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Gli approcci massmediologici

Il tratto comune di questi approcci è l'importanza dei media e il fatto che siano la chiave di interpretazione della comunicazione politica. Partono dal concetto di mediatizzazione e dall'impatto che ha sulla comunicazione politica nei regimi democratici. Il senso, le premesse, che rendono più comprensibili il processo di mediatizzazione e i suoi effetti ce lo danno due concetti presenti nella scienza politica: postdemocrazia e democrazia del pubblico. - Postdemocrazia: secondo Crouch nelle democrazie il problema principale sta nella disaffezione politica di massa, cioè nel fatto che i cittadini mostrano sempre più allontanamento dai valori e dalle pratiche democratiche, c'è una crisi di fiducia generale. I problemi della comunicazione politica sono: scissione tra linguaggio politico delle elite e linguaggio delle masse, consolidamento del modello pubblicitario della comunicazione (obiettivo: vendere i partiti).

personalizzazione della politica (da partiti -> a persone)

  • Democrazia al pubblico: secondo Manin nell'epoca contemporanea le democrazie vivono un cambio epocale, una discontinuità, si passa dalla democrazia dei partiti novecentesca alla democrazia del pubblico di oggi, questo cambiamento si può vedere sotto diversi livelli di analisi: tabella 3.1 p.113.
  • Confronto democrazia dei partiti e democrazia del pubblico: nella democrazia dei partiti gli attori principali sono i partiti politici -> elezione dei rappresentanti: i cittadini votano esprimendo la loro lealtà e fedeltà verso un partito e raramente cambiano il loro voto (dipende molto dalla percezione 15 del ceto\classe a cui si appartiene -> ognuno si sente parte di una precisa classe\gruppo sociale e vota in base ad essa -> rappresentazione di appartenenza). I leader dei partiti sono liberi di gestire il programma del partito come vogliono, in questo tipo di democrazia l'andamento
dell'opinione pubblica viene travasato nel comportamento dei rappresentanti elettorali, ovvero le elezioni riflettono l'opinione pubblica. La discussione pubblica è discussione dentro ai partiti (ed eventuali negoziati con altri partiti -> dibattiti tra i partiti) -> neocorporativismo: i partiti vanno dai rappresentanti dei cittadini (i cittadini in quanto tali hanno un potere molto limitato). Secondo Manin le democrazie di oggi sono diverse, le democrazie del pubblico seguono un altro schema: le campagne elettorali di oggi sono finalizzate ad un voto non di lealtà ad un partito, ma un voto personalizzato (opinione pubblica e scelta elettorale non coincidono) di preferenza individuale e non collettiva (il cittadino, nel suo singolo, vota chi più gli piace tra i candidati -> il motivo che guida la scelta: l'offerta elettorale, cosa il candidato offre), inoltre solitamente sono campagne elettorali mediatiche, gestite da esperti di media (i politici).gli eletti deve essere consapevole dell'importanza dei media nella comunicazione politica. I media sono il principale canale attraverso cui i cittadini ricevono informazioni e formano le proprie opinioni sui candidati. Pertanto, è fondamentale per i politici gestire la propria immagine pubblica e comunicare in modo efficace attraverso i media. I codici di immagine sono particolarmente rilevanti nelle elezioni, poiché l'immagine di un candidato è il filtro attraverso cui i cittadini lo valutano e decidono se dargli fiducia o meno. Oggi, l'opinione pubblica è libera e non si limita automaticamente a sostenere un candidato. I sondaggi, ad esempio, raccolgono le opinioni dei cittadini e il dibattito pubblico si svolge principalmente nell'arena mediatica, davanti al pubblico. Il pubblico è mobile e attivo, con una volatilità elettorale che porta a cambiamenti di voto da un'elezione all'altra. I media, sia tradizionali che nuovi, sono i principali protagonisti di questo scenario. Ogni candidato deve essere consapevole di come utilizzare i media per raggiungere il pubblico e comunicare in modo efficace le proprie idee e proposte.

Il successo è attivo nell'arena mediatica. Secondo gli approcci massmediologici la mediatizzazione ha impattato in modo talmente profondo sulle democrazie contemporanee da cambiare la forma e la sostanza della comunicazione politica, il ruolo chiave è la centralità dei media -> la mediatizzazione cambia le democrazie contemporanee -> oggi ai media viene attribuita una autorità sociale sconosciuta alle epoche precedenti, a volte al di là della fattualità. La mediatizzazione ha inciso sulla politica delle democrazie contemporanee da quattro punti di vista:

  1. Fonti di informazione: la politica è tanto più mediatizzata tanto più i cittadini ricavano le loro informazioni esclusivamente dai media (tanto più la comunicazione è mediata dai media)
  2. Istituzionalizzazione/autonomia: affinché i media possano influenzare la politica in modo significativo devono avere una certa autonomia rispetto alle altre
istituzioni sociali e politiche, influenzando sempre di più la politica stessa. Questo fenomeno è evidente nelle pratiche mediali, dove i media sono guidati dalla logica mediatica anziché da quella politica. Gli eventi politici ricevono copertura mediatica solo se sono considerati interessanti dal punto di vista mediatico, indipendentemente dalla loro rilevanza politica. Inoltre, le prassi politiche sono sempre più influenzate dalla logica mediatica, con gli attori politici che si comportano in base a ciò che è considerato mediaticamente accattivante anziché politicamente rilevante. Questo porta a una sempre maggiore mediatizzazione della politica, dove la logica mediatica prevale su quella politica. Oggi, per essere eletti, è necessario essere presenti nei media e seguire i leader mediatici, adattandosi alle esigenze dei media. La logica mediatica sta quindi uscendo dal suo ambito e sta assumendo un controllo sempre maggiore sulle istituzioni sociali e politiche.altre sfere sociali, in particolare quella politica. Data l'importanza dell'immagine nei media si può vedere che non solo c'è la logica mediatica ma c'è anche la percezione da parte delle elite politiche di quello che è la logica mediatica, conta anche l'interpretazione che le elite politiche danno della mediatizzazione. Anche nelle democrazie contemporanee sarebbero possibili altri modi per cercare consenso, ma la forza della mediatizzazione è tale che in capo a molte elite politiche c'è un'auto mediatizzazione, si allineano alla logica mediatica in maniera assoluta oltre l'oggettività del fenomeno. Non concepiscono altra logica, oltre quella mediatica, per comportarsi (questa è l'auto mediatizzazione). Produce effetti e conseguenze non solo rispetto alla comunicazione politica ma anche rispetto alla relazione che si instaura tra i politici e gli elettori. In una democrazia le

Le decisioni devono tenere conto di un fattore temporale -> con una comunicazione mediatizzata il fattore più rilevante è l'immediatezza. L'uso esclusivo dei media può però limitare le conoscenze, se una cosa non arriva all'arena mediatica il pubblico, i cittadini, non ne vengono a conoscenza.

Modello piramidale di comunicazione politica (sul libro) -> secondo Blumler questo modello non è più attuale, oggi è un modello più orizzontale. Bisogna comunque sempre tenere conto che i media sono solo uno strumento fra gli altri, ma non sono l'unico strumento necessario ad ottenere il consenso e la fiducia dei cittadini.

Considerando i tre tipi di approcci, si nota che danno peso diverso alle tre variabili politiche: (tabella 3.4 p.125)

  1. Regimi
  2. Ruoli
  3. Situazioni

Non possiamo basarci su un solo approccio per avere una visione chiara di comunicazione politica -> nessuno degli approcci considera tutte e tre le variabili.

-> tutti mancano di qualcosa. In democrazia vi sono tre tipi di attori politici: 1. La classe politica: chi fa politica per professione, lotta di potere comportamento tipico -> la lotta per il potere è autonoma (dai singoli programmi) e necessaria 2. I gruppi di pressione: organizzazione che non fanno politica ma traggono da essa un certo vantaggio, che hanno a loro disposizioni risorse importanti 3. La classe diretta: i semplici cittadini, coloro che non fanno parte della classe politica e non hanno risorse importanti, si limitano a partecipare alla politica (es. attraverso le elezioni, volantinaggi, attività di partito, manifestazioni di protesta...) -> scopo: ottenere decisioni della classe politica. La lotta per il potere è la competizione che ha in palio ruoli di autorità, i politici sono alla ricerca di diritti sotto forma di ruoli di autorità. La classe politica produce diritti sia per i gruppi di pressione sia per i cittadini e in cambio ha

Il sostegno dei gruppi di pressione. Vi sono però diversi tipi di democrazia:

  • Presidenziale: come gli USA, il presidente è il capo dell'esecutivo ed è eletto direttamente dai cittadini, il presidente non può sciogliere il Congresso e neppure il Congresso può sfiduciare il presidente (ovvero sono poteri separati e diversi, non serve che vi sia un solido rapporto di fiducia)
  • Semipresidenziale: mette insieme alcuni tratti essenziali degli altri due tipi, il presidente è eletto direttamente dai cittadini però si confronta con un governo eletto dal parlamento, vi sono quindi due grandi centri di potere: il presidente e il primo ministro (governo) che deve avere la fiducia del parlamento
  • Parlamentare: il governo deve avere la fiducia del parlamento

Ci sono fenomeni comunicativi che hanno senso solo nelle democrazie parlamentari. Contano anche le situazioni, ovvero le considerazioni concrete -> variabili extra

Lo studioso Kernell rileva una specifica strategia comunicativa nel sistema presidenziale americano, in particolare del presidente degli USA -> "Going public": comunicare direttamente con i cittadini, comunicazione diretta cittadini-presidente scavalcando gli attori che formano il sistema elettorale americano (parlamento), il presidente promuove se stesso e le sue politiche rivolgendosi direttamente al pubblico americano per avere il loro sostegno, si impegna in una serie variegata di attività (conferenze stampa, discorsi pubblici ufficiali, cerimonie celebrative..). Kernell si chiede perché ad un certo punto più presidenti sentono il bisogno di adottare questa strategia -> è chiaro che ci siano presupposti politico-istituzionali per cui si creano rapporti diretti tra i cittadini e il presidente dato che il presidente viene eletto direttamente da loro.

Il Going public si diffonde

Esponenzialmente dagli anni Sessanta in poi -> Kernell si chiede cosa sia successo nel campo delle variabili politiche che orientano il presidente per portare tutti i presidenti successivi ad adottare questa strategia -> colloca

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
37 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elena.gian di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Chiapponi Flavio.