CONFONDIMENTO
Fattori di confondimento = elementi estranei alla relazione che vogliamo studiare ma che sono un
fattore di rischio per la malattia che si sta prendendo in considerazione. Ad esempio, se voglio
correlare il fumo di sigaretta con l’infarto, ci sono dei fattori confondenti come l’età perché
all’aumentare dell’età aumenta la probabilità di avere l’infarto (indipendentemente dal fatto di
fumare). L’età è, spesso, un fattore confondente.
Negli articoli scientifici i risultati sono aggiustati proprio per i fattori di confondimento riferiti a
quella determinata malattia.
Differenza tra rischi = rischio nel gruppo degli esposti meno rischio nel gruppo dei non esposti.
Differenza tra tassi = tasso nel gruppo degli esposti meno tasso nel gruppo di non esposti.
La differenza tra rischi è anche nota come rischio attribuibile perché è una stima della quantità di
rischio che è attribuibile al fattore di rischio.
AR = 0 significa che è uguale il rischio tra il gruppo di esposti e il rischio di non esposti
AR > 0 significa che il rischio nel gruppo di esposti è > di quello dei non esposti
AR < 0 significa che il rischio nel gruppo di esposti è < di quello dei non esposti
Il rischio attribuibile è la differenza tra i due rischi, il rischio relativo invece è il rapporto tra i due
rischi.
Se il tasso di mortalità nella popolazione è basso, il tasso e il rischio di mortalità sono
essenzialmente uguali.
È possibile calcolare (SLIDE 4_epid_nutriz)
Se l’esposizione è causa di malattia, allora il rischio attribuibile rappresenta il numero di malati
che tra gli esposti si eviterebbero in assenza di esposizione (ad esempio: se le persone
smettessero di fumare, quante persone malate di tumore ai polmoni si avrebbero in meno?).
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Questa cosa si fa tantissimo perché l’alimentazione viene considerata un fattore di rischio
modificabile: se dico che mangiare prosciutto fa male alla salute, quanto rischio di tumore riuscirei
a risparmiare se facessi cambiare abitudini alimentari alla popolazione?
Tanti fattori di rischio non possono essere modificati come l’età del menarca ecc mentre
l’alimentazione sì.
Tutto questo però presuppone che tutta la popolazione sia esposta al fattore di rischio e quindi si
va a calcolare il rischio attribuibile nella popolazione generale, moltiplicando il rischio attribuibile
per la prevalenza di malattia. Questo permette anche di calcolare la frazione eziologica:
Frazione eziologica è il rischio attribuibile nella popolazione, diviso l’incidenza totale e moltiplicato
per 100 SLIDE.
Questi calcoli vengono fatti spesso perché si cerca di verificare quanto la nostra alimentazione può
aumentare o diminuire il rischio di malattia.
Le carni lavorate sono ritenute cancerogene e rientrano nel gruppo 1 delle sostanze che causano
cancro a pericolosità più alta (come anche il fumo, l’amianto, l’arsenico ecc). Meno a rischio sono le
carni rosse non lavorate, che vengono inserite nel gruppo 2 “probabilmente cancerogene”.
27/11/24: lezione 19
RILEVAZIONE DEL CONSUMO ALIMENTARE
I metodi per la raccolta dell'informazione dietetica possono differire nelle modalità con le quali
l'informazione viene raccolta, nell'intervallo di tempo e per il tipo di informazione considerata.
Durante la rilevazione del consumo alimentare (dietary assessment) i ricercatori sono spesso
interessati a quantificare il “consumo abituale” basandosi su quanto dichiarato da ogni singolo
partecipante.
Il nutrizionista si interessa al singolo paziente, mentre la ricerca vuole capire il ruolo
dell’alimentazione su un gruppo di persone, quindi vuole capire il consumo abituale. Per consumo
abituale si intende il consumo medio di cibi e nutrienti nel lungo periodo.
Bisogna sempre tenere presente che:
I dati raccolti utilizzando questi strumenti sono sempre soggetti a errori di misurazione (la
differenza tra il reale valore e il valore ottenuto dall'assunzione alimentare riportata). Sapere come
affrontare l'errore di misurazione quando si utilizza qualsiasi tipo di strumento di rilevazione
dietetica è fondamentale.
Occorre sempre determinare quanto lo strumento di rilevazione alimentare scelto misura
accuratamente l'assunzione reale (cioè fornisce una misura imparziale dell'assunzione). Bisogna
conoscere la precisione e l’accuratezza della misura perché so che ci saranno errori quindi è
importante capire quali sono la precisione e l’accuratezza. I questionari devono essere sempre
validati -> vengono fatti degli studi di validazione.
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È difficile studiare le componenti alimentari da sole perchè noi mangiamo un insieme di alimenti
che dipendono anche dalla tradizione: noi mangiamo spesso il pane ma in altri Paesi non è così, noi
mangiamo l’insalata condita con l’aceto ma in altri Paesi non è così ecc. Se voglio capire l’effetto di
un finocchio è diverso se la persona consuma solo finocchi o se i finocchi fanno parte di una dieta
più varia in cui viene consumato anche altro.
La scelta del metodo di rilevazione dipende dall’obiettivo dello studio e ci sono 2 aspetti da
considerare:
- si vuole rilevare il consumo individuale assoluto o il rank relativo? Quindi mi serve sapere il n° di
kcal precise o un range?
- si vuole stimare il consumo di un’ampia classe di alimenti, di nutrienti, dietary pattern, il
metabolismo o altro?
Il metodo migliore è il DIARIO ALIMENTARE
Questa tecnica prevede una dettagliata memorizzazione dell’alimento e della quantità consumata
in un breve intervallo di tempo, usualmente 1, 3 o 7 giorni. Generalmente sono diari autocompilati
dal soggetto dopo che gli è stato spiegato come compilarlo in maniera corretta (senza tralasciare
condimenti ecc).
La raccolta dell'informazione avviene contemporaneamente al consumo del cibo: ad ogni soggetto
viene consegnato un diario sul quale annotare le informazioni che vanno dal tipo di alimento
consumato (anche la marca) al peso del singolo alimento, alla ricetta (riportata a crudo o a cotto),
al metodo di preparazione del cibo e al luogo e all'orario in cui l'alimento viene consumato. Al
momento della consegna del diario, un intervistatore addestrato rivede con il soggetto i dati
registrati nel tentativo di valutare eventuali mancanze nella registrazione e aggiungerle, per poi
avere un quadro completo di ciò che ha mangiato.
È il metodo “gold standard”, cioè uno strumento che fornisce una misura dell'esposizione dietetica
praticamente esente da errore, o almeno con il più piccolo errore possibile in quanto la raccolta
dell'informazione avviene contestualmente al consumo del cibo e quindi non dipende dal ricordo
individuale.
Uno svantaggio di questo metodo consiste nei possibili errori di trascrizione, quantificazione e
registrazione degli alimenti. Un altro errore molto comune è che il soggetto potrebbe cambiare il
modo di mangiare perché può non avere voglia di cucinare una ricetta lunga perché poi dovrebbe
riportarla sul diario e quindi preferisce mangiare cose più semplici e veloci che sono più facili da
segnare. Inoltre è estremamente costoso per essere utilizzato in studi che prevedono il
coinvolgimento di molti soggetti.
La validità di questi strumenti, considerati il gold standard avviene generalmente tramite «recovery
biomarkers» (ad esempio acqua doppiamente marcata).
Diversi studi indicano che il consumo di energia e proteine viene generalmente sottostimato (dal
4% al 37%) e il sodio viene tendenzialmente sottostimato dal 10% al 20%.
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RECALL 24H
È un’intervista strutturata in cui si richiede al soggetto di ricordare tutti i cibi e le bevande
consumate nelle ultime 24 ore. Spesso si richiedono anche le componenti dei piatti, i metodi di
cottura e le porzioni o grammature.
La raccolta dell'informazione viene effettuata da un'intervistatrice esperta con l'ausilio di
fotografie, modelli plastici di alimenti e strumenti casalinghi (mestoli, cucchiai, bicchieri ecc) per
aiutare l'intervistato a quantificare, nel modo più corretto possibile, il cibo e le bevande consumati,
anche quelli che si dimenticano più facilmente (zucchero nel caffé, caramella nel pomeriggio ecc).
Vantaggi:
- consente di quantificate in modo accurato il consumo di uno specifico giorno;
- se vengono raccolte informazioni sul consumo alimentare per due o più giorni non consecutivi
consente di stimare la distribuzione del consumo abituale;
- tempi di somministrazione piuttosto rapidi: dai 20 ai 60 minuti;
- non permette di modificare ciò che ha mangiato.
Svantaggi:
- estremamente costoso per essere utilizzato in studi che prevedono il coinvolgimento di molti
soggetti;
- la qualità dei dati dipende dall’addestramento e dall’esperienza dell’intervistatrice;
- non stima in modo adeguato il consumo individuale per tempi più lunghi;
- non può cogliere la variazione stagionale di consumo degli alimenti né rilevare i cibi scarsamente
utilizzati;
- dipende dalla capacità di ogni individuo di ricordare quanto e cosa ha consumato.
Alcuni studi hanno rilevato una sovrastima del 24h rispetto al diario, altri studi invece una
sottostima a riprova che gli strumenti per la rilevazione del consumo alimentare possono variare
notevolmente o che lo stesso strumento può portare risultati diversi quando utilizzato in
popolazioni differenti.
02/12/24: lezione 20
QUESTIONARIO DELLE FREQUENZE ALIMENTARI (FFQ)
Con questo metodo si va a valutare la storia dietetica a lungo termine di un soggetto o il suo
pattern di consumo usuale. Si chiede di stimare il consumo abituale di una serie di prodotti
alimentari, attraverso la somministrazione di un questionario.
Solitamente si usa una lista predefinita di alimenti che dipende dall’obiettivo dello studio, dal
luogo in cui viene compilato e dalla caratteristica dei soggetti (età, sesso, se sono sani o malati ecc).
Si chiede al soggetto di stimare la frequenza di consumo (quante volte al gg o alla settimana
consuma un alimento) e la quantità/porzione. 63
Bisogna considerare anche altri aspetti: se si vuole studiare come la vitamina C o E interagisce con
il tumore del colon, occorrerà rilevare non solo i cibi che contengono tali vitamine ma anche se essi
vengono assunti cotti o crudi (perché queste vitamine sono sensibili al calore quindi è importante
sapere se gli alimenti vengono consumati crudi o cotti).
Anche questo metodo è basato sul ricordo individuale e può essere auto compilato dal soggetto
stesso o ge
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