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MONTESSORI AGAZZI

formazione scientifica (medico) formazione umanistica (maestre)

grande spiritulità lavoro in ambito laico e vicino al socialismo

materiali: mezzi di sviluppo psichico materiali: cianfrusaglie

scuola materna agazziana:

continuità tra scuola infantile e famiglia («scuola materna»)

● scuola simile a una casa (attività domestiche, artigianali e agricole)

● fanciullo libero e attivo in un ambiente ordinato

● collaborazione e mutuo aiuto tra pari

Dalla diffusione del metodo pasquali-agazzi agli orientamenti per l’attività educativa: ‘fortuna’ del ‘metodo Agazzi-metodo italiano’

1898: Congresso pedagogico di Torino

● 1911: Congresso di Milano sui metodi in cui si discute su tre metodi per capire quale fosse il più adatto

● 1914: Istruzioni e programmi per gli asili e i giardini d’infanzia (indirizzo froebeliano, ministro Credaro)

● 1926: scuole infantili cattoliche rappresentate da AEI (associazione elementare italiana): metodo pasquali-agazzi

● 1927: G. Lombardo Radice definisce la scuola delle Agazzi come ideale della sua ‘scuola serena’

● 1941: G. Bottai definisce il metodo agazziano ‘metodo italiano’ perché esalta la ruralità e tiene conto della famiglia. Questo metodo verrà

● diffuso in tutte le scuole d’infanzia e diventerà metodo nazionale perché continuerà anche dopo il fascismo, assumendo forme cattoliche

Aldo Agazzi: maestro bergamasco che diventerà importante pedagogista cattolico e contribuirà a garantire la fortuna del metodo agazzi a livello

nazionale. Egli pubblicherà il libro il “metodo italiano della scuola materna” (1942) in cui parlerà del metodo agazziano.

Rosa Agazzi non condivide le idee perché stava codificando qualcosa che doveva restare a livello di una sperimentazione.

● Il pedagogista Agazzi presidente CDNSM (centro didattico nazionale della scuola materna)= organismo istituito a livello amministrativo per

● coordinare la didattica degli asili infantili.

Gli Orientamenti del 1958: emanati da Aldo Moro, ministro della pubblica istruzione. Bisogna ricordare che nel ‘58 non esisteva la scuola materna

statale, essa nasce nel 1968 e ha delle forti resistenze culturali e politiche poiché si teme alla scristianizzazione dell’infanzia.

Aldo Agazzi estensore del documento, infatti c’è un richiamano alla pedagogia agazziana

● non più «programmi» ma orientamenti, perché la parola ‘programmi’ è molto scolastica

● carattere non prescrittivo

● la famiglia mantiene il 'primato educativo'

● la scuola materna educa il bambino in intima collaborazione - continuando e integrando - l'opera e le iniziative della famiglia

● l'età 3-6 è fondamentale per tutta la vita

● valorizzano la spontaneità infantile (concetto froebeliano del bambino che germoglia in maniera naturale)

● connotazione 'confessionale': educazione religiosa cattolica 'fondamento e coronamento’—> è sia la base da cui partire che il fine ultimo

● valorizzano il disegno e l'educazione linguistica, partendo dalla lingua parlata dal bambino

POSITIVISMO: tra la seconda metà dell’800 e l’inizio del ‘900

Il clima culturale dell’Europa di fine ‘800, ovvero il periodo storico in cui operano rosa e carolina agazzi, è un momento in cui si prova ad eliminare la

spiritualità e tutto dev’essere rimandato al sensibile e alla scienza. È in questo periodo che si fonda la pedagogia come scienza.

positivismo→ indirizzo filosofico della seconda metà dell’800 basato sulla conoscenza scientifica e sperimentale, concepita come l’unica forma

legittima di conoscenza della realtà. Il pensiero positivista guarda con ottimismo ai grandi mutamenti culturali in atto nella società europea e negli

Stati Uniti, entrati nella fase dell’industrializzazione. In questo periodo la pedagogia comincia a essere considerata una scienza, emancipandosi dalla

connotazione filosofica che l’aveva sempre contrassegnata.

Idee positiviste:

fiducia nel progresso

● fondare la conoscenza sull'osservazione dei fatti

● fede nella scienza e nella tecnica per il progresso sociale

● esaltazione del sapere scientifico ('scientismo': applicazione della scienza per conoscere tutti gli aspetti della realtà)

● esaltazione iniziativa classi borghesi

● comparsa delle masse proletarie (socialismo come risposta al problema del loro inserimento)

● ancorare la pedagogia al fatto scientifico (nasce la scienza dell'educazione)

● il sapere pedagogico si emancipa dalla filosofia ed entra nella famiglia delle scienze umane

Contesto del positivismo pedagogico italiano:

contesto post-unitario (dal 1870 a inizio novecento)

● fornire un grado minimo di istruzione e di coscienza civile

● analfabetismo al 75%

● scarsa diffusione istruzione elementare

● piano educativo nazionale

elementi ricorrenti:

rivoluzione culturale in chiave scientifica e sociale

● ridefinizione scientifica che rifonda l'impegno sociale e politico della pedagogia

● affrontano i problemi dell'educazione popolare

● i problemi del riordinamento della scuola

● si interessano di didattica

● promuovono una trasformazione in senso laico dell'educazione

● propongono una riforma della società affidata anche all'educazione

fondamenti ideali del positivismo pedagogico:

doppio rapporto della pedagogia con la scienza e con la società

● radicale laicismo (elemento fondante della formazione del cittadino moderno)

● educazione come strumento politico (strumento di una rivoluzione pacifica)

● riflessione sul problema del metodo di insegnamento (definizione scientifica della didattica)

13. GIOVANNI GENTILE (1875-1944)

Fu docente, filosofo, pedagogista e ministro della pubblica istruzione. Nasce a Castelvetrano (Trapani) il 29 maggio 1875 in una famiglia borghese e

frequenta liceo classico. Dopo la laurea insegna al liceo di Campobasso dove conosce la sua futura moglie con la quale avrà cinque figli.

Diviene amico di Benedetto Croce, il quale prende le sue difese di un Pamphile sul “caso Gentile e la disonestà nella vita universitaria italiana”.

Questa amicizia viene interrotta negli anni '20, quando Gentile si avvicina al nazionalismo e poi al fascismo.

Ministro dell'Istruzione nel I governo Mussolini (ottobre 1922-luglio 1924)

● «Riforma Gentile» 1923→ singoli decreti scolastici che prendono nome di riforma→ quindi membro del Gran consiglio del fascismo

● redige il «Manifesto degli intellettuali fascisti» (1925)→ si espone a livello di adesione al fascismo. A questo si oppone “il manifesto degli

● antifascisti” redatto dall’ex amico Croce

dirige l'Enciclopedia italiana

● pensiero egemone nella cultura italiana durante il fascismo→ diviene il simbolo del fascismo a livello culturale

● rinnova l'adesione al fascismo nella Rsi, divenendo presidente dell'Accademia d'Italia

● ucciso da una formazione partigiana antifascista nel 1944 (Firenze)→ la sua adesione ed esposizione fascista gli costa la vita

Libri importanti:

1. Il concetto scientifico della pedagogia (1900)

2. Sommario di pedagogia come scienza filosofica (1913-1914)

3. La riforma dell'educazione (1920)

Il pensiero filosofico-pedagogico di Gentile

«attualismo»: muove dall'atto di pensiero come principio unico e fondante di tutta la realtà. Esso è la forma più estrema del neo

● idealismo italiano, la corrente filosofica che aveva voluto rompere sia con il materialismo sia con il positivismo ottocentesco per promuovere

una “rinascita dell’ideale”.

il reale viene ridotto a «atto» del pensiero, ad «autocoscienza» dello Spirito→ l’atto infatti non è inteso come risultato finale di un processo

● e tantomeno il suo fondamento come era in Aristotele. Il pensiero/soggetto è sempre in potenza e cresce in proporzione alla capacità di

universalizzarsi attraverso un progetto dialettico interno.

le vera pedagogia scientifica è quella che pensa l'educazione (e l'uomo che ne è protagonista) in termini di spirito→ Gentile scrive il

● testo “la teoria generale dello spirito come atto puro”. Le sue ispirazioni sono principalmente della dialettica hegeliana e l’idea kantiana di

“trascendentale”= la dimensione cognitiva che regola la conoscenza senza essere qualcosa di metafisico.

vera scienza è solo filosofia

● contro le concezioni pedagogiche a base naturalistica:

- perché separano la teoria dalla pratica, il conoscere e il fare

- perché non considerano la spiritualità, la libertà, la spontaneità della vita psichica

- pedagogia restauratrice di un ordine educativo e scolastico che privilegia autorità, tradizione, selezione

Libro 1: Sommario di pedagogia come scienza filosofica (1913-1914):

troviamo i temi dominanti della sua filosofia antropologico-spiritualistica:

una precisa concezione della vita della scuola (luogo dove si compiono processi di formazione spirituale)

● una precisa concezione della didattica (alternativa a quella positivistica)

● obiettivo: rimuovere tutti i dualismi, tutte le opposizioni del pensiero pedagogico (religione e scienza, istruzione ed educazione, autorità

● e libertà, educatore ed educando), che si risolvono nell'unità dello spirito e nella filosofia

rapporto maestro-scolaro: sintesi della vita scolastica; nel processo formativo della lezione maestro e scolaro si unificano

● limite: affermazione della centralità dell'insegnante, della sua cultura e della sua autorità (dovuta a un maggior grado di sviluppo spirituale)

● non è la scuola del fanciullo e dei suoi bisogni, ma è la scuola del maestro e della cultura

● lezione tradizionale 'dalla cattedra'

● riporta i saperi dell'educazione nell'alveo filosofico

● una teoria della scuola e dell'educazione come formazione spirituale

● la cultura deve essere presentata al discente secondo le tappe di sviluppo della sua vita spirituale

VOL. I (1913): Sommario di pedagogia generale

1. teoria dell'uomo che mette al centro l'autocoscienza

2. educazione come formazione spirituale, protagonista è il maestro

3. l'educazione si fa istruzione, sviluppa la conoscenza e il carattere

VOL. II (1914): Sommario di didattica

1. teoria della didattica (tre tappe)

2. arte: elementare

3. scienza: media

4. filosofia: superiore

Libro 2: La riforma dell'educazione (1920)

Il contesto di pubblicazione di questo libro &eg

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
33 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher panizzaluana. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Gabusi Daria Lucia.