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LE TRAZIONI CUTANEE:

Vengono messe soprattutto in bambini, anziani e in generale in persone con cute

particolarmente delicata e fragile, si classificano in:

1)​ A ZAMPALE = assicura l'immobilità, favorisce l'allineamento tra i capi ossei, il

manicotto di trazione è applicato a livello della zona malleolare, oltre a proteggere la

cute non bisogna fissare troppo la cinghia per non creare costrizioni a livello del

piede, per favorire l'immobilità di posizionano lateralmente sacchetti di sabbia

2)​ CERVICALE = provvede a mantenere il collo in iperestensione e l'immobilità viene

mantenuta da cuscini di sabbia posti lateralmente

GESSO:

-​ Vantaggi e svantaggi:

a)​ Vantaggi:

●​ Realizzabili per ogni tipo di immobilizzazione

●​ Offrono buona rigidità e resistenza

●​ Permettono una buona traspirazione

●​ Sono radiotrasparenti

b)​ Svantaggi:

●​ Ostacolo al precoce recupero funzionale

●​ Ipomiotrofia

●​ Rigidità articolare

●​ Possibile dipendenza psico-fisica

●​ Decubito a livello dei bordi e salienze ossee

-​ Complicanze: a causa del trauma la circolazione è già compromessa (emorragia ed

edema delle parti molli), le manovre di riduzione e confezione del gesso possono

aggravare l’alterazione della circolazione sanguigna, inoltre l’apparecchio gessato

provoca costrizione ed impedisce all’edema di espandersi verso l’esterno, si verifica

un aumento di tensione verso l’interno: l’aumento della compressione sulle pareti dei

vasi, causa una stasi venosa, se il fenomeno persiste si instaura una ischemia

arteriosa

Manifestazioni cliniche di ischemia arteriosa sono:

a)​ Dolore = intenso, costrittivo, sensazione di arto compresso

b)​ Grave alterazione del circolo con tumefazione della parte distale esterna al

gesso dell’arto, cute pallida o cianotica, temperatura della cute inferiore alla

norma e assenza di modificazione del colorito alla pressione del letto

ungueale

c)​ Disturbi della mobilità (formicolio, parestesia, paralisi) 10

TRATTAMENTO CRUENTO DELLE FRATTURE:

-​ Fissazione elastica (permette uno spostamento tra i frammenti) es. chiodi

endomidollari, fissatori esterni, fissatori interni e placche a ponte

-​ Altera comunque (in modo vario) la biologia della guarigione

OSTEOSINTESI:

-​ Una mobilità completa, attiva ed indolore determina un rapido ripristino della

vascolarizzazione sia dell'osso che delle parti molli, favorisce inoltre il nutrimento

fisiologico della cartilagine articolare tramite il liquido sinoviale e se associata al

carico parziale delle parti lese diminuisce considerevolmente la formazione

dell'osteoporosi post-traumatica ricreando un corretto equilibrio tra formazione e

riassorbimento osseo = un'osteosintesi è un metodo che può essere considerato

soddisfacente solo se non comporta una immobilizzazione esterna e permette di

effettuare una mobilizzazione completa, attiva ed indolore dei muscoli e delle

articolazioni, questo è l'obiettivo principale dell'AO che viene realizzato mediante un

osteosintesi stabile durante il processo di guarigione

-​ I 4 princìpi dell’osteosintesi rispettano:

a)​ Riduzione anatomica soprattutto a livello articolare

b)​ Osteosintesi stabile

c)​ Rispetto della vascolarizzazione dei frammenti ossei e parti molli

d)​ Mobilizzazione attiva, completa, precoce ed indolore

ALTRE TERMINOLOGIE:

-​ Valva: per evitare fenomeni ischemici, soprattutto in parti anatomiche edematose

-​ Fissatore esterno: fili vengono collegati a morsetti esterni e all’osso fratturato,

permette una immobilizzazione temporanea e richiede poco tempo

IMPIANTI E MATERIALE:

-​ Si usano generalmente acciaio inossidabile o titanio che offrono al contempo

rigidità, durezza, duttilità, resistenza alla corrosione e biocompatibilità, è importante

ricordare come l’osteosintesi ripristini solo temporaneamente la solidità dell’osso

mentre solo la guarigione della frattura la garantisca definitivamente

-​ La rigidità dell’impianto dipende non solo dal materiale (es. titanio = ½ acciaio) ma

anche dal disegno e dalle dimesioni

-​ I materiali:

a)​ Forniscono una fissazione temporanea della frattura per consentire il

trattamento funzionale

b)​ Caratteristiche:

■​ Devono avere una buona resistenza alla fatica

■​ Devono essere duttili per conservare la resistenza meccanica dopo

essere stati modellati sulla superficie ossea

■​ Il rilassamento del materiale deve essere minimo per mantenere la

compressione

■​ Non devono degradarsi in modo incontrollato, subiscono la corrosione

nei liquidi organici

■​ Devono essere disponibili a prezzo ragionevole ed offrire

caratteristiche appropriate per la lavorazione e il modellamento 11

c)​ Acciaio: lega composta da Fe, Cr e Ni, ha un buon compromesso di

resistenza e duttilità a prezzo ragionevole, discrete sono la resistenza alla

corrosione e biocompatibilità

d)​ Titanio: formato da Ti e O2, inerte e compatibile, il corpo è saturo di titanio e

quindi ogni aggiunta non diventa attiva, non si conoscono casi di

sensibilizzazione, il prezzo è più elevato dell'acciaio

e)​ Lega titanio-6-alluminio-4-vanadio: offre eccellente resistenza e discreta

duttilità, è diffusa anche in campo aeronautico, la resistenza alla corrosione è

eccellente

f)​ Altre leghe (cromo-cobalto, per protesi), materiali polimerici

biodegradabili e ceramica

TRATTAMENTO FRATTURE ARTO SUPERIORE:

-​ Omero prossimale: mobilizzazione precoce sotto controllo del terapista della

riabilitazione, evitando extrarotazione (rischio mal posizionamento viti), bisogno di

supporto di sostegno per breve periodo (es. piccolo sostegno con foulard)

Spesso utilizzato approccio percutaneo (incisioni minime) per stabilizzazione con vite

cannulata

-​ Omero distale: non viene usato il gesso, attenzione a bendaggi e medicazione in

quanto possono portare a sindrome compartimentale (ischemia arteriosa),

importante evitare mobilizzazione passiva per almeno 4 settimane ma consentita

l’attiva “attiva”

-​ Avambraccio: riposo con arto in posizione antideclive per 24-48 ore ma

mobilizzazione precoce digitale e polso, la rimozione è raramente indicata (tessuti

già violati da intervento chirurgico e fenomeni di cicatrizzazione)

-​ Polso: trattamento postoperatorio variabile a seconda del mezzo di sintesi usato

LE FRATTURE DELL'ESTREMO PROSSIMALE DEL FEMORE:

-​ Si articola al bacino, per formare l’anca, nella capsula ci sono vasi che finiscono a

livello della testa del femore (se vengono interrotte la testa del femore non viene più

irrorata: ciò influenza la scelta terapeutica es. viti o protesi)

-​ Data la difficoltà nel valutare la presenza di lesione vasale, la scelta terapeutica

dipende da età e grado di dislocazione

-​ Classificazione:

1)​ MEDIALI (intracapsulari):

●​ Sottocapitate

●​ Medio-cervicali

2)​ LATERALI (extracapsulari):

●​ Basicervicali

●​ Pertrocanteriche

●​ Persottotrocanterica

●​ Dei trocanteri

●​ Sottotrocanteriche

-​ Costi diretti € 1.5 mld e anche elevati costi indiretti (patologia associata,

modificazione permanente stato paziente, familiari, sociali), la mortalità acuta è pari

al 5% e la mortalità ad 1 anno pari al 25% (maggiore negli uomini), superiore a quella

per K mammella 12

-​ Nei paesi occidentali la mortalità correlata alla frattura di femore è superiore alla

somma di quella per tumore gastrico e pancreatico, inoltre le probabilità di avere una

frattura al femore sono maggiori del rischio complessivo di contrarre un tumore

mammario, endometriale e ovarico e nell' uomo di un tumore prostatico

-​ Alcuni dati:

a)​ Femmine:maschi = 3:1

b)​ Probabilità di incorrere in frattura di femore è maggiore se coesiste anamnesi

per altre fratture (vertebrali)

c)​ Aumento incidenza se pregresso stroke e se deficit deambulatori (uso di

ausili)

-​ Conseguenze delle fratture di femore:

a)​ Decesso (25%)

b)​ Aumento di 2,3 volte il rischio di frattura dell’altro femore entro un anno

c)​ Disabilità (50%)

-​ Cause frattura di femore:

a)​ (☆) Involuzione osteoporotica scheletrica (essa è dovuta a instabilità

posturale, debolezza muscolare, deficit deambulatorio e di equilibrio) =

insieme a quelle vertebrali, e del polso, le fratture femorali, sono quelle più

correlate all’osteoporosi

b)​ Invecchiamento popolazione

c)​ Dieta

d)​ Ambiente

e)​ Razza (maggiore nella bianca e gialla)

f)​ Abitudini vita (sedentarietà, fumo, alcool)

g)​ Farmaci osteopenizzanti (es. corticosteroidi, usati in cronico in artrite

reumatoide, polimialgia reumatica, asma, lupus, morbo di Crohn)

h)​ Fratture ad alta energia nel giovane

i)​ Fratture a bassa energia o inefficienti nell'anziano con contusione diretta

trocanterica ed extrarotazione ed urto collo contro l'acetabolo

j)​ Cadute accidentali causate da: condizioni morbose, deficit visivi, artropatie,

malattie neurologiche (M. Parkinson), patologia piede, ipotensione ortostatica,

farmaci ipotensivi e psicofarmaci (disorientamento)

k)​ Fattori rischio estrinseci: fili elettrici, disordine, sedie basse/morbide,

illuminazione inadeguata, tappeti, superfici scivolose, soglie, scale, calzature

inadatte

-​ Il trattamento deve mirare al ripristino completo ed in tempi brevi della funzionalità

dell'arto, l’obiettivo è la completa consolidazione dei frammenti nella loro corretta

forma anatomica, per le fratture diafisarie questo significa ristabilire la corretta

reciproca posizione dei segmenti ossei che configurano l’articolazione (ristabilire la

lunghezza e ridurre i difetti assiali), mentre nelle fratture articolari l’obiettivo è la

riduzione precisa della superficie articolare

L’EFFICACIA DELLA SCELTA CHIRURGICA DIPENDE DA:

L'efficacia della scelta chirurgica dipende da:

1)​ Fattori non modificabili = qualità osso, tipo frattura

2)​ Fattori modificabili o parzialmente modificabili:

a)​ Timing: 13

●​ Pazienti sopra i 65 anni con frattura di femore vengono operati nel giro

di 2 giorni, ciò è infatti legato a un outcome migliore

●​ L’intervento precoce in condizioni stabili (quindi entro 24 h nelle

fratture laterali e mediali in caso di endoprotesi) migliora la

sopravvivenza ad 1 anno, diminuisce i giorni di degenza, il dolore

severo, le complicanze maggiori, i tempi di recupero e l’outcome

complessivo.

b)​ Stato clinico

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Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Auroraaa404 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ortopedia e traumatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Molinari Marco.
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