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IA.
- la materia dei beni culturali = il governatorato, per la protezione di musei e luoghi culturali può
inserire strumenti dell’intelligenza arti ciale per preservarli, senza recare pregiudizio all’integrità
e alla conservazione dei beni culturali stessi. Nell’ambito del restauro di essi, ciò deve avvenire
secondo coordinazione tecnica degli strumenti.
Riguardo all’attività giudiziaria della Città del Vaticano, le linee guida a ermano che i sistemi di
intelligenza arti ciale possono essere usati per la ricerca giudiziale riguardo all’interpretazione
della legge, per fornire pareri, consultazioni ecc.. in questo campo.
Art.9 legge vaticana sulle fonti del diritto del 2008 di Paolo 6: contiene regolamento in riguardo
all’ambito penale.
Alla chiesa spetta il compito di mantenere viva ed operante la dimensione etica dell’intelligenza
arti ciale che rischia di dominare l’uomo. Per il cristiano, il sapere scienti co e tecnologico non
può creare la regola morale. Lo stato della Città del Vaticano è portato a identi care i valori umani
alla base dell’impegno della società. Questo adoperando il suo patrimonio loso co, teologico e
morale oltre che giuridico. Esso pone l’uomo al centro. [leggere]
Lezione del 15-04
Diritto patrimoniale canonico, forme di nanziamento:
Come fa la chiesa italiana e le diocesi a ritrovarsi con tale patrimonio? Dove trova le risorse?
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codice libro V,
Il nel propone uno spazio speci co relativo al tema dell’acquisizione dei beni.
questioni speci che: o erte fedeli
Dopodiché si so erma su alcune quelle relative alle fatte dai
verso la chiesa (che dovrebbe essere il principale strumento di raccolta fondi per le attività della
norme sulle prescrizioni spazio
chiesa= forma di auto nanziamento); ci sono poi e uno che
aiuti alla sede apostolica sistema bene ciale
riguarda gli e al (sistema di gestione del
patrimonio della chiesa che poi è andato in crisi con il concilio Vaticano II che lo ha messo in
discussione per proporre nuove forme di attività della chiesa).
Il libro V che si apre con il canone 1254, al secondo paragrafo a ronta i ni propri dell’attività di
acquistare beni e che sono ordinari al culto divino, esercitare opere di apostolato sacro con
riferimento ai poveri..
canone 1259
Il ricorda che “la chiesa può acquistare beni temporali in tutti i modi di diritto sia
distinzioni
naturale, che positivo, alla stessa maniera di chiunque altro”. Vale la pena ricordare le
diritto canonico tra diritto naturale e positivo:
proprie del è importante sottolineare l’accezione
primo
diversa che diritto pubblico e privato hanno. Il si riferisce alle persone giuridiche pubbliche,
secondo
costituita dalla chiesa e che operano per nome e conto della chiesa, il si riferisce alle
associazioni che nascono su iniziativa dei fedeli e che però non operano per nome e per conto
della chiesa.
La di erenza che passa nelle forme di acquisizione dei beni, cambia da diritto a diritto. Valgono
acquisizioni di beni, regole:
nel caso delle le solite abbiamo all’interno del libro V un rinvio
canonizatio,
all’ordinamento civile. Questo rinvio, ossia la viene fatto ai singoli paesi in cui la
chiesa opera per rendere agevole la chiesa stessa al territorio in cui opera.
canone 1260:
Il contenuto del uno Stato normalmente si nanzia con un sistema impositivo
chiesa
(imposte). È un canone che a erma che la chiesa rivendica per sé il diritto nativo. La
non si appoggia al riconoscimento da altro ordinamento civile,
dunque proveniente un ma ha
un riconoscimento originario. Ciò signi ca che non può essere condizionato da altri ordinamenti.
Infatti non accetta e non ha la necessità di appoggiarsi a qualche norma di carattere civile. Questo
comunque non mette in discussione la capacità della chiesa di rivolgersi ai fedeli per ottenere
somme e partecipazioni economiche da parte di essi per il raggiungimento dei ni prestabiliti.
In Germania, esiste la “rextube” (tassa ecclesiastica) = tutti i contribuenti tedeschi, in ragione della
loro confessione di appartenenza religiosa, divengono oggetto di una ritenuta di imposta pari all’8
lante.
e 9% del proprio reddito in quanto la determinazione del quantum è lasciata al singolo
Si potrebbe immaginare che ci sia un’a ermazione forte dello Stato alla capacità impositiva della
lanti
chiesa a che derivi dal riconoscimento che i singoli fanno rispetto alle confessioni fatte. Le
singole chiese pagano per la riscossione, lasciano un quantum allo Stato in ragione del servizio
o erto loro. Dunque il diritto che deriva dal sistema tributario tedesco viene dalla chiesa.
canone 1254 primo comma
Nel si trova un caposaldo: se nel si stabilisce che alla chiesa è
secondo comma
permesso avere una cassa, nel si sottolinea che tale cassa è nalizzata, cioè la
chiesa non può farne l’uso che vuole, può utilizzarla solo in base agli scopi perseguiti dalla chiesa.
canone 1261 fedeli hanno diritto
Se c’è un diritto da parte della chiesa di chiedere, il dice che: “i
di devolvere i beni temporali a favore della chiesa. Il vescovo diocesano è tenuto ad ammonire i
fedeli sull’obbligo di cui al canone 222, urgendone l’osservanza in maniera opportuna”.
L’obbligo dei fedeli è richiamato nel catalogo dei diritti, al canone 222.
servizio che i fedeli ottengono dal clero, deve essere remunerato.
Il Il primo paragrafo del
canone 1261 vale ad intra per far sì che si favorisca un diritto di partecipazione attraverso un
lascito e ettuato dai fedeli, ma vale anche per il fatto che altri ordinamenti civili in alcuni casi
vietano o hanno vietato la possibilità dei fedeli di devolvere la quota dei propri beni tramite lascito
ereditario, vietando che quest’ultimo possa essere fatto dal fedele in funzione della chiesa. La
chiesa rivendica questo diritto nei confronti del fedele.
Canone 222: fedeli sono tenuti all’obbligo di sovvenire alla necessità della chiesa, a nché essa
“i
possa disporre di quanto è necessario per il culto divino, per le opere apostoliche e di carità e per
l’onesto sostentamento dei ministri. Sono anche tenuti all’obbligo di promuovere la giustizia
sociale come pure memori del comandamento del signore di soccorrere i poveri con i propri
redditi”.
Sono tutti tenuti a soccorrere i più bisognosi. Potrebbe esserci un richiamo sanzionatorio per chi
non mette in atto tale obbligo.
canone 1260: chiesa diritto richiedere ai fedeli quanto le è necessario per le
ha nativo di
“la
nalità sue proprie”
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forme di richiesta tributi, tasse o erte.
Le che possono essere fatte sono i le e le
Un elemento determinante di distinzione è quello tra una tassa e un tributo:
- tributi
I sono contributi imposti ai fedeli dall’autorità ecclesiastica senza controprestazione
diretta o concreta. Nella dichiarazione dei redditi ad esempio, i contribuenti dichiarano quanto
hanno guadagnato nell’anno di riferimento e gli verrà recapitato un documento con tali dati
descritti. Dopodiché viene loro detratto il 43% di quanto guadagnano. Questo dunque distingue
i tributi dalle tasse.
- tasse
Le riguardano oneri economici che devono pagare coloro che richiedono un servizio. La
tassa sul bollo ne è un esempio. Queste condizioni le ritroviamo nelle diocesi: ci possono
essere tributi richiesti ai fedeli dal vescovo per determinate necessità; insieme a quelle che
sono forme dovute di tributo.
- o erte
Le invece, sono tutti gli importi che non corrispondono al compimento di un obbligo
giuridico (possono consistere in libere donazioni e oblazioni volontarie a favore della chiesa e di
alcune sue attività).
canone 1263, persone giuridiche pubbliche
Il sottolinea che il vescovo ha il diritto d’imporre alle
soggette al suo governo un contributo non eccessivo e proporzionato ai redditi di ciascuna, per le
necessità delle diocesi; nei confronti delle altre persone giuridiche, è consentito solo di imporre
una tassa straordinaria e moderata, solo in caso di grave necessità e alle stesse condizioni.
Canone 1264: dei vescovi
spetta all’assemblea della provincia:
- Stabilire tasse per atti di potestà esecutiva
- Determinare le o erte da farsi in ambito dell’amministrazione dei sacramenti. —> in questo
ambito, per ottenere un battesimo o un matrimonio canonico, si tratta di servizi gratuiti perché
se abbiamo detto che esiste un diritto dei fedeli ad aumentare la propria grazia che aumenta
solo grazie ai sacramenti, e che per ottenerli è necessario pagare, dirò che non si tratta di un
diritto ma piuttosto di un corrispettivo.
Le o erte volontarie:
Vengono catalogate in quelle spontanee, di cui fanno parte:
- pie volontà
- donazioni
- successioni
- o erte in occasione di servizi pastorali
- la simonia (canone 1380)
- o erte in occasione delle messe
- o erte in occasioni di funerali
- pie fondazioni: autonome e non
paragrafo 2 del canone 1264: all’assemblea dei vescovi della provincia:
Si riprende il “spetta
2) determinare le o erte da farsi in occasione dell’amministrazione dei sacramenti e dei
sacramentali”.
canone 1181
Il riguarda poi il problema sulle esequie, sempre in tema di o erte (o erte in
occasioni dei funerali). —> c’è un dovere dei fedeli a partecipare (se sono nelle condizioni), c’è un
diritto dei fedeli di avere la prestazione, ma non vi è alcun obbligo a pagare se manca la
disponibilità.
pie fondazioni autonome
Le sono quando vengono costituite proprie persone giuridiche. Invece
non autonome
quelle consistono in lasciti che vengono fatti da elementi della diocesi che si
occupano di ciò ma senza avere la quali ca di persona giuridica canonica. Ad oggi invece si fa
Quando c’erano i religiosi mendicanti, essi venivano autorizzati dal vescovo.
divieto a qualunque persona privata e sica di raccogliere denaro per qualunque ne o
istituto più o meno ecclesiastico (can. 1265).
tutte le chiese ed oratori, l’ordinario del luogo può disporre che si faccia una
Canone 1266: “in
questua speciale iniziative parrocchiali, diocesane, nazionali
a favore di determinate o
universali, da inviare poi sollecitamente alla curia diocesana”.
mezzi a favore della santa sede in base al contributo dei vescovi
Canone 1271: regola i che
deve essere e ettuato in ragione