Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Teorema della Catena Cinematica
Primo: presi un sistema di corpi rigidi i e j, devono essere allineati i due centri assoluti Ci e Cj, e il centro relativo Cij. Questa è condizione necessaria e sufficiente per la labilità se e solo se i corpi sono due.
Secondo: presi un sistema di tre corpi rigidi i, j, e k, devono risultare allineati i tre centri relativi Cij, Cjk, Cik → per tre o più corpi devono essere soddisfatti eventuali ulteriori.
Equazioni Cardinali della Statica
Se si assegna a un corpo ad un sistema di vincoli tale da impedirgli qualsiasi possibilità di moto rigido, allora il corpo rimane in quiete sotto ogni sistema di forze.
Le reazioni vincolari, dipendendo dal sistema di forze applicate e dalle condizioni di vincolo, sono incambiabili mediante le eq. cardinali della statica, basandosi sul postulato: "le reazioni che i vincoli, esplicano sul sistema S vincolato, pensate sostituite ai vincoli stessi, possano equilibrare le forze agenti su S".
Le ECS sono tre equilibri: ΣFxi = 0 equi. traslazione orizz
ΣFyi = 0 equi. " " verticale
ΣMi = 0 equi. rotazione
In aggiunta possono anche considerarsi gli equilibri rispetto a eventuali vincoli interni.
Le ECS sono condizione necessaria per la quiete di un corpo.
Condizione sufficiente " " " " se isostatico.
Condizione necessaria ma non sufficiente per la quiete dei corpi ipostatici in equilibrio sotto certe forze applicate.
Principio di Sovrapposizione degli Effetti
L'effetto prodotto da più azioni esterne che agiscono in contemporanea è pari alla somma degli effetti prodotti dalle singole azioni esterne agenti separatamente. E valido se si hanno piccoli spostamenti/√ esso è in campo elastico lineare.
Equazioni indefinite di equilibrio
Consideriamo travi rettilinee soggette a carichi concentrati e distribuiti e a coppie concentrate e distribuite. Si prende un concio di trave (infinitesimo) di lunghezza dz, originatasi da soggetto solo a coppie e carichi distribuiti ed eq. di equilibrio nel piano per sola traslazione secondo piani Px, Py e alla rotazione attorno al loro punto di intersezione.
Fr, Pr, e mde sono le risultanti dei carichi distribuiti.
- ΣFx = - N' + Prz + N tdN = 0 → -dN/dz = Pr
- Σy = - T - Prr + Tidt = 0 → - dT/dz = PN
- ΣM = M' + Tdz - PNzdz - mz + M' - dM/dz - Tm
(esterno perché dinfinitesimi di ordine superiore)
Sistemo eq. indefinite di equilibrio per le travi piano ad asse rettilineo, sono valide nei punti in cui PN = PN(z), PR = PR(z), m = m(z) sono funzioni continue.
Se Pr = m = Q → N = cost ⇓ dT/dz = -p dM/dz - T
Es:
A trave in carica P=0
- dT/dz - psin = 0 ⇓ T cost. p=0
- p=0 → nullo → ⇒ M lineare al limite o cost. o nullo
Gli abbassamenti di una trave, la trave reale, sono equivalenti ai valori dei momenti M0 di una seconda trave, trave ausiliaria o fittizia il cui carico è costituito dal diagramma dei momenti della trave reale diviso per EI.
I due ordini, nel teorema di Mohr consentono il calcolo delle rotazioni.
Le rotazioni della sezione sono pari a valori del taglio T0 della trave ausiliaria divisi per El.
Le rotazioni delle sezioni terminali sono pari a valori delle reazioni vincolari della trave ausiliaria divisi per EI.
Teoria della piccole deformazioni:
Consideriamo due punti A, B, A*, B* appartenenti all’intorno infinitesimo di A ed A* rispettivamente
Se rAB=rA+dr rAB*=rA*+dr*
e dr*=dr+ds
si ottiene SB=SA+ds
Dato un vettore di spostamento Ψ è possibile definire il gradiente di spostamento
ηj=dS/dx ⇒ SB = SA Ψ dx
dove
Ψj=∂v/∂x∂v/∂y∂v/∂z ()∂v/∂x∂v/∂y∂v/∂z
mi dice come varia il campo di spostamento nel continuo.
Ψ può essere scomposto nella componente simmetrica E e in quella antisimmetrica Θ.
ε=1/2(Ψ+ΨT)
εij:=1/2(∂si/∂xj+∂sj/∂xi)
Θ=1/2(Ψ-ΨT)
Θij:=1/2(∂si/∂xj-∂sj/∂xi)
quella diversione applicata co baricentro e quella di sup. agenti sulle facce
coordinate & facce di volume dv=da dw/3 possono essere trascurate perchè
l'infinitesimo è di ordine superiore ad h. Quindi ottengo:
tn da= sx cosλx da + τyxcosλy da + τzxcosλz da RELAZIONI
tny da= τxycosλxda + sycosλyda + τzycosλzda DI CAUCHY
tnz da= τzxcosλxdaτ + τzycosλyda + szcosλz da
dove λxλyλz sono gli angoli che m forma con gli assi x, y e z e
cosλx cosλy cosλz sono i coseni direttori di m.
Per ogni faccia si considera un orientatore verso l'esterno
b il verso della componente normale: di tensione bè concorde con m
b il verso della tangenziali: it sarà concorde o discordale con m.
tenso saggio alla terna extrinseca di riferimento (pessoi a cui sono)
es : τxy considerata per syy considerata x etc) a seconda che la
m della faccia sia concorde o discordale con essi.
Le relazioni di Cauchy portate al limite, ci dicono come si trasformano le
componenti di tensione restando fermi gli P ma cambiando la giacitura delle kn-
mento dis.p appartenuta a P
Elimino : da
(ωtnx, ωtny, ωtnz)
(δx, γyx, ζzx)
(γxy, δy, γzy)
cosλx -> e rimane rispetto ai coseni direttori
(ξzx, δzx) cosλ
Te quindi Tedn chae TE existingo
- Primo eletto TENSORE DELLE TENSIONI
- DI CAUCHY
T =
(ξx, γyx, ζzx)
(γxy, δy, γzy)
(ζzx, γzy, δz)
(c) Si considera nell'interno volumetrico di P luogo siature, una con
m=(lx, my, mz) normale e l'altra M=(mx, my, mz) normale
quindi: εij = 2ψ d ψ = εT ⋅ dδ
ε δ
---------------------------
ψ
ν δ
Legame elastico uniaxiale Legame elastico lineare
ψ = w = 1/2 ⋅ εT ⋅ ν - 1/2 ⋅ ε ⋅ dx La forma quadratica
Se W e ψ sono entrambe definibili, il legame elastico peuo essere rappresentato δ=⋅(ε) o ε=⋅ε(δ), se le due condizioni iniziali sono rispettate si ha un legame binimico tra ε e δ.
1. Legame costitutivo elastico lineare considerevamo
w=w1(εx, εy, εz, κxy, κyz, κxz)
La sviléfono in serie di Maclaurin intorno alla origine w(∅).
Stato infoglio ad volume unitario dello corpo ottengo
W(εx,εy,εz,κxy,κyz,κxz)=λ(0)+ (partia); (λ) [$
&