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ASSEMBLEA DEI MEMBRI DEL SOGGETTO ECONOMICO
• ASSEMBLEA DEI MEMBRI DEL SOGGETTO ECONOMICO
• ORGANI DI GOVERNO ECONOMICO E ORGANO DI CONTROLLO
Nel caso di un’impresa avremo sempre:
• ASSEMBLEA DEI CONFERENTI DI CAPITALE (di rischio)
• CDA (organo più ristretto dei soci) AD (nell’impresa il ceo) e COLLEGIO DEI SINDACI (organo che controlla che il governo dell’impresa avvenga correttamente)
Soggetto economico improprio
Ai membri del soggetto economico spetta il diritto di governare un istituto. Può accadere però che il governo di un istituto non venga gestito da tutti i membri del soggetto economico, ma solo da alcuni o da individui che non fanno parte del soggetto economico.
In alcuni casi, soltanto i conferenti di capitale di maggioranza gestiscono l’istituto. In altri invece, il governo di un’impresa è gestito da insiemi di persone totalmente esterne dal soggetto economico.
Si parla di soggetto economico improprio quando il governo di un’impresa non
è gestito solamentee interamente dai membri del soggetto economico.
Assetto proprietario di un’impresa
A: primo azionista 50% del capitale, il secondo 20% del capitale, il terzo 15% del capitale → i primitre azionisti detengono 85% capitale
B: primo azionista 25% del capitale, il secondo 10% del capitale, il terzo 5% capitale → i primi treazionisti detengono 40% capitale
Quando si analizza l’assetto proprietario dell’impresa significa analizzare quanto è concentrato oframmentato il capitale di un’impresa. Ha una maggiore concentrazione quando pochi detentori dicapitale hanno una grande percentuale delle quote. Quindi ci indica la numerosità dei proprietaridi capitale di rischio. Nel nostro caso A ha concentrazione del capitale di rischio maggiore a B.
Analizzare l’assetto proprietario di un’impresa significa in primo luogo valutare il grado diconcentrazione del capitale di rischio. Abbiamo due estremi: un unico proprietario
Possiede tutte le quote contro la “public company”, ovvero società quotate in borsa in cui il capitale è talmente frammentato che l’azionista principale ha quote relativamente basse (15% o meno).
Un altro aspetto dell’assetto proprietario di un’impresa è L’IDENTITÀ DEI CONFERENTI DI CAPITALE DI RISCHIO, ovvero capire la natura dei conferenti di capitale di rischio. Può essere una persona fisica o una famiglia, altre Imprese (persone giuridiche), società finanziare (fondi d’investimento).
Inoltre, non sempre i diritti di governo e i diritti ai risultati residuali sono distribuiti in maniera uniforme. Ad esempio, un individuo che acquista azioni di un’impresa lo fa come investimento redditizio, cioè per il diritto ai risultati residuali. Il diritto di governo non è nell’interesse dell’individuo. Nelle società per azioni quindi si hanno le:
- azioni ordinarie: azioni
classiche dove si ha partecipazione di entrambi i diritti• azioni privilegiate: queste azioni danno limitato diritto di voto nell’assemblea dei soci, masono privilegiate nella destinazione degli utiliScelte delle strutture di governo delle singole impreseLe scelte in merito alle strutture di governo delle singole imprese sono fortemente vincolate dallanormativa, ma esistono spazi decisionali a disposizione di ciascuna impresa.
ECONOMICITA’L’economicità rappresenta il principio fondamentale che le aziende devono rispettare affinchévengano rispettati la durabilità (attitudine a durare nel tempo in un ambiente mutevole) el’autonomia (attitudine a vivere senza il sistematico sostegno da parte di terze economie). Checosa significa operare secondo economicità?Il principio di economicità implica il rispetto simultaneo di 4 condizioni: (prime due quantitative)• equilibrio reddituale• equilibrio monetario• efficienza
E flessibilità e congruità delle remunerazioni
Equilibrio reddituale
Si tratta dell'equilibrio tra componenti positive e negative di reddito e indica la capacità dell'agestione aziendale di remunerare, con i ricavi, tutti i fattori produttivi impiegati. Esso deve essere valutato in funzione del tempo di riferimento (per fare una valutazione soddisfacente non si fa mai riferimento ad un solo anno perché potrebbe essere influenzato da eventi particolarmente positivi/negativi che non rispecchiano il reale andamento dell'azienda. Meglio valutare un triennio). Inoltre deve essere valutato in funzione dell'oggetto di riferimento: si può analizzare a livello di impresa, una combinazione particolare, oppure un gruppo di imprese.
Economicità a livello di gruppo
Nei casi di gruppi di imprese, ha più senso valutare l'economicità a livello di gruppo. L'analisi di un'unica azienda potrebbe essere influenzata da
decisioni prese dal gruppo aziendale.
Esempio: Abbiamo un gruppo multinazionale che: impresa A in Olanda e B in Italia. A produce componenti per motori che vende a B. B vende motori sul mercato. A che prezzo vende A a B?
Ipotizziamo che il prezzo di mercato sia 100 euro.
Visto che A e B fanno parte di un gruppo, il capogruppo (manager di tutto il gruppo) potrebbe decidere che questo scambio non avvenga a 100 ma a 90, il reddito di A diminuisce, il reddito di B aumenta mentre, se A vende a 110, il reddito di A aumenterà, quello di B diminuirà. Il capogruppo quindi, se le due aziende sono localizzate in due paesi diversi e le imposte che si pagano nei due paesi sono differenti (imposte in Olanda sono 15% del reddito, mentre in Italia sono pari al 40% del reddito), se l'obiettivo è pagare meno tasse, potrebbe far emergere il reddito più alto nel paese dove le imposte sono più basse. Di conseguenza, questo scambio intra-gruppo potrebbe non avvenire secondo le
leggi del mercato, ma sia influenzato da politiche a livello di capogruppo.
Equilibrio monetario
Questo fa riferimento alla relazione entrate/uscite, cioè indica la capacità di un'azienda di far fronte agli impegni di pagamento. (Tendenzialmente un ricavo dà vita a un'entrata, ma sono due cose distinte e può accadere, soprattutto nel breve termine, che non procedono di pari passo).
Esempio: Azienda produttrice di tavoli, anno di riferimento 2021, 5 venduti e 5 prodotti. producono a 100 e vendono a 150. Hanno pagato i fornitori nel 2021 ma hanno incassato nel 2022, quindi equilibrio reddituale c'è un utile di 250, mentre l'equilibrio monetario c'è un'entrata pari a 0 e un'uscita pari a 500.
I due equilibri hanno un andamento asincrono, questo è un problema quando si ha un disequilibrio contemporaneo su entrambe le dimensioni o si ha un disallineamento di lungo periodo. È fisiologico che si abbia
disallineamento nel breve periodo.
Efficienza e flessibilità
Una gestione è improntata al principio di economicità se è efficiente (fa riferimento all'utilizzo ottimale delle risorse con attenzione alla gestione dei costi aziendali). In generale, per efficienza si intende la relazione che intercorre fra risultati conseguiti e mezzi impiegati. Ci possono essere casi in cui un'azienda abbia un equilibrio reddituale ma non sia volta a minimizzare i costi o ad evitare gli sprechi. Ciò può accadere per imprese che operano in situazioni di monopolio che ha una gestione che è gravata da inefficienze ma può "scaricare" al cliente questa inefficienza alzando i prezzi.
Inoltre, poiché l'ambiente in cui operano le imprese è mutevole, le imprese devono necessariamente puntare sull'innovazione e sulla flessibilità per mantenersi competitive. Accanto all'efficienza quindi si mette sempre la flessibilità,
La capacità di cambiare, di innovare. Congruità delle remunerazioni
Una gestione avviene rispetto al principio di economicità se tutti i fattori produttivi impiegati sono adeguatamente remunerati. Può accadere che un'impresa abbia equilibrio reddituale, ma il perseguimento di questo equilibrio porta al fatto che alcuni fattori produttivi non sono remunerati (es. il lavoro). Ciò può accadere in imprese a conduzione familiare: grazie al contributo di parenti/genitori, riesco a generare un reddito adeguato ma è perseguito grazie al sostegno di altre persone. Se sostituissi quell'aiuto con un lavoratore regolarmente retribuito, l'impresa non avrebbe più economicità.
La congruità delle remunerazioni non è un concetto assoluto e deve essere formulata solo considerando l'ambiente in cui l'azienda opera.
Economicità e massimizzazione del profitto
Il principio di economicità NON
coincide con il criterio della massimizzazione del profitto perché per profitto si intende la remunerazione del capitale di rischio (quindi chiama in causa solo i conferenti di capitale). Il principio di economicità è più ampio perché prende in causa più soggetti oltre ai conferenti di capitale e deve essere in grado di soddisfare tutti i portatori d'interesse. Esempi di assenza di economicità: - azienda in perdita per un periodo duraturo o non riesce a far fronte ai pagamenti (manca equilibrio monetario). Economicità dello Stato e degli Istituti Pubblici: Il principio di economicità vale per tutte le aziende, non solo per le imprese, e ha un carattere generale. Alcuni concetti sono specifici di un'impresa, infatti nello Stato non si parlerà di utile o perdita, ma parleremo di risultato di risparmio o disavanzo. Il principio vale anche per istituti non profit. In realtà, negli istituti non-profit, l'equilibrio finanziario è un obiettivo importante per garantire la sostenibilità delle attività e la realizzazione degli scopi istituzionali.redditualee monetario sono ancora più difficili da conseguire rispetto alle aziende per due ragioni:
- in questi istituti una parte importante dei ricavi è rappresentato dalle donazioni
- in questi istituti non c'è la molla fondamentale del profitto, cioè meno orientate all'efficienza.
CARATTERI DELLA COMBINAZIONE ECONOMICA
Le combinazioni economiche presentano alcune caratteristiche fondamentali:
- UNITARIETA': gli istituti sono unitari perché tutte le operazioni svolte all'interno di un'azienda sono connesse tra di loro da tante possibili relazioni di:
- COMPLEMENTARIETA': più fattori produttivi devono essere usati congiuntamente o per raggiungere un certo risultato. Sicuramente sono presenti in ogni azienda. Si parla di complementarietà di fattori produttivi o anche complementarietà delle operazioni.
- FUNGIBILITA': due operazioni possono essere sostituite una dall'altra,
Cioè sono sostitutivi (opposto della complementarietà). Si può parteggiare il concetto di sostitutività utilizzando il tag strong per evidenziare le parole chiave. Inoltre, si può utilizzare il tag em per enfatizzare il concetto di opposizione nella frase.