Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Appunti del seminario di Diritto internazionale dei conflitti armati Pag. 1 Appunti del seminario di Diritto internazionale dei conflitti armati Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti del seminario di Diritto internazionale dei conflitti armati Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti del seminario di Diritto internazionale dei conflitti armati Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

USO DELLA FORZA GESTITO DAL CDS

Cos'è il cds e da chi è composto? Composizione 15 membri divisi in permanenti (5 mai modificati, cioè le potenze alleate che hanno vinto la WWII, Russia, in sostituzione dell'Unione Sovietica, Cina popolare e non più nazionalista, USA, Francia e UK) e non permanenti (10, eletti ogni 2 anni dalla AG dell'ONU, la quale non ha criteri da seguire per la nomina di questi membri, però segue alcuni criteri per prassi al fine di dare una certa rappresentanza: 1 due paesi dell'Europa occidentale, di cui uno grande e uno piccolo; 2 un paese dell'Europa orientale; 3 resto del mondo. 5 paesi su 15 sono europei, quindi l'Europa ha un peso che probabilmente è sproporzionato rispetto agli attuali equilibri internazionali)

Votazione: Il CDS vota a maggioranza qualificata, più precisamente sono necessari 9 voti su 15, però all'interno di questi 9 voti deve ricorrere il voto positivo di...

ciascuno dei paesi membri permanenti o la loro astensione, in quanto essi possiedono il veto. Nella prassi (inaugurata dalla URSS) l'assenza alla votazione del membro permanente ha effetto comunque di veto, mentre l'astensione non è ritenuta equivalente a un veto (la Cina è il paese che la applica maggiormente, perché è molto restia a vedere l'azione del CDS applicata su argomenti interni). Il doppio veto, affermatosi anch'esso con la prassi, è molto più recente: il veto può essere applicato solo alle questioni sostanziali, ovvero le modalità di intervento del CDS, e non per quelle procedurali (come ad esempio la definizione dell'ordine del giorno da parte del presidente che è fondamentale per la discussione in consiglio) 1 prima si discute quindi sulla classificazione della questione, sulla quale si può applicare o meno il veto 2 poi, a seconda della tipologia della questione, si applica o

Meno un eventuale secondo veto3, fino a poco tempo fa il paese che voleva esprimere il diritto di veto doveva alzare la mano e dichiarare semplicemente di voler applicare il veto, ma una recente risoluzione dell'AG non vincolante richiede che il membro permanente che applica il veto giustifichi la ragione che lo ha portato ad applicarlo. Indubbiamente gli stati membri permanenti non sono obbligati ad agire in questo modo, essendo una risoluzione dell'AG non vincolante, ma sicuramente questo potrebbe condizionare la posizione di uno stato membro permanente che applica il veto.

Il CDS è relativamente democratico e rappresentativo nel caso in cui riesca a prendere una decisione, nel caso in cui invece il CDS non riesca a deliberare a causa di veti dei membri permanenti che spesso sono posti solamente a tutela degli interessi specifici dello stato che lo applica, ovviamente la scelta non è totalmente democratica.

Quando può intervenire (cap.VII) art.39 (presupposti)

Il CDS può decidere quali misure prendere in caso di minaccia alla pace = l'articolo non la qualifica

1) problema disapere dove possiamo andare a vedere per qualificare questo concetto, dato che non c'è una definizione scritta = prassi passata del CDS

2) che tipo di definizione ricaviamo da questi elementi? = caso Iraq vs Kuwait situazione che investe due paesi, nonché primo caso di figura di minaccia alla pace + anche situazioni interne possono essere viste come rilevanti, in quanto potrebbero avere riflessi destabilizzanti esterni all'area interessata, ma dal punto di vista della dinamica rimane comunque una casistica interna Guerra civile libica + situazione che dal punto di vista internazionale non riguarda un atto illecito o una violazione di una norma internazionale propagazione del virus ebola + dotazione energia nucleare dell'Iran, come sappiamo però il mero possesso dell'arma nucleare non è un illecito internazionale

meno che non si faccia parte di un trattato sulla non proliferazione, il caso Lockerbie è un attentato terroristico da parte dei servizi segreti libici che ha portato allo schianto di due velivoli in Irlanda, violazione della pace. Questa terminologia è utilizzata alcune volte, ad esempio nel caso Iraq vs Kuwait, per descrivere atti di aggressione, ma non è mai stata utilizzata finora per prassi. Il primo carattere procedurale è che è l'ipotesi peggiore tra le tre, ed è quindi più facile fare appello e qualificare la situazione in merito alle prime due casistiche per avere più consenso tra gli altri membri del CDS. Il secondo carattere sostanziale è che se il CDS qualificasse una situazione come aggressione, succederebbe che gli stati della comunità internazionale si sentirebbero legittimati a usare la forza in nome della legittima difesa collettiva. I poteri dell'articolo 40 del CDS possono invitare le parti interessate a prendere misure provvisorie, come ad esempio il cessate il fuoco. Tuttavia, queste misure provvisorie non sono vincolanti, sono solo raccomandazioni perché, essendoappunto provvisorie, devono favorire una fase negoziale, quindi sono più che altro inviti art.41 il CDS può prendere decisioni vincolanti e non. Per stabilire se una risoluzione è vincolante o meno per un paese bisogna interpretarla, seguendo i criteri oggettivi della Convenzione di Vienna:
  1. letterale = linguaggio utilizzato
  2. sistematico = risoluzione nel complesso
  3. scopo e fini dell'atto (che troviamo nel preambolo).
Esistono anche i criteri sussidiari soggettivi, tra cui la volontà delle parti, in questo caso si fa riferimento al voto espresso dai paesi (compatto = vincolante, frammentato = controverso). Le misure che possono essere adottate dal CDS sono elencate nella seconda parte, ma sono solo esempi che hanno il compito di dare l'idea delle misure che, se attuate, porterebbero all'isolamento di un paese dal resto del mondo per far sì che esso faccia ciò che il CDS desidera (caso lotta al terrorismo le risoluzioni prendono di

Mira persone fisiche, nonostante il CDS debba colpire un paese, perché le risoluzioni che colpiscono un paese producono l'effetto, ad esempio, di affamare la popolazione di quel paese. Il CDS quindi ha iniziato a colpire persone specifiche sulla base però di informazioni errate, quindi queste persone hanno visto congelato il proprio patrimonio, ma cosa possono fare le persone colpite dal CDS ingiustamente? Non c'è una giurisdizione internazionale che possa annullare gli atti del CDS, perché il CDS è un organo di primo piano non soggetto alla CIG, in quanto è stato considerato più importante il ruolo del CDS di mantenere la pace piuttosto che del rispetto dei diritti e principi fondamentali interni. L'unica possibilità che c'è, siccome gli atti del CDS sono obblighi per gli stati, è che gli stati consentano e prevedano di non applicare l'atto del CDS per tutelare i diritti dei singoli, anche se la

non ottemperanza di quell'obbligo è considerata una violazione che genera responsabilità. Alcuni casi sono infatti stati portati davanti alla Corte di Giustizia Europea proprio per questo motivo, per notificare il fatto che gli stati europei non avrebbero applicato quegli atti perché in violazione dei diritti dei singoli (es. Italia vs Germania: in Italia si sono rivolte alla giustizia, facendo causa alla Germania, diverse persone vittime di crimini nazisti durante la WWII). La Germania davanti alla CIG ha citato l'Italia, secondo il principio dell'immunità di uno stato nei confronti della giustizia di un altro paese. La CIG ha dato ragione alla Germania, ma l'Italia ha dichiarato che c'erano in ballo diritti fondamentali dei singoli, continuando con i processi e con la confisca dei beni. La Germania ha fatto di nuovo ricorso per far cessare l'atto italiano, quindi la CIG dovrà pronunciarsi nuovamente (art.42 misure che implicano).

L'uso della forza da parte del CDS (Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite) è regolato dagli articoli 43-50 della Carta delle Nazioni Unite. Secondo questi articoli, tutti i membri delle Nazioni Unite si impegnano a mettere a disposizione del CDS le forze armate tramite accordi. Non esiste in realtà un esercito delle Nazioni Unite, perché manca il consenso sufficiente da parte degli stati. Ma come si usa la forza se non c'è un esercito? Si è sviluppata una prassi che ci dice come il CDS ricorre alla forza:

  1. Peacekeeping: accordo per mantenere sul territorio contingenti. L'uso della forza può essere utilizzato solo ai fini della legittima difesa.
  2. Peace enforcement: la situazione di pericolo è continuamente alimentata, quindi bisogna superare la resistenza degli stati utilizzando modalità di uso della forza più significative.

INTERVENTO UMANITARIO

L'intervento umanitario come lo conosciamo oggi trova i suoi precedenti storici nell'intervento di umanità, anche se esso ha alcune caratteristiche

differenti. Intervento di umanità = l'uso della forza per proteggere i cittadini dello stato territoriale da trattamenti inumani e degradanti all'estero. Si è affermato contemporaneamente alla nascita della comunità internazionale, perché si sono affermate per la prima volta norme in protezione dei propri cittadini all'estero, e si è particolarmente consolidato alla fine del '900. La pratica è stata considerata lecita all'epoca, perché si ledeva sì la sovranità dello stato, ma la violazione era giustificata da questo tipo particolare di circostanza (affermata grazie ai paesi occidentali), addirittura era prevista da alcuni trattati internazionali, in particolare dal "regime delle capitolazioni" che proteggeva i cittadini europei che si trovavano in Cina e nell'impero ottomano (se accusati di aver commesso un crimine o un reato dovevano essere processati dal paese di provenienza, non da quello in cui si trovavano).uno dei paesi in cui si trovavano + inalcuni casi i paesi europei potevano usare la forza per riportare i propri cittadini inpatria). La pratica era ammessa nel rispetto di alcune condizioni e limiti, che se nonosservati portavano alla illegittimità 1) uso della forza limitato al conseguimentodell’obiettivo (usare la forza per andare nello stato, prelevare i cittadini e riportarli nelpaese, quindi no occupazione, no annessione) 2) non celare secondi fini, quindi non simirasse a nuocere all’indipendenza politica dello stato con cambiamento di regime oamputazioni territoriali (es. caso di una nave di un paese europeo che si avvicinavaalle coste cinesi, e i cittadini presenti in Cina venivano presi in custodia dai membridell’equipaggio). È caduto in contestazione dopo la WWII, in particolare da partedell’URSS e dei paesi di quel polo, ma con la fine della guerra fredda è tornato in augee sembra tuttora ammesso da parte del dirittoIl trattato internazionale vigente, in quanto c'è stato un cambiamento di opinione in particolare da parte dell'est Europa e paesi del Baltico.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
14 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emmag19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Balboni Marco.