I LINFOMI:
- A differenza dell’immunocompetente, nel pz HIV+ all’esordio la malattia è già
disseminata con coinvolgimento extranodale in più del 90% dei casi 49
- Sedi più colpite: SNC (30%), tratto gastro-intestinale. (26%), midollo osseo (25%),
fegato (12%)
- Terapia: chemioterapia + radioterapia; HAART
- Frequenti recidive
IL SARCOMA DI KAPOSI:
- Neoplasia multifocale da aberrante proliferazione cellule mesenchimali con tre
varianti:
1) Classica (età>60 anni; bacino Mediterraneo)
2) Endemica (giovani; Africa centrale)
3) Epidemica (in corso di infezione da HIV)
- Correlazione eziopatogenetica con HHV-8 (riscontrato in >90% dei pz HIV+ affetti
da KS)
- Clinica: esordio in una piccola area non rilevata di cute e/o mucose di colorito bruno,
rosso o violacee, evoluzione a livello di noduli o placche violacei non dolenti ed infine
AIDS avanzato (localizzazioni viscerali)
- Diagnosi istologica e terapia con HAART (può essere sufficiente negli stadi iniziali
cutanei) associata a chemioterapia
TUBERCOLOSI:
- Dal 1993 malattia definente AIDS
- La prevalenza di sieropositività per HIV è maggiore tra i soggetti con TBC rispetto
alla popolazione di riferimento, inoltre tra i pazienti con AIDS vi è un’elevata
incidenza di TBC attiva
- I pazienti HIV-positivi e TB latente hanno maggior probabilità di sviluppare una TB
clinicamente attiva ed in tempi molto più brevi rispetto ai sieronegativi per HIV
- La coinfezione HIV/TB è un problema in crescita, soprattutto nei paesi in crescita
(Africa sub-sahariana: il 38% dei pazienti malati di TB è HIV-positivo; India e Russia
incremento della co-patologia), nei paesi industrializzati c’è stato un incremento negli
anni ’80-’90 ma con l’introduzione della HAART si ha visto una riduzione
dell’incidenza di TB
- CLINICA: i classici segni clinici di febbricola, astenia, dimagrimento, calo ponderale,
sudorazioni notturne possono essere sfumati
- RADIOLOGIA: maggior frequenza di adenopatie coesistenti o meno con lesioni
cavitarie e/o parenchimali
- SEDI: maggior frequenza di sedi extrapolmonari
- SCREENING TB LATENTE: Mantoux (spesso negativa ma positiva se > 5 mm)
- TERAPIA con INH+RIF+ETB+PZD per 6-12 mesi
- Emergenza di ceppi MDR inoltre rischio di iterazioni tra antitubercolari ed
antiretrovirali
DIAGNOSI INFEZIONE HIV:
1) SIEROLOGICA = determinazione di anticorpi virus-specifici
- La finestra sierologica è il periodo di tempo che intercorre tra l’inizio
dell’infezione e la produzione di Ab, la maggior parte degli individui infetti
produce Ab entro 4-8 settimane dal contagio
- Gli Ab anti-HIV perdurano tutta la vita
- Screening per l’infezione da HIV: negativo nel periodo finestra 50
- Sensibilità >99,5% (pochi falsi negativi) e specificità 95%
- Risultati possibili:
a) NEGATIVO (non reattivo) = soggetto non infetto o periodo finestra
b) POSITIVO (altamente reattivo) = necessario test di conferma:
WESTERN BLOT (WB)
c) INDETERMINATO (parzialmente reattivo) = necessario test di
conferma: WESTERN BLOT (WB)
2) MOLECOLARE = amplificazione genica mediante reazione a catena della polimerasi
(polymerase chain reaction, PCR):
- Utile nella diagnosi precoce e per
determinare la risposta alla terapia
antiretrovirale (ARV) o l’evoluzione
nei soggetti non trattati
- Esistono varie metodiche (ES.
RT-PCR, c-PCR)
- Permette la quantificazione di
HIV-RNA anche in altri materiali
biologici (es.liquor)
3) ISOLAMENTO VIRALE
4) TEST RAPIDI
CENNI DI TERAPIA ANTIRETROVIRALE:
LA HAART:
- Riduzione morbilità e mortalità hiv- correlate
- Miglioramento della qualità di vita
- Ripristino e preservazione funzione del sistema immunitario
- Soppressione duratura dell’HIV-RNA
- riduzione della trasmissione dell’HIV
- Non è possibile eradicare il virus con i farmaci attuali
- Si tratta di una terapia cronica di associazione, di notevole impatto economico
- Necessita di uno stretto controllo e quindi di rapporto di fiducia medico-paziente è
molto importante = la “non assunzione” reca meno danni di una assunzione svolta
male (rischio di resistenze), è quindi importante l’aderenza per evitare tossicità
(soprattutto in presenza di comorbidità es. patologie cardiovascolari, epatiche e
renali), interazioni con altri farmaci e resistenze
MONITORAGGIO PARAMETRI IMMUNO-VIROLOGICI:
- La conta dei CD4 è il maggiore indicatore clinico di immunodeficienza nei pazienti
che hanno l’infezione da HIV, è il fattore più importante per decidere la profilassi per
le infezioni opportuniste
- HIV-RNA plasmatico deve essere misurato all’ inizio in tutti i pazienti: è il piu’
importante indicatore di risposta alla terapia antiretrovirale (riduzione della viremia
avviene di solito con 12- 24 settimane di terapia)
RISCHIO ESPOSIZIONE:
1) TIPO ESPOSIZIONE:
- Lesione percutanea (ago, tagliente, oggetti appuntiti)
- Contatto con mucose (es. occhi) o cute non intatta 51
2) LIQUIDI BIOLOGICI:
- Sangue
- Tessuti
- Altri liquidi biologici potenzialmente infetti (liquor, liquido sinoviale, pleurico,
peritoneale, liquido amniotico, secrezioni vaginali e spermatiche)
3) FATTORI CHE INFLUISCONO SULL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO:
- Quantità di materiale biologico a cui si è esposti
- Contaminazione visibile del presidio
- Presidio inserito direttamente in vena o arteria
- Profondità della ferita
- Fase della malattia del soggetto fonte
4) CAMPIONI BIOLOGICI NON A RISCHIO (a meno di contaminazione macroscopica
con sangue) = feci, secrezioni nasali, saliva, espettorato, sudore, lacrime, urine e
vomito
5) RISCHIO ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE: rischio di sieroconversione dopo
esposizione:
- PERCUTANEA con sangue infetto = 0,3%
- DI SUPERFICIE MUCOSA a sangue infetto = 0,9%
- DI CUTE NON INTEGRA a sangue infetto = <0,9%
- A FLUIDI BIOLOGICI DIVERSI DAL SANGUE = ignoto (probabilmente molto
più basso rispetto ai precedenti)
TEST HIV:
1) SOGGETTO ESPOSTO: il test HIV basale dovrebbe essere effettuato (se urgenza o
rifiuto, avviare comunque PPE)
2) SOGGETTO FONTE:
- Assumere che tutti possano essere potenzialmente a rischio (soprattutto se
elevata endemia o popolazioni a rischio)
- Se HIV negatività accertata, si può sospendere PPE (Profilassi
post-espositiva)
- Periodo finestra (esami di accertamento): valutare solo se sospetto clinico di
HIV acuta in atto
3) AVVIO PROFILASSI POST-ESPOSIZIONE (PPE) E FOLLOW UP:
- Avvio rapido della terapia antiretrovirale con farmaci specifici entro 24 ore in
genere (avvio a 48-72 ore è associato a maggiore fallimento)
- Completare 28 giorni di terapia per massimizzare effetto
- I regimi attualmente consigliati hanno effetti collaterali limitati e sono
normalmente ben tollerati dai pazienti, soprattutto per periodi brevi
- Evitare rischio di trasmissione secondaria per 6-12 settimane
post-esposizione
- Follow-up: 6 settimane, 12 settimane, 6 mesi
LE EPATITI:
- Nel 2022 304 milioni di persone vivono con l’epatite cronica B e C
- Nel 2022 solo il 45% dei bambini ha ricevuto il vaccino contro l’epatite B entro 24 ore
dalla nascita
- Nel 2022 1,3 milioni di persone sono morte di epatite cronica B e C 52
EPATITI: CLASSIFICAZIONE:
- Infiammazione del fegato che può essere di origine infettiva, ma può essere causata
per esempio anche da intossicazioni alimentari, dall'assunzione
di farmaci o droghe ecc, alcune forme di epatite sono acute, e
si risolvono in breve tempo, mentre altre possono cronicizzare
nel tempo
- Si classifica in:
1) Epatite tossica (es. da alcol, medicinali)
2) Epatite autoimmune
3) Epatite da radiazioni
4) Epatite infettiva (batterica, virale o parassitaria = es.
toxoplasmosi, amebe)
EZIOLOGIA EPATITI INFETTIVE:
- Da CMV, EBV,
COXSACKIE, HSV, rosolia e
parotite (1,5% circa di tutte
le epatiti virali)
- EPATITE BATTERICA (es.
con leptospirosi, sifilide)
- EPATITE PARASSITARIA
(con amebiasi, fascioliasi,
toxoplasmosi, opistorchiasi)
- Distribuzione dei casi:
a) Epatite A = 44%
b) Epatite B = 28%
c) Epatite C = 8%
d) Epatite E = 10%
PATOGENESI DELLE EPATITI:
1) DANNO EPATICO (es. epatite virale, alcolica ecc)
2) NECROSI
3) PROLIFERAZIONE RIPARATIVA EPATOCITI
4) Cicli continui di questo processo distruttivo rigenerativo
promuovono una malattia epatica cronica
5) CIRROSI EPATICA con anormale formazione dei noduli epatici
circondati da deposizione di collagene
6) NODULI IPERPLASTICI
7) NODULI DISPLASTICI
8) CARCINOMA EPATOCELLULARE
EPATITE ACUTA: CLINICA:
- INCUBAZIONE: asintomatico, durata variabile 53
- PERIODO PRE-ITTERICO:
a) Sintomi aspecifici: disturbi dispeptici, alterazioni dell’alvo malessere generale,
astenia, febbre e dolore ipocondrio destro
b) Nell’epatite B possibili manifestazioni extraepatiche: glomerulonefrite,
artralgie, orticaria, esantemi maculo-papulosi, acrodermatite di Gianotti-Crosti
e panarterite nodosa
c) Nell’epatite C segnalate manifestazioni extraepatiche: artrite, rash cutanei,
periarterite nodosa, orticaria, eritema nodoso e transitoria agranulocitosi
- PERIODO ITTERICO = ittero di intensità variabile, feci ipo-acoliche, urine
ipercromiche, epatomegalia, talora splenomegalia
- CONVALESCENZA = persistenza di astenia, malessere, sensazione di “peso” in
ipocondrio destro
- EVIDENZE LABORATORIO:
a) IPERBILIRUBINEMIA: di tipo misto con prevalenza della bilirubina diretta:
circa 1 mg/dl 2-3 mg/dl (subittero) >3 mg/dl (ittero franco)
b) IPERTRANSAMINASEMIA: aumento soprattutto di ALT (ed in parte di AST):
40-50 U/L >400 U/L, mentre gli indici di colestasi (GGT e ALP) sono di solito
nella norma
c) ALLUNGAMENTO DEL PT
d) MODESTO AUMENTO DELLE GAMMA-GLOBULINE
- EVOLUZIONE:
a) GUARIGIONE/EXITUS
b) EPATITE CRONICA = entità clinico-patologica che può essere determinata
da varie cause che hanno come conseguenza un danno epatico
caratterizzato da:
● Necrosi epatocellulare
● Infiammazione
● Fibrosi variamente rappresentate
SINTOMI COLESTASI (ARRESTO DEL FLUSSO DELLA BILE):
La bilirubina in condizioni fisiologiche è escreta attraverso feci e urine (in queste ultime in
piccola pa
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