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DESTRA

INTERNA

ILIACA INTERNA

ICIACA

SINISTRA

cute

pelvici

DESTRA muscoli ,

visceripelvici perineo

> , L

glutea e

regione ESTERNA

ILIACA

mediale

coscia

ILIACA ESTERNA SINISTRA

DESTRA

I polmoni ricevono irrorazione da entrambe le circolazioni—> circolazione polmonare e circolazione sistemica:

• attraverso le arterie polmonari, quelle che portano ai polmoni il sangue deossigenato (ricco di anidride carbonica) che

fanno parte della piccola circolazione;

• attraverso le arterie e vene bronchiali, che fanno parte della grande circolazione.

Quando di fianco al nome arteria o vena c’è scritto “polmonare” siamo nella piccola circolazione (circolazione polmonare);

quando di fianco al nome arteria o vena c’è scritto “bronchiale” siamo nella grande circolazione (circolazione sistemica).

Circolazione VENOSA sistemica:

Nel sistema venoso possiamo notare delle vene più scure e delle vene più chiare (in una rappresentazione schematica);

quelle più chiare rappresentano le vene più superficiali, quelle che non viaggiano parallele ad un’arteria (quelle dalle

quali ci prelevano il sangue, ad esempio).

Quelle più scure invece sono le vene principali e le più profonde viaggiano di fianco ad un’arteria, quindi imparando le

principali diramazioni della circolazione arteriosa, automaticamente si sa anche l’andamento delle vene, perché molto

simile.

*Non richiede all’esame la circolazione venosa*

IL SISTEMA LINFATICO

Il sistema linfatico è un sistema di dotti in cui scorre la linfa.

La linfa è un tessuto connettivo fluido, costituito da una matrice extracellulare fluida composta principalmente da acqua,

elettroliti e una po’ di proteine. Le sole cellule presenti nella linfa sono i linfociti.

I due dotti più grandi (si ramificano fino al capillare) e principali sono chiamati:

• dotto linfatico destro;

• dotto toracico.

Il sistema linfatico è un circuito chiuso ma non è presente una pompa come nel sistema cardiocircolatorio, la quale

pompa è il cuore.

I vasi del sistema linfatico riversano la loro linfa all’interno del torrente sanguigno venoso, non sfocia all’esterno (per questo

si dice sistema a circuito chiuso); in poche parole, il sistema linfatico confluisce nel sistema cardiocircolatorio.

La propulsione è data dalla muscolatura liscia che è intorno ai dotti linfatici e dalla muscolatura scheletrica del nostro

organismo, che muovendosi fa una sorta di massaggio e permette alla linfa di scorrere.

Vasi linfatici:

I vasi linfatici cominciano con i capillari linfatici, i vasi più piccoli che sono quasi ovunque nel nostro organismo, che

confluiscono in vasi linfatici di calibro maggiore, chiamati anche collettori linfatici; essi poi portano la loro linfa all’interno

di due grossi dotti, ovvero il dotto toracico e il dotto linfatico destro; questi due grandi dotti poi sfociano nel sistema

venoso e li termina il sistema linfatico.

CAPILLARI (TORACICO

LINFATICI COLLETTORI DOTTI

LINFATICI LINFATICO DESTRO)

-> -> e

Vasi linfatici sono presenti in quantità variabile nei vari tessuti:

• molto abbondanti: nella cute, nelle mucose;

• assenti: midollo osseo, cartilagine, osso, occhio, orecchio interno.

Dove c’è il letto capillare troviamo quasi sempre anche dei capillari linfatici.

Questi capillari sono a fondo cieco, sono dei vasi inseriti nel connettivo.

Da dove viene la linfa?

La linfa viene raccolta a livello del letto capillare; è compito dei vasi linfatici il

drenaggio e il raccoglimento dei liquidi in eccesso. Le cellule della parte finale del

capillare linfatico hanno delle giunzioni molto lasse quindi tra una cellula e l’altra

trapassa il liquido che si accumula. Il liquido, una volta entrato in circolo, per avanzare

procede grazie alla contrazione di queste cellule muscolari lisce che avvolgono i vasi

linfatici; anche nei vasi linfatici troviamo delle valvole bicuspidi a nido di rondine

che impediscono il reflusso. Come abbiamo visto anche nelle vene, ciò che aiuta

maggiormente lo scorrere della linfa nei vasi è la muscolatura scheletrica, l’azione

dei muscoli crea un “massaggio” che permette il miglior scorrimento della linfa.

Il drenaggio è l’assorbimento da parte di vasi linfatici del liquido in eccesso.

Partendo dai capillari, essi si convogliano in vasi linfatici di diametro maggiore fino ad

arrivare ai grandi dotti linfatici, il dotto linfatico destro e il dotto toracico.

Il dotto linfatico destro raccoglie la linfa dalla porzione destra della parte superiore del corpo (la parte destra della

testa e l’emitorace destro) e il dotto toracico raccoglie la linfa dal resto dell’organismo.

Lo sbocco della linfa avviene a livello della vena cava superiore. Il liquido raccolto, una volta riversato nel torrente

sanguigno, verrà poi ridistribuito tramite il sangue nell’intero organismo; se invece fosse in eccesso, sarà sempre compito

del sangue trasportarlo fino ai reni e verrà eliminato.

Il sistema cardiocircolatorio e quello linfatico lavorano insieme.

Organi linfatici (o linfoidi):

Oltre ai vasi linfatici, abbiamo anche degli organi che fanno parte del sistema linfatico.

Gli organi linfatici si suddividono:

• organi primari: sono quelli in cui i linfociti vengono prodotti e maturano;

- il midollo osseo, la sede di produzione principale di linfociti;

- il timo;

• organi secondari: si chiamano secondari perché lì i linfociti arrivano già maturati, pronti per entrare in azione;

- i linfonodi (organi sentinella);

- la milza;

- le tonsille (sono anch’esse linfonodi, con una struttura un po’ più complessa);

- il tessuto linfatico diffuso (composto da gruppi di linfociti, reazione tra cellule immunitarie e sostanze estranee).

TIMO:

È un organo che è molto attivo durante l’infanzia e la pubertà; nell’organismo adulto il timo va incontro ad atrofia e viene

sostituito da tessuto adiposo bianco. Questo organo riceve le cellule staminali dal midollo osseo e lì vengono prodotti e

fatti maturare i linfociti-T. Il timo, dopo aver prodotto tanti linfociti-T (essi migrano in tutto l’organismo), ha terminato il suo

compito e viene sostituito da tessuto adiposo.

MILZA:

È un organo che si trova nell’addome vicino allo stomaco, serve per filtrare e mantenere integra la componente

corpuscolata del sangue; il sangue passa attraverso la milza e all’interno di essa ci sono macrofagi specializzati che

eliminano le cellule senescenti e danneggiate del sangue. Essendo la milza un organo di filtraggio, vengono bloccati anche

virus e batteri. Si trovano all’interno anche molti linfociti con funzione di difesa.

L’APPARATO RESPIRATORIO

Introduzione generale:

Tutte le cellule attuano una respirazione, intesa come utilizzo di ossigeno e rilascio di anidride carbonica.

L’apparato respiratorio ha il compito di far captare l’ossigeno al nostro organismo e convogliarlo nel sangue, che lo

distribuirà a tutte le cellule dell’organismo.

Il sangue è anche il veicolo del catabolita respiratorio: l’anidride carbonica viaggia nel sangue, arriva ai polmoni, viene

liberata a livello degli alveoli polmonari e viene infine eliminata dal nostro organismo quando espiriamo.

L’apparato respiratorio è quindi costituito da varie strutture che consentono di approvvigionare il nostro organismo di

ossigeno e di liberarlo dall’anidride carbonica.

L’apparato respiratorio viene suddiviso in due grandi regioni:

• vie respiratorie: strutture che convogliano l’aria dall’esterno fino all’interno:

- naso e narici: l’entrata fisiologica dell’aria;

- cavità nasali;

- faringe: scende fino al di sotto della cavità orale;

- laringe: forma la prima parte della trachea, è un organo di pochi centimetri

attraverso il quale emettiamo i suoni (organo della fonazione);

- trachea: va dal collo fino al torace;

• organi respiratori:

- polmoni

- bronchi principali: due biforcazioni al termine della trachea, si vanno ad

inserire all’interno dei polmoni, rispettivamente nel polmone destro e nel

polmone sinistro;

- bronchioli: diramazioni sempre più piccole dei bronchi principali;

- alveoli: la parte terminale dei bronchioli, espansioni saciformi nelle quali avviene lo scambio di gas: la respirazione.

VIE RESPIRATORIE

La vera entrata dell’aria è attraverso le narici del naso, lì c’è una struttura complessa che serve a modificare alcune

caratteristiche chimico-fisiche dell’aria in modo che essa sia idonea ad entrare all’interno del nostro corpo.

L’aria deve essere prima modificata per essere idonea al contatto con i polmoni e con gli alveoli, per non danneggiarli.

Le cavità nasali:

Le cavità nasali sono molto grandi, arrivano fino a metà cranio, vengono suddivise a metà da un setto, il setto nasale.

La cavità che corrisponde al naso ha ben poco dal punto di vista osseo, è un buco; il nostro naso è costituito per la

maggior parte da tessuti molli. La piramide nasale non ha strutture ossee ma ha una struttura cartilaginea che la mantiene

semirigida. La sola struttura ossea presente nel nostro naso sono due piccole ossa nasali. Per descrivere e delimitare le

cavità nasali dobbiamo conoscere alcune ossa del cranio.

Ossa che formano il tetto delle cavità nasali:

• osso frontale: forma la parte frontale del cranio, le arcate sopraccigliari, si articola con le ossa nasali. In sezione

sagittale, vediamo che dopo le ossa nasali, proseguendo in direzione anteroposteriore, il primo tratto del tetto delle

cavità nasali è dato dall’osso frontale;

• osso etmoide: posto posteriormente all’osso frontale, ha una forma irregolare e forellata, esso costituisce la parte

media del tetto delle cavità nasali; la parte che forma il tetto delle cavità si chiama lamina cribrosa dell’etmoide

(significa forellata), da lì passano i nervi olfattivi (le cavità nasali ospitano anche l’epitelio olfattivo). Dall’etmoide

parte, verso il basso, una lamina chiamata lamina perpendicolare dell’etmoide; essa costruisce la porzione superiore

del setto che divide le cavità nasali in due, cavità destra e sinistra; ***

• osso vomere: è una lamina perpendicolare al pavimento delle cavità nasali,

al di sopra si trova la lamina dell’etmoide; il vomere insieme alla lamina

dell’etmoide formano un’unica lamina ossea che divide le cavità nasali in

parte destra e sinistra;

• osso sfenoide: posto posteriormente all’osso etmoide, esso costituisce la

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
143 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _chiamamimery di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Malatesta Manuela.