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DIVERGENZE
Cambiamento della dimensione temporale, Jane Eyre finisce nel 1819, Wide Sargasso Sea
- inizia nell’anno 1833(Emancipation Act)
Jane Eyre è ambientato interamente in Inghilterra, Wide Sargasso Sea nei Caribi e in
- Inghilterra
In ambedue i testi la madre si chiama Annette però porta ad una divergenza importante
- (Rochester la rinomina Bertha per differenziarla dalla madre)
In Jane Eyre c’è un finale chiuso, mentre Wide Sargasso Sea non ce l’ha (Bertha sogna
- l’incendio)
In ambedue c’è l’inferno, ma in Jane Eyre è alla fine e in Wide Sargasso Sea è all’inizio
- In Jane Eyre Rochester dice che Bertha ha 5 anni più di lui mentre in Wide Sargasso Sea
- lei ha 5 anni meno di Rochester
In Jane Eyre Rochester dice che fu costretto a sposare Bertha, ma quando lei è indecisa se
- sposarsi è proprio lui che riesce a convincerla
Strutture di fondo a livello ideologico, Wide Sargasso Sea attacca i pregiudizi razziali
- eurocentrici impliciti nel testo della Bronte
Il finale di Wide Sargasso Sea si presta ad una duplice lettura. La Rhys lascia il romanzo
con Bertha ancora viva. Non è detto in modo esplicito quello che succede. Finale tipicamente
modernista (è ambiguo, ambivalente), il finale ottocentesco è chiuso (come in Jane Eyere). La
terza parte si apre con una focalizzazione su Grace Poole.
Jane Rhys rischiò grosso quando decise di scrivere questo prequel, in quanto Wide Sargasso Sea
poteva risultare imitativo e ripetitivo (parodia classica), ma riuscì nei suoi intenti e questo non è
solo indipendente ma getta una nuova luce sul testo matrice stesso e fa tutta una serie di
domande (uomo e donna; pazzia ereditaria; schizofrenia come fuga; rapporti di coppia basati sul
potere e non condivisione; schiavitù: solo i neri comprati o anche Rochester; innocenza di
Antoinette e colpevolezza di Rochester fino a che punto). Il romanzo non offre una visione
manichea della vita (no tutti buoni e tutti cattivi).
La parodia esiste anche come travestimento burlesco (divertimento, chiave comica, dissacrazione)
e tutto questo appartiene alla parodia classica. Sembra un esercizio minore e non creativo o
addirittura una critica malevole che ridicolizza opere (spesso autori inferiori). La parodia
postmoderna è un mezzo di trasformazione e rinnovazione sia letteraria che culturale. La
parodia della Rhys mette in discussione le convenzioni letterarie vittoriane (un punto di vista vs
polifonia). La parodia può rinnovare le forme letterarie. Un esempio di parodio critico-creativa
precedente è l’ “Ulysses” di James Joyce (1922). Anche Jane Austen con “Northanger Abbey” fa
una parodia del romanzo gotico.
Linda Hutchelom: “A theory of parody” (1985) nel suo saggio sottolinea che l’aspetto innovativo e
critico era già presente fin dall’inizio (nell’etimologia). – contro(para)canto(oide)- qualcosa che sta
accanto all’ode. Wide Sargasso Sea è il controcanto di Jane Eyre “there is always another side,
always”. Tale controcanto imita il modello iniziale ma lo modifica e propone nuovi contenuti.
La funzione primaria non è prendere in giro, ma dislocare (destrutturare) il testo pre-
esistente dal suo significato primario e dargli un nuovo significato che era occultato
nell’ipotesto. Wide Sargasso Sea rende disponibile Bertha che in Jane Eyre era stata occultata,
prima grugniva ora ha una voce. Wide Sargasso Sea è una sfida a Jane Eyre. Non è un testo
burlesco o comico che tende a svilire il testo di partenza. La parodia critico-creativa conserva
aspetti al testo primo ma al tempo stesso li altera portandoli verso un altro senso. Le lettere
della Rhys ci mostrano quanto fosse ossessionata dal testo della Bronte. Fa un’operazione seria e
non burlesca. La parodia critico-creativa è profondamente trasformativa, vitale e dinamica (non
puerile e comica), può fare uso di ironia ma non vuole sminuire il testo parodiato, no ridicolizzarlo.
Metanarrativa = tipo di narrativa che riflette su di sé
La parodia critica non è solo meta testuale ma anche metanarrativa, è anche ipertestuale
fiflette ed incorpora un altro testo nelle sue strutture. La parodia è tipica del postmoderno. La
parodia postmoderna mette in rilievo non solo la propria natura fittizia (artifici) ma mette in rilievo
gli artifici dell’ipotesto, Wide Sargasso Sea contesta Jane Eyre e lo demistifica. Bertha da una
posizione ex-centrica passa ad occupare una posizione di primo piano, non è più un mostro ma
assume sembianze umane. La Rhys sovverte anche le convenzioni formali di Jane Eyre. La
sezione di Grace Poole deve riassumere che cosa è successo nel frattempo, informa anche il
lettore.
La Rhys non ci presenta Bertha morta ma è ancora viva e non si sa se realizza il sogno. Nel
postmoderno si può scrivere la sessa storia. La Rhys è una delle prime, lei aveva paura di essere
considerata una parodista classica.
La parodia è sempre contrassegnata dalla doppiezza, un testo parodico è un’opera
indipendente ma anche satellitare (una e bina). Il testo parodico contiene sempre un
contenuto doppio, contenuto esplicito (contenuto dell’opera parodiante) e contenuto implicito
(contenuto dell’opera parodiata). Nell’usare Jane Eyre, Wide Sargasso Sea assume la propria
valenza meta testuale e ipertestuale. Convergenza deve essere esplicita nell’intertesto. La parodia
per essere efficace è fondata sulla maggiore o minore riconoscibilità del testo di partenza.
La parodia critico-creativa non solo mette in discussione i contenuti dell’ipotesto ma critica anche il
contesto epistemico in cui il testo matrice appare per la prima volta, sovvertendo le convenzioni
letterarie e le ideologie profonde del testo. La Rhys presentandoci più punti di vista smonta
l’assolutismo, il dogmatismo che sta alla base dell’onniscienza presentata in Jane Eyre.
Nel romanzo ogni dubbio e aporia veniva risolto facendolo rientrare nell’ideologia
dominante (talvolta creava inceppamenti). Nel postmoderno l’aporia è sta assunta nel set
strutturale. Nella parodia critico-creativa si presume una partecipazione attiva del lettore (figura
indispensabile, deve riconoscere il gioco intertestuale). Nella parodia l’atto di scrittura e rilettura
sono inscindibili, ogni riscrittura è una rilettura e viceversa.
Ogni parodia ha 3 punti di riferimento (sia quella classica che quella postmoderna):
1) Ipotesto
2) Ipertesto
3) Il lettore (duplice, uno e bino)
Wide Sargasso Sea è una parodia metanarrativa , critica e creativa, riprendendo la voce
della Bronte presenta una rilettura con livello ideologico opposto all’ipotesto. Il lettore
diventa indispensabile, deve riconoscere il gioco instaurato tra i due testi (ripetizione con
differenze).
La parodia critica occupa una dimensione liminare e duplice e lo è perché al tempo stesso si
presenta come una dimensione sincronica e diacronica. Ciò avviene anche in Wide Sargasso Sea,
contemporaneo e commenta il contesto vittoriano di Jane Eyre.
La Rhys vuole esorcizzare e ripudiare un progenitore ingiusto. La Rhys giustifica il suo
operato. La sua Antoinette non è quella della Bronte: è giovane, non vecchia, quando si uccide. La
Rhys prova compassione per tutti i protagonisti del romanzo (Antoinette, Annette, Rochester).
Jane è l’unico personaggio che non cita mai, la priva di una propria voce cosi come lei
aveva fatto con Bertha. Jane Rhys non solo non ha perdonato Jane Eyre ma l’ha addirittura
rimossa, non c’è posto per Berhta e Jane nello spazio del romanzo. La leggenda a cui si
riferisce la Rhys è una leggenda che la Bronte conosceva e su cui si è basata. Nel 1845 aveva
visitato North Lees Hal, che conteneva la stanza di una pazza e che morì nell’incendio che bruciò
la casa di proprietà degli Eyre. Bertha era importante fin dall’inizio nel testo della Bronte,
nonostante la abbia sminuita e degradata, la Rhys le restituisce la sua personalità e cerca di
spiegare com’è che è diventata un mostro.
Identikit – Muriel Spark
“Robinson” è una parodia critico-creativa del ’58 che riprende “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe
del 1719.
Identikit è del 1970. È chiamato il sedile del conducente, the driver’s seat. Ogni singola scena è
ironico-tragica. Affronta un genere letterario ben consolidato come il detective novel (romanzo
giallo alla Agatha Cristie). Rivaluta completamente il genere, trasformandolo in qualcosa di nuovo
(metaphysical thriller, giallo metafisico). Carattere fondamentale di questo genere è
l’intertestualità:
In Identikit oltre al romanzo giallo troviamo riferimenti ad altri generi: gothic romance e true
romance e allusioni alla tragedia greca classica.
Identikit è una contaminazione polistilistica.
Nella letteratura postmoderna tale contaminazione non riguarda solo la forma dei generi ma anche
le strutture profonde, giungendo ad abbattere le barriere ancora presenti nel modernismo. Due
autori irlandesi nel ’39 anticipano il postmoderno: Joyce con “Finnigan’s Wake” (se esistono più
realtà la realtà non esiste), il romanzo postmoderno è ontologico (realtà interna); in questo libro
tutte le parole sono attaccapanni (con varie radici), ogni frase si presta a molte interpretazioni (ci
ha messo 16 anni a scriverlo). L’altro romanzo è “Una pinta d’inchiostro irlandese”, i personaggi si
ribellano contro l’autore e manovrano la trama, è di Flan O’Brien.
Con il postmoderno vengono abbattute le barriere elitarie.
La parodia postmoderna ha fatto assimilare nel canone inglese generi che prima non
venivano presi in considerazione, si studia anche la paraletteratura (considerata d’evasione,
di intrattenimento, quella di massa) es. giallo, fantascienza, romanzo d’appendice.
Nel 1984, quando ormai siamo nell’episteme postmoderna, Spedicato scrive l’introduzione a
“Postmoderno e letteratura”. Dopo il ’68 si sente le voci di tutti e non solo dell’uomo bianco,
eterosessuale e protestante; vengono proposte più idee di autore. Le dicotomie, nella
letteratura postmoderna, non vengono più considerate antitetiche, in quanto possono
coesistere in un flusso continuo senza che il primo termine debba sostituire il secondo. Si
privilegia la discontinuità rispetto al centro e all’unità. Esistono più realtà, no visione monolitica ma
polifonica e polistilistica.
Gli excentrici (colo che non occupavano il centro), finora emarginati dalla letteratura,
acquistano finalmente una voce propria. L