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ANALISI DI POLITICA ESTERA
Domande sulla politica estera
Quali fattori in uenzano la politica estera?
Quali ne determinano il cambiamento?
Per rispondere occorre:
- De nire cos’è la politica estera di un Paese.
- Utilizzare i tre livelli di analisi (o immagini di Waltz) per chiarire le sue fonti. Per capire le
fonti che in uenzano e le fonti di cambiamento è bene analizzare i fattori usando le tre
prospettive analitiche individuate da Waltz.
Due prospettive di analisi
1. Approccio endogeno: si considerano le fonti domestiche della politica estera (es. ruolo
dei gruppi di interesse, dell’opinione pubblica, delle strutture politiche…).
2. Approccio centrato sui fattori esogeni: basato sulle fonti internazionali (es. rapporti
forza, relazioni paci che o con ittuali con i Paesi con nanti…).
Quando si analizza la politica estera, è di cile che uno dei due punti di vista prevalga
sull’altro, occorre combinarli: la situazione cambia in base a Paesi diversi, questioni
diverse e diversi periodi e fasi storiche.
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L’analisi della politica estera deve quindi essere complementare allo studio delle relazioni
internazionali.
Quella di politica estera è un’analisi che mira ad identi care i motivi per cui il governo di
uno speci co Stato decide di agire in un determinato modo nei confronti di un altro
governo o di attori non governativi (terrorismo, milizie, criminalità organizzata…).
Occorre quindi comprendere l’agenda politica di ciascuno Stato, cosa non sempre facile
(es. analizzare l’agenda politica di Trump, poco chiara ad esempio sulla NATO).
Esempio del protocollo di Kyoto, che può essere analizzato basandosi:
a) Sulla prospettiva delle relazioni internazionali: focalizzazione sulle dinamiche
internazionali che hanno portato alla sua nascita.
b) Sulla prospettiva della politica estera: focalizzazione sulle decisioni di aderirvi o meno
da parte di speci ci Paesi (es. posizioni pro o contro l’ambientalismo).
Per capire la dinamica degli a ari internazionali (collaborazione, competizione, scontro) è
necessario avere un quadro generale che comprenda entrambi i punti di vista.
Interessi e politica estera
Esiste un legame tra interessi e politica estera: la politica estera tende a sposare alcuni
interessi.
Un interesse è una situazione auspicata dai governi e per cui questi sono disposti ad
a rontare dei costi. Il perseguimento implica costi più o meno elevati, anche perché
speso il propio interesse con gge con quello di altri.
È interessante capire come gli Stati de niscono i propri interessi: elemento di
immaginazione. Il modo in cui noi concepiamo l’interesse dipende dal modo in cui
consideriamo la politica, la morale e anche la prospettiva temporale (alcuni governanti
hanno una prospettiva più miope e di breve termine e non considerano gli interessi di
lungo termine). In base all’agenda che ci si da, si de nisce l’interesse anche nazionale (es.
per alcuni Stati la Russia è una minaccia fondamentale, per altri è esagerato parlare in
questi termini).
Spesso concretizzazione parziale: compromessi con altre esigenze.
Strategie di politica estera
Le strategie di politica estera sono una combinazione di obiettivi e strumenti. Non esiste
una politica in cui esistono solo ni e scopi, bisogna individuare anche mezzi e strumenti
con cui perseguire gli scopi.
Tra gli strumenti politici più di usi tra i governi per rincorrere i propri interessi ci sono
persuasione e coercizione.
- Persuasione: diplomazia e sue procedure.
- Strumenti coercitivi: sanzioni economiche (dazi, boicottaggio, con sca di asset
nanziari); operazioni e propaganda a carattere segreto; operazioni implicanti l’uso di
forze militari (diplomazia coercitiva; uso diretto di forze armate).
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Fonti di politica estera: la prima immagine
Il fattore che più in uenza è sicuramente il ruolo dei leader nel de nire la politica estera.
Origine delle credenze e delle convinzioni del leader:
- Corredo genetico (es. appartenenza a determinate etnie o gruppi).
- Esperienze di socializzazione.
- Esperienze vissute o osservate (es. Bush jr. che dopo l’attacco del 11/9/2001 passa dal
forte isolazionismo all’interventismo messianico).
Per osservare l’impatto dei leader, è importante anche il contributo fornito della psicologia
cognitiva. Studiare alcuni meccanismi cognitivi è rilevante percepire i comportamenti sia
delle folle e delle masse, sia dei leader. Un esempio è quello dell’impatto delle
“scorciatoie mentali” in condizioni di incertezza, perché i leader sono spesso “avari
cognitivi”. Si parla dell’utilizzo di scorciatoie mentali (sempli cazione legata al populismo),
ossia necessità di ricorrere a misure semplici e di immediato impatto per risolvere
problemi complessi. A volte può essere un bene, perché la nostra mente può non riuscire
a processare tutte le variabili, ma è anche pericoloso, si rischia la oversimpli cation.
Questo processo è più facile che si veri chi nelle fasi di incertezza.
Spesso per spezzare i cicli di con tti sono necessari nuovi leader con esperienze diverse
o anche leader preesistenti che adoperino di erenti supposizioni cognitive. È di cile che i
leader coinvolti in con itti reiterati possano poi uscirne, perché sono prigionieri di
meccanismi mentali interni a quei con itti e alla loro logica. Spesso servono quindi nuovi
leader/mentalità per uscire dai con itti.
Politica estera: seconda immagine
La politica estera è anche (ovviamente) fortemente in uenzata dalle istituzioni e dalle
dinamiche politiche, sociali ed economiche interne. Alcuni esempi sono il cambiamento
apportato dalla rivoluzione industriale in Inghilterra e la crisi del 2008, che ha alimentato
leader che promettevano protezionismo e reindustrializzazione, quindi dazi per proteggere
la propria industria nazionale: bisogna distinguere le dinamiche entro lo Stato e quelle
entro la società. Entrambe sono importanti. Tra i processi interni (modi che nei rapporti
tra lobby…) ed esterni esiste infatti un’interazione.
Istituzioni e processi all’interno dei governi nazionali
Esistono di erenze tra Stati autoritari (in cui i processi decisionali sono più centralizzati) e
democratici (in cui i processi decisionali sono meno centralizzati e più permeabili alle
domande della società).
In entrambi i tipi di regime si veri cano però interazioni tra le diversi rami cazioni dello
“Politica Burocratica”.
Stato, in questo senso si parla di La politica burocratica consiste
nell’insieme di interazioni che avvengono all’interno delle strutture di Stato e di governo.
Nelle democrazie questa interazione è chiaramente più articolata e rilevante, l’esempio
classico è quello degli USA: esiste una fortissima dialettica interna al Consiglio di
Sicurezza Nazionale, ossia l’organismo che decide le principali linee di politica estera
americana (composto da Dipartimento di Stato e Difesa, Difesa e Stati maggiori,
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Presidente, Dipartimento di Commercio e Tesoro, CIA, tra i quali c’è spesso con itto). Da
questo emerge un equilibrio che va a de nire la politica estera del Paese.
Oltre alle interazioni tra i sistemi di governo, sono anche interessanti le dinamiche tra
esecutivo e legislativo (specie nelle democrazie): necessità di cooperazione e
approvazione.
I leader autocratici non devono a rontare tale limitazione (del rapporto con il parlamento).
Tuttavia non manca una certa dialettica anche in tali contesti (es. Comitato Permanente
dell’u cio politico del Partito Comunista cinese e delle lotte tra fazioni al suo interno).
11/03/2025 - lezione 13
Politica nazionale e attori sociali: le dinamiche intra-sociali.
1) Opinione pubblica ed elezioni.
I governi tendono a farsi in uenzare dalle elezioni: le politiche più impopolari sono
generalmente adottate subito dopo il proprio insediamento, all’inizio della legislatura, in
modo da smaltirne gli e etti negativi e sperare che gli e etti positivi arrivino prima
dell’inizio della successiva tornata elettorale. Ovviamente in questo quadro rientrano
anche le decisioni di politica estera (es. politica commerciale, trattati che riguardano
l’ambiente). Questo rende le decisioni più digeribili all’opinione pubblica.
È quindi chiara l’in uenza dell’opinione pubblica nel condizionare la politica estera (es.
l’andamento di un con itto, durata, numero di vittime… incide sul sostegno).
Nel caso di un con itto armato, il ruolo giocato dall’opinione pubblica dipende da tante
variabili, ad esempio dall’andamento. Se si parla di un con itto duraturo che implica costi
economici e di vite umane, il consenso tende progressivamente a diminuire.
Il caso della guerra statunitense in Vietnam è l’esempio principe: la protesta si è
manifestata progressivamente e alla ne si è arrivati ad una crescita non solo da parte dei
più giovani, ma anche della classe adulta del ceto medio, tale da portare gli USA a ritirarsi
dal Paese.
E etto “rally ‘round the ag”: ossia lo “stringersi intorno alla bandiera”, avvenimento che
si veri ca soprattutto quando esiste una minaccia esterna, dalla quale ci si deve
difendere. Per questo la popolazione tende a “stringersi intorno al governo in carica”. È
emblematico il caso di Zelens'kyj, che non aveva molto supporto prima dell’attacco russo
(stessa cosa per il governo di Bush post attacco 11/9). Questo e etto incide quindi molto
sulla popolarità del leader, e viene a volte sfruttato per aumentare il consenso nei casi di
governi autoritari, che vanno ad innescare loro stessi delle guerre. Un esempio può
essere il caso dell’Argentina, il cui scontro con il Regno Unito per le isole Falkland viene
sfruttato per generare un consenso nei confronti della giunta militare di allora. I militari
hanno quindi cercato di aumentare il nazionalismo cercando di provocare la guerra, che si
pensava sarebbe stata vinta con poco sforzo, previsione che non si avvera perché, a
sorpresa, la Tatcher interviene usando a proprio vantaggio il patriottismo (era anche per
lei un momento di calo del consenso).
2) Ruolo dei Media.
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Impatto del “Framing”, ossia della selezione (agenda Setting: capacità di stabilire la
gerarchia degli argomenti) e della presentazione delle notizie (echo chamber, che tende
alla polarizzazione estrema), soprattutto nei sistemi democratici; esso ha un ruolo
fondamentale nel modellare l’opinione pubblica.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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