ECONOMIE ESTERNE
generate dai rapporti che l’impresa trattiene con soggetti esterni dall’impresa stessa.
Esse non generano impatto solo sui costi medi totali ma contribuiscono anche a generare effetti positivi
sui ricavi aziendali
LE ECONOMIE DI RETE
prevedono una riduzione del costo per l’effetto dell’adozione di un determinato input che beneficia di una
nota diffusione nel mercato, sia sul versante della produzione che sul consumo
si chiamano anche network externality
si riscontrano quando un valore economico di un bene acquistato da un'impresa è tanto maggiore
quanto più sono le unità di bene vendute sul mercato.
Il valore di un network good (bene che genera valore in base alla sua diffusione) è determinato da due
componenti=
1 valore autarchico, ossia quel valore che si genera quando il prodotto è posseduto e utilizzato da
un'impresa, tramite il semplice utilizzo; ogni prodotto contribuisce a generare questo network good
2 valore di sincronizzazione, valore addizionale che permette all'impresa di interagire con le altre
imprese. Tante più sono le imprese che utilizzano questo prodotto, maggiore è il suo valore addizionale.
in presenza delle economie di rete la domanda di un network good è frutto delle aspettative che
l'impresa ha in relazione alla dimensione della rete, quindi dipende da due fattori=
1 il prezzo del bene
2 le aspettative dei clienti utilizzatori
siamo in presenza di un circolo virtuoso che ha la capacità di determinare il valore di queste economie di
rete perché le aspettative dei clienti influenzano il prezzo del bene ma a sua volta il prezzo del bene
inficia la dimensione della rete(impatta sul livello di adozione di questo bene creando una dipendenza
nei confronti della dimensione dell'economia di rete). Questo circolo vizioso dipende anche dal fatto che
il prezzo che il nostro acquirente è disposto a pagare aumenta se il numero atteso delle unità da vendere
cresce.
A inficiare la dimensione dell'economia di rete intervengono inoltre le recensioni feedback che vengono
rilasciate in favore di un bene. Un feedback positivo aumenta il tasso di vendita del prodotto.
funzione di domanda del network good:
solitamente a fronte di un decremento del prezzo la domanda di quel prodotto aumenta, viceversa
quando siamo in presenza di un network goood il numero di unità da vendere cresce quando cresce
anche il valore di quel prodotto, la disponibilità a pagare aumenta quando siamo in un contesto in cui ci
si attende che il network good andrà a vendere più pezzi. si va a generare la PATH DEPENDENCE.
quando c'è un numero limitato di aziende che adotta di quel bene, la dimensione della domanda di quel
bene è contenuta e quindi è contenuta la dimensione della volontà a pagare delle imprese per quel
determinato bene. Quando la dimensione della domanda aumenta,aumenta anche la disponibilità di altre
imprese a pagare pur di avere quel determinato bene.
massa critica=ampiezza minima dell'adozione del network good necessaria per innescare economie di
rete. è indispensabile che si raggiunga un volume minimo di beni venduti e quindi adottati dalle imprese.
IMPLICAZIONI COMPETITIVE DELLE ECONOMIE DI RETE
1) massa critica, ampiezza minima da raggiungere per poter innescare le economie di rete, per
arrivare al volume minimo i produttori sono spesso portati ad adottare politiche di pricing aggressive o
forte comunicazione sul mercato così da stimolare l'adozione delle imprese di quel prodotto.
2) in presenza di economie di rete si creano importanti switching cost a carico degli utilizzatori.
quando l'azienda adotta il prodotto che riesce a sviluppare economie di rete, cambiare questo prodotto
con un prodotto concorrente diventa molto complesso e questo inevitabilmente porta a rimanere bloccati
con quella tecnologia (lock in)
3) effetti di rete
-diretti=quando quel bene diventa standard di mercato, effetti relativi a uno specifico bene
-indiretti=effetti che si riferiscono a beni complementari, ad es. prodotti compatibili
LE ECONOMIE DI POTERE DI MERCATO
economie che riscontriamo in situazioni in cui l'impresa esercita un'influenza sui soggetti che
intrattengono relazioni economiche con l'impresa, di conseguenza ci sono due ordini di implicazioni di
natura competitiva:
1) un primo effetto riguarda il fatto che il potere di mercato può agire sui costi medi totali
dell'impresa con una loro riduzione perché riesco ad acquistare materie prima a un costo minore
2) potere di mercato che genera implicazioni sui ricavi dell'impresa, l'impresa può praticare dei
prezzi più elevati oppure può andare a stabilire barriere di entrata che impediscono l'accesso al mercato.
le determinanti delle economie di potere di mercato possono essere di due tipi:
-possono derivare dalla concentrazione della struttura di mercato, la quale determina l'esistenza di una
posizione dominante che può portare a una situazione di monopolio,
-possiamo avere come determinante le asimmetrie informative che possono essere possedute
dall'impresa in funzione delle relazioni che intrattiene con clienti e fornitori. se l'impresa ha info che la
controparte non ha, può sfruttare le maggiori conoscenze per trarre vantaggio economico e generare
un'economia di potere di mercato
LE ECONOMIE DI LOCALIZZAZIONE
sono quelle economie che permettono una riduzione del costo medio totale a fronte della localizzazione
di una determinata area dell'impresa. le ragioni che fanno scaturire l'economia di localizzazione sono
molteplici
determinanti=
1)minori costi dei fattori produttivi. oggi in italia il costo del lavoro è un costo importantissimo, essere
localizzato in un paese che consente di accedere alla manodopera a costi più bassi determina una
economia di localizzazione generata da un minor costo di un fattore produttivo
2)minori costi logistici per la vicinanza ai mercato di fornitura o di sbocco, vantaggio derivante dai minori
costi come ad es. di trasporto per approvvigionarsi della materia prima o portare il prodotto sul mercato
3)maggiori competenze e professionalità della forza lavoro. ad es. se in una determinata zona c’è una
tradizione legata a una lavorazione comporta che la manodopera abbia un know how molto alto su quel
determinato processo produttivo.
4)vantaggi derivanti dalle infrastrutture di cui un territorio è provvisto, rete viaria, ferroviaria ma anche
infrastrutture come l'accesso alla fibra
5) economie derivanti da contributi finanziari pubblici . es regioni che per incentivare la creazione di start
up a patto di scegliere quel territorio come sede riconoscono contributi a quelle aziende
6)minori prescrizioni normative su temi di inquinamento o tutela ambientale, anche vantaggi per quanto
riguarda la trasparenza e l'efficienza della PA.
LE ECONOMIE ESTERNE DI AGGLOMERAZIONE
sottoinsieme delle economie di localizzazione e tipicamente si manifestano nei distretti industriali.
derivano dal fatto che tutte le imprese forniscono contributo alla riduzione del costo medio totale di
ciascune delle imprese del distretto
le determinanti sono:
1)mercato locale del lavoro, si creano figure professionali specializzate su attivita svolte sull’area del
distretto (ruolo delle istituzioni nel contribuire ad alimentare il mercato locale del lavoro)
2)istituti di credito che conoscono il tessuto imprenditoriale e sono in grado di comprenderne i bisogni e
realizzare prodotti e servizi che rispondono a esigenze specifiche
3)esistenza di imprese locali specializzate nella fornitura di materie e servizi,componentistica ecc. questa
specializzazione offre alle imprese la possibilità di acquisire i fattori della produzioni a livelli competitivi
4) possibilità di rafforzare quelle relazioni cooperative tra imprese locali che possono diventare ancora
più forti in presenza di un determinato tessuto imprenditoriale specializzato in un det. ambito e
localizzato in una determinata area che può essere interessato a portare avanti progetti che vanno nella
direzione di un interesse comune .
LEZIONE 11
L’ANALISI A SUPPORTO DELLE DECISIONI STRATEGICHE
esaminare scelte strategiche per perseguire percorsi di sviluppo
-strategia: insieme di scelte di fondo attraverso cui l’impresa intende conseguire il proprio sistema di
obiettivi.
pianificazione: processo organizzativo e negoziale che conduce alla definizione di strategia
il comportamento strategico ci consente di comprendere quale è il disegno che l'imprenditore si propone
di raggiungere. da un lato c'è il concetto di percorso strategico (qualcosa di storico che possiamo
rintracciare a ritroso nel tempo, riguarda il passato e ci consente di capire come l'azienda è arrivata fino
a questo momento), dall’altro la strategia aziendale (ci consente di comprendere qual è l'evoluzione
attesa dell’impresa, qualcosa di prospettico che ci consente di cogliere l'evoluzione che l'imprenditore si
e immaginato )
-Analisi strategica: processo mediante il quale viene acquisita ed elaborata all'interno e all'esterno del
perimetro dell'impresa la conoscenza utile per la formulazione delle scelte strategiche. ci consente di
comprendere le modalità attraverso le quali l'azienda acquisisce ed elabora la conoscenza necessaria
per fare scelte strategiche.
In un'impresa possiamo distinguere una analisi strategica di tipo interno con focus su aziende stesse e
un’analisi strategica esterna sull'ambiente in cui l'azienda si trova a operare.
all'interno dell'impresa si distinguono tre livelli gestionali:
1)la gestione strategica: insieme delle scelte fondamentali che vincolano l'impresa nel lungo termine, si
tratta di vincoli nelle relazioni tra impresa e ambiente esterno
2)gestione direzionale,
-gestione della programmazione (insieme di decisioni che stabiliscono le attività dellazienda),
gestione dell'organizzazione(scelte necessariamente assunte per il governo dell’azienda, decisioni sui
ruoli e responsabilità che dovranno essere assunti da ciascun organo)
- livello di gestione direzionale relativo alle direttive per la gestione operativa ed il controllo (gestione più
concreta dell'attività di impresa, concerne la valutazione dei risultati).
3)la gestione operativa: insieme di tutte quelle attività che consentono di dar corso alle decisioni
strategiche e agli atti direzionali, attività per tradurre in termini operativi le decisioni assunte in termini di
gestione strategica e direzionale. perché ci sia concretamente l'iter che consenta le scelte strategiche è
necessario che queste vengano sviluppate in un processo composto da atti direzionali.
Ci sono diversi livelli gestionali. le deci
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