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ATTENDIBILITÀ E PRINCIPALI PROTOCOLLI DI INTERVISTA CON IL MINORE
Esiste tutto un filone della psicologia giuridica che si occupa della testimonianza e in particolar modo la psicologia della testimonianza si occupa di tutti quegli aspetti che partecipano al concetto di testimonianza. Per rendere testimonianza vuol dire raccontare quindi un primo ambito della psicologia della testimonianza è lo studio dei processi attentivi e di memoria che sono coinvolti nella codifica di un avvenimento. Se io devo rievocare eventi di natura autobiografica, il primo step è capire come immagazzino e percepisco, come codifico, rielaboro e rievoco.
I soggetti che presentano PTSD hanno dei deficit specifici nella rievocazione dell'evento traumatico perché il PTSD è specificatamente un disturbo della memoria, perché la memoria traumatica viene processata in modo diverso rispetto alla memoria ordinaria impattando sul modo di rievocarla in seguito. Quindi, si può
Pensare che quel ricordo sia comunque recuperabile indagando nel canale giusto. In altri casi il ricordo potrebbe non essere proprio codificato, questo riguarda processi percettivi e di memoria coinvolti nell'identificazione del colpevole e adeguatezza delle procedure adottate.
Effetto arma: se io sono coinvolto in un evento violento (per esempio, rapina) e se la persona ha un arma, degli studi mostrano come essendo uno stimolo "non abituale" e in più uno stimolo minaccioso che attiva dei processi di focalizzazione dell'attenzione, questo effetto fa sì che la persona si concentri sull'arma e non codifica informazioni che in qualche modo sono più periferiche (ad esempio, come era vestito il rapinatore, chi c'era presente). Questo comporta che anche se io cerco di recuperare con più precisione i dettagli può essere che queste informazioni non sono in memoria e quindi non possono trovare strategie.
Oppure per i bambini la
Codifica precisa degli aspetti spazio-temporali è più complessa, perché i concetti che hanno a che fare con la quantità vengono acquisiti dopo. Quindi se ad un bambino si chiede che ora è e quante cose questa cosa è successa il bambino potrebbe fare fatica, quindi bisognerà formulare delle domande e crearsi delle aspettative di precisione diverse rispetto alle persone che ho davanti.
La psicologia della testimonianza si occupa ovviamente anche di tutto l'ambito della menzogna intenzionale, quindi non di un bambino che ha un ricordo non completo ma un soggetto testimone che sta mentendo. Gli studi americani fanno un'analisi soprattutto sul comportamento non verbale che si attiva più tipicamente quando un soggetto sta mentendo (per esempio, la macchina della verità che rileva aspetti neurovegetativi associati a quando un soggetto racconta).
Ci sono anche tutti gli studi che vanno a toccare gli aspetti decisionali che sono
imputati a stabilire la credibilità e attendibilità della testimonianza, quindi rientra il concetto di idoneità di un soggetto. Un'altra componente importante della psicologia della testimonianza non è relativa solo al soggetto ma anche riguardo al come lo interrogo perché l'influenza che ha la modalità di interrogatorio sulla possibilità del testimone di rievocare in maniera completa e accurata ha suggestionabilità, un impatto molto altro. Correlato a questo tema vi è il concetto della che è quella caratteristica che porta il soggetto a colmare i vuoti di memoria con informazioni desunte dal contesto interrogatorio. Correlato a questo c'è anche l'esame della veridicità della testimonianza, la verità riguarda dei fatti, quindi gli psicologi non possono dire se un fatto è vero o falso si può dire se il resoconto fornito ha caratteristiche di veridicità, sta solosull'attendibilità dei testimoni. Tuttavia, negli ultimi anni si è sviluppata una disciplina specifica, la psicologia forense, che si occupa proprio di valutare l'attendibilità delle testimonianze. La psicologia forense si basa su diversi fattori per valutare l'attendibilità di una testimonianza. Innanzitutto, si tiene conto delle caratteristiche del testimone, come la sua età, la sua memoria e la sua capacità di osservazione. Si considera anche il contesto in cui è avvenuta la testimonianza, ad esempio se il testimone era sotto stress o se c'erano altre influenze esterne che potrebbero aver influenzato il suo racconto. Inoltre, la psicologia forense si avvale di diverse tecniche per valutare l'attendibilità delle testimonianze, come l'intervista cognitiva, che mira a migliorare la precisione e l'accuratezza del racconto del testimone. È importante sottolineare che l'attendibilità di una testimonianza non è sinonimo di verità assoluta. Anche un testimone attendibile potrebbe commettere errori o essere influenzato da fattori esterni. Pertanto, è compito del giudice valutare l'attendibilità delle testimonianze e prendere una decisione basata su tutte le prove presentate nel processo. In conclusione, l'attendibilità delle testimonianze è un elemento fondamentale nel processo di valutazione della verità processuale. La psicologia forense fornisce strumenti e metodologie per valutare l'attendibilità dei testimoni, ma spetta al giudice decidere quale peso dare alle testimonianze nel contesto del processo.rispetto all'attendibilità dellatestimonianza, ad oggi non viene più fatto. L'attendibilità dal punto di vista giuridico ha a che fare con l'evidenza probatoria, ovvero di provare che i fatti si sono svolti come il soggetto lista narrando. Ci sono due costrutti diversi: 1. Attendibilità potenziale o generica: riguarda la competenza generica di un testimone di fornire testimonianza, ha a che fare con le sue capacità di memoria, di linguaggio, cioè se quel soggetto è in grado di percepire gli stimoli, elaborarli e rievocarli. Quindi la competenza generica riguarda il soggetto. 2. Attendibilità attuale o specifica: riguarda invece più la testimonianza resa, riguarda le capacità del soggetto di parlare di questi fatti, quindi non in generale, e poi anche le caratteristiche del resoconto fornito. Un soggetto può avere un'attendibilità potenziale ma non essere in grado nell'attendibilità attuale.per esempio un soggetto traumatizzato, un soggetto sotto abuso di sostanze, quando non lo voglio dire o quando una persona mente. Oppure può succedere quando il soggetto è condizionato, ci sono due tipi di condizionamento: - Interno, quando le caratteristiche individuali del bambino lo portano a far confusione tra realtà e fantasia - Esterno, vuol dire che c'è stato un terzo che ha spinto il bambino o a raccontare falsità o a credere di aver vissuto esperienze che non ha vissuto Per valutare l'attendibilità potenziale o generica devo valutare l'eventuale presenza di caratteristiche o deficit nelle competenze cognitive e intellettive. Un bambino con disabilità intellettiva può essere competente, sicuramente la sua capacità di dare un senso all'intenzione altrui potrebbe essere deficitaria rispetto agli altri bambini. Bisogna valutare la presenza di psicopatologie sia a caratteristiche fisiche che psicologiche.ma alcuni elementi comuni includono l'utilizzo di domande aperte, evitando domande suggestive o suggestive, fornendo un ambiente sicuro e confortevole per il bambino, e prendendo in considerazione il livello di sviluppo e le capacità cognitive del bambino durante l'intervista. Inoltre, è importante considerare la possibilità di influenze esterne o pressioni che potrebbero influenzare la testimonianza del bambino. In conclusione, valutare l'affidabilità e la credibilità di una testimonianza di un bambino traumatizzato richiede una valutazione attenta di vari fattori, tra cui gli aspetti patologici, le caratteristiche individuali del bambino, la natura esperienziale dei fatti raccontati, la qualità del racconto e l'uso di protocolli di intervista appropriati.più accurata possibile da parte del bambino. Questo viene fatto attraverso una serie di domande fisse, che devono essere poste nell'ordine stabilito. Questo tipo di intervista è utile per ottenere informazioni dettagliate e precise. Le interviste semi-strutturate sono probabilmente le più efficaci nel raccogliere prove, in quanto combinano elementi fissi con la possibilità di fare domande aperte. Questo permette di ottenere informazioni dettagliate e allo stesso tempo di dare al bambino la possibilità di esprimersi liberamente. Le interviste aperte, invece, dipendono dalla sensibilità di chi le conduce. In questo caso, non ci sono domande fisse e la testimonianza del bambino dipende interamente dalle domande poste dall'intervistatore. L'obiettivo dell'intervista strutturata è quello di aumentare la quantità di informazioni fornite dal bambino riguardo agli eventi e migliorarne l'accuratezza. La testimonianza viene valutata secondo due dimensioni: la completezza, ovvero il numero di dettagli che il bambino riesce a ricordare, e l'accuratezza, ovvero il grado di precisione di questi dettagli. Non sempre completezza e accuratezza coincidono. In conclusione, l'intervista strutturata e semi-strutturata sono metodi utilizzati per ottenere testimonianze complete e accurate da parte dei bambini. La scelta del tipo di intervista dipende dall'obiettivo e dalle caratteristiche specifiche del caso.più accurato possibile, quindi nasce per sistematizzare l’ascolto del minore.
Le fasi principali sono:
- Presentarsi e personalizzare l’intervista
- Costruire un rapporto con il bambino, che è una fase fondamentale che impatta fortemente sulla riuscita della testimonianza
- Spiegare lo scopo dell’intervista
- Racconto libero o narrazione aperta, che è il cuore dell’intervista e si lascia che il bambino racconti senza interromperlo
- Domande
- Ulteriore tentativo di recupero delle informazioni, ad esempio chiarire delle cose che il bambino ha raccontato e che non sono chiare
- Chiusura dell’intervista
L’intervista cognitiva si basa su alcuni assunti teorici:
- La traccia di memoria è costituita da diversi aspetti: più sono gli elementi utilizzati per recuperare il ricordo, maggiore è la possibilità di ricordare informazioni. Le memorie di tipo traumatico vengono codificate più dall’ippotalamo
(parte emotiva) e non dalla parte di corteccia (senso razionale e narrativo degli eventi).
2. Se io non riesco sollecitando uno di questi aspetti a rievocare il ricordo non è detto che questo sia persona ma è possibile raggiungere il ricordo stimolando altri canali o aspetti. Se si riesce a rievocare un aspetto può darsi che poi per il lavoro che fa la connessione si associ ad altri aspetti e il bambino riesce a raccontare. L'EMDR si basa sulla concezione che il ricordo crea tutta un'idea fissa subconscia, ovvero una bolla di associazione che se io riesco ad arrivare ad una di queste a valanga ne emergono altre. Si avvale di 4 strategie di memoria per arrivare al ricordo:
- Ricostruire il contesto ambientale e dello stato psicologico vissuto al momento dell'evento
- Chiedere al bambino di riportare ogni informazione, anche quelle di cui non si è sicuri o che sembrano specifiche
- Cambiare l'ordine cronologico degli eventi partendo dalla fine