Estratto del documento

CARTOGRAFIE E MODELLI DIGITALI=

1. realizzazione della cartografia

digitale e sviluppo di modelli (anche in 3D)

ANALISI SPAZIALE E TEMPORALE=

2. vengono svolte analisi spaziali,

temporali e simulazioni

WEB

2.1.

Perché imparare ad usare i GIS, Perché lavorarci?

 - Per rafforzare il modo di ragionare geografico

- Per la coniugazione della: teoria-metodologia-operatività

- Per la ricerca con più tasselli addizionali allo stato dell’arte

- Per trovare soluzioni alternative e innovative

- Per garantire rapporti interdisciplinari

- Per saper rispondere a certe esigenze e problematiche

Carte tematiche= (informazioni descrittive, come

si basano su dati qualitativi

un qualcosa di costruito) e rielaborano, ad esempio, la leggenda del PROGETTO

CORINE LAND COVER e danno luogo ad una serie di rappresentazioni su un uso

del suolo in generale/ sole zone urbanizzate, seminativi e culture, zone

boscate, ecc…, in corrispondenza con la loro effettiva posizione.

Colori= (solitamente

hanno un significato specifico, indicato nella leggenda

 si usano colori di un'unica scala per rendere chiaro ciò che viene

rappresentato sulla carta)

EDIFICATO E GEOLOCALIZZAZIONE=

Rappresentazione IN 3D, permette

 quindi permette

di aver una conoscenza da un punto di vista geometrico ->

di effettuare un’analisi e una qualificazione attraverso i dati

PROGETTO CORILLA UNCOVER= si tratta di un progetto europeo

 aggiornato di 6 anni in 6 anni, ci sono poche classi che hanno un forte livello

di aggregazione. È diviso in 3 classi:

1. Il più aggregato: ha 5 classi

2. Il meno aggregato: ha 15 classi

3. Il gravemente disaggregato: ha moltissime classi

CARTOGRAMMI= vengono costruiti su dati quantitativi, uniformemente

spalmati sul territorio, e riportano, ad esempio: le densità di

popolazione, gli stranieri x100 residenti, la variazione demografica; tutto

ciò come se fossero omogeneamente distribuiti.

CARTOGRAMMI E CARTE TEMATICHE= potenti strumenti di conoscenza,

 producono e diffondono comprensione “Exciting geography”=

consentono la direzione geografica motivazionale ->

 per stimolare le esperienze che scuotono il desiderio della scoperta

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI CARTOGRAMMI=

 REPERIMENTO DEI DATI DA FONTI UFFICIALI-> garantiscono attendibilità,

 continuità temporale e la comparabilità spaziale, a partire dai dati

dell’ISTAT, che mette a disposizione un'enorme mole di dati scaricabili in

fogli elettronici di EXCEL-> banche dati, organizzati per sezioni

(censimento, comuni, province e regioni). Si tratta della prima fonte di

dati (demografici, sociali,…) che si presta a molte esercitazioni,

elaborazioni e analisi così si inizia a prendere dimestichezza con gli

aspetti inerenti ai punti successivi.

DEFINIRE UN ADEGUATO NUMERO DI CLASSI-> un numero

 esagerato/sottodimensionato di classi “appiattisce” l’immagine e

compromette l’efficacia esplicativa e comunicativa, celando tangibili

differenze distributive e situazioni su cui andrebbe focalizzata

l’attenzione

Regioni d’Italia tra 3-5 (3: tripartizione in valori bassi, medi e alti; 4:

buon compromessso; 5: soprattutto se presenta valori

negativi e positivi)

Province d’Italia tra 4-7 (massimo 8 con valori negativi)

o comuni di

regione

Comuni italiani tra 5-8 (massimo 10 con valori negativi)

o paesi di tutto

il mondo

Altre tipologie dipende dalla situazione (se il caso si specifica ad un

singolo caso o uno dei range indicati sopra per

analogia di quantità delle unità amministrative da

rappresentare)

IDENTIFICAZIONE DI UN APPROPRIATO METODO DI CLASSIFICAZIONE=

 (dati quantili, intervalli uguali, intervalli naturali, intervalli scelti in

maniera autonoma, ecc.) compatibili con dati di tipologia a disposizione

con qualsiasi da svolgere, quindi bisogna stabilire accuratamente

l’ampiezza delle classi, dopo sonde alternative, senza fermarsi

passivamente su ciò che abbiamo scelto noi

Metodo quantili: dati riportati in ordine CRESCENTE e poi raggruppati per

 classi con dentro uno stesso numero di unità di osservazione

Metodo degli intervalli uguali: si calcola prima la differenza tra il vale

 massimo e quello minimo della serie, poi il valore ottenuto viene diviso in

intervalli con la stessa ampiezza per determinare poi successivamente le

rotture (i limiti delle classi)

Metodo degli intervalli naturali: venne introdotto da Jenks, e si tratta di una

 distribuzione statistica dei dati ottimizzata che rilascia delle classi pressoché

omogenee in base ai valori soglia che individuano punti di rottura naturale

dentro alla distribuzione dei dati

Intervalli personali: accurata analisi dei dati per definire gli intervalli che

 prende spunto da valori derivanti da criteri automatici e ottimizzazione da

valori indicati dalla letteratura o da valori già usati in passato. Questo

metodo non è utile se dobbiamo mettere a confronto un fattore di rischio

con un qualcosa che può verificarsi in maniera incombente perché le classi

le abbiamo scelte noi e non sono ben definite.

SCELTA DEI COLORI/SIMBOLI DA IMPIEGARE-> per creare ordini gerarchici

 tra dati, quantificare l’entità degli aspetti, dei problemi e dei fenomeni

cartografati, dare risalto alle differenze, mostrare chiaramente

l’ammontare delle diminuzioni e degli incrementi in caso di analisi

multitemporali

Cartogramma ben costruito=

 leggibile anche senza la leggenda, che

(in ottica di

dovrebbe fornire ulteriori e particolareggiate informazioni

quantificazione di variabili, ma cartogramma dovrebbe comunque essere

già altamente esplicativo da solo) Uno stesso colore con la sua scala

Cartogramma a colori con poche classi cromatica

Cartogramma a colori con tante classi Si allarga lo spettro della scala (esempio:

marrone-arancione-giallo che all’occhio

umano sembra un’unica scala)

Cartogramma a colori con variazioni Si usano 3 colori di scale diverse per

temporali evidenziare i fenomeni (esempio: rosso,

giallo e verde; dove il giallo fa da

congiunzione tra gli altri 2)

Cartogramma in bianco e nero Si usa la scala del grigio, dal più chiaro al

più scuso (il bianco si usa per indicare

un’assenza dei dati)

Cartogramma a campiture A punti: devono essere sempre più fitti/

più grandi, con l’aumento dell’intensità

del fenomeno rappresentato nelle classi.

A linee: sempre più fitte, spesse, e

devono seguire la stessa direzione.

In casi limite con molte classi: si può

partire da punti, poi si passa a linee

orizzontali per giungere a linee incrociate

orizzontali-verticali, così da mantenere

ordine legato ad entità di riempimento

CRITERI DI SCELTA DEI COLORI= con il rosso si indicano sempre i valori

 alti (sempre con l’uso delle classi), con il giallo i valori medi, con il verde i

valori bassi. Nel caso di cartogrammi con variazioni temporali: uso di colori

caldi per variazioni positive (incrementi) e i colori freddi per le variazioni

negative (decrementi)

NON CARICARE UN’IMMAGINE CON TROPPI TEMATISMI E SIMBOLI->

 rischiano di appesantirla, pregiudicando la sua leggibilità, mentre può

(Label),

essere raccomandato l’inserimento delle etichette che

aggiungono toponimi, con specificazione dei valori riportati da ogni

contesto territoriale rappresentato/espressione degli elementi carichi di

significati. Etichette: proficui elementi di corredo, che possono accrescere

layout

il potenziale comunicativo ed esplicativo del dell’elaborato; non

introdotte se hanno il rischio di risultare troppo ravvicinate, parzialmente

sovrapposte, con la compromissione della chiarezza della carta.

INSERIMENTO (SE POSSIBILE) DI UNO SFONDO-> come una base

 (Digital Elevation Model)/DTM

topografica/satellitare/stradario/DEM

(Digital Terrain Model), che fornisce ulteriori informazioni di tipo fisico-

morfologico, a livello abitativo, sul sistema dei trasporti, ec.,

trasmettendo sempre più dettagli mano a mano che si procede con i

livelli di zoom. Le diversificate alternative offerte permettono di produrre

elaborati di notevole rilevanza per ciò che attiene alla vestizione finale

layout

del e di implementato rigore nelle fasi di analisi, valutazione e

pianificazione.

Dopo la produzione della cartografia digitale=

 inizia la fase della sua

sperimentazione, che sarà più agevole se saranno stati eseguiti tutti gli step

in maniera scrupolosa durante la codificazione.

CONFRONTO TRA CARTOGRAFIE IN ANNI DIFFERENTI= per una lettura rapida

 ed efficace dei cambiamenti verificatisi, è opportuno uno stesso numero di

classi, ampiezze, colori/campiture in bianco e nero

BUFFER ZONE= cerchi concentrici con raggio di 500/3.000m rispetto

all’esercizio commerciale

Creata anche per la protezione e la prevenzione del territorio

 (sul campo), (sulla cartina)

2 tipi di osservazione: diretta indiretta

 GEOCODING e aggregazione di dati= si basa sui dati forniti

 Funzionalità di geolocalizzazione in base a dove vengono registrati i

dati, attraverso: coordinate geografiche, latitudine e longitudine; oppure

GEOCODING (indirizzo

possono essere sostituite le coordinate con il

specifico dei punti)

 Dopo la geolocalizzazione si attua= l’aggregazione dei punti sottoforma di

CARTOGRAMMI

GEOREFERENZIAZIONE DELLA CARTOGRAFIA STORICA= si usa per

vedere com’è cambiato il territorio nel tempo, o per vedere le zone

archeologiche cartografia

Viene usata la avente un livello di accuratezza importante

 Per guardare, studiare, analizzare e vedere i cambiamenti bisogna usare 2

 carta storica quella attuale.

carte: la e Per metterle a confronto bisogna

effettuare uno scanner ad alta risoluzione e l’apertura della carta storica con

(dotato già della cartina in Google earth);

il GIS poi viene applicato lo stesso

sistema di proiezione alle due carte che a poco a poco si avvicinano per

effettuare la sovrapposizione. Per una sovrapposizione ottimale si ha

(control point,

bisogno di minimo 4 elementi comuni a entrambe le cartine

per avere una sovrapposizione sempre più precisa si devono trovare quanti

più control point possibili che devono essere ben distribuiti sulla carta); poi

si va per associazione di punti e le due carte vengono sovrapposte in

corrispondenza dei punti presi in considerazione; ed infine si effettuano le

analisi multi-temporali sulla carta.

KERNEL DENSITY ESTIMATION= stima della densità da un certo set di dati

che rappresentano un determinato fenomeno, s

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina.corocher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pesaresi Cristiano.
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