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La struttura dell'impresa
AVa/Vp (59%)- Aggiunge meno valore tramite i fattori interni- È la meno integrata verticalmente
Costi esterni/costi totali (900/1500 = 60%)- Acquista molto dall'esterno (decentramento)- Grado di dipendenza elevato (dipende molto da altre imprese per la produzione)
CVa/Vp (77%)- Aggiunge molto più valore tramite i fattori interni
Costi esterni/costi totali (500/1500 = 33%)- Acquista poco dall'esterno- Grado di indipendenza basso rispetto ad A 36
LA STRUTTURA DELL'IMPRESA
2. L'assetto istituzionale
È determinato da:
- la forma giuridica dell'impresa: è il "vestito" che da un punto di vista giuridico copre l'impresa. Essa riguarda la titolarità giuridica dell'impresa, definendo i diritti e le responsabilità in capo all'impresa e ai suoi proprietari. Ogni forma giuridica presenta caratteristiche specifiche.
La titolarità giuridica dell'impresa può essere in capo ad una sola
persona (ditta individuale) o più persone (società di persone, di capitali o cooperative).- il ruolo della proprietà: la gestione dell'impresa può essere nelle mani del o dei proprietari oppure in parte o completamente affidata a manager professionisti. I manager nel loro insieme costituiscono la c.d tecnostruttura manageriale, che identificano 3 modelli d'impresa (e 3 modelli di capitalismo):
- Impresa familiare in senso stretto: totale coincidenza tra proprietà e controllo; la proprietà e la gestione fanno capo all'imprenditore che coinvolge in misura meno ampia i membri della famiglia (impresa capitalista classica).
- Impresa familiare in senso lato: non più totale coincidenza tra proprietà e controllo; la proprietà fa capo ad un imprenditore che nella gestione si fa aiutare da manager professionisti senza l'intervento di membri della famiglia (impresa capitalista classica).
- Impresa
manageriale: totale separazione tra proprietà e controllo; la proprietà è di tantisoggetti (migliaia di piccoli risparmiatori) spesso disinteressati alla gestione che è affidata a manager professionisti (public company di stampo anglosassone).
Variabili dei differenti tipi di capitalismo
- Coincidenza tra proprietà e controllo
- Presenza di familiari
- Presenza di manager professionisti
Familiare in senso stretto
- Si
- Si
- No
Familiare in senso lato
- In parte
- Si
- Si 37
Manageriale -> proprietà e controllo non coincidono
- No
- No
- Si
Soggetto di maggioranza (capitale di comando)
Soggetti che sono interessati alla gestione e detengono la maggioranza del capitale (capitale di comando).
Soggetto di minoranza (capitale controllato)
Hanno un pacchetto di minoranza: sono interessati alla gestione, ma esclusi dal comando. Oppure il capitale controllato può essere nelle mani della proprietà assente: soggetti non interessati alla gestione
(public company) -> come il piccolo risparmiatore.
La separazione tra proprietà e gestione
Quando l’impresa si avvale di strumenti finanziari si avvia alla separazione tra proprietà e gestione dell’impresa (cambia il tipo di impresa, magari da impresa familiare diventa manageriale):
- Società per azioni
- Azioni privilegiate e di risparmio
- Quotazioni in borsa
- Gruppi di società
- Intervento delle banche
- Intervento dello Stato
Ciò tuttavia non è scontato: anomalia de caso italiano -> grandi imprese familiari italiane dove si verifica un’anomalia perché sia la gestione che la proprietà è nelle mani della famiglia, ma comunque ricorre a strumenti finanziari come la quotazione in borsa (FIAT). 383. L’assetto organizzativo
L’organizzazione
- Organizzazione in senso lato: attività di direzione che si occupa di far si che tutte le diverse attività necessarie al funzionamento
Dell'impresa vengano svolte al meglio. Lavoro svolto dall'imprenditore, o dell'amministratore delegato o del top manager (direzione, conduzione).
Organizzazione in senso stretto: riguarda le modalità di impiego del fattore lavoro, ovvero la definizione degli organi aziendali, con i relativi obiettivi e procedure, dei compiti, dei poteri, delle responsabilità delle varie posizioni.
Obiettivi della funzione organizzazione:
- Migliorare la produttività del lavoro (divisione e specializzazione del lavoro + coordinamento -> effetto sinergia). La produttività è l'indicatore di efficienza tecnica, essa aumenta quando a parità di ore di lavoro, riesco a produrre di più.
- Soddisfare le attese di coloro che lavorano nell'impresa (produttività + legittimazione)
Esempio Adam Smith: la produzione di spilli -> 18 operazioni per operaio: 20 spilli in 1h -> 18 operazioni suddivise in 10 operai 4800 spilli in 1h
sociale)-> si è visto che se i dipendenti sono soddisfatti, riescono a lavorare meglio ed essere più produttivi, in più consente all'impresa di avere una buona legittimazione sociale -> ogni anno vi è una classifica dei posti migliori in cui lavorare (Great Place to Work).- L'organizzazione è anche uno strumento di Knowledge Creation e Knowledge Sharing attraverso la routine e l'osservazione reciproca (trasferimento di esperienza e di conoscenza tacita). L'evoluzione del concetto di uomo nella letteratura organizzativa -> Uomo visto come una macchina: organizzazione scientifica del lavoro, l'uomo non veniva coinvolto nelle scelte. Es. Tempi Moderni di Charlie Chaplin. -> Uomo visto come soggetto da motivare: scuola delle relazioni umane, motivando il lavoratore sarà più produttivo. -> Uomo visto come soggetto da far partecipare alle decisioni aziendali: scuola sistemica. Evoluzione anche terminologica (anche(nella pratica)Da: lavoratori, forza lavoro, maestranze -> a persone, risorse umane -> a persone.
Le scelte organizzative
La funzione organizzativa si esplica a 2 livelli:
- Macro livello: definizione della struttura organizzativa da un punto di vista strutturale con conseguente divisioni dei compiti e delle responsabilità (modelli di struttura organizzativa).
- Micro livello: gestione delle risorse umane da un punto di vista comportamentale che si traduce nella conduzione del personale e nella motivazione delle persone (stili di direzione). Questo punto di vista si sposa perfettamente con l’impresa vista come sistema socio tecnico conflittuale e collaborativo perché il conflitto deve essere visto come elemento di crescita e la collaborazione è necessaria per risolvere i problemi.
Modelli di struttura organizzativa (macrolivello)
- Modello elementare
- Adatto a: piccole imprese a conduzione familiare
- Struttura non formale
- Il governo è nelle mani di
pochi (imprenditori)- Divisione della responsabilità per aree funzionali
Vantaggi: flessibilità di lavoro e spirito di gruppo
Svantaggi: modello non adeguato a grandi dimensioni dimensioni-> Modello funzionale
Adatto a: contesti gestionali stabili e imprese poco diversificate
Specializzazione interna per aree funzionali (definita dall’organigramma)
Vantaggi: corrispondenza tra competenze e compiti (riduzione degli errori)
Svantaggi: problemi di coordinamento, minorespinta all’innovazione 40Modello divisionale
Adatto a: imprese diversificate e dinamiche
Ripartizione delle responsabilità per divisioni (prodotti, aree geografiche, clienti)
Responsabilità direzione centrale: coordinamento e scelte di diversificazione
I vari criteri :-> Geografico: tipico delle multinazionali (divisione Cina, divisione USA), la struttura è suddivisasecondo la localizzazione dei marcati di riferimento.
Di prodotto: una grande diversificazioneinterna
modo da garantire un equilibrio tra la centralizzazione e la decentralizzazione delle decisioni. Questo può essere fatto attraverso la definizione di obiettivi chiari e misurabili per ciascuna divisione, nonché l'assegnazione di risorse adeguate per consentire loro di raggiungere tali obiettivi. Struttura organizzativa La struttura organizzativa delle divisioni può variare a seconda delle esigenze dell'azienda. Ad esempio, potrebbe essere adottata una struttura funzionale, in cui le divisioni sono organizzate in base alle funzioni aziendali come produzione, marketing, finanza, ecc. Oppure, potrebbe essere adottata una struttura geografica, in cui le divisioni sono organizzate in base alle diverse aree geografiche in cui l'azienda opera. Comunicazione e coordinamento È fondamentale stabilire canali di comunicazione efficaci tra le divisioni e con la direzione aziendale. Ciò può essere fatto attraverso l'implementazione di sistemi di comunicazione interna, come riunioni periodiche, report di progresso e l'utilizzo di strumenti tecnologici per facilitare la condivisione delle informazioni. Inoltre, è importante stabilire meccanismi di coordinamento tra le divisioni per garantire che lavorino in sinergia e che non si creino duplicazioni o conflitti. Valutazione delle performance La direzione deve definire criteri chiari per valutare le performance delle divisioni e dei loro dirigenti. Questi criteri possono includere indicatori finanziari, come il fatturato e il margine di profitto, nonché indicatori non finanziari, come la soddisfazione del cliente e l'efficienza operativa. La valutazione delle performance deve essere basata su dati oggettivi e trasparenti, al fine di garantire una valutazione equa e imparziale. In conclusione, l'adozione di un modello divisionale può offrire vantaggi come maggiore flessibilità e senso di imprenditorialità, ma può anche comportare costi direzionali e una minore spinta all'innovazione. È importante che la direzione aziendale prenda decisioni oculate riguardo al grado di autonomia delle divisioni, alla struttura organizzativa, alla comunicazione e al coordinamento, nonché alla valutazione delle performance, al fine di garantire il successo di questo modello organizzativo.Base ai risultati che si aspetta. Criterio dei risultati: in base a quanti risultati una determinata divisone raggiunge, potrà avere un grado maggiore di autonomia.
Grado di decentramento 41L'impresa deve scegliere che funzioni decentrare o accentrare, sarà propensa a:
- Decentrare funzioni che possono trarre benefici dalla specializzazione (es. produzione, marketing)
- Accentrare (centralizzare) funzioni che richiedono un più elevato coordinamento (finanza, personale) o consentono di conseguire economie di scala (es. approvvigionamenti).
I modelli per processi
Adatto a: strutture flessibili, che agevolano l'innovazione e la rapidità del processo decisionale
Esistono varie sottocategorie:
- Modello per progetto (temporaneo): modello temporaneo che prevede la formazione interna di team di lavoro (con un leader) incaricati di portare a compimento un determinato progetto; per fare questo vengono presi membri da ciascuna delle funzioni aziendali, una
volta concluso il lavoro il gruppo si scioglie.
Modello per matrice (istituzionale): modello per progetto ma duraturo; questo modello potrebbe essere considerato come l'istituzionalizzazione dell'organizzazione per progetto.
I problemi derivanti da questo tipo di struttura organizzativa sono:
- Duplice rapporto di autorità: i gruppi di lavoro dipendono da due superiori.
- Frustrazione determinata dalla duplice autorità che porta ad una progressiva demotivazione influendo sul livello di produttività ed danneggiando l'azienda.
Questi modelli operano grazie alle ICT (Information and Communication Technologies) che permette alle varie funzioni di comunicare al meglio grazie a Internet e di creare dei rapporti tra imprese grazie alle organizzazioni a rete.
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