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Pubblicità Progresso
Analizzare l'associazione Pubblicità Progresso significa vedere la storia della comunicazione sociale in Italia; il primo spot emesso risale al 1971 e il tema centrale era quello della donazione di sangue.
In esso vi sono come protagonisti un medico (esperto competente) e un bambino (che suscita tenerezza), la conclusione prospettata è il fatto che "nessuno ha 5 minuti per donare" e questo è molto colpevolizzante e moralizzante, oggigiorno però nessun comunicatore utilizzerebbe questa strategia. Le emozioni che vogliono essere trasmesse sono negative ed angoscianti, inoltre viene fatto riferimento a dati numerici concreti e questo è da imputare al fatto che il target primario è tutta la popolazione.
Per i 50 anni dell'associazione, nel 2021, viene realizzato uno spot celebrativo riportante tutte le campagne realizzate negli anni.
Sempre nel 2021 viene realizzato uno spot per colmare i vuoti lasciati.
dalla pandemia, in esso i protagonisti sono una donna anziana e un giovane, i lavoratori, dei soggetti poveri e una volontaria; questo perché si vuole includere tutta la popolazione, senza distinzione di sesso, razza o ceto sociale. Le conclusioni prospettate riguardano invece il tema di colmare le distanze indotte dalla pandemia, restando comunque vicini a coloro che necessitano aiuto. Anche qui il target è individuabile in tutta la cittadinanza ma rispetto al precedente il tono è più emotivo e suadente, inoltre non vi è un suggerimento d'azione preciso ma vengono mostrati più comportamenti utili, quasi a voler essere un incitamento generale alla bontà. Un passaggio importante nella storia di pubblicità progresso è il momento in cui nel 2004 diviene Fondazione Pubblicità Progresso, avviando parallelamente progetti di formazione e di comunicazione. Inizialmente essa nasce come centro di produzione degli spot ma via via,Pubblicità Progresso è stato quello di promuovere messaggi pubblicitari a carattere sociale, utilizzando i mezzi di comunicazione di massa come la televisione, la radio e la stampa. Grazie al supporto di aziende come la Rai, riesce ad ottenere spazio all'interno dei palinsesti dei media. Oggi però, rispetto al passato, questa attività è minoritaria mentre quella principale è diventata la concessione dei patrocini, ossia l'uso del proprio logo in campagne altrui, come ad esempio nei progetti MediaFriends. Per quanto riguarda invece la formazione, se prima era a carattere volontario, negli ultimi 18 anni viene formalizzata e lo strumento chiave diviene la mediateca, in cui sono riportati anche esempi di campagne estere molto dettagliate. A un certo punto Pubblicità Progresso ha deciso di realizzare la campagna dell'anno, per cui veniva scelto un tema dal consiglio di amministrazione e proposto ai soci per capirne l'effettiva fattibilità. Pubblicità Progresso ha dunque seguito l'evoluzione dei media con l'intento di coinvolgere sia la cittadinanza che i realizzatori dei media. Compito della Pubblicità Progresso è stato quello di promuovere messaggi pubblicitari a carattere sociale, utilizzando i mezzi di comunicazione di massa come la televisione, la radio e la stampa. Grazie al supporto di aziende come la Rai, riesce ad ottenere spazio all'interno dei palinsesti dei media. Oggi però, rispetto al passato, questa attività è minoritaria mentre quella principale è diventata la concessione dei patrocini, ossia l'uso del proprio logo in campagne altrui, come ad esempio nei progetti MediaFriends. Per quanto riguarda invece la formazione, se prima era a carattere volontario, negli ultimi 18 anni viene formalizzata e lo strumento chiave diviene la mediateca, in cui sono riportati anche esempi di campagne estere molto dettagliate. A un certo punto Pubblicità Progresso ha deciso di realizzare la campagna dell'anno, per cui veniva scelto un tema dal consiglio di amministrazione e proposto ai soci per capirne l'effettiva fattibilità. Pubblicità Progresso ha dunque seguito l'evoluzione dei media con l'intento di coinvolgere sia la cittadinanza che i realizzatori dei media.Fondazione Pubblicità Progresso non è sostituirsi ai soggetti che hanno il dovere di sensibilizzare i cittadini, come ad esempio l'ente pubblico; l'obiettivo delle campagne è invece spesso quello di portare l'attenzione su temi di grande rilevanza sociale. Tra le finalità di Pubblicità Progresso assume particolare importanza l'impegno a favore dell'utilizzo di tecniche della Comunicazione Sociale corrette ed efficaci: una buona idea realizzata male non è in grado di raggiungere gli obiettivi previsti.
A differenza di quanto succede in altri paesi, Pubblicità Progresso ha scelto di non approfondire il tema trattato, ma di stimolare altri soggetti a continuare l'azione di comunicazione avviata. Negli anni si è infatti dimostrata l'efficacia di questa politica: enti, istituzioni, associazioni hanno riproposto al pubblico il tema, a volte integrando il messaggio con informazioni specifiche. È
Attenzione: non modificare il testo in altro modo, non aggiungere commenti, non utilizzare tag h1; benericordare però che tutte le campagne sono realizzate a titolo gratuito e sono veicolategratuitamente dai media che le ospitano. Altra cosa che dobbiamo tenere presente è che la popolazione italiana non era abituata a questanuova forma di comunicazione; quando Pubblicità Progresso decise di utilizzare come mezzo lo spotvenne vista con un certo sospetto, proprio perché negli anni ’70 la pubblicità evocava tecniche dipersuasione ed era strettamente collegata al marketing. È sicuramente anche per questo motivoche nei primi anni di attività Pubblicità Progresso scelse di trattare argomenti chiaramentecaratterizzati dal punto di vista della pubblica utilità, proprio per mostrare come la pubblicità e letecniche pubblicitarie potessero essere utilizzate per scopi e finalità differenti. Oggi come oggi inrealtà c’è una maggior concretizzazione dei temi, sia perché anche gli enti.profit sono entrati a far parte di questo mondo, sia perché la sensibilità umana si è evoluta. Gli studiosi di Pubblicità Progressi si soffermano sulla campagna che è considerata prodotto di eccellenza, realizzata nel 2003 dal titolo "E allora?", che ha come soundtrack una canzone di Dallas scritta appositamente per questo progetto. I personaggi o testimonial sono sicuramente le persone affette dalla sindrome di down e autismo presenti nel video, queste vengono rappresentate all'interno di una cooperativa sociale seguendo il plot narrativo che si focalizza sulla giornata quotidiana di ciascuno. Qui si vede bene il concetto per cui la comunicazione sociale crea il quid per l'integrazione simbolica (dalla condivisione simbolica e culturale è possibile cambiare i comportamenti): da un certo punto di vista queste persone sono diverse ma non devono essere identificate come un ostacolo, dunque, ci viene fatta vedere la loro routine cheè molto simile allanostra. Il target a cui si indirizza la campagna è molto ampio, probabilmente riconducibile allacittadinanza in generale, mentre lo scopo della stessa sta nel sensibilizzare e nel cambiare gliatteggiamenti e le opinioni. Nel titolo si cela un artificio retorico molto importante: la frase “Eallora?” va infatti a interrogarsi sul fatto dell’esistenza di una diversità o meno. Inoltre, lo spot lasciavolontariamente nello spettatore un po’ di tristezza data sicuramente dalla scenografia.
Ma la comunicazione sociale non è realizzata solo tramite spot, dato che l’ambito dellacomunicazione sociale è un ambito di grande creatività sempre più spesso vengono create tutta unaserie di altre iniziative e modalità. In particolare, la campagna che abbiamo appena visto erapresenta anche sul web, sono stati affissi manifesti per le città, era stato organizzato un concorsoed era stata composta
appositamente la canzone di sottofondo. Secondo gli storici di Pubblicità Progresso questa campagna è ritenuta particolarmente di successo, ricca di significati e di valenze positive date dall'incontro di creatività diverse e dal fatto che la situazione non è creata ad hoc ma veritiera. Altra campagna ritenuta di grande interesse è quella intitolata "Punto su di te", essa è stata articolata in due fasi, nel 2014 e nel 2015, e ha come tema centrale il superamento dei pregiudizi sulle donne. Sicuramente qui è interessante l'idea creativa che sta dietro al progetto: è stata fatta una scommessa sul fatto che persone avrebbero interagito con i manifesti, ma questi erano stati realizzati al meglio in modo tale che chi li vedeva fosse portato a farlo. Dunque, l'agenzia di comunicazione non ha pensato ex ante a uno spot, bensì ha scommesso sul maschilismo presente nella società italiana. La conclusioneproposito è quello di promuovere l'inclusione sociale degli anziani. Il target di questa campagna sono principalmente i giovani, invitati ad adottare un nonno per trascorrere del tempo insieme e combattere la solitudine degli anziani. Infine, abbiamo discusso della necessità di educare i bambini fin dalla tenera età sull'importanza dell'uguaglianza di genere. Il target in questo caso sono i genitori e gli educatori, che devono trasmettere ai bambini valori di rispetto e parità tra i sessi. In conclusione, la lotta per l'eliminazione delle diversità di genere coinvolge tutta la società e richiede l'impegno di ogni individuo.Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.
ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1;
obbiettivo in senso lato era quello di rivalutare l'età anziana instaurando una relazione con i giovani che è sicuramente vantaggiosa per entrambi, ma attraverso pratiche oggi poco praticabili. Questo spot sembra inoltre un po' ingenuo e molto teorico, sicuramente difficilmente attuabile perché anche i bambini possono non essere collaborativi e gli anziani hanno bisogno di assistenza
IL GIORNALISMO SOCIALE
Il giornalismo sociale è un insieme di parole che fino a poco tempo fa facevano fatica ad essere considerate unibili e suonavano più come un ossimoro; questo perché il sociale aveva all'interno del sistema di produzione della notizia uno spazio residuale e spesso attribuito agli outsider della redazione stessa. Prima degli anni '70 all'interno delle testate giornalistiche non si parlava di temi sociali, quest'ultimo era infatti solo una ricaduta di eventuali altri eventi. Erano però presenti pratiche di subcultura,
Quindi diffusa accanto all'informazione mainstream, attraverso bollettini e almanacchi prodotti dal basso. A partire dagli anni '70 in poi progressivamente il tema sociale acquisisce uno spazio maggiore all'interno dei contenuti redatti dalle redazioni a causa della crescente attenzione per il sociale dimostrata dagli italiani; prima di questi anni, infatti l'Italia ha vissuto i difficili anni della ricostruzione post bellica, ma soprattutto il tasso di alfabetizzazione era estremamente elevato e i quotidiani erano qualcosa di esclusivo. In questi anni aumenta anche la visibilità dell'associazionismo e del terzo settore, tanto che le azioni di queste parti vengono raccontate trovando l'interesse della popolazione; sorpassati i problemi della sussistenza trovano spazio i temi legati all'ambiente, alla difesa delle minoranze ecc. È bene ricordare che la cultura cambia per i fenomeni che si scontrano contro di essa, come cultura dominante.non si intende infatti che ha la maggioranza bensì rappresenta chi ha il potere in quel momento. I movimenti che non appartengono alla cultura dominante possono essere sub-culture, cioè delle n