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L'idea di cambiamento e miglioramento
L'idea di cambiamento non è necessariamente l'idea di rivoluzione ma di miglioramento, è agire per il meglio, per formulare storie migliori. La visione del futuro che gli studi culturali hanno, non è un futuro tanto lontano, potrebbe essere anche domani. Nel 1956 James Carrey (università dell'Illinois) aveva iniziato ad analizzare i collegamenti su società e cultura. Lui e Hoggart sono persone che iniziano a ragionare sui cambiamenti che avvengono nella società britannica e nella società americana (quegli anni, oltre ad essere gli anni del dopoguerra, sono anni di grande fermento e di grande accelerazione sia per quanto riguarda la tecnologia, sia per quanto riguarda la cultura del consumo e sia di nuove produzioni culturali. C'è un grosso movimento che poi scaturisce nella fondazione del center for cultural studies a Birmingham). Gli studi culturali sono un progetto perché non sono classificabili come disciplina.
non sono classificabili come un ambito di indagine preciso se non l'ambito così vago della società. Studiano che significati emergono dalle produzioni culturali di una società, come vengono usate queste produzioni culturali, cosa significano, che ruoli hanno le persone all'interno di queste produzioni. Studiano la vita e le condizioni di vita delle persone, ma non solo, anche le possibilità attuabili e non attuabili che le persone hanno sulla loro vita. È un campo enorme, non come oggetto di studio in sé, ma per tutte le sue relazioni con l'ambiente, con i luoghi, con le altre persone. Ciò rende il contesto sempre unico ed irripetibile. In ogni contesto le relazioni che hanno luogo, sono delle relazioni che manifestano delle espressioni di subordinazione, di ricevere il consenso e di esprimere il dissenso, di egemonia e di subalternità. La specificità del contesto fa si che non si possa esaminare nessun contesto,
Nessuna realtà sociale, quelle che negli studi culturali si chiamano congiunture: ovvero la presenza contemporanea di tutte queste forze. Nella parola congiuntura servirebbe anche la parola complessità: gli studi culturali indagano sempre quello che non si vede, le dinamiche nascoste e complicate e anche le loro ragioni ed effetti, e come agiscono.
Gli studi culturali come progetto si esprimono attraverso il fare, che non vuol dire che non ci sia il pensare, non esistono idee incisive senza il fare, e non esiste il fare senza le idee. Fare studi culturali non vuol dire mettere lì un sacco di cose, non vuol dire avere in mente l'impegno che gli studi culturali caricano sul cultural studies practitioner. Negli studi culturali non si studiano dei contenuti, non si studiano delle informazioni, si studia un modo di analizzare, un modo di operare ecco perché si usa l'espressione "doing cultural studies".
Gli studi culturali, attraverso i loro strumenti ci
mettono nella condizione di analizzare le produzioni culturali all'interno di certi spaccati sociali in un contesto specifico, una congiuntura precisa di forze. Se usiamo il termine gramsciano "crisi" è lo studioso culturalista che vede gli elementi di una crisi all'interno di tutte queste dinamiche che caratterizzano un contesto specifico. Gli studi culturali si esprimono in un fare che è incisivo nella società, che è incisivo nella produzione della cultura, ed è per questo che gli studi culturali negli ultimi anni hanno acquisito maggiore enfasi. Si pongono con una responsabilità pedagogica, ma non con atteggiamento dell'inculcare contenuti, non con l'atteggiamento dell'inculcare nozioni. La pedagogia degli studi culturali è una traduzione di quell'etica del fare pensando ad un futuro migliore, pensando ad immaginare modi migliori e più umani di vivere fondati sull'analisi accurata.
e sul tentativo continuo di capire la diversità. È un tentativo che sempre fa domande, sempre ha dei dubbi, ed i dubbi e le domande sono tanto sull'esterno quanto sulla gente. È una continua autoanalisi, una continua autocritica per poter tener fede alla responsabilità pedagogica che gli studi culturali vogliono che chi fa studi culturali abbia. Gli studi culturali si investono di un impegno a favore di un mondo migliore, a favore di un mondo più umano, più giusto. Gli studi culturali promuovono un continuo atteggiamento di umiltà, lo studioso di studi culturali non ha mai una sola risposta ma deve sempre conversare, deve sempre accogliere una varietà di visioni e poi trovare in questa conversazione dei modi per immaginare futuri migliori. Nella citazione di Stuart Hall, il campo della cultura popolare è definito come un campo di battaglia dove c'è una lotta a favore ed una lotta a sfavore nei confronti.della cultura egemonica, della cultura del potere, dovesi radicano il consenso e la resistenza ed il dissenso. È certamente una cultura popolare anche il luogo in cui si afferma e si radica l'egemonia: questo progetto di alienazione, la tv, i media, che tipo di autorità, che tipo di visione egemonica comportano, come dovrei reagire. Citazione di Gramsci: quello che questa frase mette in evidenza è la frammentarietà della produzione culturale di massa. La frammentarietà, l'incoerenza della cultura popolare e l'impossibilità di classificare la cultura popolare. La cultura allora diventa un luogo di resistenza, di lotta, di ricerca del consenso, di aggregazione e di creazione del dissenso. Parliamo della combinazione cultura e società, quindi per forza tutte le tensioni sociali diventano tensioni culturali. La cultura è un luogo di adattamento e di contestazione, è dunque un luogo di espressione di unavarietà dinazioni e di formulazione di un’enorme varietà di significati che prendono vita nella cultura come forma di espressione totale della vita in contesti specifici.
Per Grossberg è stato sempre importante guardare con la proiezione degli studi culturali al futuro, per parlare di un interesse specifico degli studi culturali, ovvero pensare ad un futuro migliore. Negli studi culturali non c’è un mondo migliore al quale dobbiamo arrivare, non c’è un mondo delle idee platonico ma c’è il tentativo costante del miglioramento basato sulla maggiore consapevolezza. È un contesto di possibilità che potrebbero essere sogni, idee, aspettative, esperimenti attuabili ecc. Quello che interessa a Grossberg è che rimanga sempre aperta la possibilità.
Quando ad una società mancano i pensieri su un possibile futuro c’è totale alienazione. Questo contesto di possibilità è sempre legato
con il potere. Realtà: le realtà sono costruzioni ideologiche che emergono e acquisiscono la loro realtà in una complessa rete di. Grossberg vuole sottolineare l'importanza del potere e di come. Nel senso comune è insita l'egemonia che ha costruito questo discorso come relata di cui si devono esaminare i trascorsi. Cultural studies = aims to deconstruct, denaturalize and rearticulate concepts ("the economics"). Following Antonio Gramsci it means - for example - to reveal the contradictions, ambiguities and ideological function of "commonsense" mette in chiara evidenza la complicità tra cultura e società dove le relazioni con il potere sono sempre presenti. An academic field open to conversation that analyses contemporary cultures in terms of: - Meaning - Political effects - Relations of Power - Social Effects evoluzione del termine - Culture in relation to power, in relation to difference, inrelation to modes of production, in relation to the "popular"à "cultura e imperialismo" di Said—> risponde a come la cultura coloniale ha costruito la differenza, come il potere egemonico ha inventato una differenza subalterna, stereotipata. come la cultura si pone in relazione ai modi di produzione, la gestione del potere e della comunicazione da parte del potere dei dominanti. • In relation to the media—> nella cultura di massa produzione di significati molto più variegata. c'è una ricostruzione dei significati comunicati da parte del pubblico, che è sempre alienante • In relation to globalization—> più variegato è il contesto più difficile è la decodificazione. Culture as a dynamic and dialectical process: Cultures travel across social spaces, borders, etc. Culture is not simply an object or set of objects, culture is a set of practices taking place in specificspaces, fields of forces, tensions and relations of power. Culture produces effects (social, political, economic...) la cultura è un processo dialogico e dinamico. Viaggia attraverso lo spazio e i confini, nessuno rimane chiuso in una bolla nella propria società, attraverso confini concreti o virtuali la cultura attraversa questi spazi. Non è semplicemente un oggetto, è un insieme di pratiche. Non sono dei contenuti, dei libri, degli autori, ma sono degli atteggiamenti mentali, delle pratiche, modi di guardare ed interpretare il mondo che ha luogo in specifici contesti. La cultura produce effetti: sociali, economici, giuridici.
Cultural Studies as a 'method':
- Both theoretical and empirical
- Constructing a framework, a problem-space
- Continually undergoing a process of self-reflexive examinations
si pongono come un metodo, identificano un contesto ed uno spazio-problema all'interno di quel contesto, un punto in cui le linee di forza
lavoro degli studi culturali è quello di analizzare come la cultura sia una forza politica e come sia influenzata dalle forze economiche. Inoltre, si occupano del rapporto tra cultura e soggetto, esaminando come le persone si identificano e si relazionano alla cultura. Inoltre, gli studi culturali si interrogano sulle problematiche legate alla cultura, come ad esempio il razzismo. Tuttavia, anziché concentrarsi sulla nozione di "razza", si focalizzano sulle pratiche razziste e sulle dinamiche di potere che le sottendono. In sintesi, gli studi culturali si occupano di analizzare e comprendere la cultura come un fenomeno complesso e in continua trasformazione, esaminando le sue relazioni con la politica, l'economia e il soggetto.relazione con le forze economiche e con il soggetto produttore di cultura. All'interno degli studi culturali, enormi critica all'accademia per la sua caratteristica.