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NUMERI COMPLESSI
z = x + jy
|z| è l'angolo formato con l'asse delle x, si chiama FASE
Se due numeri complessi z₁ e z₂
z₁ + z₂ = (x₁ + x₂) + j(y₁ + y₂)
z₁ * z₂ = (x₁ y₁ - x₂ y₂) + j(x₁ y₂ + j x₂ y₁ + j x₁ y₂ - y₁ y₂)
z1/z2 = ((x₁ + jy₁)/(x₂ + jy₂)) = 1/j((x₁ y₂ - x₂ y₁) + x₁ x₂ + y₁ y₂)/(x₂2 + y₂2)
z2 = x2 + y2 + 2 j xy
z* = x - jy
(coniugate)
z · z* = x2 + y2 = |z|2
|z| = √(x2 + y2)
ex = Σ xm/m! = 1 + x + x2/2! + x3/6 +...
Σ (-1)mΘ2m/(2m)! ∞
Σ (-1)mΘ2m+1/(2m+1)! m=0
Σ ejΘ = Σ ejΘ/m! + j Σ ejΘ/m!∞
= 1 + jΘ + (Θ2/2) + (Θ3/3!) +... = 1 - 02/cosΘ - 02/sinΘ
(θ - 0) 3/3! 5!
sviluppo di Taylor di cos(θ)
sviluppo di Taylor di sin(θ)
cosθ + jsinθ
zgoniometric = ρejΘ = ρcosΘ + jρsinΘ
[ejΘ]
e-jΘ = cos(-Θ) + jsin(-Θ) = cosΘ - j sinΘ = [ejΘ]*
ejΘ + e-jΘ = 2cosΘ → cosΘ = ejΘ + e-jΘ
ejΘ - e-jΘ = 2j sinΘ → ejΘ - e-jΘ/2j
[ejΘ]x = ρxej3xΘ
√3 = √e1ε = e1(±+μ) = e3/2ε = 1/√2(1 + j)
e1(±+μ) = -1/√2(1 + j)
DERIVATE
f'(z) = d f(z)/dz
| z = z0 = limz→z0 f(z) - f(z0)/z - z0
con z ∈ ℂ
La funzione può contenere più variabili:
Si definisce derivata parziale
\(\frac{\partial f(x_1, \ldots, x_n)}{\partial x_i}\) =
\(\lim_{\Delta x \to 0}\frac{f(x_1, x_2, \ldots, x_i + \Delta x, \ldots, x_n) - f(x_1, x_2, \ldots, x_i, \ldots, x_n)}{\Delta x}\)
La derivata seconda si indica con \(\frac{\partial^2 f(x,y)}{\partial x^2}\) e può anche essere
fatta prima rispetto a una variabile e poi rispetto all'altra:
\(\frac{\partial^2 f(x,y)}{\partial x \partial y}\)
INTEGRALI
Se una funzione f ha tre variabili, posso integrare rispetto a
una delle tre una, due o tre volte,
\(\int^{b}_{a} f(x,y) \, dt \quad o \quad \int f(t,p,v) \, dt \, dp\) ecc.
DIFFERENZIALE
\(dc = \sqrt{(X(t + dt) - X(t))^2 + (Y(t + dt) - Y(t))^2 + (Z(t + dt) - Z(t))^2}\)
\(\int^{b}_{a} {c(P) \, dc = \int^{b}_{a} \delta(t), y(t), z(t)} \, dc\)
GRANDEZZE E VETTORI
Si possono sommare solo le grandezze fisiche uguali, e si possono
moltiplicare anche grandezze fisiche diverse.
\(u = \mid u \mid û \quad \dot{u} = \dot{u} \, û \quad aû = \text{vettore con modulo diverso ma stessa} \)
\text{direzione di} \, û
\(û = \text{versore equivalente a} \, û \)
\(\vec{a} \cdot (\vec{b} \times \vec{c}) = \vec{a} \cdot \vec{b} \cdot \vec{a} \cdot \vec{c}\)
\(\vec{a} \cdot \vec{b}\) a cosθ è la componente (numero)
(\(\vec{a} \times \vec{b}\) a cosθ è il componente (vettore))
\(\vec{a} \times \vec{b}\) a b sen θ c
\(\vec{a} \cdot (\vec{b} \times \vec{c}) \cdot (\vec{a} \cdot \vec{b}) \times \vec{c}\)
\(\vec{a} \cdot \vec{b} \cdot \vec{c} = \text{volume}\)
COORDINATE
- cartesiane:
\(\hat{i} \hat{y}, \hat{x} = 0\)
\(\hat{a} \hat{x} = 0\)
\(\hat{y} \hat{z} = 0\)
\(\hat{z} \hat{y} = \hat{z}\)
P = (x, y, z)
lunghezza dx dy dz
superficie dxdy dxdz dy dz
volume dxdydz
Le cariche che si muovono sulla superficie equipotenziali non compiono lavoro.
Flusso
Considero un campo vettoriale qualunque , definisco FLUSSO di attraverso la superficie S:
ΦS() = ∫S · m̂ ds
La nozione di flusso viene dall’idraulica (ipotetico).
dS⊥ è la superficie perpendicolare a r
dS · r̂reale / r2 = dΩ → angolo solido
Ω = 4π
dS⊥ = dS cos θ
Se il flusso attraverso dS⊥ = dS⊥ è lo stesso (diversa superficie e diverso angolo θ tra m̂ e r̂):
1 / 4πε0 × cos θ / r2 × dS⊥ = 1 / 4πε0 dΩ r2
ΦS(Ē) = ∫∫ω 1 / 4πε0 Q dΩ = 1 / 4πε0 Q ∫∫ω dΩ = 1 / 4πε0 Q × 4π = Q / ε0
ΦS(Ē) = Q / ε0 e è la LEGGE DI GAUSS
Da cui ∮S Ē · m̂ ds = Q / ε0 (cariche in V) = ΦS(Ē) → flusso del campo elettrico attraverso una superficie chiusa
Se la carica sta fuori dal corpo i contributi del flusso in entrata del corpo e in uscita si annullano.
∯S Ē · m̂ ds = 0 se S non contiene cariche
Definisco LINEA DI FORZA o LINEA DI CAMPO una curva sempre tangente al campo vettoriale.
Un TUBO DI FLUSSO è un volume tale per cui quando calcolo il flusso attraverso una superficie del tubo, questo è sempre uguale.
Il flusso attraverso una superficie laterale è nullo.
01/03
Considero un cubo, voglio trovare il flusso di un campo quasi-ari-α attraverso le facce.
dΦABCD(): · (−ẑ) dxdy = −z(x̄, ȳ, z̄) dxdy
dΦEFGH(): · ẑ dxdy = z(x̄, ȳ, z̄ + dz) dxdy
DISTRIBUZIONE DI CARICHE SUI CONDUTTORI
Consideriamo due sfere di raggio R2 > R1 e diamo al sistema una carica Q2 che andrà a distribuirsi alle due sfere, collegate da un filo conduttore.
Le sfero allo stesso potenziale:
- fi1 = fi2
- Q1 / 4π ε0 R1 = Q2 / 4π ε0 R2
- Q1 / R1 = Q2 / R2 → Q1 / Q2 = R1 / R2
Le densità superficiali sono uniformi su ciascuna sfera di carica.
- s1 > s2
s1 = Q1 / 4π R12
s2 = Q2 / 4π R22
s1 / s2 = Q1 / Q2 * R22 / R12 = R2 / R1 * R22 / R12 = R2 / R1
Se campo elettrico E1 generato dalla sfera 1 è maggiore del campo elettrico E2 generato dalla sfera 2.
La densità superficiale di carica σ è inversamente proporzionale al raggio di curvatura del conduttore.
Il campo elettrico E è più intenso nei punti con il raggio di curvatura minore.
CAPACITA
Una carica si distribuisce su un conduttore secondo una certa densità e si stabilisce un potenziale fi. Definiamo:
C = Q / fi la CAPACITA’ del conduttore, si misura in F (farad).
- 1F: 1 C V-1, ed è costante.
Per una sfera conduttrice vale Csfera = 4π ε0 R.
1F Farad e’ un’unità di misura molto grande,
- Cerro = 0,708 mF è costante. Possiamo prendere la capacità della terra come riferimento.
Considero due sfere abbastanza vicine da influenzarsi. Ne carichiamo una e lasciamo l’altra scarica, su quella scarica verranno indotte della cariche. Es: segno opposto a A nella parte della sfera più vicina alla sfera carica.
- fi1 = d1 q1 + d1 q2
Potentiale complessivo: fi2 = d2 q1 + d2 q2, se q1 ≠ 0, q2 = 0