Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CARATTERISTICHE COMUNI DEL T-RNA
- Tutti i t-RNA possono entrare nel
sito A (sito amminoacidico del ribosoma)
che nel sito P (sito peptidico del ribosoma),
tutti tranne uno, ovvero il t-RNA iniziatore
che può entrare solo nel sito P, e non nel
sito A.
- Sono tutti riconosciuti dal fattore di
allungamento ETF (elongation factor T)
tranne il t-RNA iniziatore che è l’unico ad
essere riconosciuto dal fattore di inizio IF2
- I t-RNA che caricano lo stesso
amminoacido (quindi sono t-RNA affini)
vengono detti isoaccettori. Esistono 20 classi di isoaccettori e ciascuna classe carica uno specifico amminoacido.
Esistono 20 classi di enzimi che caricano l’amminoacido sulla specifica classe di t-RNA isoaccettore e sono detti
amminoacil -t-RNA sintetasi
STRUTTURA DEL T-RNA
Nella struttura secondaria possiamo rilevare una serie di bracci che si formano per complementarità intra-catena.
1. il primo braccio è detto braccio accettore perché all’ultima adenosina che ha l’estremità 3’OH libera, si lega
l’amminoacido. In questo braccio ci sono delle basi appaiate e una piccola sporgenza che è l’estremità 3’ del t-RNA in
cui c’è una tripletta presente in tutti i t-RNA che è ACC. Il legame dell’amminoacido al t-RNA avviene in 3’, ma è
sempre in equilibrio con la posizione 2’, quindi potrebbe passare dalla posizione 3’ a 2’
2. braccio D: presenta una diidrouridina, una base insolita. In questa regione ci sono basi appaiate per complementarità
intra-catena ed è anche presente un loop/ansa piccola a singolo filamento
3. braccio dell’anticodone: in cui ci sono delle basi appaiate che formano lo stelo della forcina ed è poi presente un loop
di basi non appaiate che continente la tripletta dell’anticodone che poi si appaierà con il codone del trascritto
4. Una regione chiamata “braccio extra” che può avere dimensioni diverse, da 3 nucleotidi fino ad arrivare anche a 20
nucleotidi. In base alla lunghezza di questa regione i tRNA vengono raggruppati in due classi differenti:
• Classe 1: braccio extra piccolo di 3/5 ribonucleotidi 75% dei t-RNA
• Classe 2: braccio extra di 13/21 ribonucleotidi.
5. nella sequenza di t-RNA, alcune posizioni sono altamente conservate quindi nel 90-95% dei t-RNA sequenziali si
ritrova quella base in quella posizione. Altre sono semi-conservate detto PU e indicano che in quella posizione può
trovarsi una delle due purine (A, G) o PY (una delle due pirimidine C, U).
6. più a valle del braccio extra abbiamo il braccio della TΨC: è una tripletta particolare perché c’è una timidina che non
dovrebbe esserci nell’RNA e c’è anche un’altra base insolita, ovvero la pseudouridina
7. I t-RNA sono caratterizzati da una serie di basi insolite, di solito queste vengono modificate e rese insolite per una
modificazione post-trascrizionale. Quindi il trascritto ha basi normali, alcune di queste vengono modificate
Le basi insolite servono per farlo ripiegare: l’info per le strutture secondarie e terziarie risiede sempre nella sequenza, e vale
anche per le proteine, per la quale risiede nella sequenza amminoacidica. La stessa cosa vale per gli acidi nucleici, possono
assumere strutture particolari grazie alla sequenza nucleotidica.
Oltre alla struttura secondaria abbiamo quella terziaria che forma una “L capovolta”. In questa struttura
• Braccio accettore (per l’amminoacido)→ all’estremità di un braccio
• Braccio dell’anticodone (che dovrà interagire con il codone)→ all’estremità dell’altro braccio
Quando il tRNA si localizza nel ribosoma il braccio dell’anticodone deve
essere vicino al codone mentre il braccio accettore deve essere in
prossimità della subunità ribosomiale grande, perché l’enzima che catalizza
la formazione del legame peptidico o carbo-ammidico risiede proprio nella
subunità ribosomiale grande, quindi la struttura terziaria comunque fa sì
che i due siti importanti per la sintesi proteica (braccio anticodone e
braccio accettore) siano da parti opposte perché devono interagire con siti
catalitici diversi (uno localizzato verso la sub piccola e l’altro verso la
grande).
Nella struttura secondaria si formeranno legami H detti secondari; nella
terziaria quando si ripiega la catena su sé stessa, si formeranno legami H
terziari. Le basi coinvolte sono basi altamente conservate o semi-
conservate. Altrimenti non potrebbero avere simili strutture tutti i t-RNA.
Punti di contatto dell’enzima amminoacil -t-tRNA-sintetasi con il t-tRNA:
1. Gambo accettore
2. Gambo anticodone (che si trova dalla parte opposta)
3. Gambo D
I t-RNA isoaccettori vengono riconosciuti dallo stesso enzima, ovvero dalla stessa amminoacil t-RNA sintetasi e che
costituiscono 20 classi, per ogni classe c’è un enzima specifico.
Gli isoaccettori possono avere:
• Lo stesso anticodone: ed essere diversi in altre regioni della stessa sequenza oppure
• Anticodoni diversi: questo serve a riconoscere, pur avendo lo stesso aa, codoni simili (famiglie di codoni che
possono essere a 6,4 o 2 codoni che codificano per lo stesso aa)
Ci sono alcuni codoni leggermente differenti gli uni con gli altri, che differiscono solo per la terza posizione; questi
costituiscono le famiglie di codoni che codificano per lo stesso amminoacido, ma essendo leggermente diversi possono
appaiarsi con tRNA che hanno anticodoni differenti in modo da stabilire un appaiamento specifico. Esistono 61 codoni diversi
che codificano per i 20 amminoacidi; quindi, dovrebbero esserci anche 61 tRNA con anticodoni specifici per ogni codone. In
realtà nel citosol ci sono solo 32 tRNA perché per l’ipotesi del “vacillamento” è possibile che l’estremità 5’ dell’anticodone del
tRNA riconosca diversi tipi di codoni.
Base base del codone ipotesi di vacillamento: base 5’ anticodone può appaiarsi in modo meno
dell’anticodone specifico con base 3’ codone
G U o G
C G In 5’ appaiamenti permessi: hanno distanze ribosio-ribosio vicine a quelle
In 3’ U A o G standard
A U
I (inosina)- Posizione A, U o C
di vacillamento
Grazie a questi appaiamenti (quelli non specifici riportati in tabella) e soprattutto agli appaiamenti non specifici sono sufficienti
solo 32 tRNA per decodificare i 61 possibili codoni.
COME VIENE CARICATO L’AMMINOACIDO SUL T-RNA
L’enzima lega 3 strati
1. ATP
2. t-RNA
3. amminoacido
Vi sono varie classi di enzima che differiscono nella struttura:
• Alcuni sono costituiti da una sola subunità e quindi sono dei monomeri
• altri sono formati da due subunità e quindi sono dei dimeri, altri sono costituiti da 4 subunità e quindi sono
dei tetrameri
• altri sono costituiti da due diverse subunità e quindi sono degli eteromultimeri
per far avvenire il caricamento dell’amminoacido sul t-RNA
1. L’aa deve essere attivato, e quindi reagisce con una molecola di ATP formando amminocil -adenilato
→
Recap: aa + ATP amminocil-adenilato
perché il gruppo carbossilico dell’amminoacido compie un attacco nucleofilo sul fosfato in alpha dell’ATP formando
un legame fosfo-anidridico
2. L’amminoacil-adenilato a questo punto deve agire grazie all’enzima con il t-RNA. Quindi viene trasferito sulla
posizione 3’ dell’ultimo ribonucleotide del t-RNA che è una adenosina (tripletta ACC) viene trasferito l’aa quindi si
rompe il legame con l’AMP e tutto il gruppo si rompe e si trasferisce sull’estremità 3’OH; il legame tra t-RNA e aa è un
legame estereo perché c’è il gruppo carbossilico: si forma amminoacil-t-RNA con liberazione di AMP
Per caricare l’amminoacido sul tRNA è necessario rompere 2 legami energetici:
• Il legame tra alpha e beta
• Il legame nel pirofosfato
In questo modo si forma un legame estereo che si romperà solo quando l’amminoacido dovrà formare un legame
carboamidico CO-NH tra il proprio gruppo carbossilico e il gruppo ammidico di un altro amminoacido. Quando si romperà il
legame estereo per formare il legame carboamidico non sarà necessario fornire energia al sistema perché il legame
carboamidico è un legame più stabile rispetto a quello estereo
COME SONO TRASCRITTI I T-RNA
I t-RNA sono trascritti nella forma di un grande RNA precursore che può contenere fino a 7 molecole di t-RNA diversi che però
necessita di essere processato, infatti subirà un processing. Già nel precursore i t-RNA assumono la loro struttura secondaria.
Esiste già la complementarità intra-catena. Quindi già nel momento in cui vengono trascritti si forma la struttura secondaria
tipica a quadrifoglio.
• Nel processing interviene un enzima detto RNAasi P che taglia tutte queste molecole di t-RNA a livello di
→
ogni estremità 5’ ci sono 7 RNA e quindi avvengono 7 tagli in 5’ del t-RNA. RNAasi P è particolare:
ha 1 piccolo RNA di circa 400 nucleotidi e una proteina di circa 20.000 dalton. Si è capito che l’attività
catalitica di questo enzima, non risiede nella proteina che ha solo funzione di supporto, ma risiede proprio
nel piccolo RNA. Quindi questo enzima è stato chiamato ribozima perché l’attività catalitica risiede nel RNA.
• Una volta tagliata l’estremità 5’, otterremo una serie di frammenti. Ciascun frammento subisce un’altra
degradazione partendo dall’estremità 3’ da parte di un altro enzima detto RNAasi D che inizia a degradare
partendo dall’estremità 3’ finché non incontra la tripletta ACC e lì si ferma perché tutti i t-RNA hanno alla loro
estremità 3’ la tripletta ACC. - Nel momento in cui la tripletta dovesse essere mangiata dall’RNAasi D,
interviene un enzima detto nucleotidil-ACC-transferasi che ha il compito di ripristinare la tripletta ACC
all’estremità 3’ del RNA.
IL CODICE GENETICO
Esperimenti cha hanno portato alla decodificazione del codice genetico :
I primi esperimenti per decodificare il codice genetico si sono svolti grazie a molecole di RNA e un enzima chiamato
polinucleotide-fosforilasi che in presenza di fosfato degrada l’RNA in ribonucleotidi-difosfato NDP. Questa reazione di
degradazione è anche reversibile; agendo sulle concentrazioni dei ribonucleotidi-difosfato è possibile andare verso la sintesi di
RNA. A seconda dei nucleotidi-difosfato che sono presenti nell’ambiente di reazione si ottengono catene di RNA costituite da
nucleotidi diversi. Ad esempio:
• Partendo da ADP