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LEZIONI

Il testo

Il testo in generale…

In senso generale, il testo è un oggetto generato all’interno di un circuito comunicativo.

Abbiamo uno scambio comunicativo quando viene messo in atto uno schema come questo:

Fonte che contiene un messaggio-> elemento codificatore (per veicolare il messaggio nel canale)->

decodificatore-> destinazione che riceve il messaggio di partenza.

Tale schema si presenta però come una descrizione della comunicazione di per macchinari, computer, ed è

infatti un modello che schematizza una comunicazione ingegneristica.

Nella comunicazione umana ci sono dei gap:

● Spesso il messaggio che arriva al destinatario non è identico a quello della fonte, ma dipende dal

valore che ognuno di da e dal senso che gli si attribuisce. Nella comunicazione umana vi è infatti il

filtro dell’ “interpretazione”, che prevede che ciò che il destinatario riceve non viene preso

letteralmente ma viene interpretato.

● Alla fonte si ha una persona senziente che ha degli scopi e, allo stesso modo, il destinatario interpreta

per perseguire un altro scopo.

L’intervento di Jakobson e la comunicazione umana…

Per rendere conto della comunicazione umana allora, Jakobson, presenta un modello

comunicativo differente:

Mittente (entità volitiva e senziente) con un messaggio-> codice (lingua)-> viaggia attraverso

il canale (fonico)-> segnale-> messaggio codificato-> destinatario.

Tutto questo schema è sottoposto però al contesto, che, nella comunicazione umana,

influenza fortemente la comunicazione. Il contesto può essere: fisico, culturale, ecc..

Jakobson denuncia la complessità di tale sistema e per questo a ciascun elemento del suo

schema collega una funzione precisa:

● Emittente= funzione emotiva

Il mittente comunicando manifesta i suoi vissuti e il suo modo di vedere il reale

● Messaggio= funzione poetica

Il messaggio è oggetto di elaborazione formale per fini estetici, stilistici e funzionali

● Destinatario= funzione conativa (di sforzo)

Il destinatario è oggetto del processo comunicativo

● Contesto= funzione referenziale

Il contesto è oggetto di riferimento del mittente e quella a cui il destinatario di affida per

l’interpretazione

● Codice= funzione metalinguistica

Il codice è un insieme di regole e schemi e può descrivere anche sé stessa. Per comunicare devo

quindi conoscere tali regole e schemi.

● Canale= funziona fàtica

La riflessione Jakobsoniana è stata poi sviluppata considerando la natura attiva dello scambio comunicativo,

nell’ambito della filosofia sulla lingua.

Si è giunti a concepire il testo come un progetto interpretativo e quindi legato ad una serie di “attese”

comunicative. Ciò significa che la comunicazione funziona perché presuppone una serie di principi e corollari

che noi consideriamo validi.

Vediamo quali sono tali principi generali e corollari:

● Principio di cooperazione= il destinatario è in rapporto di cooperazione rispetto all’emittente (il

destinatario deve riconoscere che il mittente vuole comunicare qualcosa)

Accanto a tale principio generale esistono una serie di corollari:

● Il destinatario di aspetta che il mittente segua le regola della “massime conversazionali”:

1. Massima della quantità= chi mi sta parlando, essendo cooperativo, da tutte le info necessarie

e sufficienti e dice solo quello.

2. Massima della qualità= il mittente dà informazioni vere

3. Massima della relazione= il mittente è pertinente all’atto comunicativo attivato, al contesto,

ecc…

4. Massima del modo= il mittente dà informazioni chiare

N.B= Spesso tale massime vengono violate, ma anche se vengono violate trasmettono un messaggio

Es.

A: Marco ci ha invitato a cena

B: io ho mal di testa

A: ma guarda che non c’è Mario

B ha violato la massima della relazione, eppure la comunicazione funziona perchè A sa che B odia

Mario e quindi capisce il fine della frase appena detta da questa.

La visione di Halliday… Michael Halliday è uno studioso britannico che ha prodotto un modello della

comunicazione ancora molto influente, che fa capo alla semiotica sociale, cioè

all’idea che i testi operino all’interno di un insieme di segni e regole per interpretare,

dipendenti da culture e società.

Haliday ritiene allora che il linguaggio e i testi, in quanto rappresentazione del

linguaggio in azione, risponda a tre funzioni, contemporaneamente:

1. Funzione ideativa

Il testo ha la funzione di produrre informazioni circa oggetti, visione del mondo, ecc…

2. Funzione interpersonale

Il testo ha la funzione di creare una relazione tra persone e gestire la relazione

3. Funzione testuale

Il testo ha la funzione di avere certe caratteristiche, forma, struttura, Il testo opera su sé stesso

ecc…

per essere funzionale.

(Leggere il testo in cui Halliday esprime la sua idea di testo diviso in 3 funzioni)

Rifacendosi a Jakobson e Halliday, allora quali sono le caratteristiche del testo umano?

- Il testo è un oggetto interpretativo

Il testo è allora concepito come oggetto comunicativo, configurato per essere interpretativo e quindi

fa sì che quali nessun messaggio rilasciato dall’emittente sia strettamente uguale a quella ricevuta dal

destinatario.

N.B= allora il significato non è inscritto nel testo

- Il destinatario è instanziato nel testo

Nella produzione di un testo umano si parte dagli elementi del destinatario e su tali basi si congenia

un testo che risponda alle attese e esigenze del destinatario. In questo senso il destinatario è

“inserito” nel testo.

- Interpretazione umana è un atto complesso

Tutti interpretiamo ogni cosa e non possiamo fare altrimenti, partendo da assunti culturali e pratiche

personali che ci hanno insegnato a interpretare i testi (Es. La Scuola).

Il messaggio che viene interpretato dal destinatario è il risultato di più variabili: contesto fisico,

contesto culturale, elementi, mittente, uso del codice, risorse di conoscenze del destinatario, gli istituti

culturali di riferimento, collaboratività del mittente/destinatario ecc….

- Il destinatario è un lettore esperto

Il lettore/destinatario è concepito come preparato per interpretare un testo, per valorizzare le idee del

testo, i segni del testo, ecc…

Comunicazione e espressione

● Comunicazione: analisi di interpretazione di elementi che vogliono effettivamente essere

comunicativi.

● Espressione: infiltrazione di informazioni non atte a comunicare ma che entrano comunque nel

processo comunicativo (Es. andare a colloquio di lavoro vestiti in un certo modo).

Il limite della semiotica classica e la rivolta dei postmoderni

Falcinelli dice la semiotica classica e le scuole strutturalista (linguaggio è fatto di strutture che interagiscono tra

loro e per capire il senso devo capire tali strutture) hanno un limite: si pensa che il significato sia dentro il testo

e sia solo uno da codificare. Le correnti postmoderne sostengono invece l’opposto, fino ad arrivare che ogni

significato può essere accettato.

Anche l’idea dei postmoderni è però problematico: infrange il patto di cooperatività tra mittente e destinatario.

Dizionario ed Enciclopedia

● Dizionario= significato

Se prendiamo un testo possiamo quindi dare di esso l’interpretazione dizionariale, ossia analizzarla

solo nel suo significato letterale. E’ il grado zero dell’interpretazione

Es. Il gatto è sul divano->il felino domestico si trova sul sedile di stoffa per più persone.

● Enciclopedia= senso

Se prendiamo un testo possiamo quindi dare l’interpretazione enciclopedica dando un senso a ciò che

sentiamo/leggiamo.

Es. Il gatto è sul divano-> Attento! fai scendere il gatto sul divano, se no dorme tutto il giorno!

Il senso lo si ottiene unendo l’interpretazione dizionariale e enciclopedica.

Cornice e copioni

Gli elementi culturali che intervengono nel testo possono essere:

● Cornice: intorno conoscitivo in cui inquadriamo un evento testuale.

Es. da alcuni elementi del testo capiamo ad esempio in che luogo è ambientato

● Copioni: Procedure che tornano alla mente leggendo il testo

Es. se leggo “colazione” mi viene in mente la mia routine della mattina.

I principi del testo

L’idea di base è che il testo sia qualcosa di unitario.

Testo deriva infatti da “Texo”, quindi dall’ambito della tessitura, il che indica che il testo si produce incrociando

trama e ordito.

Il testo deve quindi innanzitutto deve essere coerente (da cohaereo) e coeso.

Questi sono infatti due dei principi del testo delineati dai due studiosi Beaugrande e Dressler, i quali, cercando

di delineare una serie di criteri soddisfatti i quali ci troviamo dinanzi a un testo, danno vita ai “principi

costitutivi” del testo:

1. Coerenza

Qualcuno ritiene che la coerenza sia inscritta nel testo, ma più in generale si sostiene che la coerenza

venga attualizzata alla fine di un processo interpretativo, e che sia quindi il risultato di una serie di

operazioni interpretative.

2. Coesione

La coesione è la caratteristica che permette al testo di legare i costituenti tra di loro, su diversi livelli:

● Collegamento grammaticale (e morfologico/sintattico)

Es. vengono rispettati gli accordi, le reggenze ecc..

● Collegamento referenziale: i costituenti si richiamano l’un l’altro.

Uno degli elementi che meglio definisce la coesione sono i legamenti, che servono ad annodare

elementi che hanno importanza tematica: connettono i referenti testuali.*

*Referenti testuali: elementi richiamati nel testo da una parola piena. Gli elementi che

instaurano referenti testuali sono solitamente nomi, ma possono essere anche verbi,

aggettivi, avverbi, Inserito il referente testuale, il testo dice qualcosa su questi, ed è

ecc…

quindi necessario legare le parti del testo che hanno lo stesso referente, in diversi modi.

Tali legamenti possono allora essere:

- Pronomi e nomi generali (nomi generici che include il nome specifico del referente)

es. Cacciavita (referente)-> affare

- Sinonimi

- Iperonimi (nomi con significato più esteso del nome che sostituiscono)

es. Cacciavite (referente) -> strumento

- Iponimi (nomi con significato meno esteso del nome che sostituiscono)

es. Gatto (referente)-> soriano

- Antonimi (nomi con significato opposti o parzialmente opposti)

- Ripetizione del referente

- Ellissi es. sog. sottinteso

Per capire il funzionamento dei legamenti dobbiamo prima introdurre due concetti:

● Riferimento:

● Rinvio:

I sostituenti del referente posso

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Publisher
A.A. 2023-2024
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher appunti.20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Prada Massimo.