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Il Corinzio
Base presente. Fusto scanalato come nell'ordine ionico. Capitello corinzio (costituito da un "kalathos" troncoconico, al quale si sovrappone un "abaco", una sorta di lastra quadrata con i lati leggermente concavi, decorati al centro da un "ore dell'abaco". Il è rivestito da due "corone" di otto foglie d'acanto da cui nascono "elici" e "volute"). Architrave come nell'ordine ionico. Fregio continuo come nell'ordine ionico. Cornice come nell'ordine ionico, che però in età romana tende a presentare mensole e cassettoni.
I capitelli:
La prima codificazione degli ordini architettonici di origine greca (dorico, ionico, corinzio) che ci è pervenuta è contenuta nel trattato vitruviano (4, 1-3 e 3, 5 in particolare per lo ionico). Tali ordini sono stati infatti sviluppati nell'architettura greca: il dorico e lo ionico a partire dalle sue origini (VII-VI sec.
a.C.), al momento delle prime realizzazioni in pietra,di ondendosi con prevalenza del dorico nella Grecia e Magna Grecia e dello ionico inAsia Minore. Il primo esempio di capitello corinzio risale invece alla seconda metà V sec.Bassaea.C. nel tempio di Apollo a nel Peloponneso. Secondo Vitruvio l'inventore ful'architetto Callimaco che, avendo visto un cesto depositato come o erta votiva su unatomba di una giovane, intorno al quale era cresciuta una pianta di acanto, ne trasseispirazione per lo schema decorativo del nuovo capitello. A questi tre ordini Vitruvioaggiunse, con una descrizione sommaria, l'ordine tuscanico che riteneva autoctonodell'Italia, ma che in realtà rappresenta una variante locale italica del dorico. A partiredalla ne del XV secolo, la di usione del trattato vitruviano portò a varie ri essioni einspeculazioni sugli ordini architettonici. Dal XVI secolo in poi i teorici dell'architettura eprimis Sebastiano Serlio
(1475-1554 ca.) riconobbero 5 ordini dell'architettura classica, aggiungendo l'ordine composito che Vitruvio non cita e che fu una creazione romana natadalla fusione di stile ionico e corinzio assieme. Tali ordini rimangono sostanzialmente inessere no al presente.
L'architettura greca e romana è cioè vi è un modulo, un'unità di base delladiametro della colonnacomposizione architettonica entro cui si misura tutto: il nella suaparte più bassa (imoscapo). Da tale unità discendono, per moltiplicazione o per divisione,le misure di tutte le parti dell'edi cio. Ne deriva la definizione di una configurazione idealearmonia e simmetriadotata di (intesa, secondo l'etimo greco, come sinonimo diproporzione ovvero come commensurabilità del tutto alle singole parti). Durante l'epocaellenistica il modulo tende a divenire più piccolo.In epoca romana, soprattutto a partire dal II sec.
a.C., l'architettura assume un maggior interesse rispetto a quella greca per gli spazi interni, grazie anche all'uso della duttile tecnica costruttiva del cementizio. Gli ordini architettonici da questo momento in poi rivestimento decorativo diventano un che spesso ha poco a che fare con la reale struttura portante dell'edificio. Vengono inventate forme nuove, anche attraverso la mescolanza di ordini diversi (ordine composito caratterizzato dalla sintesi dello ionico e del corinzio, inventato dai romani in età augustea e ampiamente di uso).
IL COMPOSITO
Base simile al corinzio. Fusto più slanciato. Capitello convolute dell'ordine ionico sulle foglie d'acanto del corinzio (negli spazi rimasti liberi tra le foglie della seconda corona vengono introdotti dei viticci terminanti in spirali con rosette, detti "viticci oriti". L'architrave è il blocco rettilineo orizzontale che si sovrappone alle colonne, secondo il sistema trilitico.
L'architrave può essere liscio, ossia non suddiviso in fasce (ordine dorico) oppure suddiviso in fasce, tre oppure due, ciascuna leggermente rientrante e di altezza inferiore rispetto a quella sopra (ordine ionico e corinzio). Le fasce possono essere separate da semplici gradini, oppure da modanature di separazione. Superiormente l'architrave a due o tre fasce presenta un coronamento, costituito in genere da un listello e una gola oppure una successione di più modanature.
Le modanature sono fasce con funzione decorativa che sottolineano la suddivisione in parti degli elementi architettonici. Possono essere lisce oppure essere intagliate con decorazioni, prevalentemente motivi vegetali stilizzati o geometrici.
Kyma ionico = decorazione costituita da elementi di forma ad uovo (ovuli), separati da lancette e da dentelli parallelepipedi.
Kyma lesbio continuo = decorazione costituita da archetti che contengono un elemento interno lanceolato o altri motivi.
piùelaborati.Kyma lesbio trilobato = decorazione costituita nella partesuperiore da archetti, più sottili e con parte superiore (lobo)sporgente, occupati all'interno, come nel kyma lesbio continuoda elementi interni lanceolati o più elaborati e nella parteinferiore da astragali e fusarole.
fregioIl può essere dorico (con alternanza di metope e trigli ) o ionico (continuo), liscio ocon decorazione gurata (ripetitiva o meno e a volte con elementi vegetali intervallati allegure) oppure vegetale. Una decorazione vegetale frequente è il motivo a girali, talvoltaanimati, ossia con l'inserimento di piccole gure, come eroti e animali. Un altro schemaad anthemiondecorativo abbastanza comune è quello con alternanze di calici e palmettedi varia forma. Molto spesso il fregio è intagliato in un unico blocco con il sottostantearchitrave e viene chiamato dunque fregio-architrave (img pag 16 slide).
corniceLa rappresenta l'elemento
superiore della trabeazione, che conclude l'interoordine. La sua funzione originaria era quella di tenere il più possibile lontane daglielementi portanti le acque piovane, che de uivano dal tetto e venivano scaricate daigocciolatoi (frequentemente decorati a forma di testa di leone e utilizzati anche solo comeforma decorativa, senza nessuna funzione pratica). La cornice è suddivisa in una partesuperiore più sporgente (sopracornice) e in una parte inferiore (sottocornice). La superficieorizzontale inferiore della sopracornice si chiama so tto della cornice. A seconda inparticolare della decorazione del so tto, è possibile distinguere la cornice in dorica,ionica oppure con mensole, ma esistono anche cornici miste che si devono all'usoromano della mescolanza degli ordini (img pag 18 slide).La trabeazione può anche assumere un andamento più articolato, correndo tra unacolonna e l'altra a lo del muro retrostante e sporgendo in
Corrispondenza dei sostegni liberi. A questi casi ci si può riferire parlando di trabeazione sporgente. Quest'uso è presente nell'architettura ellenistica e nell'architettura romana, dove gli ordini tendono ad assumere un significato prevalentemente decorativo. Le diverse combinazioni e alternanze di tratti sporgenti e rientranti, diritti o curvilinei della trabeazione arricchiscono la decorazione delle facciate monumentali con ritmi variati e edicole variamente alternate.
La più antica decorazione architettonica a Roma era in lastre in terracotta che coprivano le strutture lignee dei tetti: es. Tempio Capitolino a Roma. Alcune mostrano ancora le tracce della vivace colorazione.
Durante l'età repubblicana si afferma l'influsso della Grecia ellenistica. Gli ordini architettonici vengono rielaborati nel contesto culturale italico e sono utilizzati ad es. nei nuovi edifici della vita cittadina come le basiliche: vedi
nell'immagine la basilica di Pompei. Le architetture erano ormai in pietra e non più in terracotta, ma non ancora in marmo. Talvolta si usavano i laterizi rivestiti di stucco a imitazione del marmo. Lo stile decorativo tipicamente romano si codifica in età augustea, riprendendo i modelli greco-ellenistici e italici, in forme sobrie e raffinate. Il tempio del foro di Augusto diventa il modello per l'ordine architettonico che si afferma a Roma e nelle province. Si diffonde la decorazione vegetale che si fa ancora più di uso in età giulio-claudia. In epoca avia la decorazione diventa molto ricca e fortemente chiaroscurata grazie all'uso massiccio del trapano a volano, utensile rimasto in uso dal mesolitico all'età moderna: con una corda arrotolata attorno a un ferro cilindrico, esercitando una pressione sulla traversa di legno, si imprime un moto rotatorio al ferro stesso, che, dotato di una punta, provoca la foratura della pietra.Il gusto decorativo tende dunque a cambiare nel tempo: questo cambiamento comporta cambiamenti nell'articolazione degli elementi architettonici, nelle loro modanature, nella loro resa.
Esempio: coronamento di architrave con kyma lesbico trilobato, in alto di età augustea, al centro avia, in basso traianea. I motivi con nastro sottile e foglia lanceolata e con perle ed astragali si assomigliano in quello in alto e in basso, ma i modi in cui la pietra viene scolpita sono simili fra quello in mezzo e quello in basso (maggior uso del trapano).
Lavorazione dei blocchi lapidei:
- Dare forma al blocco -> Cava, prima del trasporto
- Ri nitura delle super ci -> Cantiere dell'edificio, a terra
- Intaglio dei particolari -> Cantiere a terra o in opera
Talora blocchi abbandonati in cava perché durante la sbozzatura sono emersi difetti del materiale oppure perduti durante il trasporto. A volte si conservano elementi decorativi con super ci non ri nite perché non visibili in opera.
Esempio architrave del tempio di Vespasiano e Tito: sagomatura sbozzata delle partizioni dell'architrave interrotta da una fascia dove si erano tracciate le modanature lisce ancora da rifinire. Ma a volte si osservano parti non finite anche nel "visibile": edificio incompleto? Risparmio di lavorazione? Scelta estetica? Motivi tecnici? Esempi: Basilica Emilia, architrave e fregio dell'ordine superiore interno; capitello corinzio del secondo ordine della cella del tempio di Apollo in Circo. Rivestimenti pavimentali: (guardare le img dalle slide lezione 5) Greci e Romani adottarono nelle loro architetture varie tipologie di pavimenti, come livelli divedremo. Importante premettere che queste tipologie presentavano tutte dei preparazione. Vitruvio (VII, 1, 1, 3-4): dopo aver affermato che la pavimentazione è la più importante delle rifiniture e che deve essere particolarmente solida, ne descrive la statumen