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DIFFERENZIAZIONE ANTOGENA.

Gemme di melo, vegetative e riproduttive. Hanno forme diverse, si distinguono facilmente. Gemme

a fiore sono più corpose delle gemme a legno. Questo dovuto alle modificazioni dell’apice

meristematico.

Iniziano ad abbozzarsi i diversi verticilli fiorali, questa fase dura tutta l’estate. Questa è l’attività

produttiva, fondamentale, dura più della transizione di fase (55 giorni nel pesco, 56-100 giorni nel

ciliegio dolce) e addirittura non si conclude nel primo anno perché la pianta entra in dormienza.

Primordio o abbozzo fiorale sono delle gemme destinate a fiore che entrano in dormienza (si

vedono i verticilli fiorali ovvero sepali e petali abbozzati). Passano l’inverno e nella primavera del

secondo anno, in fasi molto precoci di uscita dalla dormienza si ha il completamento delle strutture

riproduttive, avviene la micro e la macrosporogenesi (in questo ordine). A questo punto si ha il

completamento delle strutture fiorali. Abbiamo una gemma a fiore.

In funzione della precocità della specie abbiamo la schiusura delle gemme a fiore, la fioritura, se

tutto va bene, l’impollinazione, fecondazione, sviluppo del frutto.

Primordio fiorale e fiore perfetto?

La differenza è rappresentata dai due gametofiti, il gametofito femminile e gametofito maschile. Prima si

differenzia il gametofito maschile, ovvero il granulo pollinico. Poi il gametofito femminile, ovvero il sacco

embrionale/embriosacco.

La differenza è quindi che si siano formati i gametofiti e può avvenire solo dopo l’uscita dalla dormienza.

Questo significa che le gemme a fiore hanno bisogno di due stagioni vegetative per formarsi.

6

Se il ciclo dura due anni, come fanno a produrre ogni anno?

Ci sono delle gemme che sono prodotte in un certo anno e altre prodotte l’anno successivo. Queste due

sono in competizione (anche nella fase vegetativa), anche tra apparato radiale e vegetativo, tra induzione

a fiore e vegetazione, oppure per le stesse fasi. La pianta può sbilanciarsi a causa di queste forti inibizioni.

Per questo è necessario mantenere l’equilibrio in queste specie. Mentre si ha la transizione di fase si ha

anche lo sviluppo dei frutticini quindi le risorse o vanno da una parte o dall’altra (questo può causare

l’alternanza di produzione).

Cosa deve succedere d’inverno perché la gemma completi il suo sviluppo correttamente?

La fase di quiescenza non è una fase completamente inerte, ma è una fase regolativa. C’è una distinzione

tra ENDODORMIENZA ed ECODORMIENZA.

La prima è più profonda e c’è una minore reattività alle condizioni ambientali. Regolata da fattori fisiologici

intrinseci alla gemma ed è specifica delle piante perenni di climi temperati.

La seconda è più tardiva, in cui la pianta inizia a rispondere all’ambiente.

Le piante per evolvere regolarmente la struttura riproduttiva devono soddisfare il FABBISOGNO IN FREDDO

della coltura (importantissimo!).

Il freddo non è gelo, cioè sono le temperature sopra lo 0. Temperature inferiori, dal punto di vista del

processo non sono utili.

Ciascuna pianta deve passare un certo periodo di tempo esposta a basse temperature. Questo si sostituisce

al nostro calendario. È il loro “timer a temperatura”.

Se il fabbisogno in freddo di una coltura NON viene soddisfatto, non si formano le strutture fondamentali

per la produzione del frutto.

Se viene soddisfatto parzialmente può succedere che si verifichi la microsporogenesi, ma si abbiano

anomalie nella formazione dell’embriosacco. Quindi qualcosa funziona e qualcosa no.

Chill units = unità di freddo, corrisponde a un’ora di freddo

Quindi significa che un’ora trascorsa dalla pianta a una temperatura tra 2.5 e 9.1 porta all’accumulo di

un’unità di freddo o un’ora di freddo.

Sono stati formulati diversi modelli per calcolare l’efficacia delle diverse temperature per soddisfare questo

fabbisogno. Questa è la soluzione migliore, è un modello molto diffuso in tutto il mondo, chiaramente

standardizzato, non per tutte le piante valgono esattamente questi valori. All’interno delle diverse cultivar

c’è un’elevatissima variabilità. Questa variabilità va ad incidere sul quantitativo di chill units necessarie.

TEMPERATURA °C CHILL UNITS

0

<1.4

1.5 – 2.4 0.5

2.5 – 9.1 1

9.2 – 12.4 0.5

0

12.5 – 19.9

16 – 18 -0.5

>18 -1

I valori inferiori a 1.4 o 12.5-15.9 sono inefficaci. Da 16°C in su la pianta addirittura perde ore di freddo

accumulate, quindi non solo non accumula freddo, ma va a peggiorare la situazione se le temperature sono

alte. 7

SPECIE CULTIVAR CU

Albicocco Tilton 720

Ciliegio Bing 880

Ciliegio Montmorency 924

Melo Red Delicious 1234

Pero Bartlett 1210

Pesco Elberta 800

Pesco Redhaven 870

Susino Italian Prune 788

Vite Merlot 300

Il fabbisogno dipende dalla zona d’origine della pianta stessa. Es.: il melo si presume deriva dal Caucaso

(Azerbaigian, Turkmenistan), vite dal bacino del Mediterraneo.

Questo a sua volta condiziona la zona di coltura.

Una pianta adattata a climi freddi non significa che sia tardiva, anzi piuttosto sono più precoci perché

devono sfruttare la stagione più corta.

Le date (del calendario) non vengono utilizzate, perché non sono comparabili in termini generali. Se si parla

di fenologia invece la cosa cambia, perché si può comparare la situazione in anni diversi.

Fenologia (interazione del genotipo con l’ambiente): descrizione in termini qualitativi e quantitativi del ciclo

vitale di una pianta (o parte di essa).

• Aspetti qualitativi sono ad esempio: lo sviluppo morfologico e la definizione di stadi distinti di

sviluppo (germinazione seme, fioritura, maturazione fisiologica)

• Aspetti quantitativi sono invece la velocità dello sviluppo e la durata del ciclo vitale.

La fenologia cambia in funzione della specie e della cultivar e fattori ambientali come la temperatura

influiscono sulla fenologia. Il sensore principale delle piante è la TEMPERATURA, un altro è la luce.

Degree day o giorni di caldo, in cui la pianta ha soddisfatto il fabbisogno in freddo. Viene disattivato il

sensore di rilevazione

del freddo e si accende quello per l’accumulo di caldo. 8

ANATOMIA

Forme di allevamento: sono le forme imposte dall’agricoltore durante la coltivazione di alberi da frutto.

Cambiano in base alla specie, ne esistono di diverse e in base alle esigenze.

Habitus vegetativo: invece è il modo/forma della pianta in natura, senza imposizioni dell’uomo. Ogni specie

cresce diversamente dalle altre. Certe hanno bisogno di un sostegno ad esempio.

La diversità del portamento naturale/crescita/habitus vegetativo/forma è molto vasta.

Da cosa è formato un asse vegetativo?

Gemme, inserzione della gemma o nodo, la porzione di asse vegetativo tra l’inserzione di due gemme o

nodi è l’internodo, poi altra gemma. In tutte le piante c’è questa struttura: nodo-internodo-nodo.

Tutti gli assi vegetativi finiscono con una gemma, che sia a legno, a fiore o mista (=si fa riferimento a

struttura complessa in cui ci sono sia gemme a legno, sia a fiore).

L’insieme di gemma e internodo è il FITOMERO.

Le piante da frutto appartenenti alle Rosaceae suddividono in Drupaceae e Pomaceae. NON sono famiglie

botaniche, ma questa suddivisione è prettamente didattica, perché hanno comportamenti analoghi

Le Pomaceae formano pomi: melo e pero

Le Drupacee invece producono drupe: ciliegio, albicocca, pesca, susino.

DIFFERENZE TRA DRUPACEE E POMACEE:

1. Nelle pomacee le gemme laterali dell’asse o degli assi sono a legno, le gemme a fiore (quando ci

sono) stanno in posizione terminale. Nel pero i fiori stanno nella gemma terminale, se l’asse non è a

fiore la gemma è a legno.

Queste gemme a fiore hanno una complessità maggiore, mele e pere presentano un’infiorescenza,

il corimbo. Una gemma mista, un insieme complesso, fatto complessivamente di cinque gemme a

fiore (ma il numero non è fisso) e alcune gemme a legno più esterno. Le gemme a fiore a loro volta

non sono tutte uguali, esiste una gerarchia, che si concretizza con una gemma a fiore centrale più

grossa, dà il fiore più grande, dà il frutto più grande ed è quella più precoce, è quella che nel

corimbo schiude prima. Questa si chiama “kingflower”. Mentre i fiori laterali sono i fiori della

corona o laterali, più piccoli, fiori più piccoli e schiudono dopo (daranno anche frutti più piccoli).

Questo aiuta nel lavoro. Perché ho un target, devo preservare il fiore centrale. Quando

c’è fiore e l’asse è fertile, il corimbo sta all’apice. Prime gemme a schiudere sono quelle 9

vegetative. 10

Nelle drupacee succede l’inverso. Le gemme a fiore sono portate lateralmente all’asse (quando ci

sono). La gemma terminale è sempre a legno. La disposizione è diversa nelle diverse drupacee. Ad

esempio, nel ciliegio la particolarità è il raggruppamento di fiori, ma non sono infiorescenze. Quindi

i fiori sono portati a piccoli gruppi, detti mazzetti di maggio, ma sono fiori singoli.

Il pesco invece porta gemme singole, al massimo a coppie (o anche due a fiore e una a legno

centrale, o ancora, una e una). Le prime gemme a schiudere sono quelle a fiore.

2. Esiste un’altra classificazione degli assi, in base dell’età:

• Un’asse in accrescimento, non lignificato, che si sta sviluppando si chiama GERMOGLIO. È

un’asse in attiva crescita.

• Un’asse lignificato da poco, ovvero lignificato nello stesso anno della sua produzione (per

resistere meglio alle basse temperature, la resistenza è inversamente proporzionale al

contenuto di … nella struttura. Si instaura un processo di disidratazione e lignificazione delle

strutture) è detto RAMO, ramo misto nel pesco.

• Quando il ramo entra per la seconda volta in dormienza, deposizione di lignificazione

secondaria; quindi, struttura di due anni di età o più si chiama BRANCA.

• Legno da due anni in su di lignificazione nel melo sono LAMBURDE. Possono essere anche

molto corte. Le varietà SPUR hanno lamburde molto corte.

Spesso nel ciliegio si parla di BRANCHETTA PRODUTTIVA, che è un termine generale.

• BRINDILLI sono strutture lignificate di un anno, generalmente piuttosto esili con internodi

lunghi. Presenti in pomacee e drupacee. Nel caso del pero in particolare può terminare con una

gemma a legno finale, in questo caso viene detto BRINDILLO CORNONATO.

• Polloni e succh

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
73 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DiegoF002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Coltivazioni arboree e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Vizzotto Giannina.