Anteprima
Vedrai una selezione di 21 pagine su 118
Appunti Architettura tecnica Pag. 1 Appunti Architettura tecnica Pag. 2
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 6
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 11
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 16
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 21
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 26
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 31
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 36
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 41
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 46
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 51
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 56
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 61
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 66
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 71
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 76
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 81
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 86
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 91
Anteprima di 21 pagg. su 118.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Architettura tecnica Pag. 96
1 su 118
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Isolamento delle murature

Ovviamente ci sono, nella costruzione, dei problemi legati alla possibilità di infiltrazioni dell'acqua, e quindi che l'acqua, di qualunque tipo e per qualunque ragione, vada ad impregnare le murature.

Ci sono due tipologie di acqua che possono agire sulle murature:

  • Acque ascendenti: sono molto legge e penetrano nelle murature per capillarità e quindi compiono un percorso dal basso verso l'alto. È un moto irreversibile, l'acqua che penetra per capillarità non torna mai indietro. I molti capillari possono essere innescati o dal contatto tra la terra e il muro, oppure anche dal contatto tra l'atmosfera e il muro (nei casi di pioggia o neve molto importanti).
  • Acque aderenti: hanno un moto reversibile.

Tutti questi fenomeni possono essere contrastati in molti modi e con molte soluzioni. Il metodo più diffuso in assoluto è quello delle guaine bituminose (guaine "taglia-muro" da utilizzare.

nel progetto) o delle guaine bicomponenti (soluzione più moderna ed innovativa). Ci sono anche altri sistemi, come ad esempio le bentoniti (dei materiali di origine argillosa che in presenza di acqua tendono a gonfiarsi e quindi a isolare), anticamente venivano anche usate delle lastre di piombo che, eseguendo dei tagli lungo le murature, realizzavano una separazione fisica nella muratura e quindi impedivano l'infiltrazione capillare. Altri sistemi utilizzati sono le malte (idrofugate e di asfalto) e gli intonaci. Vespai e drenaggi Per drenaggio si intendono tutti quei sistemi che separano le pareti dal terreno. Solitamente si realizzano in presenza di scantinati, e possono essere ad esempio in pietrame, in questo caso viene realizzato uno scavo attorno all'edificio e riempito da pietrame. Altri sistemi sono delle pareti aggiuntive che hanno lo scopo di distanziare ulteriormente la terra dalle parti dello scantinato, oppure degli elementi in calcestruzzo, che creano

anch'essi una separazione trala parete interna dell'edificio ed il terreno.L'impermeabilizzazione delle pareti ha necessità di essere protetta. Ad esempio, quando vieneutilizzato il pietrame per i drenaggi, quest'ultimo può danneggiare l'impermeabilizzazione delmuro. Ci sono vari sistemi per evitare questo problema, come posizionare tra lo stratoimpermeabile ed il drenaggio un foglio di materiale plastico.

La figura mostra anche dei vespai. Un vespaio è quell'elemento tecnologico che separa la primachiusura orizzontale (o il primo solaio) dal terreno.C'è una classificazione abbastanza varia sui vari tipi di solai, si può avere il primo solaio intermediototalmente sopraelevato rispetto al terreno, oppure appoggiato su elementi puntuali, oppureappoggiato direttamente sul terreno (soluzione proibita se non nel caso di locali non residenziali).(La figura di sopra mostra dei vari tipi di vespai rapportati al terreno.

Non bisogna però farci affidamento perché presenta un errore. La quota del pavimento interno, quindi del primo solaio intermedio, in questo caso coincide con la quota del terreno. È sbagliato perché la quota del pavimento deve essere almeno 50 cm più alta!) Qui sono rappresentate una serie di soluzioni "tradizionali". La soluzione più ricorrente in Sardegna era quella in alto a sinistra, cioè un vespaio in pietrame. Sulla fondazione si eseguiva uno scavo che veniva riempito di pietrame. Veniva utilizzato un pietrame costituito da elementi piuttosto allungati e disposto verticalmente, in maniera tale che l'acqua, in caso di accumulo, potesse scorrere via. Una volta posizionato il pietrame veniva fissato con del magrone o del calcestruzzo. I vespai dovevano essere ventilati cioè doveva essere reso possibile il passaggio dell'aria, oltre che dell'acqua, in modo tale da eliminare anche eventuali fenomeni di condensa.

Il modo migliore per eseguirlo era creando dei cunicoli in tutte le direzioni, e questo doveva ripetersi ogni metro e 50.

Attualmente (ed è la soluzione per il progetto) i vespai non vengono più realizzati in pietrame, ma vengono invece realizzati facendo ricorso a elementi modulari: casseri a perdere in resina di varie dimensioni, che hanno varie denominazioni in commercio (granchi, igloo, ecc.).

Le dimensioni più piccole vanno dai 5 cm di altezza fino a 1 m, 1 m e mezzo.

Questo metodo è una delle rappresentazioni del rapporto puntuale o lineare tra il terreno ed i vespai. Si formano delle "colonnine" per le quali non c'è una continuità.

I casseri vengono accostati l'uno all'altro, sopra di essi viene posizionata una rete elettro saldata, e viene eseguito un getto di calcestruzzo che fissa il tutto.

Il getto di calcestruzzo penetra tra un elemento e va ad appoggiarsi su un sottofondo (creato in precedenza sopra la fondazione).

Per questo motivo può essere anche effettuato un getto unico che vada a formare la fondazione ed a solidificare i casseri dei vespai). La tabella mostra uno schema di sovraccarico sul pavimento. In relazione al sovraccarico viene stabilito lo spessore del sottofondo e del pavimento.

Da 5 a 20 cm di altezza, in base alla portanza del terreno (da 0,6 a 2 kg/cm ) e in relazione al sovraccarico, viene determinato lo spessore del pavimento, ovvero lo strato sovrastante i casseri.

Nelle immagini (slide) viene rappresentata la fase intermedia di questo processo. Sono stati posati i casseri (elementi verticali, "colonnine"), viene posata la rete elettrosaldata al disopra e poi viene effettuato il getto di calcestruzzo armato, che riempie le vacanze tra gli elementi verticali. Il tutto viene elevato poi per 3-5-6 cm al di sopra del cassero.

Per le parti perimetrali si usano degli elementi a soffietto, che vengono posizionati come in figura, che hanno il compito di impedire al

calcestruzzo di penetrare lungo il perimetro (alcune volte vengono usate anche delle tavole per chiudere il perimetro). Il sistema di disposizione descritto in figura non è l'unico a poter essere utilizzato. Un'alternativa può essere: tracciare una linea verticale, una orizzontale, e dall'incrocio delle due inserire via via i casseri mancanti fino al completamento di tutta la superficie. In questo modo viene rispettata la simmetria nella disposizione. (Questa figura illustra come vanno realizzate le fondazioni nel progetto e il dettaglio dei vespai [casseri 50x50]. Solamente la fondazione è un po' diversa rispetto a quella del progetto. La nostra fondazione sarà più larga 30 centimetri da una parte e dall'altra. Uno scavo profondo almeno 50cm rispetto alla quota del giardino, che segue l'andamento dei muri portanti, con il muro di fondazione che viene fuori)

Quindi, in ordine dal basso verso l'alto:

- Si realizza un

Sottofondo in calcestruzzo di almeno 10 cm di spessore che serve come base d'appoggio per i vespai,

Vengono posizionati i casseri a perdere (vespai),

Viene effettuato il getto di completamento dea 5 cm,

Viene posizionata la rete elettrosaldata

Viene costruito il massetto per gli impianti di 10 cm,

Si realizza il pavimento.

Questo procedimento non va realizzato alla stessa quota della fondazione, la fondazione ha una quota più bassa ed il suo scavo personale. La quota a cui viene posizionato il vespaio dipende dalla grandezza dei casseri scelti. (Gli scavi sono molto costosi, quindi bisogna sempre cercare di ridurli il più possibile).

Chiusure orizzontali intermedie: Solai

Strutturalmente esistono due tipologie di chiusure orizzontali intermedie:

- le strutture rigide (non sono più utilizzate fanno parte più dell'archeologia che dell'architettura contemporanea), costituite da solai in pietra

- le strutture elastiche (diffuse nelle varie tipologie

esempio con i tag html:

Le tipologie di solai più comuni, realizzate in mezzi elastici come legno naturale, legno lamellare, solai in ferro e laterizi con puntine, solai in acciaio, latero cementizi, lastre prefabbricate e solette in calcestruzzo armato, sono composte da due parti che svolgono le due funzioni principali di un solaio:

  • L'impalcato, che è la parte strutturale di un solaio e ha la funzione di appoggio per tutto ciò che sta sopra, come la pavimentazione, lo strato di sottofondo e il sovra-impalcato.
  • Il sovra-impalcato, che è sostenuto come per esempio da travi o pilastri, e può essere realizzato con diverse tipologie di materiali.

Le tipologie che ci interessano in maniera particolare per il progetto sono i solai in legno lamellare e quelli in latero cementizi. Tuttavia, è importante conoscere ed analizzare tutte le tipologie di solai, poiché ci sono delle osservazioni valide per tutti i tipi di solaio, in particolare per quanto riguarda la composizione.

definizione) dall'impalcato. Consiste in tutto ciò che sovrasta la parte strutturale ed è normalmente composto dai sottofondi (strati che vengono utilizzati per il passaggio degli impianti) e dalla pavimentazione. A prescindere dall'impalcato, lo spessore del sovra-impalcato è di circa 12-15 cm, considerando che una decina di centimetri sono occupati dal massetto per il passaggio degli impianti. Il totale dello spessore intermedio è di circa 40 cm. Questo spessore nasce dalla somma delle due parti che compongono un solaio, quindi dalla somma tra impalcato e sovra-impalcato. Per quanto riguarda l'impalcato nei solai latero-cementizi c'è una normativa che dice che lo spessore della parte resistente del solaio deve essere come minimo 1/25 della luce. Normalmente in un edificio la luce dei solai non è tutta uguale, però non avrà spessori variabili del solaio, ma l'altezza del solaio sarà calcolata sulla

luce maggiore di tutto l'edificio perché altrimenti avrei che l'intradosso a quote diverse. (in tutte le tipologie che ho assegnato e ci sono dei solai da 6 m quindi mediamente 25 cm el'altezza della sola parte resistente del vostro solaio, quindi dell'impalcato)

Il sovra-impalcato serve per il passaggio degli impianti, intendendo per impianti sia quelli di smaltimento, che quelli elettrici. La parte superiore dell'impalcato è chiamata estradosso e sopra quella devo avere uno spazio destinato al passaggio degli impianti di circa una decina di centimetri. I 40 cm del solaio nascono quindi dai 25 di impalcato, dai 10 per il passaggio degli impianti e dai 5 per il sovra-impalcato.

Sezione resistente nei solai

Nello schema sono disegnate tre tipologie di solaio. I solai latero cementizi si chiamano così perché sono costituiti da elementi laterizi (rettangoli in figura), le pignatte, che svolgono la funzione di "svuotamento del solaio".

nione richiede solo la formattazione del testo utilizzando tag HTML, ecco come potrebbe essere formattato il testo fornito: ```html

in quanto la sezio

``` In questo modo, il testo verrà visualizzato come un paragrafo all'interno di un tag `

`.

Dettagli
A.A. 2019-2020
118 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/10 Architettura tecnica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FrancescaSinis98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Architettura tecnica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Loddo Gianraffaele.