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GLI UTOPISTI
La reazione all'urbanesimo e alle sue conseguenze, la crescita urbana e le condizioni di vita nelle città industriali, non è stata soltanto quella prodotta dall'urbanistica, che ha cercato di regolare la prima e migliorare le seconde, all'interno della cultura dello sviluppo industriale. C'è stata anche una reazione che ha rifiutato quel modello proponendone un'alternativa radicale che, senza negare lo sviluppo industriale considerato un fattore di progresso, puntava ad una diversa organizzazione sociale e a un diverso rapporto tra città e sviluppo industriale. Questa impostazione, così alternativa rispetto alla realtà in divenire da essere considerata utopistica, tuttavia ha avuto conseguenze per la stessa urbanistica (e per l'architettura). Ripercorrere quelle posizioni è utile non tanto dal punto di vista storico, quanto per evidenziare le conseguenze che hanno avuto (e che hanno ancora oggi).altro, all'educazione dei bambini e al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Questo centro diventa un modello di riferimento per l'urbanistica del tempo, con la sua organizzazione razionale degli spazi e la sua attenzione al benessere delle persone. Successivamente, Owen si trasferisce negli Stati Uniti e fonda la comunità di New Harmony nell'Indiana nel 1825. Qui cerca di mettere in pratica le sue idee sulla cooperazione e sull'uguaglianza sociale, ma l'esperimento fallisce a causa di conflitti interni e difficoltà economiche. CHARLES FOURIER E I FALANSTERI Charles Fourier (1772-1837) è un altro importante teorico utopista che ha influenzato l'urbanistica. Propone il concetto di "falangi" o "falangeri", comunità autonome e autosufficienti in cui i membri vivono e lavorano insieme. Ogni falange avrebbe avuto una struttura architettonica specifica, con edifici disposti in modo da favorire la convivialità e la cooperazione tra i membri. Nonostante le sue idee non siano mai state realizzate completamente, l'influenza di Fourier si è fatta sentire nel campo dell'urbanistica, con la sua attenzione alla progettazione degli spazi e alla creazione di comunità armoniose. ETIENNE CABET E IL PROGETTO DI ICARIA Etienne Cabet (1788-1856) è un altro utopista che ha influenzato l'urbanistica con il suo progetto di Icaria. Nel suo libro "Viaggio in Icaria" del 1840, Cabet immagina una società ideale in cui tutti i beni sono condivisi e la proprietà privata è abolita. Propone la creazione di comunità autonome in cui i membri vivono in armonia e cooperazione. Anche se il progetto di Icaria non è mai stato realizzato completamente, ha avuto un impatto significativo sull'urbanistica, con la sua visione di comunità organizzate in modo razionale e orientate al benessere collettivo. In conclusione, questi tre casi rappresentano alcune delle influenze più significative degli utopisti sull'urbanistica. Le loro idee e i loro progetti hanno contribuito a plasmare il modo in cui pensiamo e progettiamo gli spazi urbani ancora oggi.l'altro, all'istruzione dei bambini, ma anche degli adulti, trasformando un'iniziativa filantropica in un'opzione educativa. Cercando di risolvere la contraddizione che si stava manifestando tra occupazione e sviluppo del lavoro nelle fabbriche che sembrava penalizzare la prima, Owen progetta (allegando anche i costi dell'operazione) un modulo di città a pianta quadrata per 1.200 persone su una superficie di 1.000-1500 acri (400-600 ha), a bassa densità quindi, con le unità abitative per 4 famiglie disposte su tre lati e destinando il quarto a abitazioni collettive, un'infermeria, le abitazioni per i custodi; al centro due edifici, uno per l'istruzione infantile e la crescita culturale degli adulti, l'altro per le cucine, la preghiera e altri servizi collettivi. Esternamente al modulo, ma nella superficie territoriale, le fabbriche, gli edifici agricoli e i campi coltivati. Il progetto accompagnato da un regolamento cheStabiliva le norme di convivenza, limitava al part-time il lavoro delle donne, ripartiva tra le famiglie la quota di utili normalmente sottratta dalla speculazione. Owen tentò di realizzare il suo progetto trasferendosi negli USA dove fondò nel 1826 la città di New Harmony nello stato dell'Indiana, con una pianta a scacchiera basata sul suo modulo originario. Per vari motivi l'esperimento non ebbe successo e dopo due anni l'impresa fallì. Le sue idee influenzarono molto il movimento socialista inglese (Labour Party e Trade Unions) e ancora adesso molte sue idee sono alla base della legislazione inglese sulla cooperazione. Influenzò molto di più la nascente disciplina urbanistica, perché il suo modulo di città era un vero e proprio programma urbanistico, con una dimensione spaziale, economica e sociale, ma anche l'idea di integrare le funzioni con servizi collettivi e privati e separare le funzioni incompatibili.
È diventata prassi comune per l'urbanistica. Lo stesso progetto di Frank L. Wright per Broadacre City (1934) può essere, almeno in parte, ricondotto all'utopia di Owen. "il primo piano urbanistico moderno sviluppato in ogni sua parte, dalle premesse politico-economiche al programma edilizio e al preventivo finanziario" (Benevolo, 1963). Tentativo (fallito) di realizzazione del modello teorico: Planimetria di New Harmony negli USA. L'edificio continuo è sostituito da case isolate distribuite su un sistema cardo-decumano asimmetrico di derivazione militare. CHARLES FOURIER E I FALANSTERI Fourier (1772-1837) costruisce la sua utopia su un sistema filosofico-politico che rifiuta la competizione individuale a favore di un'armonia universale, dove si realizzano le aspirazioni individuali purché non in contrasto con quelle collettive. A questa idea di società corrisponde un'idea dicittà descritta minuziosamente con la separazione in zone, tipologie edilizie, densità, distanze tra gli edifici, recinzioni (tali da non impedire le visuali) e il divieto di costruire piccoli edifici, ma solo grandi edifici collettivi per garantire servizi comuni e rapporti sociali. L'evoluzione finale di questa società sarà un'articolazione in gruppi di 1.500-1.600 persone (la Falange) da insediare in grandi edifici adeguati a quella dimensione sociale (i Falansteri), che Fourier descrive accuratamente, calcolando anche i costi della costruzione, la suddivisione dei guadagni tra gli abitanti e la composizione sociale del gruppo. Il Falansterio è molto diverso dagli edifici tradizionali: - ha una pianta a C con un fronte doppio delle ali laterali, corpi di fabbrica di 25 metri e uno sviluppo di 800-1.000 metri; - è alto almeno 3 piani e sottotetto, oltre al piano terra e al mezzanino; - con funzioni pubbliche (mensa, preghiera, amministrazione, ecc.).studio) al centro dell'edificio; - con i laboratori rumorosi concentrati in un'ala riservata; - una strada-galleria interna come ambiente principale del "palazzo". L'utopia di Fourier in Europa non si concretizzò, ma vi sono state diverse iniziative sperimentali negli Stati Uniti. Nella seconda metà del secolo, l'industriale francese Jean Baptiste Godin realizzò per la sua fabbrica a Guisa un edificio simile anche se più piccolo, il Familisterio. Il Familisterio è un rimpicciolimento del Falansterio; il fabbricato è ugualmente scomposto in tre blocchi chiusi, ma i cortili interni sono di modeste dimensioni ed essendo coperti, svolgono le funzioni di collegamento della struttura. Il lascito di Fourier all'urbanistica moderna è duplice: - Le indicazioni per l'unità insediativa anticipano i regolamenti edilizi ancora oggi in uso; - Il Falansterio ha certamente influenzato l'architettura delNovecento (le Hofe viennesi, le Unité d'Habitationdi Le Corbusier, il Corviale a Roma). ETIENNE CABET E ICARIA Del tutto utopico è invece il progetto di Etienne Cabet (1781-1856), utopista e socialista, pubblicato nel 1840 con la descrizione di una città ideale, Icaria, basata su un'organizzazione socialista della città e della produzione. La città è di grandi dimensioni (60 quartieri), con una griglia ortogonale della viabilità (vedi New York 1811), con la separazione delle strade pedonali dalle altre (le auto non c'erano ancora, ma c'erano carrozze, tram a cavalli, carri). Nel 1847 Cabet annuncia l'acquisto di un terreno in Texas per realizzare il suo progetto e raccoglie 600 adesioni di altrettante famiglie, una parte delle quali si trasferiscono sul posto dal 1848. Cabet li raggiunge nel 1949 ma trova una situazione ormai compromessa: il numero dei volontari è assai minore di quello delle adesioni iniziali.essere realizzata. La città ideale è caratterizzata da un terreno troppo grande e frazionato, il che porta molti a rinunciare all'impresa. Tuttavia, esiste una sola Icaria realizzata dai seguaci di Cabet, chiamata Corning, nello Iowa. Questa città presenta residenze sui tre lati di una grande corte, mentre il quarto lato è occupato dagli edifici comuni. Questo modello riprende in scala minore quello proposto da Fourier. Tuttavia, anche questa iniziativa viene abbandonata dopo qualche anno e gli insediamenti realizzati si trasformano in normali aziende agricole. Tutta l'esperienza utopistica viene severamente criticata dal socialismo scientifico, soprattutto per aver creduto di poter cambiare la società senza cambiarne gli interessi economici e l'antagonismo tra le classi. Secondo il socialismo scientifico, è necessario passare attraverso l'indispensabile lotta di classe per poter cambiare la società. Nonostante questa critica, l'esperienza utopistica ha comunque contribuito alla crescita dell'urbanistica moderna. Accanto al piano di riforma sociale, viene descritta la città in cui questa dovrebbe essere realizzata.trovare attuazione.Icaria è di forma circolare, attraversata nel mezzo da un fiume rettilineo, che sdoppiandosi dà vita a sua volta ad unisola; le strade a scacchiera sono attraversate da due anelli di boulevard.
Ad Icaria i negozi sono sostituiti dai magazzini e dagli atelier statali, previsti nella nuova società; i cimiteri, gli ospedali e le officine sono fuori dalla città, immersi nel verde.
Nella circolazione si presta particolare attenzione all'incolumità dei pedoni: essi possono percorrere appositi passaggi coperti, mentre le vetture devono circolare all'interno di apposite rotaie, da cui non possono uscire.
L'eredità degli utopisti nell'urbanistica del Novecento
Il sogno degli utopisti ha avuto una rilevante importanza su diversi aspetti della formazione disciplinare dell'urbanistica moderna; ma l'ha avuto anche nell'architettura nel momento in cui questa ha sviluppato interventi di dimensioni e
Rilevanza sociale tali da sovrapporsi alla stessa urbanistica. A questo proposito si citano 3 esempi (ma se ne potrebbero citare molti altri) nei quali il riferimento ai grandi edifici integrati da servizi proposti da Fourier e Godin appare evidente.
- LE HOFE VIENNESI
Le "Hoefe" viennesi sono complessi di edilizia popolare costruiti tra il 1918 e il 1933 a Vienna dalla municipalità socialista. La tipologia è quella di grandi edifici a corte (Hof) ad alta densità. Tra le Hofe più importanti la Otto Haas Hof (Adolf Loos), la Engels Hof e la Karl Marx Hof. Tra tutte le Hof la più significativa è la Karl Marx Hof progettata dall'architetto viennese Karl Ehn, un complesso abitativo di 1382 appartamenti (di superficie di 30-60 mq ciascuno), soprannominata la Ringstrasse del Proletariato. L'area di 156.000 mq è costruita solo per il 18,5%, mentre il resto è destinato a spazio pubblico, parchi gioco e giardini pubblici (molto).
Belli quelli interni). Progettato per circa 5,000 abitanti, il complesso include diversi servizi pubblici e privati tra i quali lavanderie automatiche, asilo, casa del giovane, studi medici e dentistici, una biblioteca, un ufficio postale e uffici commerciali.