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MODELLI DI ATTACCAMENTO E TRAIETTORIE EVOLUTIVE

Attaccamento e sviluppo socioemotiva: studi longitudinali hanno considerato dalla prima infanzia alla prima età adulta

la stabilità nel tempo dei modelli di attaccamento analizzando al contempo la loro influenza sullo sviluppo successivo,

in particolare rispetto allo sviluppo socioemotivo.

ATTACCAMENTO SICURO alla madre valutato a 12 mesi:

• predice un attaccamento sicuro rispetto alle figure di attaccamento nell'età giovanile-adulta valutato con l'AAl, salvo

che non subentrino eventi di vita particolarmente stressanti o traumatici → tendenza alla stabilità dei modelli di

attaccamento;

• predice nell'età prescolare e scolare l'adeguatezza di funzioni psicologiche significative, tra le quali la fiducia in se

stessi, l'autostima, la capacità di regolazione emotiva, la capacità di relazioni sociali con adulti e pari→ relazione tra

qualità di attaccamento e

sviluppo socioemotivo;

• Permette, dopo i 5 anni di età, di far fronte a eventi stressanti intervenienti, senza sviluppare disturbi di tipo

esternalizzante o internalizzante, come invece è accaduto più frequentemente ai bambini valutati insicuri → fattore di

protezione.

Fattori esplicativi della trasmissione

intergenerazionale e che sono più frequenti nei

genitori sicuri:

- qualità della responsività del genitore

rispetto ai bisogni fisici del bambino

capacità del genitore di sintonizzarsi e

rispecchiare le emozioni espresse dal bambino capacità del genitore di considerare il bambino come

«un soggetto di stati mentali»

Attaccamento e rischio psicopatologico

Ai modelli di attaccamento sono correlate modalità di regolazione delle emozioni, in particolare di quelle negative,

che il soggetto ha sviluppato nella relazione con le figure di attaccamento.

- Attaccamento sicuro → adeguata capacità di regolazione delle emozioni, fattore protettivo rispetto al

rischio psicopatologico.

- Attaccamento insicuro evitante (distanziamento dalle emozioni percepite come rifiutate), e insicuro

resistente (eccessiva attivazione delle emozioni negative percepite come non regolate) → minore

37 capacità di regolazione emotiva che fungerà da fattore di rischio rispetto a problematiche

psicopatologiche.

- Attaccamento disorganizzato (insufficienti modalità di regolazione emotiva, sviluppate a fronte di

caregiver sperimentati come ostili e terrorizzanti o cronicamente ritirati) → comparsa di condotte non

adattive, ad esempio controllanti e di role-reversina nei confronti dei genitori, durante l'infanzia e di

problematiche psicopatologiche nell'adolescenza e nell'età adulta.

MODELLI DI ATTACCAMENTO E TRAIETTORIE EVOLUTIVE

Interventi di prevenzione basati sulla teoria dell'attaccamento

OBIETTIVO: rendere più adeguata la relazione tra il bambino e il genitore, sostenendo la sensibilità, la capacità di …

in chiave di … porto sicuro.

FUNZIONI ALLA BASE DEI LEGAMI DI ATTACCAMENTO

Minding the baby: volto a potenziare le capacità di madri a rischio per giovane età ed esperienze traumatiche di

«tenere in mente» il proprio bambino, considerandolo come soggetto di stati mentali ed emotivi.

EMOZIONE (Qatlex 2004)* processo multi-componenziale, che coinvolge principalmente:

• la valutazione cognitiva degli eventi,

• l'attivazione Deurofisiologica, l'espressività, la tendenza a compiere azioni.

Neuroscienze → rinnovato interesse per il rapporto tra attività di particolari strutture cerebrali e corrispettive esperi

Psicologia dello sviluppo → prima approcci teorici dedicati alla descrizione e spiegazione dello sviluppo emotivo de

seguito, elaborazione dei costrutti di competenza socio-emotiva e di socializzazione emozionale.

Emozioni primarie emergono già strutturate come totalità, sulla base di un programma maturativo innato e

inveria che con lo prisono da ridi alle scesi dieme ve riconoi manifestazioni delle esperienze

emotive in corso → concordanza biunivoca e innata tra espressione facciale ed esperienza emotiva.

Feedback facciale: il feedback propriocettivo, o corporeo-muscolare, e le espressioni facciali contribuiscono a

generare specifiche esperienze emotive.

Importante soprattutto nel primo anno di vita: concordanza espressione/esperienza emotiva garantisce l'effettiva

comunicazione sociale da parte del bambino anche nella fase di sviluppo prexerbale → comunicare i propri bisogni al

caregiver e riconoscimento dei segnali del piccolo per intervenire.

- LIVELLO 1:(circa 0-2 mesi) dell'esperienza sensorio-affettiva presenza di emozioni come il disgusto,

lo sconforto e l'interesse, con cui il bambino comunica i propri bisogni

- LIVELLO 2: (circa 3-9 mesi) dell'esperienza percettivo-affettiva → compaiono la collera, la tristezza

e la paura. Il bambino è maggiormente in grado di esplorare l'ambiente

- LIVELLO 3: (circa 9-24 mesi) dell'esperienza cognitivo-affettiva → compaiono emozioni complesse

come la colpa, la vergogna, la timidezza, che attestano il consolidamento del processo di

differenziazione sé-altro e il crescere della consapevolezza

L'APPROCCIO FUNZIONALISTA (Barrett e Campos,1987)

Natura funzionale delle emozioni nella regolazione delle interazioni individuo-ambiente.

funzione biologica ha a che fare con la sopravvivenza degli individui

funzione comunicativa ha a che fare con gli scambi interpersonali

funzione di informare circa il raggiungimento di desideri e scopi in precise situazioni contestuali

La prospettiva fupzjonalista sottolinea:

che con lo sviluppo cognitivo e con l'esperienza sociale compaiono nuove emozioni che attestano il mutare della

valutazione degli eventi in rapporto a nuovi obiettivi e interessi e il costituirsi di nuovi rapporti tra la persona e

l'ambiente; il ruolo degli apprendimenti sociali e culturali mediati dagli adulti di riferimento.

LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA SOCIO-EMOTIVA

La competenza emotiva è costituita da un insieme di abilità necessarie per essere efficaci in particolare nelle

transazioni sociali che producono emozioni e in cui gli eventi assumono significato (Saaai, 1999).

38

3 dimensioni: l'espressione emotiva è la manifestazione esterna delle emozioni che si realizza attraverso ica nali della

comunicazione e non verbale e verbale; la regolazione emotiva concerne i processi estrinseci e intrinseci coinvolti nel

monitoraggio, nella valutazione e nella modifica delle reazioni emotive rispetto ai parametri dell'intensità e durata;

La comprensione delle emozioni riguarda la conoscenza della natura delle emozioni, delle cause che le provocano e

delle strategie che si possono utilizzare per regolarle.

LO SVILUPPO DELL'ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI

Nella comunicazione emotiva, particolarmente importanti risultano essere il volto, lo sguardo, i gesti, i movimenti

corporei, la voce e il contatto → teorici interaregattività

LE PRINCIPALI FASI DI SVILUPPO DELL'ESPRESSIVITÀ EMOTIVA

La prima fase (0-2 mesi) è rappresentata dalle risposte presenti fin dalla nascita e fondamentali per la soprawivenza

del neonato. Comparsa del sorriso endogeno o automatico, che si presenta in assenza di stimoli esterni, di interesse e

attenzione precoce coatta, di trasalimento, di sconforto e anche di disgusta

La seconda fase (2 mesi = 1 anno) compaiono comportamenti espressivi inizialmente non intenzionali che divengono,

nel corso della seconda metà del primo anno di vita, sempre più intenzionali e funzionali allo sviluppo psicologico del

piccolo. Comparsa del sorriso sociale, attivato dal volto umano proteso verso il bambino e dalla voce umana

caratterizzata da toni alti, la sorpresa, la rabbia e la tristezza, la gioia, la paura e la vergogna.

La terza fase (13 mesi -3 anni) compaiono le espressioni di emozioni sociali o complesse, come la vergogna,

l'imbarazzo e la co lo a, strettamente legate alla consapevolezza di Sé e alla sensibilità nei confronti del giudizio

proveniente da altri. A partire dai quindici mesi compare la manifestazione espressiva del disprezzo, unitamente, poco

più tardi, all'espressione di emozioni miste.

Negli anni successivi, l'espressione delle emozioni può essere controllata e modificata volontariamente.

regole di esibizione (display rules) che consentono di apparire adeguati al contesto sotto il profilo emotivo,

accentuando, attenuando, neutralizzando o simulando la manifestazione emotiva.

LO SVILUPPO DELLA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI

L'insieme dei processi coinvolti nel monitoraggio, nella valutazione e nella modifica delle risposte emotive, in

particolare rispetto alla loro intensità e durata (Thompson,

2011)

Centralità del carasikec (Cohn e Trerick 1983; Trenick 2008) → stil face paradiga- volto immobile - per osservare, in

condizioni controllate, l'interazione tra madre e bambino

dai due mesi di età i bambini mostrano uno stato di confusione, di sconcerto e disagio dovuto al fatto di non riuscire a

provocare nella madre la consueta reazione, quando questa assume l'espressione del «volto immobile»

il bambino per ridurre il proprio disagio comportamenti eterodiretti (ricerca dello sguardo; mimica facciale;

vocalizzazioni; agitazione motoria) o autedett (distoglimente

dello sguardo; portare alla bocca sesetti modello di regolazione reciproca -MRM (Mutual Regulation Model) di

Tronick bambino come sistema autorganizzato in grado di regolare le proprie emozioni nella comunicazione con la

madre, intesa anch'essa come sistema autorganizzato di regolazione

sistema diadico di mutua regolazione: se la regolazione materna viene meno il bambino modifica immediatamente le

sue modalità comunicative.

Il trasferimento della regolazione emotiva dal caragisocal bambino è un compito evolutivo che impegna il piccolo

Le principali fasi di sviluppo della regolazione emotiva

- prima fase (0-1 anno). Il ruolo esterno dell'adulto è fondamentale per dare significato alle esperienze del bambino

(risposta al pianto o ai sorrisi). Si osservano condotte 2450-VARO atario, come la suzione del pollice per calmarsi

o il distogliere lo sguardo da uno stimolo molto eccitante. → da automatiche a intenzionali.

- seconda fase (1-3 anni). Acquisizione di competenze motorie, cognitive, linguistiche ed emotivo-affettive.

Esplorazione ambiente. comunicazione verbale consolidamento dei «modelli operativi interni» (le

rappresentazioni mentali legate alle relazioni di attaccamento intra ed extrafamiliari, BRN/x, 1979). Si osservano

condotte di elitetelte di situazioni indesiderate, di ricerca attiva di alcune persone, di richiesta di vicinanza e

contatto fisico per ottenere conforto, sicurezza e consolazione. Grazie alle capacità di gioco simbolico e di

finzione, i bambini cominci

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
73 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher beadavii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Miragoli Sarah.