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EFFETTI DEI DANNI ALLA CORTECCIA SOMATOSENSORIALE PRIMARIA
Gli effetti dei danni alla corteccia somatosensoriale primaria risultano spesso
notevolmente contenuti.Questo perché il sistema somatosensoriale presenta percorsi
paralleli.
CORKIN,MILNER E RASMUSSEN,hanno valutato le abilità somatosensoriali di pazienti
epilettici,prima e dopo l’asportazione unilaterali di aree comprendenti la corteccia
somatosensoriale primaria.I pazienti mostravano due deficit unilaterali
-RIDUZIONE DELLE ABILITA’ DI AVVERTIRE DELICATE STIMOLAZIONI TATTILI
-RIDOTTA ABILITA’ DI IDENTIFICAZIONE DI OGGETTI TRAMITE MANIPOLAZIONE TATTILE.
Tali deficit divenivano BILATERALI solo se veniva lesionata anche la corteccia
somatosensoriale secondaria.
SISTEMA SOMATOSENSORIALE E CORTECCIA ASSOCIATIVA
I segnali somatosensoriali raggiungono come ultima tappa le aree della corteccia
associativa prefrontale e parietale posteriore.
La corteccia parietale posteriore contiene NEURONI BIMODALI (ovvero che rispondono
all’attivazione di due diversi sistemi sensoriali),in questo caso tali neuroni rispondono
sia a stimoli SOMATOSENSORIALI che VISIVI.
AGNOSIE SOMATOSENSORIALI
Le principali tipologie di agnosie sono due: 34
-STEREOAGNOSIA: l’incapacità di riconoscere gli oggetti mediante il tatto
-ASOMATOGNOSIA: incapacità di riconoscere parti del proprio corpo.La maggior
parte delle volte questa patologia è unilaterale e riguarda la parte sinistra del
corpo.Tale patologia si manifesta in seguito a danni estesi del lobo TEMPORO-
PARIETALE POSTERIORE DESTRO.E’ spesso accompagnata da ANOSOGNOSIA ,ovvero
l’incapacità dei pazienti con disturbi neuropsicologici di riconoscere i propri sintomi.
Tale patologia può presentarsi anche all’interno della sintomatologia della
NEGLIGENZA SPAZIALE UNILATERALE ,ovvero la tendenza a non rispondere a
stimoli controlaterali a un danno dell’emisfero destro.
ILLUSIONE DELLA MANO DI GOMMA: (la sensazione che un oggetto estraneo,faccia
parte del proprio corpo).Tale illusione può essere sperimentata anche in pazienti privi
di deficit .I meccanismi del come avvenga ciò non sono ancora del tutto chiari.Gli studi
di neuroimaging suggeriscono che la corteccia associativa dei lobi parietali posteriori e
frontali svolga un ruolo nella sua induzione.
PERCEZIONE DEL DOLORE
-ADATTABILITA’ AL DOLORE: il dolore seppur esperienza negativa a livello
percettivo,risulta essere importante per la nostra sopravvivenza.E’ un segnale che ci
avvisa che abbiamo bisogno di smettere di impegnarci in attività potenzialmente
dannose o che dobbiamo richiedere delle cure.
COX ha studiato sei casi di insensibilità congenita al dolore,tra i membri di una
famiglia del pakistan.La variazione genetica che si presentava in tutti gli individui era
quella di avere un gene che influenza dei canali ionici per il sodio.
Il dolore NON presenta una rappresentazione corticale evidente.Gli stimoli dolorosi
attivano molte aree della corteccia tra cui TALAMO,le corteccie S1 e S2,l’insula e la
corteccia cingolata.Tuttavia nessuna di queste aree appare necessaria per la
percezione del dolore.La rimozione della corteccia S1 e s2 negli esseri umani non
risulta essere associata ad alcuna modifica della soglia del dolore.
L’area corticale che più frequentemente è stata associata al dolore è LA CORTECCIA
CINGOLATA ANTERIORE,la quale risulta essere implicata nelle:
-ASPETTATIVE RIGUARDO AL DOLORE
-REAZIONE EMOTIVA AL DOLORE
-RISPOSTE ADATTIVE PER MINIMIZZARE IL DOLORE
CONTROLLO DISCENDENTE DEL DOLORE
Il dolore risulta essere,la più intensa fra le esperienze sensoriali,ma essa può essere
soppressa in modo efficace da fattori cognitivi ed emotivi.Ad esempio persone che
rimangono ferite in situazioni minacciose,spesso non sentono dolore.Tre scoperte
hanno portato all’identificazione di un circuito discendente di controllo del dolore.
1 SCOPERTA:
Stimolando il PAG,si ottenevano effetti analgesici in grado di bloccare il dolore.
2 SCOPERTA: 35
Osservando il PAG e altre zone del cervello si è notato che esse contengono recettori
specifici per gli ANALGESICI OPPIACEI,simili alla morfina.
3 SCOPERTA:
Si è scoperto che il cervello produce diversi analgesici oppiacei endogeni,quindi
prodotti internamente in modo automatico ed essi prendono il nome di ENDORFINE.
Quindi i famaci analgesici e i fattori psicologici,possono bloccare il dolore attraverso un
circuito sensibile alle endorfine che discende dal PAG.
CIRCUITO DISCENDENTE PER L’ANALGESIA (BASBAUM)
Propose che le terminazioni del OAG fossero in contatto con i NEURONI DEI NUCLEI
DEL RAFE,questi neuroni a loro volta proietterebbero verso il basso,lungo le colonne
dorsali del midollo spinale ed ecciterebbero gli interneuroni midollari ,i quali
agirebbero bloccando l’arrivo di segnali dolorifici nel corno dorsale.
Anche altri autori successivamente svilupparono diversi modelli di circuiti per
l’analgesia,tuttavia una componente discendente che coinvolge l’attività degli
oppiacei endogeni nel PAG e l’attività serototninergica nei nuclei del rafe rimane una
parte FONDAMENTALE della maggior parte dei modelli.
DOLORE NEUROPATICO
Il dolore neuropatico è un dolore acuto e cronico,che si presenta in assenza di uno
stimolo doloroso riconoscibile.Tipicamente il dolore neuropatico,si può manifestare
dopo un infortunio.La lesione guarisce e non sembra vi sia motivo di provare 36
ulteriormente il dolore,ma al contrario il paziente sperimenta un dolore LANCINANTE e
COSTANTE.Anche se l’origine esatta del dolore neuropatico non è conosciuta,sappiamo
che viene causato da cambiamenti patologici nel sistema nervoso a causa di un
danno.Recenti ricerche hanno indagato il ruolo dei segnali provenienti da cellule
microgliali anomale.E’ stato ipotizzato che questi segnali possano essere alla base di
un’iperattività nei circuiti del dolore,con la conseguente insorgenza del dolore
neuropatico.
SENSI CHIMICI:OLFATTO E GUSTO
L’olfatto e il gusto vengono definiti sensi chimici poiché la loro funzione è quella di
monitorare la chimica dell’ambiente con cui interagiamo. L’odore è la risposta del
sistema olfattivo che vengono captate per inalazione dai recettori presenti nelle
cavità nasali.Il gusto è la risposta del sistema gustativo alle sostanze chimiche che
vengono disciolte nella cavità orale.
RUOLO ADATTIVO DEI SENSI CHIMICI
Le molecole di cibo eccitano i recettori del gusto e dell’olfatto producendo
un’impressione sensoriale integrata,denominata sapore.Il sapore è influenzato anche
da altri fattori,come ad esempio la temperatura,la consistenza,l’aspetto del cibo e la
sazietà della persona.
Per l’uomo,il principale ruolo dei sensi chimici è legato alla scelta per l’alimentazione e
quindi la sopravvivenza.In molte altre specie,i sensi chimici svolgono importante
anche nella regolazione delle interazioni sociali (es.animali per cortecciamento,per
fiutare prede ). I membri di molte specie rilasciano FEROMONI,sostanze chimiche che
influenzano la fisiologia e i comportamenti dei conspecifici.
SISTEMA OLFATTIVO
Le cellule recettoriali olfattive si trovano nella parte superiore della cavità nasale
,all’interno di uno strato di tessuto ricoperto di muco chiamato MUCOSA OLFATTIVA .I
37
dendriti delle cellule si trovano nella cavità nasale,mentre gli assoni passano
attraverso una parte porosa del cranio,la LAMINA CIBROSA,ed entrano nei BULBI
OLFATTIVI,dove formano sinapsi con i neuroni che proiettano le informazioni
attraverso il tratto olfattivo fino al cervello.I recettori olfattivi si trovano sulla
membrana dei dendriti,dove possono essere stimolati dalle sostanze chimiche
circolanti nell’aria all’inerno delle cavità nasali.Gli assoni dei recettori olfattivi
terminano in gruppi distinti di neuroni che si trovano vicino alla superficie dei bulbi
olfattivi:questi gruppi vengono chiamati GLOMERULI OLFATTIVI.Ogni glomerulo riceve
input da migliaia di cellule recettoriali olfattive,tutte con la stessa tipologia di
recettore.
I ricercatori hanno cercato di capire se i GLOMERULI sensibili a particolari odori fossero
distribuiti in modo sistematico sulla superficie dei bulbi olfattivi.Dalla ricerca è emerso
che esiste un’organizzazione sistematica.Quindi:
-ESISTE UNA SIMMETRIA SPECULARE TRA IL BULBO OLFATTIVO DI DESTRA E SINISTRA
-I GLOMERULI SENSIBILI A PARTICOLARI ODORI SONO DISPOSTI NEI DUE BULBI
OLFATTIVI ALLO STESSO MODO
-L’ORGANIZZAZZIONE DEI GLOMERULI E’ SIMILE IN SPECIE CORRELATE
Quindi l’organizzazione del bulbo olfattivo è stata definita CHEMIOTOPICA.
Le cellule recettoriali olfattive,vengono ripetutamente create durante la vita di
ciascuno individuo per sostituire quelle che sono andate incontro a
deterioramento.Ogni bulbo olfattivo invia assoni a diverse strutture dei lobi temporali
mediali,tra cui AMIGDALA e CORTECCIA PIRIFORME.La corteccia piriforme è
considerata parte della corteccia olfattiva primaria.Il sistema olfattivo è l’unico
sistema sensoriale in cui la via principale raggiunge la corteccia cerebrale senza prima
passare dal TALAMO.
Due principali vie olfattive sono state studiate.Una che proietta in modo diffuso dal
SISTEMA LIMBICO.L’altra che invece proietta tramite i NUCLEI MEDIO-DORSALI del
talamo alla CORTECCIA ORBITOFRONTALE.Si ipotizza che:
LA VIA LIMBICA-sia deputata alla mediazione delle RISPOSTE EMOZIONALI
DELL’ODORE
LA VIA TALAMICO-ORBITOFRONTALE: sia deputata alla percezione COSCIENTE DEGLI
ODORI.
SISTEMA GUSTATIVO
Le cellule recettoriali del gusto si trovano sulla lingua e in altre parti della cavità orale
e prendono il nome di BOTTONI GUSTATIVI.I bottoni gustativi si trovano spesso intorno
a piccole protuberanze chiamate PAPILLE.In ogni bottone gustativo,solo una delle
cellule recettoriali,la cellula presinaptica forma sinapsi con il neurone che porta i
segnali fuori dal bottone gustativo.Anche in questo caso le cellule gustative vivono
solo per poche settimane e poi venogno rinnovate.Esisterebbero dei gusti definiti
PRIMARI ovvero:DOLCE,ASPRO,AMARO,SALATO E SAPIDO.La TRASUZIONE del gusto è
avvenuta con la scoperta di diversi di diversi recettori accoppiati alle proteine G ,le
quali sarebbero presenti all’interno delle cellule recettoriali del gusto.Una proteina
recettoriale sembra recettiva per il SAPIDO,2 per il DOLCE e 30 per l’amaro.Non
sembra esservi un recettore accoppiato alla proteina G per il salato.Questo poiché il 38
sale agirebbe sulle cellule recettoriali entrandovi attraverso un tipo specifico di canale
ionico per il sodio.I recettori proteici per il gusto non sono individuabili solamente
all’interno della