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STORIA DELLA CULTURA INGLESE

Dopo la Riforma la GB diventò il primo Stato protestante d’Europa

(contemporaneamente procedeva speditamente l’opera di graduale

eliminazione dei cattolici).La Gb ottocentesca era una società in cui la cultura

religiosa manteneva un profilo alto, con l’attivismo delle varie confessioni

protestanti, una intensa frequentazione delle chiese, eccetera.

A partire dal Novecento (dalla Grande Guerra in poi e in particolare dopo gli

Anni ’50) si è verificato un imponente processo di secolarizzazione. All’inizio del

XXI sec. la percentuale degli adulti praticanti era di molto al di sotto del 10%, le

organizzazioni legate a Chiese cristiane erano l’ombra di ciò che erano state e

le questioni religiose erano divenute marginali nella vita politica. Si può dire

che la cultura cristiana, come modo di interpretare gli uomini, la società,

l’etica, abbia subìto un arretramento notevole, ed altri sistemi di pensiero sono

intervenuti a colmare il vuoto che essa a lasciato (le false antropologie

postmoderne). Tale sviluppo era stato previsto da molti pensatori cristiani

(Benson, Chesterton e Eliot > sulle conseguenze di una modernità non

cristiana).

Il processo di secolarizzazione ha investito, insieme alla GB, tutto l’Occidente e

la decristianizzazione ha trovato precise rispondenze nella cultura alta (uno dei

pochi casi in cui cultura alta e cultura generale coincidono). Il cristianesimo,

infatti, dovette fronteggiare un atteggiamento assai critico da parte degli

intellettuali. Nel corso dell’ultimo 30ennio, periodo in cui la GB è diventata un

Paese post-cristiano, la cultura cristiana è praticamente scomparsa dall’opera

della maggior parte degli scrittori. Praticamente, la secolarizzazione

dell’Inghilterra protestante ha fatto sì che la letteratura ed altre forme d’arte

finissero per trascurare tematiche e problemi un tempo importanti nel

patrimonio culturale protestante.

Il mondo del cattolicesimo si è comportato molto diversamente. A parte i pochi

scrittori britannici nati già cattolici (Belloc, Thompson, Tolkien) ci fu un rilevante

numero di convertiti. Questa nutrita schiera ha esercitato un influsso culturale

notevole. Nel periodo 1970-2008 si è registrato uno spostamento di massa di

1

anglicani verso il cattolicesimo (Newman nel 1845, Patmore, Hopkins,

Chesterton, Benson, Gray, Sassoon, Greene, Waugh, Muriel Spark).

La religione protestante (desiderio di accesso diretto alla Bibbia) è stata

importantissima per la GB perché ha dato un fortissimo impulso all’istruzione,

tanto che nella prima parte dell’’800 i britannici erano i più istruiti d’Europa >

nascita della scuola statale nel 1870, fioritura del giornalismo e della

letteratura, innalzamento dell’età di abbandono della scuola, eccetera. Nel

periodo post-moderno si registra al contrario una crescente decadenza

dell’istruzione di base e un generale abbassamento del livello culturale. E’

regredito anche il livello di alfabetizzazione (libro del 2003 di Truss sulla

decadenza della punteggiatura).

La decristianizzazione oggi è la caratteristica dominante della società

britannica dagli anni ’60 ad oggi. Nonostante il Paese, nel corso dell’Ottocento,

dimostrasse livelli crescenti di coesione sociale e avesse raggiunto nel 30ennio

1930-1960 un alto grado di stabilità, il periodo postmoderno a registrato in

merito a questa tendenza un netto regresso. Indicatori: crisi dell’istituzione

familiare, esplosione del nmero di persone che vivono sole, livelli crescenti di

criminalità e di violenza, estraneità della società civile verso le istituzioni

politiche, sfiducia e senso di non-apparteneza dei cittadini, rapida, crescita dei

comportamenti antisociali, emergere di una epidemia di depressione. Truss ha

individuato nella decadenza delle buone maniere un segno di dissesto sociale.

Questi fenomeni hanno dato origine sia ad opere di pensatori che cercano di

analizzare il fenomeno (es. Bauman, Fukuyama, Etzioni), ma anche ad un

cinema e ad una letteratura della desocializzione (misery literature). Autori più

letti: Ian McEwan, Nick Hornby, Helene Fielding (esempio tardo di romanzo in

Cardinal Newman scrisse L’idea di università. Dal libro si evince come tradizionale

1

non significhi per forza retrogrado. Essendo la cultura una cosa che si tramanda, essa

è frutto di secoli e secoli di prove. E’ sempre giusto rifiutarla o processarla?

forma di diario). Precedenti di questa letteratura: teatro di Beckett, di Pinter

(incomunicabilità e deterioramento dei rapporti interpersonali) e di Golding.

Una caratteristica che accomuna la maggior parte delle opere del filone della

desocializzazione (anche nel cinema) in tutto l’Occidente è quella della

mancanza di speranza. Ciò può essere letto come un’altra conseguenze della

de cristianizzazione: manca l’ottimismo che invece è connaturato ad una

mentalità che si fondi sulla fede.

6 - T.s. eliot: la cultura è la cosa più importante da lasciare in eredità

Forse il più importante scrittore cristiano del XX secolo. Nacque negli USA ma

nel 1914 si trasferì definitivamente in Inghilterra. Capolavoro: The Waste Land

(1922). Eliot si opponeva all’umanesimo laico ed alle eresia della sue epoca,

caratterizzate da un uso distorto del linguaggio, e proponeva una cultura

trasmessa attraverso le generazioni, permeata e sostenuta dalla religione

2

cristiana. La sua opera ha un valore profetico, come quella di Benson e

Chesterton e prima ancora Burke e del terzo marchese di Salisbury. Questi

autori pensavano che l’abbandono della religione cristiana sarebbe stato alla

base di una dissoluzione del senso di comunità (desocializzazione). In L’idea di

una società cristiana Eliot ammonisce che “il liberalismo moderno opera

distruggendo i costumi sociali tradizionali di un popolo e quindi dissolvendo la

naturale coscienza di esso in particelle individuali”. Ne La terra desolata

riprende l’immagine dantesca > folla silenziosa sopra il London Bridge.

Questo articolo ci fa riflettere sul rifiuto della cultura (cristiana ma non solo) a

cui assistiamo oggi. Infatti Eliot scrisse anche Appunti su una definizione di

cultura. Edmund Burke ci dice che secondo lui la Rivoluzione Francese non fu il

modo giusto di superare l’ancien régime perché non fu rispettosa della

tradizione. I pensatori della Rivoluzione dicevano che il passato andava

cancellato perché bastava la ragione umana per operare delle scelte. Non è

Essay n ° 1. Benson scrive Lord of the World (1907) e una serie di opere profetiche.

2

L’opera è collocata cento anni più avanti (più o meno nella post-modernità, dunque) e

fa parte del filone della “distopia escatologica”. Il leader del mondo è anche il leader

dell’umanitarismo, movimento ideologico simil-socialista che cerca di eliminare la

cultura cristiana. Benson previde l’avvento dei grandi dittatori che si atteggiavano a

superuomini e soprattutto il ripudio, da parte dell’Occidente, delle proprie radici

cristiane. Immaginò che il Cristianesimo sarebbe stato attaccato da una ideologia che

avrebbe cercato di sostituirsi ad esso. L’umanitarismo è una nuova religione contraria

al soprannaturale il cui credo è “Dio è l’uomo”. Ha dunque una specie di cibo da offrire

alle brame religiose, ma non esige nulla dalle nostre facoltà spirituali. Siccome intende

sostituirsi al Cristianesimo, non distrugge le chiese ma le utilizza per le proprie

cerimonie, promuovendo una deculturalizzazione di massa. Presagì prima ancora della

rivoluzione bolscevica l’affermarsi dell’ateismo di stato. Altra tendenza prevista da

Benson è il rifiuto dal dolore (droghe, eutanasia legalizzata dal Parlamento britannico

con il Release Act del 1998). Benson si inserisce nel trio di scrittori (insieme a

Chesterton e Belloc) che nei primi decenni del XX ° sec. espressero le loro

preoccupazioni sulla decristianizzazione.

così, ma da quel momento è iniziato il macroprocesso del rifiuto del passato e

della tradizione. Burke non era un reazionario, era un conservatore illuminato

(pur essendo protestante non approvava la violenza contro la Chiesa cattolica e

contro gli ordini religiosi perseguitati in Francia). Noi oggi rifiutiamo la nostra

cultura perché non capiamo più i suoi concetti, le sue tradizioni. Tutti gli autori

sopracitati avevano previsto che la cultura è sulla via della totale

decristianizzazione. Burke vedeva nella Rivoluzione una deriva anticristiana.

Prima c’era un forte senso di protezione verso la cultura e le sue radici

cristiane. Basti pensare al fatto che negli anni ’90 del ‘700 l’Inghilterra di

Giorgio III aveva conquistato la Corsica (la controllò per 3 anni) e in

quell’occasione gli inglesi – che non hanno mai avuto una Costituzione-

scrissero una Costituzione dove si legge che la religione cattolica è la religione

dell’isola e come tale va rispettata! Ma in realtà la decristianizzazione di oggi è

un macroprocesso molto più pericoloso del deismo o dell’ateismo della

Rivoluzione.

Il filone di intellettuali che si convertirono al cattolicesimo sono da riscoprire

oggi per la loro grande lungimiranza. In L’idea di una università Newman diceva

che lo scopo dell’università è quello di promuovere la cultura alta. Tutti questi

intellettuali credevano nel valore di quest’ultima. Loro non avrebbero mai

parlato, come facciamo oggi, di “scienze umane” perché non condividevano

l’idea illuminista di applicare il metodo scientifico all’Uomo. L’uomo non può

essere studiato come se fosse il contenuto di una provetta (questa idea ha

pericolose implicazioni). Da questa concezione sono poi nate le aberrazioni

sulla “creazione dell’uomo nuovo” > Nietzsche, Marx, Hitler, Stalin. Questi

3

intellettuali (anche Lewis ) avevano fede nella cultura alta, come unico mezzo

di emancipazione dell’uomo, il che non significa cancellazione del passato. Già

nel ‘700 l’Inghilterra era la patria della libertà di parola e di pensiero (e altri

diritti civili), molto prima della democratizzazione. Foscolo, Mazzini, Marx e

molti altri vivevano lì per poter esprimere le loro idee. I libri non venivano

bruciati solo dai nazisti, ma anche durante la Rivoluzione e con Stalin. Nazismo

e Stalinismo erano movimento atei che volevano estirpare le religioni e

sostituire il culto del leader carismatico al loro posto

Dettagli
A.A. 2011-2012
27 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francifranci88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della cultura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Fforde Matthew.