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MINIMIZZAZIONE DEI COSTI

Se l'impresa opera in modo efficiente è in grado di minimizzare la quantità di risorse (e quindi i costi) necessari per produrre un dato volume e qualità di cure mediche. L'obiettivo dell'efficienza è la minimizzazione dei costi (a differenza di quello che succedeva per l'utilità). La curva di costo totale rappresenta i costi minimi necessari per produrre differenti livelli di output. Graficamente la curva è scomposta nei CF e CV (FIGURA 59).

C'è una relazione positiva tra i livelli di output e i costi totali. Per produrre più output mi servono più fattori produttivi, ma non il capitale perché è fisso, ma il lavoro. Quando vado da 0 a q1 a q2 sto aumentando l'input lavoro per produrre di più e ci porta a maggiori costi. I costi fissi sono sempre gli stessi al variare del livello di produzione. L'altezza da cui parte la curva è...

il valore dei CF. se traslo il CT verso il basso (quella tratteggiata), tolgo i CF dalla funzione e mi rappresenta ora la curva dei CV da sola, e se aggiungo ora CF ottengo la curva dei CT. I costi totali aumentano meno che proporzionalmente all'inizio fino a q1, che tende a diminuire, ma da q1 in poi, l'inclinazione di impenna, aumentano ora più che proporzionalmente. Sta succedendo che all'aumentare dell'impiego dei fattori produttivi agisce la produttività marginale decrescente dei fattori. Fino a q1 c'è una produttività alta e marginalmente aumentano poco ma da q1 in poi risento di produttività marginale decrescenti. Il prodotto marginale comincia a scendere (è sempre positivo) ma la sua produttività al margine decresce. Ho bisogno sempre più cure per il paziente per curarlo come lo facevo prima, perché al margine il fattore produttivo è meno produttivo e quindi i costi vanno ad aumentare.

modo più che proporzionale.

74 ECONOMIA SANITARIA

RELAZIONE TRA COSTI E PRODUZIONE

Esiste una relazione tra costi e produzione:

  • quando la PT aumenta a tassi crescenti il CT aumenta a tassi decrescenti (prima parte della funzione di costo e di produzione di ieri)
  • quando la PT aumenta a tassi decrescenti (a campana come ieri) i T aumentano a tassi crescenti (da q1 in poi) a causa della produzione che risente della legge della produttività marginale decrescente.

Ciò dipende dal legame tra rendimenti marginali dei fattori produttivi e costi marginali dei fattori. Si introduce il costo marginale di produzione, è il costo dell’ammontare di risorse necessario per ottenere un’unità in più di output (TABELLA 7). In zero non c’è una variazione perché tutto dipende dai costi fissi.

TABELLA 7

A fronte di un aumento costante del CT, nel CM si vede che inizialmente decresce e poi aumenta di più unità. Il CM ha questo andamento,

di una forma ad U, come nella curva precedente (FIGURA 60). Il costo marginale lo considero come variazione di CT al variare di un'unità di output. Il segmento rosso rappresenta il CM che inizialmente diminuisce la lunghezza ma poi aumenta (segmento blu). Rappresentando ora la curva del CM, cambiando le direzioni, la curva è diversa a forma di U, prima diminuisce e poi aumenta. Rappresentano un cambiamento di produttività marginale che all'inizio aumenta e poi da tre in poi decresce. FIGURA 60 75 ECONOMIA SANITARIA RELAZIONE TRA COSTO MARGINALE E PRODOTTO MARGINALE Trovo una relazione tra costo marginale e prodotto marginale cercando di mettere in luce che i costi sono legati inversamente al prodotto marginale (del lavoro). Il costo marginale è la variazione del CT per una variazione della quantità di input (prima equazione). So che i costi totali hanno una forma di somma tra CV e CF e cioè sL + iK (seconda equazione). Se il salario, cioè ildottore può curare) quindi posso sostituire PMe con q/L nell'equazione del costo variabile medio: CMe = CVMe = CV/q = sL/qL Quindi il costo variabile medio è dato dal rapporto tra il costo variabile totale (CV) e la quantità di lavoro (L). RELATIONSHIP BETWEEN AVERAGE VARIABLE COST AND AVERAGE PRODUCT The average variable cost (AVC) is the average cost associated with the labor factor. I have an equation that tells me how much the variable cost is when the quantity changes: AVC = CVMe = CV/q = sL/qL I know that the average product (AP) is q/L (on average, how many patients a doctor can treat), so I can substitute AP with q/L in the equation for average variable cost: AVC = CVMe = CV/q = sL/qL Therefore, the average variable cost is given by the ratio between the total variable cost (CV) and the quantity of labor (L).lavoratore tratta elle sue ore in media). E che relazione c'è tra CM e PM? I costi variabili di breve periodo si ottengono dividendo i costi variabili totali di breve periodo (CV) per la quantità di cure mediche e quindi ottengo: CVMe = s (1/PMe) = s/PMeL LAnche qui ho una relazione inversa, i CV sono inversamente proporzionali al prodotto medio del lavoro. 76 ECONOMIA SANITARIA RELAZIONE TRA COSTO UNITARIO E PRODOTTO UNITARIO Nel breve periodo, quando il PM arriva nel punto di massimo, si ha il punto di minimo sulla curva del costo marginale CM e viceversa, il massimo su PMe rappresenta il minimo sulla curva di costo variabile medio CVMe (FIGURA 61). In corrispondenza di L1 e L2 produco una quantità di cure mediche (output) q1 e q2 e traccio la curva del CM. Il punto di minimo di CM è in corrispondenza con il massimo di PM e anche quello di CVMe. Anche queste due curve si incontrano nello stesso punto, ma con concavità invertita all'aumentare di.

CM anche CVMe cheè stava diminuendo inizia ad aumentare. Se volessi aggiungere i CT, devo aggiungere ai valori medi la quantità di costi fissi e otterrei i costi medi totali con una curva più in alto CMe (sono la somma dei costi variabili medi più i costi fissi medi).

FIGURA 61

Abbiamo visto nel breve periodo, quando uno o più fattori sono fissi, il fattore variabile presenta una fase iniziale di rendimenti crescenti seguita da rendimenti c. Le curve di costo mostrano quindi dei costi marginali inizialmente decrescenti e poi crescenti a seguito dell'impatto di rendimenti decrescenti dei fattori variabili.

77 ECONOMIA SANITARIA

COSTO DI PRODUZIONE FISSO UNITARIO

Il costo fisso medio CFMe si ottiene dividendo i costi fissi CF per il livello di output q. Aumentando le cure mediche il costo fisso diminuisce, sempre: CMFe = CF/q

RELAZIONE GRAFICA TRA I COSTI UNITARI

Posso ora mettere tutte le funzioni di costo insieme e vedere che rapporti ci sono tra di essi

Figura 62
Figura 62: Economia Sanitaria - 08-04-2020

Dalla figura precedente, quando il CMe è decrescente il CM è sempre minore del CMe, se invece il CM è superiore a CMe, questa inizia a crescere, e le due si intersecano nel minimo della curva di CMe.

Esempio: che cosa succede se nel cestino della spesa abbiamo un tot di mele e ne aggiungiamo una più piccola della media e ricalcolo la media?

La dimensione media delle mele diminuisce. La mela piccola, o più grossa, influisce sulla media del peso delle mele, e così funziona per le funzioni di costo. Se il costo necessario per produrre l'ultima cura medica è più alto allora piano piano il CMe comincia ad aumentare e ciò conclude che:

  • se il CM è più basso di CMe (prima parte del grafico), allora il primo spinge il secondo verso il basso
  • se il CM è uguale al CMe quest'ultimo si trova sotto al livello

minimo• se il CM è superiore del CMe, il primo spinge il secondo verso l'alto

Questa relazione vale anche tra CVM e CVMe, ma non c'è una relazione con i costi fissi medi che sono sempre decrescenti per aumento di output.

LE DIFFERENZE DI COSTO TRA LE AZIENDE SANITARIE

Perché studi medici o aziende, possono essere differenti i termini di funzioni di costo? Non sono diversi in termini di efficienza, ma perché ci sono preferenze tra le curve di costo minimo tra aziende sanitarie? Questo è spiegato da diversi fattori:

CM, CMe, CVMe, CFMe = f ( q, s, qa, mix, K)

la quantità dell'output (q) o il volume di cure mediche prodotte stabilisce dove l'impresa sanitaria opera (nel breve periodo se fissa e nel lungo se variabile) lungo la curva di costo (questo per esempio quando i due ospedali possono trattare un diverso numero di pazienti, ciò riguarda la domanda. Potrebbe esserci un q1 sul grafico < di q0 all'incrocio

tra le curve, che però usa più costi rispetto a q0, e quindi produrrà di meno di q0). In questo caso si parla di scala di produzione e hanno diversità in dimensioni o in capitale (a lungo periodo). Ci sono anche fattori a breve periodo;
  • Altri fattori influenzano invece la posizione della curva di costo. Questi possono essere:
    • Un aumento (diminuzione) del prezzo degli input variabili (s) sposta le curve di costo verso l'alto (il basso);
    • Una migliore (peggiore) qualità delle cure (qa) sposta le curve di costo verso l'alto (il basso). Sono necessarie più risorse per ottenere miglioramenti della qualità;
    • Una casistica di pazienti (mix) più complessi o più gravi fa aumentare i costi. Se ho due ospedali, uno pubblico e uno privato, l'ospedale pubblico non si può permettere di scegliere i pazienti, li deve accettare tutti. Invece il privato si può permettere di fare una scelta.
può scegliere chi trattare. Se è così allora il pubblico può trattare una casistica di pazienti più complessi rispetto al privato e quindi la curva di costo medio del pubblico saranno più alte rispetto a quelli privati. Non è legato ad un livello differente di efficienza, ma i privati producono con delle curve di costo più basse perché trattano una casistica di pazienti con danni meno gravi. Una quantità eccessiva di fattori fissi (K) muove le curve di costo verso l'alto. Quella più in alto può essere un'impresa che opera con meno o più capitale (se uso una quantità eccessiva di fattori fissi, è chiaro che questi costi fissi incideranno sulle curve di costo in maniera più pesante alzandomi la curva). Le curve di costo medio sono la somma di costo variabile medio e costo fisso medio e questi ultimi sono sempre decrescenti all'aumento di output, ma più capi
Dettagli
A.A. 2021-2022
196 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher merelli.lucrezia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia sanitaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Masiero Giuliano.