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MODERNA
Quali furono le coordinate di quest'epoca che più di ogni altra ha plasmato l'Europa e il mondo civile nel quale noi oggi viviamo? Partiamo dalla prospettiva inedita del pensiero politico: con il tardo medioevo vengono elaborate sul piano teorico e si cerca di attuare tutta una serie di costruzioni basate sul concetto di sovranità, partecipazione e divisione dei poteri. Dante nel "De Monarchia" teorizzò la teoria dei due soli: pontefice e imperatore. Al pontefice doveva spettare la preservazione del genere umano dalla catastrofe del peccato e dalla catastrofe in ritorno alla condizione di Caino; all'imperatore doveva spettare, grazie anche al pontefice, il compito di reggere il regno e creare una monarchia universale. Autori quali Guglielmo da Occam, Giovanni di Salisbury e Marsilio da Padova pubblicarono, crearono delle opere nelle quali teorizzavano per la prima volta come il potere potesse provenire dal basso: ossia con il consenso popolare.
senza il quale non sarebbe possibile alcuna formazione organizzativa. Fu un'epoca segnata da un cambio di mentalità all'insegna della relazione tra un sapere e una conoscenza fondate sulla base degli insegnamenti del passato medievale ed una proiezione verso il futuro. Il concetto di Purgatorio è stato ideato in questa fase del medioevo -> (Nel medioevo era collocato sotto l'etna secondo alcune leggende). Ma perché nasce questo concetto? Il purgatorio cominciava a prendere forma nella fine del 12 sec e gli inizi del 13 in concomitanza con il mutamento della società dell'europa occidentale -> società basata sulla mercatura e sugli accordi di convenienza fra gli uomini. Nel momento in cui la società smetteva di essere suddivisa in maniera immobile fra oratores, bellatores e laboratores, nel momento in cui nella società subentravano quelle figure che se rischiando e mettendosi in gioco potevano acquisire ricchezze dauna situazione di svantaggio o, al contrario, da una posizione di vantaggio andare in rovina, la società assisteva anche ad un cambiamento dell'assetto morale. Il muoversi per commerciare ed affermare delle proprie istanze era una cosa che per un assetto fortemente ancorato ad una visione per la quale la vita di un uomo era già stata preordinata da Dio, causava non pochi dilemmi morali. Troviamo oggi una serie di Testamenti del 300 nei quali Dio veniva nominato letteralmente come socio in affari, destinandogli collette, elemosine o parte dei guadagni. In altre parole, parliamo di una società nella quale non si poteva essere automaticamente destinati al paradiso o all'inferno - era una società nella quale gli scenari mutavano troppo rapidamente, nella quale parte dei suoi abitanti si scommetteva e cominciava ad entrare in gioco mettendo in discussione anche alcuni aspetti dati precedentemente per scontati, era una società che cominciava ad.Elaborare e che rifletteva nell'elaborazione del purgatorio, un luogo intermedio nel quale ci si purgava di tutti quei peccati fatti nel corso dell'esistenza a patto che quei peccati non fossero mai sfociati in forme di peccato mortale. Si creava quindi una scala morale che necessariamente richiedeva la costruzione e l'ideazione di un luogo intermedio all'interno del quale ci si potesse purgare.
Crociata dei fanciulli -> totale massacro dei cristiani -> Pietro l'eremita (predicatore francese), l'organizzatore, non aveva neanche lontanamente idea di quello che andava a fare: era intimamente convinto e in buona fede convinto che per riconquistare un luogo sacro bastasse dire: sono qui per volere di dio, spostatevi da qui. In seguito al Concilio di Clermont (1095), che bandiva per la prima volta la crociata, percorse predicando la Francia settentrionale, trascinando con sé, per la liberazione del Santo Sepolcro, una grande folla, tra cui donne e.
fanciulli. Questa massa di persone, alla quale si unirono anche le truppe condotte dal borgognone Gualtiero Senzaveri, si avviò verso l'Oriente. Durante il tragitto P. non poté impedire che i suoi seguaci compissero gravi delitti (massacri di ebrei, saccheggi). Dopo molti stenti fu raggiunta Costantinopoli (agosto 1096); passate poi in Asia Minore, le schiere di P. furono decimate dai turchi. I pochi superstiti, tra cui P., tornarono a Costantinopoli e si unirono ai crociati di Goffredo di Buglione che si accingevano a passare in Asia. P. giunse così fino ad Antiochia, da cui fuggì al momento del grande assedio dei turchi (1097). Tornato poi fra i combattenti, partecipò alla conquista di Gerusalemme. Rimpatriato, si ritirò a Neufmoûtier, dove rimase fino alla morte come priore di un gruppo di canonici; è considerato santo da una certa tradizione fiamminga. Winston Churchill, da grande conservatore e politico, disse quandoentrò in guerra: non vi offro la vittoria facile, ma non ho che offrirvi sangue, sudore e lacrime. Egli disse anche: gli italiani sono davvero strani, vanno alla guerra come se andassero a giocare una partita di calcio, e vanno a giocare ad una partita di calcio come se andassero alla guerra. La guerra comporta solo dolore e distruzione, ma pietro era forse troppo ingenuo per pensare che una crociata fosse una guerra vera e propria.
Un altro elemento da annoverare risalente a quest’epoca non può che essere la fondazione di tutte quelle forme di governo territoriale di cui oggi noi ancora fruiamo. Comune, città metropolitana sono tipiche creazioni di epoca tardo medievale. Comune, signoria e principato furono quelle forme organizzative diffuse a macchia d’olio su tutto il territorio dell’Europa occidentale che oggi sono state globalmente esportate al mondo intero. Anche la nascita dell’università è da datare in questo periodo: studia generalia.
La stessa catania fu fondata nel 1434.Ecco tre fonti letterarie inerenti rispettivamente al primo, pieno e tardo Medioevo: - 17° libro degli atti degli apostoli: “Paolo, mentre li attendeva ad Atene, fremeva dentro di sé al vedere la città piena di idoli. Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui, e alcuni dicevano: "Che cosa mai vorrà dire questo ciarlatano?". E altri: "Sembra essere uno che annuncia divinità straniere", poiché annunciava Gesù e la risurrezione”; - Incipit della Historia Langobardorum di Paolo Diacono-> esemplificativa della modalità con cui si faceva storia nel peino medioevo; - Alessandreide di Gualtiero di Chatillon-> Testo dedicato ad Alessandro Magno che metteva in buona luce il grande patrimonio culturale dell'età greco-persiana. 14/10/2022 Il cristianesimo: Il perno centrale dell'epoca primo-medievale sono le origini, la diffusione e ilRadicamento del cristianesimo in età medievale. Benedetto Croce dice "noi non possiamo non definirci cristiani" e lui osservava come il nostro codice morale e il nostro stile di vita, sia che si creda o no, come il cristianesimo rappresenti l'eredità dell'epoca di mezzo che permea la vita quotidiana: ad esempio pensiamo a quelli che vengono traditi, nessuno ne è felice perché vedersi traditi non fa piacere: questa è una visione della morale cristiana: il cristianesimo prendendo in eredità 2 dei 10 comandamenti cambia la nostra visione dell'amore, perché rafforza la concezione dell'esclusività delle relazioni affettive, che non ammettono devianze. Anche chi si dichiara ateo o non credente in questo, e molti altri ambiti, la pensa come i cristiani. In epoca medievale il cristianesimo metteva radici nel periodo immediatamente precedente al primo medioevo, tra il 30 e il 33 d.C., quando avvenivano eventi
che hanno cambiato il modo di vivere: uno di questi è il cambiamento nel considerare il tempo e la cronologia: viene creato il CALENDARIO BASATO SULLA NASCITA DI CRISTO: ciò ci fa capire cosa il cristianesimo ci lascia fino ad oggi (solo in aree minoritarie non si usa). Tra il 30 e il 33-> Gesù Cristo, nell'area della Giudea, della Idumea e della Galilea, comincia a predicare, divulgando ai suoi simili insegnamenti racchiusi nella massima "ama il prossimo tuo come te stesso". Sia nelle sacre scritture, che nei vangeli apocrifi, sono descritti degli eventi definiti miracoli, parola che deriva dal latino miror, ciò che vedo e che suscita la mia meraviglia. Inoltre, Gesù ha espresso regole sociali molto chiare come "date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio"; per non dimenticare le invettive contro la casta sacerdotale della sua epoca, poiché questa, sostenendo di osservare lalegge mosaica, in realtà amministrava il culto perché traeva ingenti fonti di denaro creando un "binario privilegiato" con il dominatore romano a scapito della popolazione autoctona. Nella sua predicazione non fu mai in contrasto con l'Imperatore romano, infatti anche Ponzio Pilato fu restio e affidò il compito al re Erode quando dovette consegnare Gesù per la morte in croce, mostrando il suo dissenso poiché non voleva essere considerato colpevole per la morte di Gesù, in quanto non lo considerava colpevole di nulla (oggi noi parliamo di "atteggiamento Pilatesco" perché Pilato preferì lavarsi le mani piuttosto che prendersi la responsabilità di quella decisione). Gesù nel 33 è stato crocifisso (pena che si dava a chi faceva i peccati più gravi, come uccidere, perché la crocifissione esponeva il condannato alle offese del popolo). Con questa crocifissione e morte di colui
che aveva predicato, ecoadiuvato attorno a sé gli apostoli, aveva inizio la storia della più grande religione monoteista per numero di fedeli, seguita dall'Islam. Una volta scomparsa la figura che aveva predicato e fondato il cristianesimo, comincia una storia che si incasella in un periodo storico particolare: la predicazione avveniva in un contesto che vedeva inizialmente l'autorità imperiale romana indifferente, in quanto i cristiani non intendevano sovvertire l'autorità politica, ma allo stesso tempo un contesto nel quale ben presto i cristiani cominciarono ad essere perseguitati. Tra il 65 e il 67 d.C. la predicazione era nelle mani di Pietro, principe degli apostoli, e Paolo (Saulo), principe delle genti, che ebbero il compito di spostare il baricentro del cristianesimo dalla Giudea/Idumea/Galilea a tutto il bacino del mediterraneo fino ad arrivare a Roma. Grazie ai 4 viaggi di Paolo il cristianesimo arrivò a Roma. Paolo diiaggio, spesso a piedi, per diffondere il suo messaggio. Utilizzava abilmente le tecniche retoriche per persuadere e convincere le persone ad aderire alla sua dottrina. Inoltre, sfruttava le opportunità di comunicazione offerte dalla sua epoca, come l'uso delle lettere e la partecipazione a dibattiti pubblici. La sua cittadinanza romana gli garantiva una certa protezione legale e libertà di movimento, consentendogli di evitare l'arresto e di continuare a predicare anche nei territori controllati da Roma. Tarso era un abile comunicatore e sfruttava al meglio le risorse a sua disposizione per diffondere il suo messaggio.