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BILANCI
È costituito da 4 documenti obbligatori dalla legge, con forma più o meno semplificata
in base dall’attività e dal tipo di azienda.
Sono documenti che descrivono la situazione dal punto di vista economico e
finanziario.
Il bilancio serve a descrivere, verso soggetti esterni e interni dell’azienda, come
quest’ultima è messa economicamente.
I 4 documenti sono:
- stato patrimoniale
- conto economico
- rendiconto finanziario
- nota integrativa
i primi due sono i due documenti fondamentali, mentre gli ultimi due servono per
descrivere e spiegare i numeri dello stato patrimoniale.
Questi documenti sono pubblici.
Stato patrimoniale
Patrimonio = ricchezza che abbiamo, legato al pater
Fotografa al 31 dicembre di ogni anno la ricchezza di un’organizzazione; naturalmente
questa ricchezza è costituita da vari aspetti, in particolare lo SP ci dirà da dove
ricaviamo questa ricchezza e come la impieghiamo.
È composto da due parti:
Impieghi o attivo:
- come impiego la ricchezza/risorse.
fonti parte passiva
- Le ricchezze provengono dalle e dalla dello stato
patrimoniale.
Identità contabile: attivo = passivo + capitale netto (cioè somma della colonna sx
uguale alla somma della colonna dx).
Le attività
I modi in cui io utilizzo le risorse, come le investo.
Sono suddivise in:
attività correnti o a breve termine:
- può essere il denaro a fine giornata in cassa,
conto corrente (quindi liquidità che possiamo utilizzare, denaro disponibile);
posso avere anche denaro che si può trasformare in denaro disponibile in breve
tempo (entro il 31/12 di quell’anno)
attività immobilizzate o a lungo termine:
- crea ricchezza in tanti anni (es.
calciatore con il contratto in tot anni)
Questa classificazione si basa sulla rotazione degli impieghi, ovvero per il processo
di conversione monetaria delle attività.
Alcune principali voci della parte attiva:
CREDITI VERSO I SOCI:
1. i soci sono i proprietari dell’azienda. Potrebbe accadere
che i soci abbiamo preso un impegno nel versare del denaro aggiuntivo
all’azienda e quest’ultima vanti dei crediti rispetto ai soci che versano degli
aggiuntivi (denaro che si trasforma in liquidità in breve tempio)
IMMOBILIZZAZIONI:
2. Materiali sono attività tangibili aventi vita pluriennale. Nel tempo queste risorse
creeranno attività circolante cedendo a mano a mano il loro valore (terreni,
piante, fabbricanti...).
Fondo di ammortamento: se compro un macchinario di x euro, vedo quanto
dura nel tempo e quanta ricchezza mi darà. Nell’arco di x tempo il macchinario
perde valore, progressivamente; ci potrebbero essere tanti modi per calcolare il
valore perso in modo costante.
Immobilizzazione materiale: soldi tot spesi – anni x soldi tot spesi
Fondo di ammortamento dopo x anni: soldi tot – immobilizzazione materiali
- Finanziario non è roba tangibile né fisica, disposti di denaro che non si prevede
di convertire in liquidità nell’anno entrante
- Immateriali non sono di tipo tangibile né finanziario, non convertibili in liquidità
e che cederanno valore nel tempo
3. ATTIVO CIRCOLANTE
- Rimanenza sono beni pronti o materiali che utilizzeremo e che si
trasformeranno liquidità appena venduti in breve termine
- Crediti abbiamo già venduto qualcosa ma al 31/12 non abbiamo riscosso, si
riscuote tra due mesi; quindi, abbiamo un obbligo di denaro vs l’azienda.
- Attività finanziarie: si investono in altri servizi che però si trasformerà in liquidità
nell’anno successivo
- Disponibilità liquide: abbiamo già in contanti (cassa, conto bancario…)
RATEI E RISCONTI ATTIVI:
4. acquisto o vendo qualcosa a cavallo tra più anni. Il
risconto è se invece mi metto nei panni di chi compra qualcosa
Le passività
Debiti che ho nei confronti di qualcuno per avere delle risorse da utilizzare.
Nell’azienda, sono obblighi verso qualcuno che dà delle risorse.
Dal punto di vista di chi dà risorse, vanta dei diritti verso l’azienda.
Se l’azienda non restituisce il denaro, è chiaro che il creditore può denunciare
l’azienda.
Una prima distinzione delle passività può essere fatta sulla base della natura dei
finanziatori.
Sono suddivise in:
Capitale netto o patrimonio netto:
- passività meno esigibile di tutte le fonti, è
una fonte a scadenza virtualmente illimitata, perché deve essere rimborsato
solo in caso di liquidazione della società. È apportato dai proprietari, dai soci.
debiti esigibili da terzi
- Sotto il capitale netto, c’è i (altri soggetti, banche,
fornitori…) che ci hanno venduto qualcosa e non abbiamo restituito il denaro ->
capitale di terzi o capitale di debiti.
Fonti ottenute da terzi, altri soggetti esterni.
Alcune voci principali delle passività:
1. PATRIMONIO O CAPITALE NETTO:
- Capitale versato: i proprietari versano capitale in un’azienda per iniziare
un’impresa. È una piccola parte, la quota iniziale.
- Utili: al 31/12 di ogni anno si avrà dei costi per realizzare i prodotti e dei ricavi, e
alla fine avrò:
ricavi - costi = reddito operativo; pagate le tasse e tutto, quello che ci rimane
dal RO ci rimane l’utile.
L’utile viene diviso tra i soci (i dividendi) oppure ci sono delle “riserve di utili”
che si tengono lì a disposizione dell’azienda.
Possiamo avere un disavanzo, una perdita e di conseguenza un valore negativo
dell’utile; in tante società è andato in rosso, ci sono stati più costi che ricavi.
Per l’identità contabile, le voci della colonna dx devono essere uguali alle voci
della colonna sx.
FONTI PER RISCHI E ONERI:
2. Fonti per rischi: denaro non utilizzabili, accantonato per andare incontro a
qualche emergenze imprevedibili (incendi, prodotti difettosi da sostituire…).
Oneri: impegno che devo prevedere (contratti in scadenza…), devo accantonare
fonti per dar fronte a questi oneri, ma comunque utilizzabile.
Sono delle risorse che la legge mi obbliga ad accantonare per far fronte ad
emergenze.
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO:
3. ogni mese, a un dipendente, viene
accantonata una piccola parte del suo stipendio da parte dell’azienda perché
poi, quando il dipendente terminerà il rapporto con l’azienda, questi soldi
accantonati verranno restituiti al dipendente come liquidazione.
È una risorsa per l’azienda perché quella parte trattenuta può essere usata per
investire.
È a lungo termine.
DEBITI:
4. passività correnti sono debiti che io devo estinguere nell’anno che arriva
(tasse, imposte…)
Acconti che devo ridare ai clienti -> i clienti mi lasciano un acconto e io devo
dare a loro il prodotto.
Rate, quote di debiti in scadenza, in breve termine.
Debiti verso i soci/aziende.
RATEI E RISCONTI PASSIVI:
5. sono l’opposto di quelli attivi. Acquisti o vendite a
cavallo di più anni.
Capitale netto deriva da due fonti:
Parte auto-conferita:
- ammontare di denaro o di beni versati direttamente da chi
investe in capitale di rischio, cioè la proprietà/azionisti.
Parte auto-prodotta:
- risultante dei costi meno i ricavi, gli utili.
È quella formatasi con la gestione in condizioni di equilibrio economico, in
seguito alla copertura dei costi con i ricavi; risulta quindi essere l’ammontare di
ricchezza (utili) generata attraverso la gestione e non redistribuita sotto forma
di dividendo, ai detentori del capitale di rischio. Essa corrisponde ai vari tipi di
riserve di utili.
Passività = ammonto di denaro e fonti a disposizione di soci/proprietari che
investono. Queste fonti sono trasformate in attività (prodotti, macchinari…).
Conto economico
Sintetizza tutti i risultati della gestione per un tot di tempo.
Evidenzia il risultato finale in un anno intero.
Esplicita l’utile o la perdita conteggiando tutti i costi e tutti i ricavi in un tot di
tempo.
Rappresentazione dinamica del conto finale (non statica come il primo documento).
Ci permette di capire come siamo arrivati ad avere quel risultato di esercizio (utile
o perdita) e ci spiega le cause di essi.
È formato da una sola colonna, dove in cima abbiamo i ricavi e in basso abbiamo i
costi.
Due categorie:
Costi:
1. flusso in uscita o consumo di risorse per generare i ricavi; riducono la
liquidità in cassa, o possiamo avere dei debiti abbassando la passività (con
l’utilizzo di prestiti…)
Ricavi:
2. flusso di ingresso di tutte le risorse possono avere due forme: liquidità
che mi viene pagato e crediti
RO = ricavi – costi, in seguito abbiamo gli utili.
Il reddito è la differenza tra ricavi e costi; a seconda del costo, ottengo un reddito
con un aggettivo diverso (es. reddito netto quando ho sottratto tutti i costi (costi
totali)).
Se il risultato è negativo al 31/12 ho una perdita.
aree:
Il conto economico ha una colonna divisa in
Area caratteristica è riferita a tutte le attività per cui l’azienda è nata. Se
l’azienda investe in un’azienda che produce prodotti diversi dai suoi, avrà dei
ricavi o dei costi non caratteristici, ma finanziaria. Questa area avrà ricavi o
costi riguardo i prodotti caratteristici di quell’azienda.
Area accessoria: ricavi o costi legati indirettamente a investimenti
Area finanziaria: comprende oneri o attività finanziarie (tasse…)
Area Straordinaria: comprende oneri e proventi la cui fonte è estranea
all’attività ordinaria dell’impresa. Incidenti, furti, errori contabili sono alcuni
esempi.
Tipi di costi economici in base alla riga B:
1. I ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti che realizzo; i ricavi delle vendite. Se
a questi ricavi tolgo solo i costi della produzione (di natura esterna -> le cose
che io compro per produrre, materie prime) ottengo il valore aggiunto
(aggiungo valore alla materia prima per realizzare il prodotto finito). Costi
negativi, ricavi positivi nella colonna.
2. Sul risultato finale pago le tasse, dopo di che si arriva al risultato netto -> utile
se è positivo, se negativo è un disavanzo o perdita. A seconda della riga b,
possiamo avere conti economici leggermente diversi: se si tolgono tutti i costi
variabili dell’azienda si ottiene margine di contribuzione. 4
3. Dai ricavi tolgo quanto costa produrre e vendere il prodotto -> costo della
ve