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5) INFLUENZA DELLA NATURA SULL’UOMO
Storie, Erodoto (storico greco antico di V secolo)
Alla fine delle storie narra le guerre persiane e conclude con le battaglia di Micale e Sesto,
che pongono fine all’invasione persiana. lui parla di Ciro il grande. se noi cominciamo a
lasciare questa terra difficile che ci ha temprati e andiamo in una guerra molle perdiamo il
comando. scelsero quindi di dominare abitando la terra povera piuttosto che andare in una
terra fertile ed essere subordinati. obv questo discorso è da riferire all’attica e alle difficoltà
della guerra del Peloponneso per gli ateniesi chiusi nell’attica da sempre ritenuta una terra
aspra e dura.
Arie, acque e luoghi, Ippocrate (medico greco antico a cavallo tra V e IV secolo)
fondatore di una grande scuola medica. l’uomo ha imparato a ripararsi dagli spazi aperti
dove la vita è dura x il freddo - sviluppo da un’età primitiva ad una più civile. ha provato a
fuggire malattie difficili. la medicina è conosciuta.
nasce nell’isola di Cos.
la natura condiziona l’essere umano. in questo passo ippocrate racconta le differenze tra
europei ed asiatici. prima ha parlato degli sciti. l’indole dei due popoli dipende dai
condizionamenti della natura. se si nasce in un certo luogo si è portati a comportarsi così
però le istituzioni politiche possono fare la differenza.
ASPETTO FISICO
differenze in statura e aspetto dipende dalle stagioni che hanno mutamenti flessibili e
frequenti : violenti calure e inverni rigidi. questo influisce nella fase in cui si forma l’embrione
- c'è un problema di genetica quindi.
coloro che abitano territori montuosi e soggetti al mutamento delle stagioni è naturale che
siano più forti e robusti, selvatici e bestiali. quanti abitano territori infossati pianeggianti
paludosi ricchi di prati afosi e subiscono xlopiù l’influsso di venti caldi non potranno essere
alti e robusti, di colorito tendente al nero e non al bianco. in base a dove vivi ti sviluppi in
uncerto modo. viene influenzato sia fisico che carattere.
ASPETTO CARATTERIALE
se passiamo ai caratteri poi il discorso non è diverso. selvatichezza, mancanza di
socievolezza e irascibilità - determinismo fisico che viene dalla natura che condiziona l’uomo
in quanto persona fisica. si è influenzati nel carattere da queste sollecitazioni ambientali
quando ci sono tutti sti cambiamenti le persone diventano nervose e irascibili e vengono
prodotte selvatichezza della mente e cancellano mitezza e gentilezza.
ecco pk gli occidentali hanno vinto le guerre persiane. dalla fatica nasce l’atto di valore, dalla
mollezza no - DISCORSO DI PERICLE LA FATICA CI AIUTA E CI TIRA FUORI DALLE
DIFFICOLTà.
non bisogna restare attaccati alle cose che si possiedono pk quelle si possono riconquistare.
dalla fatica deriva il coraggio. that's why gli europei sono più combattivi ma anche per le
istituzioni politiche, pk gli europei non sono sottoposti ad un re come i persiani. dove si è
soggetti ai re si è vili pk chi combatte per la propria guerra combatte meglio mentre chi lo fa
x il re è più svogliato. chi è indipendente va lui stesso incontro al pericolo. quindi le istituzioni
politiche influiscono sul valore. dunque se l’uomo decide se darsi una democrazia o una
tirannide è importante.
Questo passo è fondamentale sia nell'ottica del medico che cura qlcn in base all’ambiente in
cui vive (se for instance il territorio ha fiumi che fanno defluire acqua stagnata gli abitanti
saranno più sani e di buon colorito. il fisico è condizionato dalle acque che si bevono, che
devono quindi essere pure e bene costituite.), ma anche nell’ottica di chi vuole occuparsi di
fondazioni di città, perché sostiene appunto che il tipo di governo che uno si dà è importante
per il carattere che i cittadini hanno.
Tucidide ad esempio, lui come altri, viene influenzato da ippocrate nella descrizione della
peste di Atene. 6) LA CITTà: CLIMA E POSIZIONE
Politica, Aristotele
quello che ha teorizzato ippocrate nel 5 secolo lo possiamo vedere teorizzato in aristotele
nel secolo dopo, solo che ippocrate lo dice per la salute,mentre aristotele lo dice per la
comunità ideale in cui si vive bene.
nella politica si occupa delle istituzioni e della città ideale, così come della sua collocazione
fisica. dice che importante è la salubrità del sito, per la quale occorrono buone arie. sono
opportuni dunque i venti per ventilare la città e fonti e corsi d’acqua, pk bisogna pensare alla
salute degli abitanti.
questo lo dice aristotele nel 4 secolo, però viene ripreso nel 4 secolo dopo cristo da Oribasio
di Pergamo
Oribasio di Pergamo (medico del IV secolo d.C.)
le città devono essere divise in 4 quadrati da strade parallele che corrono da nord a sud e da
est ad ovest, così le case sono ben arieggiate e l’aria può passare bene. i venti penetrano in
strada e soffiano regolari senza eccessi. quando i venti non hanno ostacoli si percepiscono
meno. puliscono il sito soffiando via fastidi vari, come polveri derivanti dai lavori ecc.
Alessandria, Diodoro Siculo (storico siceliota del I sec a.C.)
racconta come Alessandro costruì la città di Alessandria. quando si traccia il confine della
città si sparse una farina che venne subito mangiata dai corvi, venne visto come un presagio
non per rovinare il progetto ma alludeva ad un futuro prospero x la città.
ci si chiede se alessandro non abbia seguito i consigli del suo maestro aristotele nel far
costruire questa città. è possibile ma non necessario, dato che queste nozioni cmq
circolavano. ingegneri, architetti, scienziati e storici che si portava appresso alessandro
sicuramente sapevano come si fonda una città.
i greci una volta conquistata un’area la rendono propria con la penetrazione della cultura
greca. sull'esempio di alessandro molti sono i sovrani che fondano o rifondano città.
Sicione (la città di Clistene che fa sposare Agariste ecc) - Demetriade, Diodoro Siculo
Demetrio (alto biondo bello che aveva attorno a sé cortigiane) trasferisce la popolazione da
sicione sull’acropoli. rifonda sicione chiamandola demetriade e dando una forma di governo
pseudo democratica, in suo nome nascono giochi e viene osannato tipo gli ecisti quando
fondavano una colonia. Sicione ha una griglia x formare delle insulae, degli isolati
praticamente, che hanno forme e misure regolari e un po’ ripetitive. anche qui si è tenuto
conto del prob dei venti. x questo sito la posizione è stata studiata mettendola in relazione
coi modelli.
Atene, Eraclìde (Critico [a volte detto Cretese], III sec a c)
secondo lui Atene è una rocca che emerge dal periodo miceneo che nasce come città per
aggregazione. si sposta da una parte più meridionale fino a tutta l’area che sta sotto
l’acropoli. il primo nucleo sta più vicino al fiume dove passeggiava socrate. si allarga verso
nord quindi dopo le riforme di clistene pk servivano edifici adatti alle nuove magistrature
introdotte da Clistene. non è una città regolare pk non si è fondata su un progetto nuovo, ma
x aggregazione e spostamenti.
lui dice che la strada x andare ad atene è carina e apprezza i terreni che ci sono pk sono
belli da osservare.
la città però è totalmente secca e soffre di scarso approvvigionamento idrico.
essendo molto antica ha una distribuzione delle vie molto caotica, non ci sono le griglie di
sicione o di alessandria, perché quello di atene è stato uno sviluppo spontaneo e in
progressione nel tempo.
case modeste e poche di buon livello.
gli aspetti sacri sono tenuti in considerazione.
Ippodamo di Mileto (architetto e urbanista greco antico di V sec)
elabora un modello di regolarità (ad esempio Turi). A lui viene attribuito lo schema
ortogonale, detto appunto schema ippodameo che caratterizza alcune città di nuova
fondazione (colonie) del mondo greco tra V e IV secolo a.C.
Strabone (geografo e storico di I sec a.C)
x i medici e aristotele sono importanti le acque e i venti. xò devono esserci anche vantaggi
naturali del luogo. i romani hanno aggiunto altri vantaggi. i romani si concentrarono su cose
che i greci non avevano considerato come gli acquedotti, le fogne e la pavimentazione delle
strade. quindi anche x i greci che vivono in età romana ci sono distinzioni coi romani, che
erano più tecnici.
Timeo (autore che vive ad atene ma è originario di taormina e che vive in età ellenistica) in
Ateneo
si occupa di occidente proprio pk originario di taormina. la collocazione della città ha influito
sugli abitanti. sibari finché è viva è attivissima. vive nel lusso come le città ioniche e questa
cosa è criticata dai greci. non ci sono porti quindi tutto ciò che è prodotto viene consumato
dai cittadini stessi. ci sono tanti sbalzi di temperatura, mattina e sera fa freddo di giorno
troppo caldo, quindi a sibari nessuno deve vedere il sole che sorge e tramonta.
7) GESTIONE DELLE ACQUE
A - IL TERRITORIO
corinto dispone di due porti, uno verso il golfo di corinto, l’altro verso l’egeo. corinto è una
città ricca dato che con i due porti può andare a commerciare sia verso l'italia sia verso
l’asia.
circumnavigare la laconia e in generale il peloponneso tutto era molto pericoloso perché
c’erano venti forti e infatti c'è tutta una tradizione secondo la quale presso capo malea ci
sono stati naufragi ma anche concreti non solo mitici.
tramite il diolco, (la cui principale funzione consisteva nel trasporto di merci, anche se in
tempo di guerra svolgeva il compito di velocizzare le campagne navali, permettendo il traino
a secco delle navi ed evitando la lunga e pericolosa circumnavigazione del Peloponneso,
ovviamente dietro pagamento). anche le navi potevano attraversare l’istmo via terra, quindi
le navi potevano essere portate via terra da un mare all’altro proprio per evitare di
circumnavigare capo malea. noi abbiamo risolto il problema con un taglio nella terra tranne
un canale di max 12 metri di larghezza quindi ci possono passare solo navi strette. che si
poteva tagliare è un’idea che viene da lontano ci aveva già pensato periandro. L'idea del
taglio ce l’hanno i romani più raffinata viene attribuito il compito a Cesare ma poi preso dai
suoi impegni non la realizza. Anche Caligola ci prova però gli viene detto che il taglio
avrebbe creato un flusso di acqua tale che avrebbe distrutto l’isola di egina. Nerone inizia i
lavori invece.
in attesa del canale xò i greci trasportavano le nav