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MECCANICA RAZIONALE (TEORIA)
AUTOVALORI E AUTOVETTORI
Definizione:
Consideriamo una trasformazione lineare (o endomorfismo) A: V → V
Considero davi un vettore non nullo V ≠ 0 e dirò che:
V è un autovettore di A con autovalore λ se:
Av = λv
oppure, in termini matriciali:
| λ1 |v1 | | λ2 |v2 | | ...| | λn |vn |
E quindi, se λ è un autovalore di A, allora A lascia fissa una direzione, IV, quanto gli autovettori nella nuova base variano soltanto il modulo può variare: modulo e verso ma non la direzione.
Più in generale, se considero k autovettori lineari, indipendenti V1, V2, ..., Vk e per ipotesi associano a tutti l'autovalore λ (vucule linearie)
Otterrò dunque:
λ (∂1V1 + ... + ∂kVk) = ∂1λV1 + ... + ∂kλVk = λ (∂1V1 + ... + ∂kVk)
E quindi avrò in ogni caso che lascia variato il sottospazio generale dalle direzioni dei vettoriali V1, ..., Vk (sopa l'autospazio di λ).
Gli auto valori di una matriche associata ad A si trovano risolvendo l'equazione:
det(λA - A) = 0
(le soluzioni sono gli autovalori) (solo se soluzioni reali)
Teorema Spettrale
Se A: V → V una trasform linear (endomorfismo) e se A è la matrice associata su di una base ortonormale {e1, ..., em}: A è simmetrica (ossia A = AT inserita A una enorme su une base ortonormale {e1, ..., em} dello spazia vettrale V formato di autroiettori:
Aim = λiVi con i = 1, 2, ..., m
Teorema Spetrale: vengono matriciale saresse ):
Un nuovo base ortonormale {u1, ..., um} e le sue componenti sianno:
D = λ1y1y1T + λ2y2y2T + ... λsysysT dove dis⊗0 per i≠j
D = ( λ 0 0 ) ( 0 λ 0 ) ( 0 0 λ )
E quindi, se chiamiamo B la matrice del cambio di base da {e1, ..., em} a {u1, ..., um} si avrà:
D = B · A · BT
In conclusione:
Il teorema spettrale (Arnold) si puó enunciare anche con:
- data una matrice A simmetrica, esiste una matrice B ortogonale che la diagonalizza ottenendo D (matrice diagonale). (con gli autovalori lungo la diagonale)
- A = matrice simmetrica associata alla trasformaz. lineare A (iniziale)
- B = matrice del cambio di base da (e1,..., em) a (u1,..., um)
- D = matrice diagonale associata alla trasformaz. lineare A nella base (u1,..., um)
Cinematica del corpo rigido
Definizione: corpo rigido
un insieme di punti di un sistema rigido le cui posizioni non mutano tra di loro.
Vcs (P) ≡ V_s (P ∈ corpo)
- τ vel relativa → 0
- ω
- x
- y
- z
- ω
- e₁
- e₂
sdr solid.
A · tutti · P → eff → mtd → c.r.
Velocità e accelerazione (la velocità relativa è 0)
v(P) = V(O) + ω ∧ (P-O)
(formula fondamentale del corpo rigido)
Accellerazione:
a_r(P)=0 V_r(P)
a(T) = Q(T) [@T]
α(P) = a_T(P) = Q(t) + ω ̂ ̇ ∧ (P-O) + ω ∧ (ψ ∧ (P-O))
Disco che Rotola (Rot. Puro)
Disco di raggio R che rotola senza strisciare su una guida rettilinea (moto al piano).
Rot. puro (senza strisciare) ∴ Ossa il punto di contatto ha velocità nulla.
- L'asse passa per C sempre e ovvale C è il centro istantaneo del moto. (Inter. tra piano rapp. e AR)
- C si muove sulla guida, quindi:
- Per Σ : L'equazione è H0=0 ∴ la base è la guida stessa
- Per S : L'equazione è │C -α│= R ∴ la rulletta è il contorno del disco stesso.
V(C) = 0
Equilibri di un sistema dinamico
Considero un sistema dinamico autonomo. Un punto di equilibrio è l'argano E a tra la dove il campo vettoriale è annullato, altro i se f(E) = 0 (ovvero le sue componenti sono nulle).
f(E) = { f1(xE) = 0, … , fm(E) = 0 }
Il punto di equilibrio deve avere la forma E = (xE, …) = (xE, 0) ossia deve trovarsi in una punto in cui vengono e devono avere velocità nulle. La soluzione del sistema è orovrare costante (soluzione di equilibrio) U 0(E)<=VEER
Condizione di equilibrio: f1(xE,0) = f2(xE,0) = f3(xE,0) = 0 V1 + V2 = V3 = 0 e
V (pesca):
x' = kx - pxy - ex = (k-e)x + pxy y' = -my + exy = (m+e)x + exy
x/p
APPLICARE IL CRITERIO DI STABILITA’ LINEARIZZATA
J(x,y):= (∂f1/∂x ∂f1/∂y ∂f2/∂x ∂f2/∂y) = (k-py -px ey -m+ex)
J(0,0):= ( k 0 0 -m)
1 2 autovalori sono k e -m; dato che uno e' negativo l’equilibrio e’ instabile.
J(m/e; k/p) = (0 -pm/e ek/p 0)
1 2 autovalori sono complessi e sono ± i√(km); il parte reale e' nullo dunque non permane ore mentre con osema comportamento (nel linara non l'utente). (negli approssimale di grado 2 di Taylor ci pottrebbe esire clenari (nd e telraic e men osecisunta)). La stabilita' la puo di metare atravea il yauov. si amiva a dipontare chez l'apecochimag' lineare di queato nelinal a comporta che un oscellante mamuco (la pecolatuo esiciia interno a P2).
Criterio di Lyapunov
∃ c > 0, ∃ Ω∈ℝ n
∇L(y)f(y) ≤ 0 ∀ y ∈ U;">
ammette
una funzione L su U, definita positiva
con un minimo isolato in ye:
- ∇L(y)f(y) ≤ 0 ∀ y ∈ U
ovvero
- L'(y) ≤ 0 ∀ y ∈ U
→ (la funzione L non cresce lungo
- una generica traiettoria L(t)) o
a decrescere o a convergere!
allora ye è stabile (se esiste tale funzione).
DIMOSTRAZIONE: sia ye un punto di equilibrio.
f(ye) = 0 ⇔ deve ammettere che c è un
ω intorno interno di ye (B' interno di ye)
u(t) ∈ ω ⇔ (la traiettoria in ogni istante successivo
(Ahimè in US.))
fisso B intorno di ye ⇒ UΩUe es' anche un
intorno ye ≡ B &, B sfera piena con centro a ye.
e B⊂ω.
- sia H = minu L(u)
- L(u)≤H ∀u∈ ∂B
(il bordo di B)
b (non un punto
foto su un'altra non fenom...)
sa H = maxω∈B |∇L|
a un B' = {u : u−ye ≤
Hμm}
ammette:
uc∈B’ ⇒ L(uc ) = L(μ1) =
1/L(yui-1 ) ≤
L(yμ)
[1/m ≤
Lm
alg. 1]
(rischio di r. voluto
AA.
m* Hμ(m tc. B'⊂B)
ammette
ancora:
AA μ ≤ μc-at per ogni iterazione ouppure
- nui + νt → L(y) ≤
- H/m
dove
L'(ucl) < Mν
- L(u(y)) < L(μcl N
assumi: Γ(u,t) ∈ B ∀t
B
ADOPERA GIUSTAMENTE che la
u(t) ∈ Bf ∀t
(verifica W∈W)
fattezze
di W.
sopra un altro dinamico:
ẋ = γ
con equilibrio (xe, 0) dove
y = f(x,ν)
(f(xe,σ) =0)
spinmdnemico
sciavino: a
∂yf ∂ys + ∂δr …
- ⌈ 0 I |
∂δ | Ai Ai |1/m 0 fur vio
matrice sacchini:
00... 00...
(6x6)
dev→
* 1/2c O ...