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STORIA ISTITUZIONALE

Se in realtà il regime di governo nel suo spirito profondo si è trasformato da un

governo di stampo repubblicano ma nella realtà dei fatti a un regime monarchico,

chiaramente il monarca si pone una questione fondamentale come trasmettere il

potere ossia quali strumenti formali trovare o inventare per trasmettere i poteri che

già il Senato e il popolo gli hanno attribuito.

Poteri che si sono accumulati nell'arco degli anni che presi singolarmente erano poteri

contemplati dall' ordinamento repubblicano, ossia il fatto che un magistrato potesse

avere l'imperium non era nulla di straordinario, anche il fatto che potesse avere un

imperium proconsolare e che potesse protrarsi negli anni tutto sommato erano

esperimenti già rodati nella storia repubblicana, in particolare tardo repubblicano

oppure un magistrato poteva avere, le prerogative dei tribuni della plebe la tribunicia

potestas, insomma presi singolarmente erano poteri diciamo non ignoti all'

ordinamento costituzionale ma il fatto che tutti questi poteri uno dopo l'altro venissero

attribuiti alla stessa persona in maniera continuativa o formalmente rinnovati di anno

in anno in anno, beh questo certamente è una mostruosità abnorme di cui non c'erano

precedenti in età repubblicana. tutto questo in deroga a tutte le normative sull età

minima per rivestire alcune magistrature perché Ottaviano vi arrivò giovanissimo lo

abbiamo visto alla normativa che insomma che vietava di ritirare le magistrature se

non dopo un lungo intervallo di anni e Ottaviano fu con sole per 10 volte consecutive e

senza alcun intervallo e via di seguito bene questi stessi poteri dovevano essere

trasmessi a qualche persona di grande fiducia di Augusto e se il primo candidato

veramente importante a questo ruolo di diciamo braccio destro di delfino e forse in

prospettiva di successore fu riservato proprio ad agrippa il suo compagno d'armi

compagno di studi coetaneo per altro che quindi eri prima ricevette l'imperio

proconsolare poi anche la tribunicia potestas e guarda caso non a caso addirittura

ricevette in moglie la figlia l'unica figlia di Augusto Giulia ossia l'unica persona di

famiglia che portasse il sangue di Augusto diciamo una investitura politica sigillata da

un matrimonio ovviamente un matrimonio assolutamente politico eh era un modo

diciamo non strano non assurdo e per insomma per saldare a tutti gli effetti un vincolo

politico perché certa secoli le famiglie dell'aristocrazia senatoria non soltanto patrizie

si alleavano tra loro sottoscrivendo dei matrimoni di interesse ma questo tutto

sommato era avvenuto anche tre triumviri sia del primo triumvirato scambio di

alleanza e di matrimonio tra Pompeo e Cesare e poi tra i secondi triumviri di nuovo

scambio di alleanza EE come dire scambio matrimoniale tra Antonio e Ottaviano

perché Antonio aveva sposato Ottavia la sorella di Ottaviano ora però voi capite noi ci

addentriamo qui in un reticolo familiare in cui da un lato c'è una donna giovane che è

Giulia che porta il sangue di Augusto e dall'altra parte c'è un'altra donna meno

giovane ma comunque più giovane rispetto ad Augusto che è la sua seconda moglie

Lidia e voi vedete qui i due ritratti a sinistra Livia a destra Giulia Ebbene in realtà alla

fine la discendenza di sangue Di Giulia non avrà fortuna perché è vero che Giulia avrà

due figli da agrippa ma prima morirà lo stesso agrippa nel 12 a.C. E poi quei due figli

molto giovani che pure Augusto vorrà adottare lui che è il nonno materno li adotterà

come figli adottivi con il chiaro l'intento di come dire allevarli in vista della successione

dinastica e però sia gaio Cesare sia poi Lucio Cesare moriranno in età molto giovanile

e quindi una linea di discendenza dinastica per sangue e come dire non non avrà

successo in età augustea lo stesso uso pur malvolentieri dovrà fare riferimento come

dire a una linea cadetta e questa si avrà una gran fortuna nel senso che Livia era

arrivata a sposare Ottaviano avendo già due figli questi figli avuti dal suo matrimonio

precedente quello con un senatore di una famiglia illustre Patrizia Tiberio Claudio

Nerone peraltro senatore schierato con i cesaricidi in un primo momento e diciamo

queste nuove nozze di Livia in un certo modo sanciscono una certa conciliazione con

una larga parte dell aristocrazia senatoria anche quella che in precedenza era stata

legata proprio ai cesaricidi quindi li vi apporta una grande dote ad Ottaviano e poi

Augusto che è come dire una grande dote di alleanza politica non soltanto con il Ivy e

con i claudi ma bene o male con una larga ala del Senato il video sarà donna di

eccezionale acume intelligenza politica capacità politica nel consigliare suo marito e

non certo modo di fare politica dal dietro le quinte bene Livia porta con sé i due figli

bambini in casa di Augusto il maggiore Tiberio e più piccolo che lei porta proprio in

grembo deluso sono dei claudi ed è proprio da questo intreccio che deriva la dinastia

Giulio- Claudia nel senso che Giulio e Augusto diciamo di sangue Giulio in quanto

parente poi figlio adottivo di Giulio Cesare e il ramo Claudio viene portato proprio nella

Domus imperiale da Livia dopo la morte dei figli di Giulia figlia di Augusto bene

verranno avvicinati al potere all'inizio sia Tiberio che suo fratello druso d'uso morirà

durante delle vittoriose campagne militari in Germania e sarà considerato un generale

trionfale resterà Tiberio il maggiore che alla fine verrà ancor più associato al potere e

adottato da Augusto stesso nell anno quattro d.C. sul mio dopo la morte di gaio Cesare

quindi Augusto adottati berio ti merio formalmente diventa un Tiberio Giulio Cesare

perché entra a far parte della famiglia vera e propria dell'agenzia Julia e da qui vi

verranno diversi intrecci ora noi da questo momento in poi ora vi proietto anche un

albero genealogico che che vi fa capire quanto siano intricati questi intrecci tra

diciamo l'albero genealogico dei Julie quello dei claudi matrimoni incrociati doppi

matrimoni terzi matrimoni figli figliastri insomma un gran garbuglio un garbuglio di

diritti privilegi ma anche di come dire invidie e rivalità interna tra diversi concorrenti

all'interno dello stesso albero genealogico e poi come larga parte dei membri di questa

famiglia compaiono già sui rilievi famosi dell'ara Pacis augustae in campo Marzio qui in

bella serie in ordine gerarchico compaiono i vari membri della famiglia e gli Julie in

senso stretto i Claudio e altri parenti quindi con varie questioni su varie generazioni

alla fine si troverà a ereditare in pieno il trono imperiale proprio Tiberio che cosa

succede al nome del punto di vista del come raccontare la storia romana però qua si

pone un problema e il problema io penso cambiare esplicitarlo subito succede qui la

grande trasformazione da un lato a noi viene istintivo proseguire a raccontare la storia

di Roma in età imperiale concentrando ci credo sulle figure degli imperatori en un

certo modo fare una galleria di ritratti proseguire diciamo in questa sequenza da

Augusto e Tiberio a caligola poi Claudio Nerone e poi un grande anno di guerre civili

l'estinzione della dinastia Giulio Claudia 68 guerre civili del 69 una nuova dinastia che

emerge dal fuoco e dal sangue delle guerre civili la dinastia dei flavi il figlio Tito il

secondo figlio domiziano fino all'anno 96 quando si estingue anche questa seconda

dinastia come dire noi rischiamo di dare per scontato questo la storia di Roma in età

imperiale e una storia di imperatore può al limite di dinastie imperiali nel senso di

famiglie di imperatori che erano legami di sangue e si trasmettono il potere imperiale

o di padre in figlio oh diciamo in maniera un po' meno lineare ma comunque nel raggio

d'azione di alcune famiglie ma è tutta qui la storia romana in età imperiale come dire è

legittimo ridurre tutto accendendo i riflettori solo sui presunti protagonisti al vertice

dello Stato gli imperatori questa questione ad esempio era un problema un vero e

proprio problema sul tavolo di lavoro di uno dei più grandi storici di Roma vissuto a

cavallo tra l'ottocento e l'inizio del 901 dei grandi fondatori della storia romana come

disciplina scientifica in senso propriamente moderno parlo di teodor monsen e tedesco

di formazione giurista e poi grandissimo storico romano e grande pioniere del degli

studi epigrafici sia il promotore della grande raccolta globale delle iscrizioni latine a

tutto campo da tutte le province dell'impero come dire intendeva abbinare lo studio

delle fonti letterarie in senso stretto con uno studio sistematico della documentazione

non letteraria le iscrizioni ma anche le monete e tanto altro Ebbene mosse scrivendo

un'opera grandiosa sia la storia di Roma in molti volumi dopo aver raccontato tutta la

storia di età monarchica repubblicana arrivando al periodo successivo all' uccisione di

Cesare entrava sempre di più in difficoltà lui stesso pure stanno lo storico come dire

dal nostro punto di vista uno dei grandi padri della disciplina non storico acuto molto

ben documentato eccezionale il suo problema era proprio questo scriveva morsa

anche arrivando a dover narrare l'epoca imperiale c'era un grande scarto nella qualità

delle fonti disponibili perché dicevamo psal e questo ha un suo riscontro reale per l'età

repubblicana noi ci troviamo di fronte a grandi questioni e trattati di pace

dichiarazione di guerra conquiste riforme riforme abortite e poi guerre civili tutte

grandi questioni che attraversavano il dibattito politico in forme pubbliche e venivano

quindi discussi a volte nelle sedute del Senato altre volte in sede di comizi centuriati o

di comizi tributi o di assemblea della plebe tutte occasioni pubbliche peraltro di grande

clamore discussione si affrontavano correnti diverse a livello politico e ma tutto questo

era oggetto di dibattito era discussione aperta nell'età repubblicana a vera e propria in

età imperiale qualcosa sta cambiando e cambia molto rapidamente nel senso che è

vero che formalmente continua a esistere a funzionare a riunirsi EA deliberare il

Senato in forma assai ristretta hanno ancora spazio ma sempre meno spazio le

assemblee popolari ma in tempo reale le vere grandi profonde decisioni in realtà non

si prendono più in serato o di fronte al popolo si genito un comizio perché le grandi

decisioni sempre di più le prende il principe o meglio l'imperatore e le prende in sede

le prende all'interno del palazzo imperiale non più una discussione vera reale con il

Senato ma decide in autonomia l'imperatore e questo non avviene più sotto gli

Dettagli
A.A. 2020-2021
94 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandra.2000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Filippini Alister.