tecniche utilizzate includono metodi statistici e matematici come cluster
analysis, alberi decisionali, reti neurali e rule induction. La BI migliora l’e cienza
aziendale riducendo tempi e costi legati a: processi di reporting e analisi,
duplicazione delle attività e inaccuratezza dei dati. Inoltre, aiuta le organizzazioni a
identi care relazioni nascoste nei dati e a prendere decisioni basate su scenari
simulati e analisi multidimensionali.
Nonostante i vantaggi, la gestione delle informazioni può risultare complessa a
causa della frammentazione dei database aziendali. Tuttavia, l'integrazione di
applicativi BI sempli ca il processo. Originariamente accessibili solo a grandi
aziende per i costi elevati, oggi questi strumenti sono disponibili anche per le
piccole e medie imprese grazie all’evoluzione tecnologica.
La Business Intelligence rappresenta un pilastro strategico per il management
aziendale, combinando tecnologie avanzate per trasformare dati in valore
concreto, rendendo il processo decisionale più informato, rapido e accurato.
4. Il modello Balanced Scorecard
Balanced Scorecard (BSC), Kaplan e Norton
Il ideato da nei primi anni Novanta,
rappresenta un modello di riferimento per i sistemi di misurazione delle
performance strategiche, continuamente aggiornato da numerosi studiosi e
manager. Il modello nasce dalla consapevolezza che il controllo delle performance
aziendali deve basarsi sia su dati economico- nanziari, sia su informazioni relative
ai fattori e alle componenti del sistema aziendale. Questa integrazione risponde
alla limitazione dei modelli basati unicamente su dati economici, che tendono a
focalizzarsi sui risultati passati, ignorano i beni immateriali, e privilegiano obiettivi
di breve termine a scapito di strategie di medio-lungo termine.
Si pensi infatti, che performance economico nanziarie non negative possono in
realtà celare squilibri manageriali tali da compromettere nel medio periodo la
stessa sopravvivenza dell'impresa che, qualora non riesca a valutare
correttamente la propria capacità competitiva, potrebbe essere fuorviata da tali
parziali segnali, impedendo così le necessarie correzioni di rotta che, viceversa, si
avrebbero in presenza di idonei metodi di controllo della performance.
Gli indicatori economico- nanziari tradizionali so rono di alcune carenze che
rendono di cile la valutazione strategica. Presentano un'enfasi sui risultati passati,
fi ffi fi fi fi fi fi ff ffi
che non permette proiezioni sul futuro andamento aziendale, e un ritardo nei dati,
in quanto vengono calcolati solo dopo che i risultati si sono già veri cati. Inoltre, vi
è l'assenza di informazioni sui beni immateriali, ignorando elementi come la
capacità innovativa, le relazioni con i clienti e il miglioramento continuo. Tali limiti
possono portare a decisioni sbilanciate verso obiettivi economici immediati,
trascurando elementi strategici fondamentali per la crescita equilibrata e la
competitività dell’impresa.
I beni immateriali rappresentano una risorsa cruciale per la competitività aziendale,
poiché consentono di creare relazioni durature con la clientela, introdurre prodotti
e servizi innovativi, migliorare continuamente i processi aziendali e adeguare la
tecnologia e i sistemi informativi alle esigenze aziendali.
Il Balanced Scorecard mira a integrare le informazioni contabili con analisi
competitive, attenuando la soggettività delle valutazioni e cercando di quanti care
variabili qualitative. L'approccio si basa sull’analisi dei nessi di causalità tra
indicatori economici, che misurano i risultati nanziari e di mercato; attività e
processi aziendali, che evidenziano le operazioni critiche che in uenzano i risultati;
e capacità innovativa e apprendimento, che ri e