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Rapporto tra Islam e Comunicazione

Salman Rushdie ha scritto un'opera intitolata "Satanic verses", le sue opere si ispirano ad un realismo magico -> contro l'autore è stata rivolta una "fatwa" (responso giuridico su questioni riguardanti il diritto islamico), dal 1989 l'autore è costretto a vivere nascosto -> è stato poi accoltellato durante una conferenza.

Rushdie ha fatto riferimento ad eventi contemporanei per creare i suoi personaggi, fa riferimento a tre versi del corano che sarebbero stati inseriti nel corano da Satana e poi tolti da Allah.

Concetto di satira: cos'è? È un anagramma di risata. Manifestazione del diritto di critica che non deve risolversi ad un insulto o denigrazione; manifestazione della libertà di pensiero, che ricade nella previsione costituzionale dell'articolo 21. Ha avuto una rinascita a fronte delle vicende della valanga del 18 gennaio 2017 al centro Italia (Hotel Rigopiano).

Spesso l'attività giornalistica si estrinseca anche nella satira. La vicenda Charlie Hebdo rilancia una questione riguardante il conflitto fra persona autore della satira e persona/oggetto della satira stessa. In qualunque modo si esprima, la satira è la massima espressione del diritto di critica, ricorrendo a paradosso, situazioni irreali per far ridere. Quali sono quindi i limiti a questo diritto? Usata per criticare i potenti, non i deboli o già offesi, denuncia di mal costume o politica, dovrebbe far riflettere, non indignare. Non deve diventare un insulto gratuito. La satira è tutelata nel quadro costituzionale (art 19, libertà religiosa, e 21, libertà di pensiero). Offrono un'ampia tutela della diversità, come protezione delle diversità religiose (19), e circolazione del dissenso (21). Il punto d'intersezione di queste norme è la satira religiosa. La libertà di espressione.

include innegabilmente il diritto di satira, configurabile come un diritto soggettivo e assorbito nella previsione dell'articolo 21. La satira è un fenomeno letterario antico, che oltre alle istituzioni e alla politica, la religione, le morali sociali e quindi i fatti, si riferisce anche a gruppi, minoranze, cerca di provocare una riflessione approfondita in relazione a istituzioni e comportamenti. La libertà di espressione che comprende la satira costituisce parte qualificante dei sistemi politici liberali, tutelata anche dalla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, articolo 19, dello stesso articolo del patto sui diritti civili e politici, dall'articolo 10 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e all'articolo 11 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Ogni diritto, e quindi anche quello di satira, ha i propri limiti da rispettare.

l’articolo 21 pone come limite il buon costume, limite flessibile, che è la morale, in particolare in un campo, concetto elastico che si evolve nel tempo (ciò che era contrario al buon costume negli anni 50 oggi forse non lo è): è un comportamento conforme all’orientamento della morale collettiva corrente, con riferimento particolare ai costumi e alla morale sessuale. Il giudice caso per caso deve valutare e applicare tale norma. Veridicità: la satira deve rappresentare un fatto vero, anche se alterato e modificato; anche se il linguaggio è svincolato dalle forme convenzionali non deve mai essere aggressione gratuita e distruttiva del concetto interessato. L’esercizio del diritto di satira è soggetto al limite della continenza verbale, non è concesso di insultare, denigrare gratuitamente soprattutto se non c’è un nesso con gli scopi della critica politica sociale. Tenendo conto della modalità e

obiettivi che ha la satira, la verifica dev'essere a discrezione del giudice. La satira è una frazione della libertà di espressione che però rappresenta un settore specifico che la distingue. Non è comicità, deve far sì che lo spettatore arrivi a ragionare con uno spirito critico su ciò su cui verte l'attività satirica. Alcune rappresentazioni satiriche possono sfociare in casi estremi con l'incitamento all'odio; non implica che l'obiettivo satirico sia quello di beffarsi dei fedeli, una cosa è criticare convenzioni sociali o politica, un'altra è criticare le minoranze e un modo di agire rafforzandone la subalternità di queste. I delitti contro il sentimento religioso sono segnalati nell'articolo 403, 404 e 405, compresi fra i reati di opinione: condotta principale è il vilipendio, manifestazione di opinione di scherno e disprezzo.

Parigi, 7 gennaio 2015: Due

uomini mascherati fanno irruzione nella sede del giornale satirico CharlieHebdo uccidendo 12 uomini. Nel 2006 questa rivista pubblica rappresentazioni di Maometto che scatenano proteste. Nel 2011 la redazione venne rasa al suolo da delle bombe molotov e il sito internet venne attaccato da un hacker, poche ore prima della pubblicazione di un numero che commentava la vittoria del partito islamista in Tunisia con una vignetta che sovrapponeva al titolo il nome "Šarī'a Hebdo" che rappresentava Maometto che ammoniva "100 frustate se non muori dalle risate". Da quel momento la polizia francese ha messo la sede sotto sorveglianza, ma non ha impedito ai due fratelli di attaccare la sede nel 2015. Saïd e Chérif Kouachi (nati nell'80 e 82), figli di una famiglia algerina con 5 figli, sono nati a Parigi e hanno perso i genitori. La madre per mantenerli è arrivata a prostituirsi, suicidandosi quando è rimasta incinta nuovamente. I due

fratelli sono cresciuti in orfanatrofio per poi studiare e lavorare a Parigi è sonotipici esempi di una seconda generazione d'immigrati vittima di discriminazioni.

Sintesi delle reazioni: porta alla ribalta le sfide alla libertà di espressione; il giornale dopo l'attacco pubblica delle vignette il 9 settembre 2020, data d'inizio per il processo dell'attentato. Fino a questo momento le vignette su Maometto non sono state pubblicate dal giornale, che sostiene di non averlo evitato per divieti ma solo per aspettare un momento giusto. Macron ribadisce ciò che è per lui la libertà di bestemmiare, legata alla libertà di coscienza, libertà che si ripromette di garantire. Ci sono stati molti altri attentati, Nizza, Parigi ancora.

Attacchi dei talebani nell'agosto del 2021 - cambiano le norme riferite alle donne, in generale alle libertà.

GIURISPRUDENZA E PUBBLICITÀ

Giurisprudenza: dall'etimologia,

"conoscenza del diritto" e prudenza, la virtù morale che consente di scegliere la strada del bene.

Le tre componenti fondamentali allo studio del diritto:

  1. studio delle norme (del sistema normativo delle fonti del diritto);
  2. studio della dottrina (contributo che gli studiosi del diritto, i giuristi, danno allo sviluppo del diritto);
  3. la più importante, è lo studio delle pronunce, sentenze dei giudici che danno attuazione alle norme, le interpretano (“la giurisprudenza” dei tribunali, corte di cassazione -> attività dei giudici). Proprio questa terza componente, essendo la concreta attuazione del diritto stesso, è molto legata al concetto di giustizia evocato.

Intervento di Roberto Carlo Del Conte:

Premesse: perché parlare di diritto in un corso di comunicazione? Quando si pensa al diritto lo vediamo come una costrizione, ma è illusorio, le regole sono di tanti tipi. Bisogna riflettere sull’essenza del

dirittocon un esempio, quello del semaforo: devo andare in un posto e trovo il semaforo rosso; il no giuridico perme è un sì per un altro (verde per altri) e quando sarà il mio turno di passare per gli altri ci sarà il rosso: il diritto non dev'essere inteso in modo costrittivo, è un'esigenza di ordine sociale che va a nostro vantaggio.

Soglia di intervento diritto: se incontrassi qualcuno che conosco e non lo salutassi ci rimarrebbe male, violo una norma? No, il saluto sarei maleducato se non lo dessi ma non raggiungerei una soglia minima per valutare la mia condotta; il diritto interviene in quelle che sono definite come norme minime. Se insultassi o venissi insultato c'è la violazione di qualcosa di più rilevante. Aspetto oltre che qualitativo anche quantitativo: se andassimo in un parco giochi e portassi via uno scivolo per il mio giardino uno di noi in giardino prendessi un sasso non sarebbe grave come per lo scivolo.

In che modo la quantità potrebbe essere rilevante per la soglia minima? Se andassimo in mille e ciascuno prende un sassolino l'aspetto quantitativo influisce e l'ambito è più rilevante. Per lo studio del diritto si consiglia la lettura delle varie decisioni dei giudici, perché la norma fissa una regola generale astrattamente valevole per delle situazioni, ma la norma ha in mente condotte, non singole persone. Il giudice si trova davanti persone in carne ed ossa, deve fare una frizione fra norma che esiste e caso pratico applicando la norma al caso concreto, e i casi non sono mai uguali, presentano variabili significative. Lo studio della giurisprudenza da una conoscenza del diritto efficace, il diritto è qualcosa che si prefigge dei compiti sociali ben precisi. Collegamento con I problemi pratici della libertà di Jemolo, la giurisprudenza è uno dei principali attori chiamati a risolvere tali problemi, nascono prima i problemi.

Che vanno risolti. La giurisprudenza si rende quindi necessaria e ci fa capire l'interesse ed è gradevole seguire il diritto in questo modo.

Mario Berri, primo presidente della corte di cassazione negli anni 80 (a capo di riferimento della magistratura italiana), dice una frase messa a inizio schema che richiamava la necessità di applicare lo studio del diritto alla casistica per recuperare a monte la sacra funzione del diritto di essere utile a qualcosa.

Funzioni dello stato: Legislativa, Esecutiva (potere politico) e Giurisdizionale (giudici che applicano le norme). Berri parla del potere dei giudici e della sua attività -> il giudice pur rispettando la legge deve avere una libertà e creatività di capire che la norma se la trova fatta ma nel momento dell'applicazione deve interpretarla e capire il caso che ha di fronte, non deve avere i paraocchi, deve interpretare e applicare. Il rischio opposto è di essere giudici rivoluzionari.

stravolgendo le norme (due rischi: burocratecoi paraocchi e burocrate che maltratta le norme e le distorce). Il giudice è sottoposto alla legge ma deve applicarla con criterio. In Italia abbiamo la legge predominante scritta, non Common Law. A volte troviamo due sentenze diverse o opposte; la
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
27 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elena.gian di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etica e deontologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Madonna Michele.