COLECISTITE ACUTA:
- Si tratta della sovrainfezione della bile contenuta nella colecisti
- Clinica caratterizzata da subittero o ittero, nausea o vomito, febbre, dolore irradiato,
difesa peritoneale con segno di Blumberg (segno di rimbalzo dopo tocco
dell’addome, indice di peritonismo) e di Murphy positive (dolore alla palpazione in
ipocondrio dx)
- Diagnostica di laboratorio: un quadro di colecistite acuta causa il rialzo di:
a) WBC = leucocitosi
b) Bilirubina totale e diretta
c) AST e ALT
d) Possibile delle amilasi/GGT/ALP
- Individuabile tramite ecografia (si vede un ispessimento delle pareti della colecisti)
- Terapia:
1) In un primo tempo procedere all’osservazione medica = idratazione,
somministrazione di antibiotico-terapia e digiuno
2) In un secondo tempo (entro 24-72 ore) = terapia chirurgica con
colecistectomia
COLECISTITE ENFISEMATOSA:
- Evoluzione della colecistite acuta, si tratta di una forma molto grave di colecistite
acuta a evoluzione gangrenosa, prodotta da una flora batterica (Clostridium)
produttrice di gas con evoluzione verso la perforazione
- All’RX caratterizzata dalla presenza di aria nel lume della colecisti (possibile anche
aerobilia)
CALCOLOSI DELLA COLECISTI COMPLICATA:
- Presenza di calcoli biliari all’interno della colecisti che causa
complicanze come colecistite acuta, colangite (infiammazione
vie biliari), ostruzione delle vie biliari o pancreatite biliare = in
questo scenario vi è un impegno ostruttivo permanente del
dotto cistico che causa la mancata funzionalità della
colecisti
- Se è presente idrope, il quadro può degenerare in
sovrainfezione batterica ed empiema colecistico
SINDROME DI MIRIZZI:
Riscontro nel 0,7-1,4% dei pazienti sottoposti a colecistectomia, si classifica in: 20
1) TIPO 1 = deriva dalla compressione ab-estrinseco della via biliare extraepatica
(dotto epatico comune e porzione Iniziale del coledoco) da parte di un grosso calcolo
o pacchetto di calcoli incuneati nell’infundibolo (tasca di Hartmann), in questa
situazione il paziente ha verosimilmente un ittero da ostruzione della via biliare
principale
2) TIPO 2 = formazione di una fistola colecisto-coledocica da decubito prolungato
ILEO BILIARE:
Quadro occlusivo dovuto al passaggio nell’intestino di uno o più calcoli, può dare:
1) SINDROME DI BOUVERET = l’occlusione è inizialmente intermittente e poi completa
per arresto del calcolo a livello del passaggio duodeno-digiunale (l’occlusione alta,
formata da materiale biliare)
2) SINDROME DI LERICHE = l’occlusione inizialmente intermittente e poi completa per
arresto del calcolo a livello della valvola ileo-cecale (l’occlusione bassa, con
materiale enterico-digiunale)
CALCOLOSI DEL COLEDOCO (COLEDOCOLITIASI):
- Migrazione dalla colecisti di calcoli
- Presentazione clinica con ittero, colangite e pancreatite acuta (FID) che possono poi
evolvere nella pentalogia di Reynolds, ossia febbre, ittero, dolore, shock settico e
obnubilamento del sensorio (FIDSO)
- La diagnosi avviene tramite indici colestasi, eco addome, eco-endoscopia, colangio
RMN, ERCP (Endoscopic-Retrograde -Cholangio-Pancreatography) e PTC
(Percutaneous Transhepatic Cholangiography)
- Terapia:
1) 95% casi: approccio endoscopico con ERCP, che determina una
sfinterotomia, la stasi biliare dunque si risolve (attenzione però al rischio di
pancreatite acuta post ERCP e di recidiva di tumore del pancreas)
5% casi: approccio chirurgico (via laparoscopica o laparotomica), si applica
nelle forme complesse o in caso di fallimento di ERCP e di compone di
colecistectomia, associata a posizionamento di un drenaggio a livello della via
biliare principale (con tubo a “T” di Kehr), il cui scopo è quello di evitare che
ci sia stasi biliare (va poi rimosso dopo circa un mese)
CALCOLOSI INTRAEPATICA:
- Può avere una doppia origine:
1) Calcoli originanti dalla colecisti, migrati in coledoco o formatisi in coledoco
che, per progressivo impilamento, raggiungono i dotti intraepatici
2) Calcoli originanti direttamente nell’albero biliare intraepatico
- Nella patogenesi della litiasi intraepatica vengono identificati precisi fattori causali
come infezioni, stenosi duttali, dilatazioni cistiche duttali e colestasi 21
- Il paziente presenta dolore addominale, febbre (anche intermittente), subittero e
prurito (NB: molti pazienti restano asintomatici per molti anni e solo il 10-15%
diventa sintomatico nel corso del tempo)
- Terapia:
a) ERCP o PTC per una completa rimozione dei calcoli presenti e a ristabilire un
normale deflusso biliare nei segmenti biliari ostruiti
b) Approccio chirurgico in caso di atrofia parenchimale segmentaria o lobare,
ascesso epatico/colangiti recidivanti non trattabili e stenosi
complesse delle vie biliari
L’anastomosi bilio-digestiva (epatico-digiuno-anastomosi) secondo
➔ roux-en-y o “ansa alla roux” è un trattamento chirurgico della calcolosi
intraepatica ed extraepatica ricorrente (intervento di bypass chirurgico
IL FEGATO:
- Il fegato rappresenta circa il 2% del peso corporeo e il lobo destro ne
costituisce il 60% (+ lobo caudato)
- È diviso in otto segmenti funzionali e ha una straordinaria capacità rigenerativa:
anche partendo da solo il 40% della massa epatica, può ricostruire fino all’80% in
circa un mese, grazie a questa proprietà, un solo fegato può essere trapiantato in
due persone (es. un adulto e un bambino, che può
riceverne anche solo il 25% per cento)
- Nomenclatura delle epatectomie:
1) Epatectomia destra = asportazione dei
segmenti 5-6-7-8
2) Epatectomia sinistra = asportazione dei
segmenti 2-3-4 (40% del volume del fegato)
3) Lobectomia anatomica sinistra =
asportazione dei Segmenti 2-3 (25% volume
epatico)
4) Wedge resection = resezione di un nodulo
5) Segmentectomia = togliere un segmento di
un lobo
FUNZIONI DEL FEGATO:
1) Produzione e catabolismo della bilirubina
2) Sintesi degli acidi biliari
3) Ruolo metabolico(glucidi, lipidi e proteine)
4) Produzione enzimatica
5) Coagulazione
6) Ghiandola endocrina
RIGENERAZIONE EPATICA:
- Fenomeno che avviene grazie gli epatociti collocati negli spazi periportali nel giro di
24-36 ore = il fenomeno inizia fin da subito e avviene tramite un processo di
ipertrofizzazione, soprattutto nella prima settimana (attenzione al rischio di
insufficienza epatica transitoria nel primo periodo dopo epatectomia e insufficienza 22
epatica acuta post-operatoria, quando il processo di rigenerazione non avviene nei
tempi previsti compaiono segni di ascite, ittero e sepsi)
- Vi sono delle tecniche che permettono di ingrossare il fegato residuo,
migliorando il suo volume = nell’intervento viene clampato l’albero portale di destra (o
dal chirurgo o da radiologo) aumentando la perfusione del fegato residuo
- Produzione di stimoli mitotici di HGF e EGF con effetto paracrino: tutte le altre cellule
mature proliferano con aumento di alfa-feto proteina, hexo-chinasi, aldolasi fetale e
piruvato chinasi
- I calcoli che vengono svolti prima di una epatectomia dipendono dalle patologie del
paziente (es. cirrosi, steatosi, ossia accumulo di trigliceridi a livello del fegato), tipo di
epatectomia (definita "maggiore" se resezione maggiore ai 3 segmenti)
PATOLOGIA DEL FEGATO:
Le lesioni benigne del fegato si classificano in:
1) Lesioni cistiche:
Lesioni uniche o multiple che originano dalla parete dei dotti biliari o dal tessuto di
sostegno dell’epatocita aventi una natura di tipo cistico in assenza di un rivestimento
epiteliale di parete (non vi è un cercina, hanno pareti estremamente sottili)
Si classificano a loro volta in:
● Cisti non parassitarie
● Cisti parassitarie = non molto frequenti, esempio sono le echinococcosi
(Zoonosi causata dallo stato larvale della Taenia Echinococcus, nel cui ciclo
vitale l’uomo rappresenta l’ospite intermedio, gli ospiti sono invece pecore e
cani), eziologia:
- Infezione biliare ascendente
- Invasione ematogena per via portale
- Invasione ematogena per via arteriosa
- Sepsi organica
- Trauma epatico (organo filtro)
- Complicanza di trattamenti ablativi
- Cisti non parassitarie
La sostanza dentro le cisti è molto irritante, la clinica si caratterizza da febbre,
nausea, vomito, epatomegalia con dolore addominale, prurito, orticaria, reaz.
orticarioidi, colica biliare+Ittero+febbre (evoluzione in fistola cistica)
Diagnosi con eosinofilia, eco addome e TC toraco-addominale
Trattamento chirurgico migliore in open per il rischio di anafilassi se rottura
delle cisti (dette “cisti idatidea”)
Possono colonizzare a distanza anche milza e polmoni (tipica forma vomica)
Complicanze possibili di rottura, fistolizzazione e fistola bronco-biliare
Terapia tramite Mebendazolo/Albendazolo per 90 giorni e poi successiva
chirurgia
2) Noduli solidi
CLASSIFICAZIONE LESIONI CISTICHE EPATICHE:
1) Cisti epatica semplice:
2) Fegato policistico
3) Fegato multicistico
4) Cistoadenoma 23
CISTI EPATICA SEMPLICE:
- In genere è singola, è maggiormente frequente nel sesso femminile
- Spesso di reperto occasionale in seguito alla esecuzione di una ecografia
addominale (sono sintomatiche solo nel 20% dei casi) e possono raggiungere un
diametro superiore ai 8-10 cm
- Hanno in genere contenuto acquoso
- Sintomatologia = dolore gravativo, sindrome dispeptica, precoce sazietà e
distensione addominale, nausea e vomito, disturbi dell’alvo, calo ponderale e
dispnea
- Complicanze = emorragia intracistica (soprattutto in caso di crescita veloce), ittero
ostruttivo, rottura cistica, infezione con ascessualizzazione, cancerizzazione, torsione
del peduncolo cistico, compressione vena porta con ipertensione portale,
compressione cavale con edema degli arti inferiori e fistolizzazione intraduodenale
- Terapia con fenestrazione laparoscopica (eliminazione dei tessuti incollati al
parenchima epatico, ossia la capsula esterna, per evitare che la cisti abbia una
recidiva), indicato se: 1) Cisti > 8 cm all’ecografia con sintomi 2) Segni di colestasi 3)
Sovrainfezione
La “capsula glissoniana” è la porzione di peritoneo che avvolge il fegato
➔
FEGATO POLICISTICO:
- Patologia congenita caratterizzata da un sovvertimento parziale o totale del
parenchima epatico da parte di multiple formazioni cistiche, che può manifestarsi in
forma sporadica o in associazione al rene policistico
- Forme:
1) Polycystic Liver Disease (PLD) = forma sporadica
2) Associata a A
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